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dl dignità

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Re: dl dignità

Messaggioda pianogrande il 04/07/2018, 10:17

Niente da fare.
I contratti di lavoro si fanno in base ai poteri contrattuali.

Il vero passo avanti sarebbe una maggiore comunità di interessi tra le "controparti".
La parola "contro" è perfettamente adeguata alla situazione di miopia e furberia e sciatteria di entrambe.

Discorsi di compartecipazione alle decisioni e agli utili (e non sarebbe fantascienza visto che da qualche parte del mondo si pratica) farebbero inorridire e ricorrere alle armi una imprenditoria di furbi/analfabeti/politicamente schierati e un sindacalismo di furbi/analfabeti/politicamente schierati

E allora?

E allora si va alla "lotta".
E siccome col precariato neanche la lotta diretta è praticabile pena il marciapiede, le forme di lotta si fanno più subdole e anonime e sempre più politiche cosicché i "padroni" da uno diventano due e sempre di più siamo un popolo che aspetta pigramente che qualcuno ci pensi "dall'alto".

Auguri a tutti i lavoratori.
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Re: dl dignità

Messaggioda franz il 04/07/2018, 12:16

pianogrande ha scritto:Niente da fare.
I contratti di lavoro si fanno in base ai poteri contrattuali.

Il vero passo avanti sarebbe una maggiore comunità di interessi tra le "controparti".

I poteri contrattuali sono tra le parti: lavoratori e imprese
Lo stato (la politica vuoi di destra o di sinistra) non deve deve essere parte in causa.
Caso mai, garante.
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Re: dl dignità

Messaggioda pianogrande il 04/07/2018, 14:56

franz ha scritto:
pianogrande ha scritto:Niente da fare.
I contratti di lavoro si fanno in base ai poteri contrattuali.

Il vero passo avanti sarebbe una maggiore comunità di interessi tra le "controparti".

I poteri contrattuali sono tra le parti: lavoratori e imprese
Lo stato (la politica vuoi di destra o di sinistra) non deve deve essere parte in causa.
Caso mai, garante.


Infatti.

Ma la politica nn è mai neutrale perché ha il potere di produrre regole e queste condizionano il potere contrattuale

In questo caso, comunque, ci tiene a presentarsi come parte in causa.

Se fossi un politico (quelli con un po' di potere) cercherei di lavorare per creare interessi comuni tra le parti in modo che siano interesse comune sia la produttività che la redditività dell'impresa.

Ho vissuto la "rigidità della forza lavoro" (insomma il numero degli addetti come variabile indipendente) troppo da vicino per non sperare che un giorno si possa ridurre la conflittualità a vantaggio di tutti.
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Re: dl dignità

Messaggioda Robyn il 04/07/2018, 20:05

Fino a quando avremo certi personaggi scesi in politica per incularsi l'operaio i partiti tradizionali sarà difficile votarli.A personaggi come Berlusconi,Renzi,Calenda non andrebbe permesso fare politica perche la politica sarà sempre meno popolare con loro andrebbe impedito a questi di non accedere da nessuna parte.Questi sono scesi per fare i loro interessi.Calenda è nel PD perche cerca un'impiego a tempo indeterminato,una sistemazione a patto che questo non sia per gli operai ma questo non è possibile.Adesso c'è anche la Meloni che si è dimostrata una fregatura di politico.Se questi personaggi non molleranno il csx,la politica,il PD sarà clinicamente morto
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Re: dl dignità

Messaggioda franz il 05/07/2018, 8:34

pianogrande ha scritto:
franz ha scritto:
pianogrande ha scritto:Niente da fare.
I contratti di lavoro si fanno in base ai poteri contrattuali.

Il vero passo avanti sarebbe una maggiore comunità di interessi tra le "controparti".

I poteri contrattuali sono tra le parti: lavoratori e imprese
Lo stato (la politica vuoi di destra o di sinistra) non deve deve essere parte in causa.
Caso mai, garante.


Infatti.

Ma la politica nn è mai neutrale perché ha il potere di produrre regole e queste condizionano il potere contrattuale

In questo caso, comunque, ci tiene a presentarsi come parte in causa.

Proprio perché di parte deve astenersi e non fare da arbitro.
Leggevo sul Ritter (storia dello stato sociale) che nei paesi in cui le relazioni tra le parti sono mature e pragmatiche lo stato non interviene. Lo fa dove sono immature e ideologiche, prendendo di fatto posizione e mantenendole immature e ideologiche.

