flaviomob ha scritto:La questione dell'identità non è irrilevante.
Non ho detto che sia irrilevante. Non so altri ma io non l'ho detto.
Ho detto che per me è un falso problema.
Come tale è comunque un problema, pure rilevante, ma falso.
Le cose si conciliano. Problema rilevante ma falso. Perché falso?
Perchè è usato come una bandiera falsa.
Come tale (problema) è concreto (molti lo possono vivere come un problema oggettivamente serio, pur essendo soggettivo) ma puo' essere smontato in poco tempo, così come anche cavalcato e montato dai demagoghi.
Il problema dell'identità (di cosa sono io, dell'IO in senso psicologico) è un tema antico, sia inteso riferito alla persona sia al gruppo (quindi identità di gruppo o nazione).
Come dicevo anche i greci lo avevano affrontato. Mi pare di aver già presentato il tema negli anni scorsi ma non ho problemi a riproporlo. Cosa facevano notare i greci?
A modo loro, con esempi concreti, parlavano della nave di Ulisse, che ci mette 20 anni anni a tornare a casa. A Itaca.
In 20 anni di peripezie, tempeste, naufragi, la nave è sottoposta a continue riparazioni. Murate, alberi, vele, chiglia, ... dopo 20 anni tutta la nave è stata riparata e nessun pezzo è quello originale. Ma se dovessimo chiedere ai marinai se quella è ancora la nave di Ulisse la risposta sarebbe affermativa.
Ora prendiamo tutti i pezzi rotti, tolti anno dopo anno dalla nave di Ulisse.
Rimettiamoli insieme e costruiamo una nave ex-novo, sia pur malandata.
Mettiamo che sia in grado di galleggiare e manovrare.
Delle due qual è la "vera" nave di Ulisse?
Un'ottima domanda, che fa capire che il problema non è
fisico ma
meta-fisico (cioè "oltre la fisica").
Io stesso, per le basi che ho di biologia, so che nessun atomo presente nel mio corpo quando sono nato è presente oggi, a 65 anni. Eppure io sono sempre io (meglio: IO sono sempre IO). Ho memoria della mia identità anche se fisicamente non sono più lo stesso.
Anche per un gruppo è lo stesso. Tra gli italiani che hanno fatto l'Italia nel 1861, nessuno è vivo oggi.
Ad essere precisi se la lista è aggiornata la persona più anziana vivente è nata il 20 marzo 1903.
Come possiamo parlare di un una identità che unisca persone di secoli fa a quelli di oggi?
La cultura? Forse, ma anche la cultura cambia. Tutto cambia. Noi non siamo più quelli di millenni fa che abbandonavano i bambini malformati sul monte Taigeto (Sparta) o gettavano i traditori dalla rupe Tarpea (Roma).
Tutto cambia, anche l'identità. Io non sono piu quello di 60 anni fa. Anche se io sono sempre io.
Gli italiani oggi non sono più (culturalmente, fisicamente, socialmente) quelli tra le due guerre o dell'immediato dopoguerra.
Che senso ha allora invocare l'identità se non quello di offrire a poco prezzo agli analfabeti funzionali un motivo per sentirsi uniti attorno a chi si propone artificialmente in difesa delle identità medesima?
“Il segreto della FELICITÀ è la LIBERTÀ. E il segreto della Libertà è il CORAGGIO” (Tucidide, V secolo a.C. )
“Freedom must be armed better than tyranny” (Zelenskyy)