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Istat: "Crescita stagnante dopo tre anni". PIL fermo

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Re: Istat: "Crescita stagnante dopo tre anni". PIL fermo

Messaggioda Robyn il 04/11/2018, 18:32

Perche con tre anni di contratti a termine cosa sarebbe cambiato?Poi quale è stata la durata dei contratti non rinnovata?Lo sò che rimpiangere i tre anni dei contratti a termine è una malattia mentale nostalgica facente parte del riformismo anomalo.Poi non si può stare dalla parte degli schiavisti,che attraverso l'indebolimento delle regole del lavoro vogliono il nuovo fascismo,ma dalla parte delle aziende oneste
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Re: Istat: "Crescita stagnante dopo tre anni". PIL fermo

Messaggioda trilogy il 04/11/2018, 21:50

Ma non si può pensare che un'agenzia di lavoro interinale abbia tutti lavoratori a tempo indeterminato. E' una cosa che non si regge.
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Re: Istat: "Crescita stagnante dopo tre anni". PIL fermo

Messaggioda Robyn il 04/11/2018, 21:57

Il problema paiono essere le causali e lo 0,5% in più e dopo 12 mesi si rischia che non c'è la reiterazione,con il rischio di avvicendamento di lavoratori ogni 12 mesi anche ad ogni nuovo contratto con lo 0,5% in più.In merito alla durata bastano 24 mesi.Dopo 24 mesi hai fatto una prova sufficentemente lunga quindi o si assume o non si assume non ci si può trascinare in modo estenuante per la via crucis per 36 mesi

<Neanche l'Europa liberista è favorevole alla reiterazione all'infinito dei contratti a termine>
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Re: Istat: "Crescita stagnante dopo tre anni". PIL fermo

Messaggioda trilogy il 04/11/2018, 23:54

Robyn ha scritto:Il problema paiono essere le causali e lo 0,5% in più e dopo 12 mesi si rischia che non c'è la reiterazione,con il rischio di avvicendamento di lavoratori ogni 12 mesi anche ad ogni nuovo contratto con lo 0,5% in più.In merito alla durata bastano 24 mesi.Dopo 24 mesi hai fatto una prova sufficentemente lunga quindi o si assume o non si assume non ci si può trascinare in modo estenuante per la via crucis per 36 mesi

<Neanche l'Europa liberista è favorevole alla reiterazione all'infinito dei contratti a termine>


Sono agenzie interinali collocano lavoratori presso le aziende per periodi limitati, la prova non centra nulla. Se hanno una richiesta per 12 mesi fanno un contratto per 12. Se lo stesso lavoratore ha due richieste di 12 mesi da due aziende diverse la somma fa 24 mesi. Alla scadenza del secondo contratto arriva una terza azienda che lo richiede per 3 mesi, l'Agenzia gli deve stipulare un contratto a tempo indeterminato, anche se deve inviarlo al lavoro per tre mesi. Oppure trova un nuovo lavoratore....

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Re: Istat: "Crescita stagnante dopo tre anni". PIL fermo

Messaggioda Robyn il 05/11/2018, 1:34

Le agenzie interinali hanno la sola funzione di fare incontrare la domanda e l'offerta di lavoro facilitano l'inserimento e sono più efficenti in questo,non sono obbligate ad assumere a tempo indeterminato lo fanno solo se possono farlo.La norma evidentemente è fatta per evitare che si possa rimanere perennemente nelle agenzie interinali
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Re: Istat: "Crescita stagnante dopo tre anni". PIL fermo

Messaggioda Robyn il 05/11/2018, 11:49

Pare si recuperi una norma positiva del Pacchetto Treu che qualcuno precedentemente aveva eliminati "il cdx?"che prevedeva che l'intermediazione con l'agenzia interinale non potesse superare i due anni altrimenti le aziende non assumevano mai.La eliminazione ha portato alla piaga della precarietà.Le agenzie interinali hanno funzionato bene è l'utilizzo distorto della legge Biagi da parte delle aziende che ha portato al fenomeno cronico della precarietà non riscontrabile in nessun paese europeo-Il Piave mormorò non passa lo schiavista-
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Re: Istat: "Crescita stagnante dopo tre anni". PIL fermo

Messaggioda Robyn il 06/11/2018, 1:09

Per contrastare la precarietà e superare l'empasse sulle causali e sullo 0,5% serve una nuova formula contrattuale.Sarebbe necessario il contratto temporaneo in cui c'è una data di inizio ma non è indicato il termine cioè è a "data aperta".Il contratto temporaneo è riservato a specifiche esigenze per ex la sostituzione di una ragazza in maternità che non si sà quando rientrerà,un dipendente in malattia che non si sà quando rientrerà ,un surplus di lavoro in cui è difficile sapere quando terminerà cioè il contratto terminerà quando sarà terminata l'esigenza temporanea la cui data è difficile da prevedere.Il contratto temporaneo per evitare che sia troppo breve dovrebbe essere legato un minimo di 4 mesi, e prima dei 4 mesi l'azienda non ti può mandare via anche se l'esigenza temporanea termina prima per ex un surplus di lavoro che dura tre mesi.Poi ci sono i contratti a termine senza causali che durano massimo 24 mesi.Domanda:a che cosa servono a questo punto i contratti a termine della durata massima di 24 mesi?Il datore di lavoro può dire per lavoratori particolarmente fragili che necessitano di un periodo sufficentemente lungo di prova di 24 mesi ma non può più nascondere il fatto che questi possano essere utilizzati in sostituzione di un rapporto di lavoro che può essere benissimo a tempo indeterminato
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Re: Istat: "Crescita stagnante dopo tre anni". PIL fermo