PS: sono in vacanza per un po'. Non preoccupatevi se non mi sentite ... :D
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Re: dl dignità

Messaggioda pianogrande il 05/07/2018, 10:55

Buone vacanze Franz e che siano assolutamente "di parte".
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Re: dl dignità

Messaggioda Robyn il 05/07/2018, 22:38

Questo a livello di contrattazione decentrata e'gia'possibile perche la legge stabilisce che le intese possono esserci nei limiti della costituzione,mentre nel primo livello e' ancora difficile perche mancano regole accettate da entrambi le parti per la presenza di elementi ideologici.Dire che il lavoro si crea se si calpesta la dignita' del lavoro e' contro l'articolo 41 della costituzione che afferma che l'iniziativa privata non puo' svolgersi contro la liberta' la dignita' la sicurezza.Prima si definiscono le regole a cui le parti possono utilizzare delle varianti a seconda delle esigenze e solo poi la politica non deve piu' mettersi in mezzo
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Re: dl dignità

Messaggioda mariok il 06/07/2018, 17:00

L'opera di depistaggio dai problemi veri non ha mai fine.
Ci si continua a riempire la bocca con frasi ipocrite sulla dignità del lavoro e sulla condizione dei giovani, senza fare in realtà niente di serio al riguardo. Voler far credere che basti accorciare un po' la durata dei contratti a termine o renderli di un 0.5% più costosi vada nella giusta direzione è una clamorosa presa per i fondelli. Basta guardare un paio di dati per trovare la conferma che esiste un colossale conflitto generazionale a tutto discapito delle nuove generazioni (e lo dice un vecchio pensionato che avrebbe tutto l'interesse a sostenere il contrario). Il primo dato è l'elevato peso dei contributi pensionistici (30% vs. il 20% per esempio della Germania) a cui fa riscontro una spesa pensionistica che è la più alta d'Europa. Se veramente volessimo aiutare i giovani, dovremmo seriamente lavorare per una seria riduzione della spesa per le pensioni (altro che aumentarla con il superamento della Fornero) ed allargare la platea contributiva facendo emergere il lavoro nero non solo mediante la riduzione del cuneo fiscale ma anche con il superamento della dissennata legge Bossi-Fini e la regolarizzazione di migliaia di clandestini che lavorano in nero. Il taglio delle cosiddette pensioni d'oro o in genere la revisione dei trattamenti (possiamo discutere poi quali siano i criteri più equi) va fatto per abbattere la spesa e conseguentemente ridurre il costo del lavoro, non per dare sfogo all'invidia sociale in nome di una lotta a privilegi veri o presunti del tutto simbolica o peggio per finanziare altro assistenzialismo o altri privilegi.
Il secondo dato è costituito dal macigno del debito pubblico che, anche a prescidere dalla sua sostenibilità, dallo spread e dai mercati, è un'altra rapina a danno dei giovani e del loro futuro. Sostenere che con un aumento del deficit, che produrrebbe maggiore sviluppo e quindi una riduzione tendenziale del debito, è una balla colossale contraddetta da quanto accaduto regolarmente nel passato a seguito delle politiche reaganiane, che in alcuni casi hanno effettivamente incrementato transitoriamente la crescita ma hanno regolarmente fatto arrivare alle stelle il rapporto debito/pil. Inoltre le cosiddette politiche keynesiane (che attengono essenzialmente a misure anticicliche per combattere la recessione mediante investimenti pubblici) non c'entrano un fico secco con l'aumento del deficit per coprire incrementi di spesa corrente in periodi di relativa crescita. È veramente deprimente questa continua campagna elettorale e questo interminabile scontro tra tifoserie che manipolano anche la lettura di dati elementari.
« Dopo aver studiato moltissimo il Corano, la convinzione a cui sono pervenuto è che nel complesso vi siano state nel mondo poche religioni altrettanto letali per l'uomo di quella di Maometto» Alexis de Tocqueville
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Re: dl dignità

Messaggioda Robyn il 06/07/2018, 22:48

Da qualche parte bisogna cominciare.Quella dei contratti a termine e solo una parte perche per un disegno organico bisogna agire sul cuneo fiscale.In materia di lavoro serve un'azione da sinistra riformista
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Re: dl dignità

Messaggioda Robyn il 08/07/2018, 12:00

Le causali non sono un problema il contenzioso si può superare con il lavoro accessorio.Infatti le aziende in caso di surplus non sono in grado di determinarne la durata e il periodo preciso del surplus.Ad ex in un contratto di sei mesi reiterato per surplus di lavoro può essere che per i primi tre mesi ci sia il surplus per i restanti tre no.Se il giudice fà una verifica in questi ultimi tre mesi e non trova surplus il rapporto di lavoro si intende trasformato a tempo indeterminato da qui le tante cause sul tempo determinato con causale.Quando si verifica il surplus di breve periodo si può ricorrere al lavoro accessorio ma solo per determinate categorie come studenti,casalinghe,disabili,disoccupati di lunga durata,etc.Per i contratti a termine i primi 12 mesi non richiedono la causale la successiva reiterazione invece si.Se si superano i due anni e il giorno successivo alla scadenza del contratto a termine il rapporto di lavoro prosegue,senza che l'azienda abbia detto nulla al lavoratore,questo si intende trasformato a tempo indeterminato.In merito alla burocrazia non mi pare che ci sia.Quando si fà un contratto a termine con causali basta spedire il modulo informatico alla dpl
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