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Marchionne

Discussioni e proposte, prospettive e strategie per il Paese

Re: Marchionne

Messaggioda franz il 27/07/2018, 9:06

Una specie di fact checking sulle critiche a Marchionne.

In primo piano questo brano:
Il caso più emblematico è la prima pagina del Manifesto di domenica che annunciando la svolta improvvisa dei vertici FCA ha riassunto così la carriera dell’ex Ad: “ha tolto diritti ai lavoratori e ha portato il gruppo dell’auto via dal Paese“. La prima affermazione riguarda il duro scontro tra Marchionne e sindacati (in particolare la FIOM) soprattutto sullo stabilimento di Pomigliano d’Arco. La fabbrica dove si produce la Panda (ma dove dal 2019 si dovrebbe produrre la Jeep) è stata al centro di una battaglia molto accesa quando Marchionne venne nominato al vertice di FIAT. Lo stabilimento aveva più di qualche problema tra assenteismo, scarsa produttività e cassa integrazione per tutti. La “cura” del manager è stata dura. Un nuovo contratto di lavoro, diverso da quello stipulato tra Confindustria e sindacati con una riduzione delle pause lavorative e aumenti salariali non più legati all’inflazione ma all’efficienza e alla produttività. Insomma la fine del contratto collettivo nazionale. La produttività è migliorata e Pomigliano è diventata una “fabbrica modello”. Non senza però una certa compressione dei diritti dei lavoratori. E anche durante l’era Marchionne Fiat ha continuato a spedire gli operai difficili al “confino”

Quello che va considerato è che senza la "cura" Marchionne, FIAT era sull'orlo del fallimento ed i posti di lavoro sarebbero diventati pari a zero.

In ogni caso, a parte qualche voce critica tra gli stessi operai le opinioni positive prevalgono. Anche alla Maserati.

https://www.nextquotidiano.it/cosa-ha-f ... onne-fiat/

https://www.today.it/economia/marchionn ... tizie.html
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Re: Marchionne

Messaggioda flaviomob il 27/07/2018, 10:11

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Presa Diretta La Fiat e Marchionne ( Fabbrica Italia Pomigliano ) (1) 04 03 2012


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Re: Marchionne

Messaggioda franz il 27/07/2018, 10:36

Da il Foglio:

Articolo interessante su Pomigliano

<<Lo stabilimento di Pomigliano era ritenuto un caso disperato, uno dei peggiori stabilimenti d’Europa. Molti dentro la Fiat e fuori avevano suggerito a Sergio Marchionne di chiuderlo. Pomigliano d’Arco era uno stabilimento ex-Alfa Romeo di stampo tayloristico, con catena di assemblaggio e forte parcellizzazione del lavoro, molto gerarchizzato. Bastava che 40 operai, su circa 5 mila, scioperassero per bloccare la produzione. Ricordiamo che l’Alfa Romeo faceva parte delle Partecipazioni statali, e questo faceva sì che le aspettative e le richieste sindacali fossero spesso irrealistiche.

Con il passaggio alla Fiat, Pomigliano conobbe un forte snellimento. Dai 12.800 dipendenti del 1987 si passò a circa 5.000 nel 2002. Nel 2005 la produzione era pari a circa la metà di quella del 2001. Nel 2007 si producevano a Pomigliano le Alfa 159, 147 e le GT. Il tasso di assenteismo era molto alto. Accadeva spesso che durante le partite di calcio ci fossero molti dipendenti assenti per malattia. Durante le elezioni molti chiedevano permessi come scrutatori o rappresentanti di lista.Il venerdì i tassi di assenteismo si triplicavano dal 5 al 17 per cento. Pochissimi dipendenti indossavano la tuta da lavoro e i presidi contro l’infortunistica non erano utilizzati. Il grado di difettosità del prodotto era pari al 90 per cento. La logica prevalente era quella di realizzare un certo numero di vetture al giorno, senza badare alla qualità, salvo poi dover rilavorare moltissime vetture difettose prima di consegnarle. C’era nello stabilimento un reparto denominato “finizione” dedicato alla rilavorazione delle auto difettose. Nei reparti, c’erano topi che si nascondevano sotto i macchinari e si nutrivano degli avanzi del cibo di chi lavorava alla catena; era normale parlare al cellulare o ascoltare la musica durante il lavoro. Tra gennaio e novembre 2007 ci furono 150 micro-scioperi, interruzioni senza preavviso che bloccano la produzione.

