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Istat: "Crescita stagnante dopo tre anni". PIL fermo

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Istat: "Crescita stagnante dopo tre anni". PIL fermo

Messaggioda franz il 30/10/2018, 11:32

Istat: "Crescita stagnante dopo tre anni". Pil fermo nel terzo trimestre

Secondo la stima preliminare dell'Istituto, l'Italia è stata ferma rispetto al secondo trimestre e la variazione annua è scesa da +1,2 a +0,8 per cento. Pesa la debolezza dell'attività industriale, aumentano i dubbi sulle stime del governo

30 Ottobre 2018

MILANO - Le stime dell'Istat si abbattono sulle prospettive di crescita dell'Italia: nel terzo trimestre del 2018, l'Istituto di statistica calcola che il Prodotto interno lordo (Pil) sia rimasto invariato rispetto al trimestre precedente, nei dati preliminari corretti per gli effetti di calendario e destagionalizzati. Il tasso di crescita sullo stesso periodo del 2017 è in rallentamneto allo 0,8%.

"Nel terzo trimestre del 2018 la dinamica dell'economia italiana è risultata stagnante, segnando una pausa nella tendenza espansiva in atto da oltre tre anni", commentano dall'Istituto. "Giunto dopo una fase di progressiva decelerazione della crescita, - continua l'Istat - tale risultato implica un abbassamento del tasso di crescita tendenziale del Pil, che passa allo 0,8%, dall'1,2% del secondo trimestre". Il terzo trimestre del 2018 ha avuto due giornate lavorative in più rispetto al trimestre precedente e lo stesso numero rispetto al terzo trimestre del 2017.


L'Istat ricorda che la stima è provvisoria, ma "riflette dal lato dell'offerta la perdurante debolezza dell'attività industriale - manifestatasi nel corso dell'anno dopo una fase di intensa espansione - appena controbilanciata dalla debole crescita degli altri settori". La crescita acquisita per il 2018, ovvero quella che si realizzerebbe se nell'ultimo trimestre non avvenissero ulteriori variazioni, è ora all'1%.

I numeri arrivano nella fase decisiva di definizione della Manovra per il 2019 e mentre si attende la risposta italiana all'Europa, che ha bocciato il progetto di bilancio italiano dando tre settimane di tempo per riscriverlo. E uno dei motivi di scetticismo di Bruxelles è legato proprio alle previsioni di crescita che il governo ha segnato per il prossimo anno: +1,5% del Pil, alla luce dei provvedimenti che verranno introdotti dal prossimo gennaio. Uno scenario che secondo molti osservatori nazionali e internazionali - a cominciare dall'Ufficio parlamentare di bilancio, che non ha validato il documento - è ottimistico. L'8 novembre la Commissione pubblicherà le sue stime, e sarà un altro snodo fondamentale per capire quanto credito verrà dato alla capacità dei provvedimenti in via di definizione di spingere una crescita che a questo punto sembra esaurita.

Recentemente, gli indicatori Pmi dell'istituto Markit - che anticipano l'andamento di manifattura e servizi intervistando i direttori agli acquisti delle aziende e sono ritenuti assai affidabili sui mercati - avevano mostrato segnali di forte debolezza per tutta l'Eurozona. La stagnazione arrivata oggi è però un risultato peggiore rispetto alle aspettative degli analisti, che pure vedevano un rallentamento. Da Intesa Sanpaolo questa mattina, prima del dato ufficiale, pronosticavano un calo da +0,2 a +0,1% trimestrale. Anche il Bollettino di Bankitalia di una decina di giorni fa stimava una crescita dello 0,1%.
Noi non siamo un partito, non cerchiamo consenso, non riceviamo finanziamenti pubblici, ma stiamo in piedi grazie ai lettori che ogni mattina ci comprano in edicola, guardano il nostro sito o si abbonano a Rep:. Se vi interessa continuare ad ascoltare un’altra campana, magari imperfetta e certi giorni irritante, continuate a farlo con convinzione.

MARIO CALABRESI
https://www.repubblica.it/economia/2018 ... 210363215/
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Re: Istat: "Crescita stagnante dopo tre anni". PIL fermo

Messaggioda trilogy il 30/10/2018, 11:34

Doccia fredda Pil per Piazza Affari. L'indice Ftse Mib ha accelerato al ribasso (-0,9% a 18.869 punti) dopo l'uscita del Pil del terzo trimestre, rimasto invariato rispetto al trimestre precedente. Su base annua il Pil ha mostrato una crescita dello 0,8 per cento. Si tratta della stima preliminare dell'Istat. Entrambe le rilevazioni sono inferiori alle attese: il mercato si attendeva una crescita dello 0,2% su base trimestrale e dell'1% su base annua. Arresto della crescita che se confermato dalle prossime lettura potrebbe rendere ancora più difficile il conseguimento degli obiettivi sul fronte deficit.