Messaggioda trilogy il 06/11/2018, 11:24

Il settore terziario in Italia ha indicato ad ottobre il primo peggioramento dell’attività in quasi due anni e mezzo. Secondo i dati diffusi da Ihs Markit, l’indice Pmi servizi si è attestato a 49,2 punti, in calo rispetto a 53,3 di settembre. Gli analisti pronosticavano per il mese di ottobre un dato pari a 52,1 punti.

"Il settore terziario italiano di ottobre ha indicato un crollo delle prestazioni, registrando una contrazione dell’attività economica per la prima volta in più di due anni. Ciò è in parte dovuto alla più debole espansione dei nuovi ordini in 44 mesi - commenta David Owen, economista di Ihs Markit -. Dopo un periodo di forte crescita dell’attività, l’ultima raccolta dati ha indicato un considerevole cambiamento di tendenza del settore terziario, aumentando le preoccupazioni di un possibile rallentamento della crescita nel quarto trimestre".

Fonte: Finanza.com
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Re: Istat: "Crescita stagnante dopo tre anni". PIL fermo

Messaggioda Robyn il 06/11/2018, 23:07

Le cause del rallentamento possono essere molteplici,i dazi di trump,il fatto che il quantitave easing di Draghi si stia esaurendo,le opere infrastrutturali che si sono fermate,la manovra fatta in deficit che facendo alzare il differenziale di rendimento fra btp-bund crea una compressione nella concessione dei prestiti,ma il rallentamento è europeo.A mio parere bisogna sviluppare di più la domanda interna di beni e servizi e la domanda estera.La domanda di beni e servizi interna attraverso un welfare ridefinito e completo che stimoli anche la natalità e contrastare la precarietà.Sulla domanda estera avere una Pa efficente una burocrazia ridotta ai minimi termini una giustizia efficente ma sempre nell'ambito del diritto.Sarebbero necessarie la tassa di successione in senso orizzontale e l'Imu a partire dalla terza casa per diminuire il cuneo fiscale per il lavoro indeterminato e l'IRPEF per stimolare la domanda estera.Inoltre un severance const sulle leggi del lavoro si raggiunge attraverso un'ampia intesa cioè le leggi del lavoro devono essere stabili non possono cambiare continuamente al cambiare delle maggioranze perche senza certezze gli investitori esteri non sono attratti.Inoltre bisogna stare attenti al messaggio che si manda all'estero sulle leggi del lavoro perche cattive leggi sul lavoro attraggono cattivi investimenti.In merito alla prescrizione il problema non è la prescrizione ma le cause dilatore fra i diversi gradi di giudizio che fanno scattare la prescrizione.L'unico modo è agire sulle cause dilatorie anche perche senza nessuna prescrizione il cittadino potrebbe rimanere nelle faraginosità della giustizia per molti anni facendo la via crucis.Normale che bisogna combattere evasione e corruzione per ovvie ragioni ,prima fra tutte recuperare l'evasione per pagare meno in secondo evitare di dare prestazioni sociali a chi non ne ha diritto ma le ottiene evadendo
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Re: Istat: "Crescita stagnante dopo tre anni". PIL fermo

Messaggioda trilogy il 07/11/2018, 11:13

A settembre le vendite al dettaglio in Italia sono scese dello 0,8%, facendo peggio del -0,1% previsto dagli analisti. Il mese precedente le vendite erano salite dello 0,6%. L'Istat precisa che la variazione negativa, che riguarda soprattutto i beni non alimentari (-1,1%), non risparmia i beni alimentari (-0,3%).

Fonte: Finanza.com

Nel trimestre luglio-settembre 2018, rispetto al trimestre precedente, le vendite al dettaglio sono aumentate in valore dello 0,3% e in volume dello 0,2%. Sono in crescita sia le vendite dei beni alimentari (+0,5% in valore e +0,3% in volume), sia quelle dei beni non alimentari (+0,3% sia in valore sia in volume).

Su base annua, le vendite al dettaglio diminuiscono del 2,5% in valore e del 2,8% in volume. In flessione sia le vendite di beni alimentari (-1,6% in valore e -3,1% in volume) sia quelle di beni non alimentari (-3,1% in valore e -2,6%in volume).

Per quanto riguarda le vendite di beni non alimentari, si registrano variazioni tendenziali negative in quasi tutti i gruppi di prodotti, ad eccezione di Elettrodomestici, radio, tv e registratori (+2,1%) e Altri prodotti (+0,1%). I cali maggiori riguardano Calzature, articoli in cuoio e da viaggio (-7,1%) e Abbigliamento e pellicceria (-6,3%).

Sempre a livello tendenziale, il valore delle vendite al dettaglio registra un calo dell'1,2% per la grande distribuzione e una diminuzione ancora più sostenuta, del 4,3%, per le imprese operanti su piccole superfici. Il commercio elettronico registra una crescita del 2,7%.

Fonte: Teleborsa
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