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Perché il valore dei BTP scende quando sale lo spread

MessaggioInviato: 26/11/2018, 8:33
da franz
Ecco perché chi ha in tasca titoli di debito pubblico italiano, da quando è in carica il nuovo governo è diventato più povero.
Non solo persone fisiche (quelle sono poche).
Soprattutto banche, assicurazioni, fondi pensione.

Buona lettura.


Perché il valore dei BTP scende quando sale lo spread
@Riccardo Puglisi | 22 novembre 2018

Vorrei fare qualche ragionamento intuitivo sullo spread: la differenza tra il costo di “nuovo denaro” per lo stato italiano (tipicamente nella forma di Btp con tasso fisso a 10 anni) e per il paese ritenuto più sicuro dentro l’eurozona, cioè la Germania. Dal punto di vista dei fondamentali economico-finanziari, lo spread si allarga:

1) Se aumenta il rischio percepito di insolvenza da parte dell’emittente, vale a dire se lo stato non ripaga, o ripaga meno di quanto promesso, o ripaga in ritardo (insolvency risk”);

2) Se lo stato ripaga il debito in una valuta diversa (“redenomination risk”). Si tratta di un fattore negativo se il rischio è quello di essere ripagati in una valuta che VALE MENO rispetto a quella in cui è stato contratto il debito, cioè una valuta …. svalutata. Tutti concordano sul fatto che ciò accadrebbe in caso di uscita dell’Italia dall’euro e di ritorno alla lira.

Perché? Beh perché una dinamica peggiore dei prezzi italiani (principalmente causata dalla scarsa produttività) rispetto a quelli tedeschi viene compensata attraverso una svalutazione della moneta in cui si acquistano prodotti italiani, che così diventano più competitivi. [Piccola parentesi: per usare un eufemismo è estremamente improbabile che la svalutazione del tasso di cambio nominale abbia effetti positivi nel lungo termine sul tasso di crescita reale dell’economia. Ma di questo parlerò un’altra volta!].

Una delle cose meno intuitive per chi non ha una preparazione economico-finanziaria è la relazione inversa tra valore dei titoli a reddito fisso (come i Btp) e l’andamento in tempo reale del tasso di interesse. Alla base c’è un meccanismo di ARBITRAGGIO. Che cosa vuol dire? Se i BTP che hai in tasca rendono il 3% e il nuovo tasso di interesse che prevale sul mercato è il 5%, ti conviene vendere i titoli che hai in portafoglio per comprare quelli nuovi, che rendono il 2% in più. C’è un eccesso di offerta dei titoli già esistenti sul mercato!

Ciò spinge verso il basso il prezzo dei titoli, cosicché – potendo comprare a un prezzo più basso – i nuovi acquirenti dei titoli arrivano ad ottenere esattamente il 5%. Come si spiega la cosa dal punto di vista della matematica finanziaria? Funziona così: il rendimento per i nuovi acquirenti SALE in quanto essi ricevono la stessa sequenza precedente di cedole e di capitale finale calcolati con un tasso del 3% ma HANNO PAGATO DI MENO per acquistare il titolo stesso, per cui il cosiddetto TIR sale.

E che cos’è il TIR? Non è un grosso camion ma è il Tasso Interno di Rendimento della operazione effettuata dall’acquirente eventuale del titolo che avevi in tasca tu. Ecco perché il valore dei BTP stessi scende quando sale lo spread. Piccola aggiunta: la diminuzione nel prezzo dei titoli al salire del tasso di interesse è tanto maggiore quanto più lontana nel tempo in media il pagamento di interessi e capitale (cosiddetta “duration”).

Concludendo: 1) Se hai comprato BTP come titoli sicuri prima dell’avvento dell’attuale governo – e ora il valore dei tuoi titoli è sceso a precipizio – domandati come mai il governo non ti tratti da patriota, riservando tale trattamento solo ai nuovi acquirenti di BTP. 2) Pensa a quanto sono felici banche e fondi pensioni che hanno acquistato cospicui quantitativi di titoli di stato italiani a reddito fisso. Sono le banche che ti prestano i soldi per fare un mutuo, oppure i fondi che gestiscono i tuoi risparmi aggiuntivi per l’agognata pensione. Sogni d’oro.

https://www.nextquotidiano.it/btp-valore-spread/?

Re: Perché il valore dei BTP scende quando sale lo spread

MessaggioInviato: 26/11/2018, 11:18
da pianogrande
Esiste anche il tasso variabile anche se è ormai una bassa percentuale.
Rendimento minore ma indicizzato.
In quel caso diventa variabile l'interesse mentre il valore di mercato rimane di conseguenza più costante.

L'articolista vorrebbe dei tassi fissi variabili ma mi sembra una pretesa piuttosto provocatoria.

Detto questo è chiaro il fatto che un titolo che rende meno sia meno attraente per il mercato.

A quel punto, tenerlo o venderlo per riacquistare titoli a valore più alto è solo una questione di fare i calcoli nel modo giusto.

Teoricamente, però, dovrebbe essere una mission impossible perché, in caso che l'operazione sia conveniente, significherebbe che c'è in giro qualcuno che i conti non li sa fare.

Probabilmente la componente prevalente di una decisione simile è la necessità di liquidità che può costringere alla vendita anche rimettendoci qualcosa piuttosto che chiedere un finanziamento.

Re: Perché il valore dei BTP scende quando sale lo spread

MessaggioInviato: 26/11/2018, 14:02
da franz
A quanto leggo il problema del valore nominale che scende è per le banche, quando sono proprietarie del titolo, perché un calo del valore implica una diminuzione della mole di capitale prestabile a terzi in base ai vari accordi di Basilea.

Se io, banca posso prestare un ammontare pari al massimo all'8% del mio capitale (faccio un esempio, ma non sono lontano) è evidente che se il mio capitale si svaluta del 12%, diminuisce anche il volume di denaro che posso prestare a famiglie ed imprese. Di più se io questi soldi li ho già prestati ed il capiate si svaluta, risulto sbilanciato e devo ricapitalizzarmi.

Da qui l'ondata di allarmi per le banche italiane, che sono piene di debito pubblico.

PS: i titoli a interesse variabile (CCTEU) rappresentano il 6.75% di tutti i titoli emessi.
130 miliardi su 1'900 circa.