Reazione anche sull'obbligazionario con lo spread Btp/Bund in allargamento a 300 pb pb dai 292 a cui viaggiava in avvio di giornata.
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Re: Istat: "Crescita stagnante dopo tre anni". PIL fermo

Messaggioda pianogrande il 30/10/2018, 12:42

Quando studiavo da tecnico, una cosa su cui mi hanno fatto 'na capa tanto era che è inutile fare calcoli raffinatissimi se i dati di partenza sono incerti.

Il primo lavoro del tecnico deve essere quello di procurarsi dati più possibile affidabili, dopodiché anche se i conti li fa col pallottoliere o (a quei tempi) col regolo, non c'era problema.

I nostri baldi governanti hanno fatto calcoli su dati praticamente inventati e che stanno mostrando una approssimazione del più o meno 100%.

Infatti i loro tecnici gli "remano contro", ettecredo.
Fotti il sistema. Studia.
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Re: Istat: "Crescita stagnante dopo tre anni". PIL fermo

Messaggioda franz il 30/10/2018, 13:28

Variazione PIL nel terzo trimestre +0.0% nonostante 2 giorni lavorativi in più

Primi segnali di stagnazione. I ragazzi meravigliosi al governo stanno raggiungendo il loro obiettivo.

Il cambiamento.

In negativo.

Decrescita (in)felice?
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Re: Istat: "Crescita stagnante dopo tre anni". PIL fermo

Messaggioda franz il 30/10/2018, 14:42

Massimo Fontana, su FB


Negli ultimi mesi lo spread è aumentato.
E questo penso lo sappiano tutti.
Una delle risposte a tale problema, molto apprezzata da parte della politica, ma anche e soprattutto da parte del popolo, è quella di dire: ma che ce frega, ma che ce importa, tanto a noi non ci riguarda.
La maggioranza governativa si è anche impegnata a fondo a illustrare che per le famiglie che detengono mutui non cambia nulla.

Bene, vediamo invece cosa scrivevamo il 25 maggio di quest'anno spiegando cos'era lo spread e le sue conseguenze, qui https://www.facebook.com/massimo.fontan ... 8250516401

Dicevamo all'epoca:
" Ma cosa significa dal punto di vista economico tale situazione?
Tecnicamente si chiama : stretta monetaria.
Stretta monetaria: il rialzo dei tassi prosciuga il credito e la liquidità nel mercato e quindi l'economia scende."

E' semplice invero: spread più alto vuol dire tassi d'interesse più alti.
Tutti o quasi i tassi d'interesse.
E piaccia o non piaccia, almeno in parte anche i tassi dei nuovi mutui erogati, come ci viene mostrato in questo pezzo di tre giorni fa https://www.lastampa.it/2018/10/27/econ ... uEbgvxHXyQ

Con tassi più alti ovviamente ci saranno minori investimenti e quindi l'economia crescerà di meno, visto che a far crescere un sistema economico sono per l'appunto gli investimenti.

Quindi 5 mesi fa mettevamo in guardia: attenti, che con lo spread che sale .....l'economia potrebbe scendere.

E' notizia di oggi che l'Istat ha reso noto che nel terzo trimestre dell'anno, ovvero il primo nel quale lo spread era aumentato, il tasso di crescita italiana si è fermato dopo tre anni di fila di crescita.
Pil fermo quindi http://www.ansa.it/sito/notizie/economi ... Ue7NqUPHaw

Ne più ne meno che esattamente quanto avevamo previsto a fine maggio.
Volevate perciò sapere gli effetti dell'aumento dello spread nell'economia reale?
Eccovi serviti.
E' inutile a questo punto ricordare che un pil fermo vuol dire tra le altre cose, salari fermi e minore occupazione.
Altro da dire sostanzialmente non c'è, se non ricordare che nel mentre lo spread è ulteriormente salito e il commercio internazionale sta rallentando pesantemente.
Ergo, il quarto trimestre sarà tutto in salita e dalle prospettive almeno fino ad oggi non proprio rosee.
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Re: Istat: "Crescita stagnante dopo tre anni". PIL fermo

Messaggioda trilogy il 02/11/2018, 12:47

Italia: Pmi manifatturiero scivola sotto quota 50 a ottobre, per la prima volta da agosto 2016
Per la prima volta in oltre due anni peggiorano le condizioni operative del settore manifatturiero italiano.
L'indice Pmi manifatturiero scivolato a ottobre sotto quota 50 punti, attestandosi a 49,2 punti in discesa dai 50 punti registrati nel mese di settembre.
"Lindice risultato al di sotto della soglia critica di non cambiamento di 50 per la prima volta da agosto 2016 sino a raggiungere il livello generale pi basso in 46 mesi", sottolineano da Ihs Markit.

