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Prima questione. L'ascesa delle destre populiste e non è un fenomeno globale. Però si continua ad analizzarlo cercando motivazioni su scala nazionale, e questo metodo non spiega perchè i progressisti perdono pressochè ovunque....

Seconda questione. Diamo per scontata un' Europa baluardo di democrazia, (lo si faceva anche con gli USA prima di Trump). Ma se le prossime elezioni europee le vincesse la destra populista? Le istituzioni europee guidate dai sovranisti...Dracula alla guida dell'AVIS.

Svezia
Le elezioni politiche che domenica chiameranno alle urne oltre sette milioni di svedesi non saranno forse il terremoto politico che qualcuno ipotizza. Segneranno però una nuova puntata nell’avanzata della destra populista in Europa, a pochi mesi dalla grande resa dei conti delle elezioni europee. Rendendo complessa, a Stoccolma, la formazione di un nuovo governo.

La destra radicale è rappresentata qui dai Democratici svedesi e ha il volto di Jimmie Åkesson, il leader non ancora 40enne che ne ha preso la guida nel 2005, sfrondando il partito – con radici neonaziste – dagli elementi più estremisti e garantendogli nel 2010 l’ingresso in Parlamento (e nel 2014 quasi il 13%). Oggi la maggior parte dei sondaggi accredita Sverigedemokraterna (Sd) di percentuali tra il 18 e il 20%, alle spalle di un Partito socialdemocratico fortemente ridimensionato (attorno al 25%, ai suoi minimi storici) e davanti ai Moderati (17%). Ma Sd, cavalcando un tema anche qui caldissimo come la crisi migratoria, potrebbe fare anche meglio: l’ultimo sondaggio di YouGov, controverso per il campione utilizzato, gli assegna addirittura il primo posto con il 24,8% dei consensi.[..]

fonte: http://www.ilsole24ore.com/art/mondo/20 ... d=AEAIhfkF

Sorpasso dell’estrema destra nella ex Germania est, allarme per Merkel

L'Afd vola nei sondaggi e diventa primo partito, superando la Cdu. E sulle connivenze con i neonazisti per i fatti di Chemnitz arriva anche l'inaspettata copertura dei servizi segreti
DALLA NOSTRA CORRISPONDENTE TONIA MASTROBUONI

E' arrivato il temutissimo sorpasso: nella vecchia Germania est l'Afd è diventato il primo partito. Secondo un sondaggio Infratest-Dimap per la Welt, la destra populista raggiunge ormai il 27% dei consensi, contro il 23% della Cdu. La Linke, tradizionalmente forte perché 'nipotina' del vecchio partito socialista della Ddr, è al 18% e la Spd è solo quarta con il 15% dei consensi. Una batosta, per la forza politica...

fonte: https://rep.repubblica.it/pwa/generale/ ... 205834306/

Il sorpasso più temuto era quello in Francia, quando Le Pen sembrava inarrestabile.
Eppure è bastato che un perfetto sconosciuto (fino a 4 anni fa) si presentasse con una nuova forza politica, per battere la destra lepenista, i socialisti e i gollisti.

Occorre a mio avviso prendere atto che non solo vi è la citata crescita (tumultuosa) dei partiti della destra sovranista e populista in europa, ma che dalle ceneri dei decotti partiti tradizionali stanno anche nascendo e prendendo spazio movimenti nuovi, sia a sinistra (tipo podemos in spagna e syriza in grecia) sia al centro.
Della sinistra non mi voglio occupare.

Al centro vedo En Marche in Francia https://it.wikipedia.org/wiki/La_R%C3%A ... _En_Marche
Vedo anche i Ciudadanos https://it.wikipedia.org/wiki/Ciudadanos
In Austria vedo Neos https://it.wikipedia.org/wiki/NEOS_(partito)

Non so se sarà possibile, come è stato in francia, che questi nuovi partiti, che definirei "concreti," possano arginare il populismo. Direi però che ci si deve provare.

Il vero problema è la assoluta nullità delle classi politiche esistenti ormai mummificate per cui la gente è disposta a votare chiunque purché sia nuovo.
E questo ovviamente vale anche per Macron.

Una parte è voto di protesta e una parte illusione che basti avere i politici giusti per risolvere tutti i problemi e vivere felici.

E' assolutamente mancata una educazione alla democrazia e cioè alla responsabilizzazione del popolo.

Se la destra anti europea vince le elezioni europee, l'unica speranza (piuttosto improbabile) è che nasca una specie di sovranismo europeo ma è un puro ossimoro.

Il rischio vero è che l'Unione come la conosciamo venga rasa al suolo e si abbiano istituzioni europee dove ognuno cercherà di mangiarsi quello che c'è da mangiare e gli altri che si arrangino.

Questo in un periodo di transizione perché queste istituzioni avrebbero un sempre minore significato pratico e magari verrebbero conservate solo come stipendifici (nessuno è disposto a far fuori del tutto una fonte di guadagno).

Insomma uno squallore da piangere.

Il tutto per un retaggio storico di false democrazie dove il potere del popolo (libertà <=> responsabilità) non si è mai realizzato davvero.

E poi si ricomincia.
Qualcuno sognerà ancora democrazia e alleanze etc. etc.

L'altro pericolo, più serio di quanto si possa comunemente pensare, è che qualche tensione tra stati si risolva in guerra.

