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Il decreto dignità si sta rivelando un boomerang

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Il decreto dignità si sta rivelando un boomerang

Messaggioda franz il 30/10/2018, 8:08

Il decreto dignità si sta rivelando un boomerang
Il provvedimento legislativo del governo Conte aveva l’obiettivo di dare un posto fisso a molti lavoratori. Ma i primi dati della riforma sugli effetti sull’occupazione sono disastrosi, con la perdita di 40 mila posti in un mese. E con il nuovo regimi dei minimi ci sarà la corsa all’apertura di partite Iva

di Marino Longoni mlongoni@class.it (Italia Oggi)

Il decreto dignità si sta rivelando un boomerang. Il primo provvedimento legislativo del governo Conte aveva l'obiettivo di dare un posto fisso a molti lavoratori, incentivando la conversione dei contratti a termine in contratti a tempo determinato. Ma i primi dati della riforma sugli effetti sull'occupazione sono disastrosi. Il mese di agosto 2018 ha registrato un calo, rispetto allo stesso periodo del 2017, sia dei nuovi contratti a tempo determinato, sia delle assunzioni a termine, sia degli assunti con un contratto di somministrazione (oltre 40 mila posti di lavoro persi). Non sono ancora disponibili i numeri ufficiali del mese di settembre, ma le prime indiscrezioni trapelate dai corridoi del ministero del lavoro vanno nella direzione di un consolidamento di questo trend negativo. E se è vero che il numero delle trasformazioni dei contratti a tempo determinato ha visto una crescita nel dato di agosto 2018 rispetto ad agosto 2017, questo non si può ascrivere agli effetti del decreto dignità, perché non è nient'altro che la conferma della tendenza che ha caratterizzato tutti i precedenti mesi dell'anno in corso.

È comunque già evidente che una trasformazione in massa dei contratti a termine in tempo indeterminato non c'è stata e non ci sarà. La pretesa di creare posti di lavoro per decreto, tipica dei regimi totalitari, non può funzionare in un sistema di economia di mercato. Come era facilmente prevedibile da chiunque conosca i meccanismi di funzionamento del mercato del lavoro, di fronte ai paletti messi dal governo al rinnovo dei contratti a termine oltre i 12 mesi, la maggior parte delle imprese ha preferito lasciare a casa il lavoratore, invece di assumerlo.

Ma allora che fine hanno fatto i 40 mila lavoratori che non sono riusciti a ottenere un rinnovo del contratto a termine, di somministrazione o a tempo indeterminato? La risposta non si troverà nei dati ufficiali dell'Inps o del ministero del lavoro, ma è molto semplice: si sono trasformati in lavoratori in nero. Oppure, laddove possibile, si sono trasformati in partite Iva, continuando a fornire la stessa prestazione all'azienda ma come lavoratori autonomi: un percorso incentivato anche dal regime dei minimi/forfettari, molto conveniente dal punto di vista fiscale per il lavoratore. Il dato sull'aumento delle partite Iva registrato negli ultimi mesi sembra confermare questa tendenza. Che diventerà ancora più appetibile dal 2019 con l'innalzamento della soglia dei ricavi per rimanere nel regime agevolato a 65 mila euro (e nel 2020 dovrebbe arrivare fino a 100 mila euro).

Si tratterà, naturalmente, di rapporti di lavoro che in molti casi viaggiano sul filo del rasoio, con il rischio che il rapporto venga riqualificato dagli ispettori del lavoro come subordinato. Ma spesso la convenienza, per lavoratore e azienda, è tale da convincere entrambe le parti a non farsi troppi scrupoli. Anche perché dal 1° novembre, con la fine del periodo transitorio, i disincentivi previsti dal dl dignità per i contratti a termine si applicheranno in toto, compreso l'aumento dello 0,5% del costo aziendale per ogni rinnovo.

Inoltre il rinnovo comporterà la necessità di inserire nel nuovo contratto le causali che, nel recente passato, si sono dimostrate un moltiplicatore del contenzioso tra aziende e lavoratori, tanto che la loro eliminazione aveva fatto crollare il numero delle controversie sui contratti a termine dalle 8 mila del 2012 alle meno di mille nel 2017. Comprensibile quindi che le aziende cerchino di starne più lontano possibile.

Quindi tutto lascia pensare che non solo non ci sarà un'inversione di tendenza, ma che la propensione alla riduzione dei nuovi contratti di lavoro a tempo indeterminato (a maggior ragione per il tempo determinato e la somministrazione) sarà ancora più accentuata nei prossimi mesi. Esattamente il contrario di quanto si proponeva il legislatore con il decreto dignità.

https://www.italiaoggi.it/news/il-decre ... ng-2309120?
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Re: Il decreto dignità si sta rivelando un boomerang

Messaggioda pianogrande il 30/10/2018, 10:20

Più si complica e più aumenta il sommerso.

Più si complica e più aumentano le delocalizzazioni (e meno è attraente il paese per gli investitori esteri.

Più si complica e più si blocca.