Fonte: Finanza.com
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Re: Istat: "Crescita stagnante dopo tre anni". PIL fermo

Messaggioda Robyn il 02/11/2018, 15:46

il dl dignità non c'entra niente con la perdita di occupazione se l'economia rallenta e l'incertezza domina molti contratti non vengono rinnovati,altra cosa invece sono le causali"riferibili all'ordinaria attività del datore di lavoro" e lo 0,5% in più sulla reiterazione che possono essere controproducenti.La durata di 24 mesi non c'entra nulla.Dopo lo scorporo suggerito da Mattarella dal DEF di quota 100 e del reddito di cittadinanza il differenziale btp-bund rallenta sotto quota 290.Per realizzare il rmg serve una diversa distribuzione della spesa.Ci sono prestazioni date senza l'ISEE a chi non ne aveva diritto,ci sono i furbi che evadendo rientrano nell'ISEE e usufruiscono di prestazioni sociali togliendole a chi ne ha bisogno.In merito alla quota 100 bisogna avviare il sistema previdenziale al sistema a capitalizzazione che dà rendimenti più alti,non ricade sul debito pubblico e non si lega all'aspettativa di vita
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Re: Istat: "Crescita stagnante dopo tre anni". PIL fermo

Messaggioda franz il 03/11/2018, 16:13

Robyn ha scritto:il dl dignità non c'entra niente con la perdita di occupazione se l'economia rallenta e l'incertezza domina molti contratti non vengono rinnovati...

Se c'è un nuovo limite alla proroga di contratti a tempo determinato e vanno convertiti in tempo indeterminato, ovvio che in tempi di solidità economica (congiuntura favorevole) uno assume ma in tempi di crisi se non può piu' usare contratti a tempo determinato, allora niente. Quindi per me il decreto dignità di problemi ne ha cerati. Quasi 40'000, direi.
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Re: Istat: "Crescita stagnante dopo tre anni". PIL fermo

Messaggioda Robyn il 03/11/2018, 18:09

ma che cosa c'entra?durante i periodi crisi si perdono anche i lavori stabili,se c'è la crisi c'è poco da fare,in ogni caso naspi e rmg forniscono un sostegno,ma bisogna sempre fare in modo che ci siano le fasi espansive in cui si crea il lavoro
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Re: Istat: "Crescita stagnante dopo tre anni". PIL fermo

Messaggioda franz il 04/11/2018, 17:10

Lecce, call center non rinnova 200 contratti. La Cgil: "Primi effetti del decreto Di Maio"
Comdata, il call center che nel tempo è diventato la più grande impresa della provincia per numero di occupati, ha applicato il decreto Dignità. Tondo: "Non produce posti stabili ma disoccupazione"

02 novembre 2018

Lecce, call center non rinnova 200 contratti. La Cgil: "Primi effetti del decreto Di Maio"
Per la coordinatrice provinciale del Nidil Cgil Lecce, Sabina Tondo, i "primi effetti del decreto Di Maio, il cosiddetto decreto Dignità, si cominciano a vedere sui lavoratori salentini". In particolare, spiega la sindacalista in una nota, "nell'azienda Comdata, il call center che nel tempo è diventata la più grande impresa della provincia per numero di occupati", dove ieri "quasi 200 lavoratori - evidenzia - hanno ricevuto la comunicazione del mancato rinnovo del contratto in somministrazione in scadenza al 31 ottobre".

"Oggi - rileva la sindacalista - scadono numerosi contratti tra interinali e agenzie di somministrazione e contemporaneamente viene meno la disciplina transitoria del Decreto Di Maio". "Nelle intenzioni governative il limite ai rinnovi dei contratti precari - rileva Tondo - avrebbe dovuto incentivare il ricorso al tempo indeterminato. In realtà l'effetto ottenuto è opposto: centinaia di persone - conclude - hanno di fatto perso il lavoro"

https://bari.repubblica.it/cronaca/2018 ... 210584444/
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