Insomma che cosa può succedere più che una domanda è una crudele provocazione ma è meglio parlarne per non cadere dalle nubi.

Rimedio?

Una classe politica che davvero si presenti come una speranza e non come una noia mortale (vedere PD degli ultimi anni).
Una classe politica che ascolti la gente e dia riscontri.
Certo, questo richiederebbe di non dedicarsi h24 ad auto avvelenarsi (io della sinistra preferisco parlarne).

Insomma basterebbe una classe politica di sinistra non suicida/cadavere e si potrebbe ancora sperare.

L'opinione di Cacciari è ancora più drastica.

Per lui, con la vittoria delle destre, l'europa finisce subito ed è una catastrofe.

https://www.huffingtonpost.it/2018/09/0 ... t-homepage

Mi faccio contagiare anche io che comunque rimango più ottimista perché vedo almeno l'Europa come carrozzone da non mollare subito finché si può spremere qualcosa.

L'importanza di queste elezioni finisce per superare quella delle varie elezioni nazionali pur essendo l'istituzione europea meno incisiva su se stessa e sui singoli stati.

Europa contro anti Europa e vinca il migliore.

Un momento storico che può aprire a passaggi davvero critici.

Elezioni in Svezia, non raggiunge le aspettative trionfali della vigilia ma la destra radicale svedese compie un consistente balzo in avanti. Quando è stato scrutinato oltre il 90% dei voti, il partito anti-immigrati degli Svedesi Democratici raggiunge il 17,6% (+4,6% rispetto al 2014).

Il primo partito, anche se arretra rispetto alle scorse legislative, resta quello dei Socialdemocratici con il 28,3%, temperando la debacle che gli assegnavano i primi exit poll. I Moderati si attestano al 19,8%, secondo partito, mentre quel che appare certa è l'affermazione dei piccoli partiti. In primis gli ex comunisti, Sinistra, che hanno quasi raddoppiato il loro ultimo risultato e si sono aggiudicati il 7,9%. Bene anche il partito di centrodestra, Centro, e i cristiano democratici che hanno incrementato di un terzo le preferenze del 2014, rispettivamente all’8,6 e al 6,4%[..]

[..]Al termine di una tornata elettorale che ha tenuto l'Europa con il fiato sospeso, sondaggio dopo sondaggio, con le indicazioni dell'ascesa dei Svedesi Democratici trainati dalla martellante campagna sovranista e anti-migranti, il problema vero è che il futuro governo di Stoccolma è al momento un enigma: se si escludono accordi con la destra populista, il blocco di centrodestra e quello di centrosinistra si trovano bloccati in un testa a testa, entrambi attorno al 40% con 144 seggi per il csx, 142 per il cdx e 63 dei populisti.[..]

fonte: https://www.ilsole24ore.com/art/mondo/2 ... d=AEdQdcoF

Se vogliono capire anche loro il momento storico potrebbero fare un governo dell'uno con sostegno esterno dell'altro.

Dopo però dovranno governare davvero e bene perché, non so come si dice inciucio in svedese (potrebbero prenderla direttamente dall'italiano) ma quella sarà la parola magica della prossima propaganda.

È inutile continuare a girare intorno al problema, al 90% il fenomeno a quanto pare inarrestabile dell'avanzata delle destre estreme è dovuto all'immigrazione.

In Svezia le "no-go-area" come quella di Rikenby, nelle quali poliziotti, paramedici, vigili del fuoco vengono fatti oggetto di sassaiole e di lanci di bottiglie incendiarie ,sono sempre più numerose. Nel giugno scorso, il capo della polizia si è sentito in dovere di fare pubblicamente un annuncio choc sull’esistenza di ben 61 no-go-area nelle città svedesi.

Le forze democratiche devono smetterla di sottovalutare il fenomeno, prenderne coraggiosamente atto e mettere in atto azioni decise anche a carattere repressivo.

"Le forze democratiche devono smetterla di sottovalutare il fenomeno, prenderne coraggiosamente atto e mettere in atto azioni decise anche a carattere repressivo".


Uno dei punti deboli di tante democrazie è proprio il lasciar fare.

La parola "ordine" è stata allegramente regalata alla destra e già parlare di ordine democratico o democrazia forte appare come un paradosso se non una vera bestemmia.

Non sapevo di queste "no go area".
Bruttissima notizia.

Ruspa!
Democraticissima e legalissima ruspa.

pianogrande ha scritto:Non sapevo di queste "no go area".
Bruttissima notizia.

Ci sono anche in Italia quartieri in cui la Polizia non entra, se non con 400 agenti.
Ci sono a Roma ed in ogni città e quartieri controllati dalla criminalità organizzata.
Ci sono ampie zone montuose nella sila ed in sardegna, per esempio.
Un mio caro amico questore, già negli anni '80, mi disse che quando guidava in quelle zone teneva la pistola tra le gambe.

franz ha scritto:

pianogrande ha scritto:Non sapevo di queste "no go area".
Bruttissima notizia.

Ci sono anche in Italia quartieri in cui la Polizia non entra, se non con 400 agenti.
Ci sono a Roma ed in ogni città e quartieri controllati dalla criminalità organizzata.
Ci sono ampie zone montuose nella sila ed in sardegna, per esempio.
Un mio caro amico questore, già negli anni '80, mi disse che quando guidava in quelle zone teneva la pistola tra le gambe.

Io mi riferivo alla mitica Svezia.
Mi è caduto, appunto, un mito.