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la Germania «regala» 160mila posti di lavoro all’Italia

Discussioni e proposte, prospettive e strategie per il Paese

la Germania «regala» 160mila posti di lavoro all’Italia

Messaggioda franz il 30/11/2018, 11:58

Export Ue, la Germania «regala» 160mila posti di lavoro all’Italia

di Beda Romano 29 novembre 2018

BRUXELLES – In un rapporto pubblicato questa settimana, la Commissione europea ha svelato cifre e dati alla mano quanto siano forti i legami commerciali tra i paesi membri dell'Unione attraverso una straordinaria catena di valore fra imprese ed economie. Tra le altre cose, la relazione dovrebbe indurre a ripensare molti dei pregiudizi che accusano la Germania di coltivare un pericoloso attivo delle partite correnti che per molti rifletterebbe un palese egoismo nazionale.
Cominciamo dalle cifre più generali. Tra il 2000 e il 2017, il numero di posti di lavoro che dipendono dall'export europeo verso il resto del mondo è salito del 66% per toccare i 36 milioni.

Attualmente, nell'Unione europea, un posto di lavoro su sette dipende direttamente o indirettamente dall'export, grazie a una moneta unica che per via anche della sua ormai radicata presenza internazionale ha dato nuovo valore alle esportazioni nazionali.

La tanto criticata Germania, accusata di essere un paese che esporta e non consuma, ha esportazioni verso il resto del mondo che contribuiscono alla presenza di 8,4 milioni di posti di lavoro in tutta l'Unione, di cui 6,8 milioni nella Repubblica Federale e nell'ordine 270mila in Polonia, 160mila in Italia, 155mila in Olanda, oltre 150mila nella Repubblica Ceca e 140mila in Francia. Le stesse esportazioni italiane danno lavoro a 3,2 milioni di persone in tutta l'Unione.

A proposito: il caso italiano è particolarmente interessante in un momento in cui la retorica politica flirta con i presunti benefici dell'autarchia. Le esportazioni italiane danno lavoro in Italia a 2,7 milioni di persone. Altre 500mila persone hanno un posto di lavoro che dipende direttamente dalle esportazioni di altri paesi membri verso il resto del mondo. In tutto, il 13% dei posti di lavoro in Italia dipende dalle esportazioni europee, in un modo o nell'altro.

I NUMERI DELL'EXPORT DELLA UE

Una netta maggioranza dei posti di lavoro italiani che dipendono dall'export sono di persone con competenze medio-basse (l'84% del totale). Ciò detto, il 47% dei posti di lavoro è nei servizi. Solo il 19% dipende dall'export di macchinari e mezzi di trasporto, e solo il 13% dalla produzione di metalli. Infine, più in generale, è da notare che le esportazioni europee contribuiscono a 20 milioni di posti di lavoro in giro per il mondo, tra cui soprattutto nei paesi in via di sviluppo.

Tabelle e grafici nell'articolo originale
https://www.ilsole24ore.com/art/mondo/2 ... 0014.shtml?
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Re: la Germania «regala» 160mila posti di lavoro all’Italia

Messaggioda pianogrande il 30/11/2018, 14:19

Un paese isolato e a "competenze medio basse" è un paese povero.

Per parafrasare il social odio, questo il governo non ve lo dirà mai.
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Re: la Germania «regala» 160mila posti di lavoro all’Italia

Messaggioda Robyn il 01/12/2018, 0:58

Domanda estera e domanda interna si integrano non esiste paese che possa vivere solo di domanda estera o solo di domanda interna,se vivrebbe solo di domanda estera la sua vita sarebbe soggetta alle troppe oscillazioni del mercato estero,se vivrebbe solo di domanda interna si chiuderebbe non interagirebbe e non sarebbe autosufficente.Anche in un contesto globale il cittadino ha diritto a non avere paura e a sentirsi sicuro,apertura e interazione con altre culture non possono significare contrasto con la sicurezza e la libertà.Se un cittadino nel villaggio globale perde i suoi riferimenti.si sente indifeso,non sà più chi è tende a difendersi e a chiudersi nel nazionalismo.La cittadinanza ,l'appartenenza,hanno bisogno di riferimenti,ma che non possono essere esasperati per non cadere nel nazionalismo che si porrebbe in contrasto con altre culture,quando invece serve l'interazione ma senza perdere i propri riferimenti,la propria sicurezza e la propria libertà
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Re: la Germania «regala» 160mila posti di lavoro all’Italia

Messaggioda franz il 01/12/2018, 10:40

Se un cittadino nel villaggio globale perde i suoi riferimenti.si sente indifeso,non sà più chi è tende a difendersi e a chiudersi nel nazionalismo

Hai sollevato un punto importante, che merita una discussione separata.
Il problema dell'identità.
Problema che come già avevano individuato i filosofi greci, è un falso problema.
Oggi invece proprio nazionalismi e populismi puntano molto sui sentimenti identitari.
È il loro cavallo di Troia. Vedo che fa presa, oggettivamente.
Sarebbe interessante capire perché.
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Re: la Germania «regala» 160mila posti di lavoro all’Italia

Messaggioda trilogy il 01/12/2018, 12:05

L'identità è una questione rilevante, produce effetti reali in una comunità e negli individui, non si può definire un falso problema.
Esempio la nuova zelanda.
https://m.huffingtonpost.it/2015/10/19/ ... 29512.html
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Re: la Germania «regala» 160mila posti di lavoro all’Italia

Messaggioda pianogrande il 01/12/2018, 12:10

E' un richiamo antico.

