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Liberalizzazione esercizi commerciali

Discussioni e proposte, prospettive e strategie per il Paese

Re: Liberalizzazione esercizi commerciali

Messaggioda franz il 10/09/2018, 18:02

pianogrande ha scritto:L'altra cosa sempre dimenticata sono i piccoli centri un pèo' sperduti dove il negozietto aperto anche la domenica (per competere dove può e sopravvivere) costituisce a volte perfino un appuntamento tradizionale per il paese e sopratutto per chi viene in paese solo la domenica dalla campagna.

Giusto. Se non fosse aperto ecco che uno deve fare la spesa a casa e portarsi il cibo in paese.
Che sia un negozietto o un piccolo supermercato locale, se è aperto guadagna, altrimenti langue.
Sono 19 milioni gli italiani che dichiarano di fare la spesa la domenica.
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Re: Liberalizzazione esercizi commerciali

Messaggioda pianogrande il 10/09/2018, 23:10

Ecco che arriva "la seconda".

Salvini esclude le chiusure nei centri turistici.

https://www.huffingtonpost.it/2018/09/1 ... t-homepage

Adesso assisteremo alla guerra per farsi certificare (da Salvini?) come centro turistico.

E credo che al 50% ci arriviamo ma con un po' di manica larga potremmo innestare anche "la terza".

I paeselli di montagna come il mio, ad esempio, sono luoghi turistici a tutti gli effetti.
Sopratutto in estate quando la popolazione, a dir poco, triplica.

E d'inverno, far chiudere l'unico negozio del paese (già detto) sarebbe una vera crudeltà.
La gente, sopratutto di campagna, si ritrova lì prima o dopo la messa e quello diventa una via di mezzo tra un circolo culturale e un covo di cospiratori.

Per tradizione, si va in paese avendo già in mente cosa raccontare.

Di Maio (come dicono appunto al mio paese) non capisce neanche quant'è lungo.
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Re: Liberalizzazione esercizi commerciali

Messaggioda Robyn il 11/09/2018, 2:44

In tutta questa discussione si nota che non si parla mai di lavoratori dei loro ritmi di vita ma sempre dei clienti,del mercato, tanto chi se ne frega se gli spazi di libertà dei lavoratori si contraggono è il mercato bellezza noi stiamo bene siamo mentalmente irrecuperabili,chi se ne frega se i lavoratori del commercio stanno al male.La domenica arrangiati con quello che hai,cercati un supermercato aperto,se abiti in un piccolo paesino puoi sempre farti la pasta a mano e farti il pane al forno a legna,quante pretese.In nessun paese europeo gli orari degli esercizi commerciali sono così selvaggiamente liberalizzati,mettetevi l'anima in pace
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Re: Liberalizzazione esercizi commerciali

Messaggioda franz il 11/09/2018, 7:36

Robyn ha scritto:In tutta questa discussione si nota che non si parla mai di lavoratori dei loro ritmi di vita ma sempre dei clienti,del mercato, tanto chi se ne frega se gli spazi di libertà dei lavoratori si contraggono è il mercato bellezza noi stiamo bene siamo mentalmente irrecuperabili,chi se ne frega se i lavoratori del commercio stanno al male.La domenica arrangiati con quello che hai,cercati un supermercato aperto,se abiti in un piccolo paesino puoi sempre farti la pasta a mano e farti il pane al forno a legna,quante pretese.In nessun paese europeo gli orari degli esercizi commerciali sono così selvaggiamente liberalizzati,mettetevi l'anima in pace

Non so chi abbia messo in giro questa palla che solo in Italia c'è questa "liberalizzazione selvaggia"
Ma vedo che viene continuamente ripetuta.

Ma nel resto d'Europa come sono regolate/non regolate le chiusure festive?

Ci viene in aiuto L'Istituto Bruno Leoni: una ricerca di Alessio Mitra documenta che in 16 paesi su 28 (membri della UE) l'apertura è libera, totalmente deregolamentata o quasi.

E' totalmente libera in: Bulgaria, Croazia, Danimarca, Estonia, Finlandia, Ungheria, Irlanda, Italia, Lettonia, Lituania, Polonia, Portogallo, Romania, Slovacchia, Slovenia, Svezia, Scozia.

In Belgio e Malta: l'apertura domenicale è consentita ma l'esercente deve indicare un giorno alternativo di chiusura.
Francia: apertura consentita ma solo per i negozi di generi alimentari è consentito il lavoro dipendente fino alle 13. Nessun vincolo di chiusura per i proprietari di esercizi che decidono di tenere aperto senza far lavorare dipendenti.
Lussemburgo: consentita dalle 6:00 alle 13:00. Oltre solo per panetterie, macellerie, pasticcerie, chioschi e negozi di souvenir.
Spagna: ciascuna comunità decide il numero massimo annuo di aperture festive, generalmente 10.
Galles: nessun limite per attività inferiori a 280 mq; consentita dalle 10:00 alle 18:00 per le attività sopra 280 mq.
Nelle restanti la chiusura è prassi o obbligo.

Quindi chi scrive "nel resto d'Europa la chiusura è obbligatoria" MENTE.


http://www.brunoleonimedia.it/public/Fo ... -Mitra.pdf
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Re: Liberalizzazione esercizi commerciali

Messaggioda pianogrande il 11/09/2018, 9:27

L'altra palla gigante è che "non si pensa ai lavoratori".