Ai primi di dicembre 2007, Marchionne annuncia un piano di rilancio dell’impianto: 110 milioni di euro di investimento, 70 destinati al ridisegno degli impianti e 40 per la formazione dei dipendenti e il pagamento di due mesi di stipendio durante la fase di formazione. La sopravvivenza di Pomigliano richiedeva l’assegnazione della produzione di una vettura dai grandi volumi e dalle buone prospettive di vendita. Marchionne nel 2010 decide pertanto di portare la produzione della nuova Panda. L’annuncio tuttavia non viene accolto favorevolmente da tutti. La Fiom protesta per non essere stata consultata in via preventiva. La tensione sale, con il rischio elevato il rischio che la produzione della Panda resti in Polonia, dove il costo del lavoro è inferiore e produttività e qualità sono a livelli molto elevati. Serviva una rivoluzione organizzativa secondo i principi del “World Class Manufacturing”. Pomigliano diventa un laboratorio. Il primo elemento di novità è l’introduzione della cosiddetta Work place integration (Wpi). La Wpi è un esercizio di micro-progettazione delle mansioni, attraverso cui si vuole raggiungere alta efficienza con maggiore decentramento decisionale. Grande attenzione viene posta anche all’ergonomia e alla sicurezza. La nuova organizzazione prevede la definizione di un dominio, cioè un gruppo di sei operai guidati da un operaio specializzato, il team leader. Ciascun dominio è preposto a un tratto del processo produttivo e caratterizzato da una forte job rotation, che permette una migliore comprensione del compito complessivo del dominio e un minore livello di stress dovuto alla ripetitività delle mansioni. Il dominio è l’unità di base del lavoro, attorno alla quale vengono progettate le altre strutture organizzative. Vi è anche una ridefinizione dei ruoli del middle management: da pura direzione e controllo a funzioni di problem-solving. Anche il layout dello stabilimento viene modificato: gli uffici vengono collocati al centro del capannone in un box trasparente che permette una nuova facilità nello scambio di informazioni.

I capi-dominio sono stati i veri agenti rivoluzionari. Il team leader sostituisce eventuali operai assenti nel suo gruppo e supporta i membri del team nella soluzione dei problemi in linea. Ha anche la responsabilità di decidere eventuali fermi-linea qualora ci siano problemi nell’assemblaggio nella sua stazione di lavoro. I capi-dominio vengono scelti tra gli operai con buona preparazione tecnica, esperienza e motivazione al raggiungimento dei risultati. La strada più semplice sarebbe stata quella di licenziare molti dipendenti e di assumerne di nuovi, privi di contaminazione con il vecchio modello e facilmente plasmabili. Ma non è questa la strada scelta da Marchionne. Nell’aprile 2011 si svolge nello stabilimento un seminario di formazione che coinvolge 150 persone di tutti i livelli. Viene ricordato con il nome di “Workshop”. Vengono coinvolti lavoratori e i manager, suddivisi in piccoli gruppi, ciascuno dei quali con il compito di affrontare uno specifico tema legato allo stabilimento e al cambiamento in corso. Il risultato più rilevante è la definizione precisa dei nuovi ruoli chiave: il team leader, il supervisore e gli specialisti. Si dà spazio all’idea che ciascun operatore deve farsi carico di una responsabilità personale rispetto al risultato, in termini di qualità del prodotto e rapidità nelle azioni di risposta ai problemi e proposta di soluzioni innovative per il miglioramento del processo. Marchionne era convinto della necessità di un pieno coinvolgimento del personale per operare la trasformazione di Pomigliano. La precedente organizzazione di fabbrica si fondava su una netta divisione del lavoro, tra manager ed esecutori (operai) che comportava, per questi ultimi, una forte demotivazione e una marcata deresponsabilizzazione, con forti ricadute negative sui risultati e sul livello di identificazione con i risultati. Il nuovo approccio produttivo è caratterizzato da una spinta a un uso diffuso della discrezionalità anche ai livelli operativi più bassi e richiede una presa di responsabilità da parte di tutti i lavoratori, con conseguente decentramento decisionale.

Alla fine di questa profonda trasformazione sono stati raggiunti risultati e riconoscimenti inimmaginabili: Pomigliano ha ottenuto la medaglia d’oro Wcm ed è stato premiato dalla Confindustria tedesca come miglior stabilimento europeo.>>
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Re: Marchionne

Messaggioda pianogrande il 27/07/2018, 11:01

Marchionne ha superato l'impasse dei sindacati protettori dei lavativi.

Bellissima l'accoppiata libertà responsabilità.

Il sogno di tutti i "capi" non accentratori.

La carriera/i riconoscimenti in base ai risultati e non in base al fatto di essere "indispensabili".

Sparisce la figura dell'operaio che non è motivato a fare bene il lavoro perché tanto serve solo a far fare bella figura a quel figlio di buona donna del capo.