Tribalismo, familismo, corporativismo, spirito di corpo (imparato, nel mio caso, da militare) e poi mafie, sette...

Si cerca sicurezza in un ambiente chiuso e solidale senza rendersi conto che questo ambiente ci toglie molte libertà.
In questi ambienti chiusi (a partire proprio dalle sette che ne sono una forma molto estremizzata) si vive di odio; si è schiavi dell'odio e tutta la sicurezza si riassume nella figura del capo che finisce per diventare il vero padrone di ogni aspetto della vita.

Varie gradazioni di questa situazione estrema si ritrovano nel sociale e nella politica.

L'altro estremo è costituito dal giusto rapporto tra libertà e responsabilità; insomma un popolo maturo e consapevole con la corrispondente classe politica.

Alla fine, l'unica identità che conta è quella personale/individuale.
Il resto si chiama rapporto con; rapportarsi con.
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Re: la Germania «regala» 160mila posti di lavoro all’Italia

Messaggioda franz il 01/12/2018, 13:04

trilogy ha scritto:L'identità è una questione rilevante, produce effetti reali in una comunità e negli individui, non si può definire un falso problema.
Esempio la nuova zelanda.
https://m.huffingtonpost.it/2015/10/19/ ... 29512.html

Senza volontà di offesa, ma cosa c'entra l'identità se ... "Le cause sono pressoché le stesse che si ritrovano nel resto del mondo: disturbi mentali, povertà, isolamento e disoccupazione ma uno dei grossi ostacoli resta la ritrosia a parlare apertamente del problema".
Basta che uno studioso che non sa quali pesci pigliare tiri in ballo il problema dell'identità per dimostrare che essa è la causa dei suicidi? Direi di no. è un buon tentativo ma direi che ci vuole molto di più.
Ci sono tassi elevati di suicidi dovuti ad alcolismo a depressione in tanti paesi, benestanti e poveri.
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Re: la Germania «regala» 160mila posti di lavoro all’Italia

Messaggioda flaviomob il 01/12/2018, 14:29

https://it.wikipedia.org/wiki/Stati_per ... i_suicidio

Molti paesi europei e asiatici precedono la Nuova Zelanda.

La questione dell'identità non è irrilevante. Paesi che hanno avuto un'identità storico-politica molto tardiva, come Italia e Germania, divise fino a metà Ottocento, hanno mostrato di essere più sensibili alle sirene infernali del razzismo e della dittatura nei momenti di crisi. Nel dopoguerra la Germania ha elaborato le sue fragilità e ha affrontato la questione, noi siamo stati molto più ambivalenti.


"Dovremmo aver paura del capitalismo, non delle macchine".
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Re: la Germania «regala» 160mila posti di lavoro all’Italia

Messaggioda pianogrande il 01/12/2018, 15:25

flaviomob ha scritto:https://it.wikipedia.org/wiki/Stati_per_tasso_di_suicidio

Molti paesi europei e asiatici precedono la Nuova Zelanda.

La questione dell'identità non è irrilevante. Paesi che hanno avuto un'identità storico-politica molto tardiva, come Italia e Germania, divise fino a metà Ottocento, hanno mostrato di essere più sensibili alle sirene infernali del razzismo e della dittatura nei momenti di crisi. Nel dopoguerra la Germania ha elaborato le sue fragilità e ha affrontato la questione, noi siamo stati molto più ambivalenti.


Ma come può esistere una (unica) identità?

Anche per me è un falso problema.
La società deve essere non la massificazione ma l'armonizzazione delle identità singole; o almeno questo obiettivo deve perseguire.
Solo così la società può definirsi aperta e quindi essere capace di accogliere e gestire in un insieme la storia di ognuno.

Una identità unica non può che essere una identità inventata e imposta; tipico delle dittature e dei populismi in generale dove il capo pretende di rappresentare tutti (tanto cosa ci vuole? Sono tutti uguali).
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Re: la Germania «regala» 160mila posti di lavoro all’Italia

Messaggioda Robyn il 01/12/2018, 22:57

Tutta colpa di Alessandro Manzoni "meglio i buoi dei paesi tuoi"e di chi ha fatto l'impresa di Fiume ed Isrtia.Identità e riferimenti intesi come tradizioni,cultura,storia,lingua non come etnia perche di fronte ai bisogni ai desideri e ai sogni nessuno è diverso dall'altro.Per ex anche il federalismo tende a valorizzare le particolarità territoriali.Il nazionalismo poi in Italia sfocia nel localismo fra regione e regione fra provincia e provincia fra città e città fra campagna e città fra periferia e centro città ogni italiano se potrebbe si farebbe la Repubblica in casa non è un caso che ci consideriamo il paese dai mille campanili.Altiero Spinelli il problema dei riferimenti lo aveva capito benissimo era necessaria una entità sovranazionale europea ma che si articolasse in maniera federale fra i vari paesi Italia,Francia,Gran Bretagna,Irlanda,Islanda,Germania,Spagna,Portogallo,Grecia,Slovenia,Croazia,Bosnia,Montenegro eppure Altiero Spinelli non può essere tacciato di nazionalismo.La nostra costituzione è una costituzione aperta all'internazionalismo ma che non rinnega i riferimenti.La nostra costituzione è la nostra anima
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