Questo è il governo del fermi tutti.
Fotti il sistema. Studia.
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Re: Il decreto dignità si sta rivelando un boomerang

Messaggioda Robyn il 30/10/2018, 10:47

Sui contratti a termine si può parlare ma il limite dei 24 mesi non si tocca.Questi devono comunque costare di più dei contratti a tempo indeterminato e si possono eliminare le causali ma il limite dei 24 mesi non si può toccare.Per ex se alla scadenza del contratto a termine c'è l'assunzione a tempo indeterminato il maggior costo viene restituito all'azienda,se il tempo indeterminato costa X e quello determinato X+S all'azienda viene restituito S.Poi si può eliminare anche lo 0,5% in più se anziche l'assunzione a tempo indeterminato c'è la reiterazione
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Re: Il decreto dignità si sta rivelando un boomerang

Messaggioda franz il 30/10/2018, 13:00

Robyn, tu puoi proporre quello che vuoi ma chi decide se assumere o non assumere e con quale forma contrattuale, sono i datori di lavoro. E 40'000 posti di lavoro in meno in agosto sono un segnale fortemente negativo, visto che di solito per motivi stagionali (turismo ma non solo) i mesi estivi sono quelli in cui si registrano i massimi livelli occupazionali.
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Re: Il decreto dignità si sta rivelando un boomerang

Messaggioda Robyn il 30/10/2018, 13:47

Quindi ho capito tutto i mercati e il mercato vogliono schiavizzare i cittadini.Quindi il cittadino comune è disposto a dialogare il mercato e i mercati no.Spesso si allude a nuove forme di fascismo.Il fascismo non si ripresenta mai nelle forme tradizionali il fascismo ha un'eterogenesi e negare la giustizia sociale , degradare le condizioni del lavoro e precarizzare il lavoro sono la nuova frontiera del fascismo.Allora è vero i liberisti fanno gli interessi dei capitalisti i liberali no.Il compito dei liberali è limitare il potere anche del mercato
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Re: Il decreto dignità si sta rivelando un boomerang

Messaggioda trilogy il 22/11/2018, 22:07

80.000 contratti di lavoro in meno a settembre

https://www.corriere.it/economia/18_nov ... 7c3f.shtml
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Re: Il decreto dignità si sta rivelando un boomerang

Messaggioda Robyn il 23/11/2018, 14:05

Speriamo che le cose vadano male così possiamo tornare al passato alle tutele crescenti e ai 36 mesi,ecco ci avevamo ragione.Sù queste basi il csx non ci torna al governo perche non ha capito la lezione
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Re: Il decreto dignità si sta rivelando un boomerang

Messaggioda trilogy il 24/11/2018, 9:36

Non si tratta di sperare che le cose vadano male, gli effetti del decreto dignità erano assolutamente prevedibili, in particolare per quanto rigurda il lavoro interinale. Così come è prevedibile che compensare la distruzione di posti nel privato con il pensionamento anticipato di centinaia di migliaia di persone e la parallela assunzione di centinaia di migliaia di dipendenti nella pubblica ammistrazione porterà al collasso economico il paese.
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Re: Il decreto dignità si sta rivelando un boomerang

Messaggioda Robyn il 25/11/2018, 0:51

Il dl dignità mi pare che recuperi una disposizione del pacchetto Treu dopo due anni basta non si può stare per sempre nell'agenzia interinale l'azienda utilizzatrice o assume o non assume.Il casino forse lo fanno le causali.Infatti per porre rimedio a questo servirebbe separare i contratti a termine che rimangono acausali e limitati a 24 mesi e che costano il 2% in più da un contratto specifico per determinate esigenze che è il contratto temporaneo a data aperta cioè che termina quando termina l'esigenza che non è facile prevedere per ex i surplus,la maternità,questi possono costare come il lavoro a tempo indeterminato a differenza di quelli a termine acasuali che costano il 2% in più il cui 2% in più viene restituito se si assume a tempo indeterminato.In merito al pubblico impiego se escono X impiegati ne dovrebbero entrare meno di X per fare una pubblica amministrazione più leggera alleggerendola dal peso degli impiegati che si dedicano solo alla burocrazia.Poi c'è da separare anche la prova che dura al massimo 12 mesi e che fà parte dell'indeterminato
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Re: Il decreto dignità si sta rivelando un boomerang

Messaggioda trilogy il 27/11/2018, 17:44

Istat, giù fiducia consumatori e imprese Peggiorano le attese su economia e disoccupazione

A novembre 2018 l'Istat stima una flessione dell'indice del clima di fiducia dei consumatori da 116,5 a 114,8. Anche l'indice composito del clima di fiducia delle imprese diminuisce, per il quinto mese consecutivo, passando da 102,5 a 101,1. Per quanto riguarda il clima di fiducia dei consumatori, è il commento dell'Istituto, "pur riflettendo un quadro complessivamente stabile, presenta una dinamica negativa a novembre, determinata soprattutto dal deterioramento sia dei giudizi sia delle aspettative sulla situazione economica dell'Italia, nonché da un marcato peggioramento delle attese sulla disoccupazione".

fonte: ANSA
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