Come se il motivo per il quale un posto di lavoro esiste fosse secondario.

Se più di dieci milioni di italiani fanno acquisti nei festivi, mi sembra veramente idiota tenere i negozi chiusi.
Il commercio vive di domanda e non di chiacchiere e se quella è la domanda la risposta deve essere la conseguente offerta.

Il mondo alla rovescia funziona solo quando si sta all'opposizione.

Sono assolutamente scandalizzato dall'atteggiamento della CGIL che si è addirittura inventata lo slogan "La festa non si vende".
Slogan altamente stupido e ipocrita e altrettanto offensivo nei confronti di chi lavora regolarmente anche di festa da una vita.

Ormai tutti hanno smesso di ragionare.
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Re: Liberalizzazione esercizi commerciali

Messaggioda franz il 11/09/2018, 9:50

pianogrande ha scritto:L'altra palla gigante è che "non si pensa ai lavoratori".


La sinistra, come anche la destra demagogica, fanno spesso riferimento al concetto di bene comune, interesse generale.
A termine "generale" è implicitamente connesso quello di una forte maggioranza.
La destra parla di interesse nazionale ma il concetto è lo stesso.

Ebbene, gli addetti al commercio sono 3.3 milioni ma i consumatori che fanno acquisti la domenica sono stimati tra i 10 ed i 19 milioni. Se vogliamo parlare di "interesse generale", a quale maggioranza guardiamo? Se prendiamo i consumatori in generale (italiani adulti) abbiamo circa 50 milioni di consumatori e 22-23 milioni di lavoratori. Ma i lavoratori son o anche consumatori.

Infatti anche i lavoratori del commercio hanno giovamento delle aperture senza limiti. Immaginiamo un orario di apertura rigido, di 8 ore senza turnazioni. Come farebbe un addetto single fare la spesa se quando esce dal lavoro è tutto chiuso?
Dovrebbe chiedere ad un amico, tra quelli che non lavorano nel commercio.
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Re: Liberalizzazione esercizi commerciali

Messaggioda trilogy il 11/09/2018, 10:22

Abbiamo tanti servizi aperti e tanta gente che lavora anche la domenica, giorno e notte: trasporti, ospedali, acqua, luce, telefonia, nettezza urbana, forze di polizia, vigili del fuoco, bar ristoranti, molti musei. Però nessuno dice che questo distrugge le famiglie. Il problema è legato ai piccoli negozi a gestione familiare. Facessero una legge per agevolare assunzioni in questo ambito. La cosa inquietante è che con Dimaio e Salvini stiamo tornando allo Stato padre/padrone, lo Stato invasivo che regola e gestisce ogni aspetto della vita dei cittadini.
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Re: Liberalizzazione esercizi commerciali

Messaggioda pianogrande il 11/09/2018, 10:36

trilogy ha scritto:Abbiamo tanti servizi aperti e tanta gente che lavora anche la domenica, giorno e notte: trasporti, ospedali, acqua, luce, telefonia, nettezza urbana, forze di polizia, vigili del fuoco, bar ristoranti, molti musei. Però nessuno dice che questo distrugge le famiglie. Il problema è legato ai piccoli negozi a gestione familiare. Facessero una legge per agevolare assunzioni in questo ambito. La cosa inquietante è che con Dimaio e Salvini stiamo tornando allo Stato padre/padrone, lo Stato invasivo che regola e gestisce ogni aspetto della vita dei cittadini.


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Re: Liberalizzazione esercizi commerciali

Messaggioda mariok il 11/09/2018, 12:37

In Italia abbiamo ormai la consuetudine di buttare il bambino e di tenerci l'acqua sporca.

Se un problema c'è sono le condizioni economiche e contrattuali di alcuni lavoratori di serie B costretti a lavorare nei giorni festivi.

40 anni fa da giovane sistemista ho lavorato per un periodo anche di domenica.

Avevamo una ricca maggiorazione salariale e usufruivamo dei riposi compensativi, una specie di ferie aggiuntive che tornavano molto conode in occasione di lunghi weekend o periodi di vacanze.

Il più delle volte le turnazioni riuscivamo ad autogestirle su base volontaria. Il sindacato ci osteggiava, perché eravamo visti come dei privilegiati che guadagnavano più degli altri e godevano di orari più flessibili.

Poi sono entrati i subappalti, le più disparate forme contrattuali applicate a persone che pur facendo lo stesso lavoro sono soggette a trattamenti totalmente diversi e regolarmente al ribasso.

Fortunatamente son riuscito a non vivere personalmente questa involuzione.

Grandi responsabilità le ha il sindacato, che per perseguire battaglie ideologiche per una falsa uguaglianza, è venuto meno al suo ruolo rimanendo di fatto tagliato fuori.

Oggi è questo il problema, molto più generale, che non si risolve certo con la regolamentazione degli orari di apertura dei negozi.

Ma è ormai certo: butteremo via il bambino (o faremo finta di farlo, in nome della famiglia e di una decrescita felice) ma l'acqua sporca dei lavori mal pagati e discriminati ce la terreno tutta.
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Re: Liberalizzazione esercizi commerciali

Messaggioda franz il 11/09/2018, 15:32

Per quello che vale ... il sondaggio è chiaro. Visto ora. 15:30

Il sondaggio è ancora aperto http://www.repubblica.it/economia/2018/ ... 206054241/
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