Un altro livello.
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Re: Marchionne

Messaggioda franz il 27/07/2018, 13:22

Comunque a ben vedere ora emerge un grave errore fatto da Marchionne.
Aver taciuto per un anno agli azionisti (la proprietà) le sue condizioni di salute.
E su questo l''Ospedale universitario di Zurigo è stato chiaro. La situazione era seria da un anno.
Marchionne ha detto che andava a fare solo un controllo (così racconta Elkann) ma in realtà si sottoponeva ad un'operazione non priva di rischi. Ed infatti un'embolia è un fattore di rischio noto, che purtroppo si è verificato.

Tacere questo genere di notizie, che possono influire sul valore di mercato (e lo si è visto all'annuncio) è stato un errore.
Ora non sappiamo (e non sapremo forse mai) se Marchionne ha comunicato quando di dovere ma gli azionisti hanno preferito non dire nulla oppure se l'errore è stato proprio dell'AD.

Questo poco o nulla toglie ai grandi meriti del miglior manager che l'italia privato abbia avuto negli ultimi decenni.
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Re: Marchionne

Messaggioda pianogrande il 27/07/2018, 14:15

Mah!

La FCA si riprenderà; se i nuovi manager saranno all'altezza.

Se non si riprendesse, per il motivo detto sopra, allora tanto meglio non aver parlato (dovunque si sia bloccata la notizia) perché il degrado sarebbe semplicemente cominciato prima.
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Re: Marchionne

Messaggioda Robyn il 27/07/2018, 22:13

Praticamente la produzione è organizzata per gruppi in cui può essere leader anche l'operaio è un modello di produzione utilizzato all'Ikea che aumenta la produttività senza stressarsi più di tanto perche lo stress e il calo della concentrazione sono causa di incidenti sul lavoro.Per lo stress da lavoro la ricetta in genere è non fare sempre le stesse cose ma cambiare continuamente reparto,in particolare cosi deve essere per chi lavora sulla catena di montaggio,che è un lavoro particolarmente stressante
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Re: Marchionne

Messaggioda Robyn il 27/07/2018, 23:24

Lo stress si accumula anche con il caldo può essere un'impedimento alla produttiva,anche le temperature troppo fredde in inverno possono essere di ostacolo alla produttività per cui gli ambienti dovrebbero essere climatizzati.Del piano Marchionne si contestava l'orario troppo variabile ad ex turni di 10 ore in quattro giorni poi due giorni di riposo poi 6 ore etc ma questo tipo di orario crea scompensi all'organismo.La cosa era ben diversa se la flessibilità dell'orario di lavoro avesse degli scostamenti di 7 e 9 ore alternativamente per settimana.Le tre pause di 10 minuti non rappresentano un problema.Poi si contestavano l'aumento dei ritmi e la malattia dove oggi esiste il certificato via web e in tempo reale.Poi và bene gli scrutatori,meglio farli fare ai disoccupati e le partite si possono guardare nel tempo libero.Infine per chi fà il turno la mattina servirebbe una ricca colazione cappuccino e briosche a prezzo sociale perchè ti dà energia durante il giorno,non sò come faccia chi prende solo il caffè, rimane addormentato tutto il giorno
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Re: Marchionne

Messaggioda franz il 28/07/2018, 7:34

Se fosse vero che questi orari variabili in quanto creano scompenso nell'organismo, milioni di lavoratori indipendenti (e autonomi) sarebbero tutti "scompensati". Diverso il caso del lavoro notturno: qui il problema è serio ma non solo certo per gli operai. Infermieri, medici, forze dell'ordine, personale di picchetto ... ma la soluzione non è certo eliminare il turno notturno. Se uno sta male di notte che fa, si attacca al tram?

Tornando al conflitto tra trasparenza e privacy (ricordate steve jobs) ecco un articolo interessante
http://www.ilsole24ore.com/art/mondo/20 ... d=AEMi8JTF
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Re: Marchionne

Messaggioda pianogrande il 28/07/2018, 14:28

Piccola divagazione fuori tema ma non troppo.

E' curioso il fatto che i turni di fabbrica sono normalmente i più regolari mentre i turni più sballati, per quanto a mia conoscenza, li fa proprio il personale degli ospedali.

Una cosa è fare 3 o 4 notti di seguito come si fa in fabbrica e quindi si prende un ritmo e le notti sono normalmente seguite da un paio di giorni di riposo e un'altra cosa è fare anche una notte alla volta e magari seguita da un pomeriggio come vedo fare in qualche ospedale e quindi il povero organismo è perennemente sotto stress.

Altro motivo di stress, non per tutti ma neanche per pochi, è la reperibilità.
Comunque ormai molto addolcita dai cellulari.
Quando c'erano solo i telefoni fissi, la reperibilità era paragonabile agli arresti domiciliari.
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