No un momento io non ho detto questo, la teoria economica non dice questo.
Non è il mercato interno ad essere di aiuto a quello estero, è il contrario.
Il mercato estero è impoortante e non esiste una teoria economica che lo mette in dubbio, anche perchè non esistono nazioni totalmente autosufficienti a materie prime.....ma la sua importanza è INFERIORE E SUBORDINATA a quella del mercato interno.
La solidità economica la può dare solo il mercato interno e sui libri di testo era scirtto in grassetto che le nazioni affidate solo al mercato estero hanno la solidità e la serenità di una banderuola nella tempesta.
Tra i due mercati quello che deve fare la parte del leone è quello interno e non si discute su questo.
Prima si impara a camminare e poi ad andare in bici.
Prima ci si preoccupa di sviluppare e consolidare nel modo più efficiente l'autosufficienza interna, e POI si tappano i buchi con i commerci esteri.
Una economia dislocata 10 a 90 con 90% di mercato interno, è una economia SOLIDA che se ne fa un baffo di quello che può succedere nei mercati esteri o di crisi o di speculazioni.
Una economia sbilanciata 10 a 90 con 90% di mercato estero, è una economia farlocca che oggi c'è e domani non si sa, dipende da quante farfalle muoiono dall'altra parte del mondo, è esposta ad ogni tipo di ricatto speculativo sui cambi o di vessazione sovranazionale, è uno stato in cui i mercati esteri esautorano il popolo del controllo in politica economica minacciando la democrazia e i diritti di base.
Se il mercato estero su cui si appoggia tutta l'economia di uno stato viene invaso da prodotti ottenuti con metodi para-schiavistici, il mercato intero su cui opera verrà INFETTATO dalla stessa regrressione tramite il meccanismo della competitività e per effetto domino i diritti di tutti i soggetti economici dipendenti da quel mercato subiranno il ricatto ti adegui o fallisci, e si adegueranno livellando al ribasso quei diritti a loro volta. innescando una regressione a catena che si riverbererà sul concetto stesso di democrazia....quindi un calo dei redditi da lavoro....quindi una sparizione dei consumatori.....e un ulteriore peggioramento della domanda interna.....che è esattamente quello che è successo con l'avvento della globalizzazione.....da dove credete che sia venuta la crisi.
Ripetete con me: l'unica economia solida è quella dove il mercato interno fa la parte del leone.
Quella fondata troppo sull'estero è una economia esposta a ogni tipo di vessazione e di ricatto e prima o poi conduce allo scippo della sovranità democratica al disastro sociale e a quello economico.
Questo c'era scritto sui libri di testo, ed avevano ragione porca paletta.
Il problema è che ai cialtroni che controllano l'economia globalizzante fa comodo dimenticarlo e professare il contrario.
La Tav è un loro strumento, serve più a loro che a noi.
Noi invece abbiamo altre priorità molto più pressanti.
A noi servono tanti cantieri sparsi dappertutto per strade sicure e ferrovie CAPILLARI ed efficienti in modo geograficamente equilibrato, non uno sproposito faraonico localizzato nei pressi di uno stato straniero e spesso ostile.