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W il capitalismo di Stato

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W il capitalismo di Stato

Messaggioda trilogy il 12/06/2018, 12:55

Un Governo serio li caccerebbe tutti ma proprio tutti in 24 ore.

I turbo-stipendi dei manager di Stato

Zitti zitti i presidenti delle società pubbliche quotate hanno approfittato del mancato rinnovo di una raccomandazione del Tesoro per aumentarsi lo stipendio. Grieco (Enel) più 173 per cento. Marcegaglia (Eni) più 110. De Gennaro (Leonardo) più 106. Farina (Poste) più 102. Ma sui furbetti del listino Tria per ora tace.

DI STEFANO LIVADIOTTI
12 giugno 2018

I turbo-stipendi dei manager di Stato
E ora la palla passa al neo-ministro dell’Economia. Cosa dirà Giovanni Tria davanti ai turbo-stipendi dei presidenti dei gruppi pubblici quotati? La norma voluta nel 2014 dall’allora premier Matteo Renzi, che fissava per i manager di Stato un tetto di 240 mila euro (l’assegno dell’inquilino del Quirinale), escludeva le società presenti al listino.

Nello stesso anno ci aveva però pensato il Mef a stabilire un limite per i loro numeri uno, che infatti nel biennio 2015-2016 risultavano tutti allineati a quota 238 mila. Poi, nel 2017, al momento del rinnovo dei mandati (e con Renzi ormai nella polvere), zitto zitto Pier Carlo Padoan s’è ben guardato dal riproporre la raccomandazione (non vincolante) del suo ministero.

E le buste paga sono subito schizzate verso l’alto. Il salto più lungo l’ha fatto Patrizia Grieco (presidente Enel in quota Pd e Bernabè): nel 2018 prenderà 450 mila euro, ai quali (è una novità) potrà pure sommare i 200 mila di emolumenti per il CdA della controllata Endesa. Il pallottoliere dice che porterà così a casa un aumento del 173 per cento.

Al secondo posto (più 110 per cento) Emma Marcegaglia (Eni; sponsor Renzi, Padoan e le banche). L’ex leader di Confindustria, titolare con il fratello di un gruppo che fattura 5 miliardi, si metterà in tasca come argent de poche mezzo milione tondo.

Segue a ruota (più 106 per cento) Gianni De Gennaro (Leonardo; scelto sull’asse Quirinale-Washington), già capintesta delle barbe finte italiane, con 490 mila euro. A un’incollatura (più 102 per cento rispetto al 2015, ma al suo posto allora sedeva Luisa Todini) Bianca Maria Farina (Poste; Padoan-Renzi), che si fermerà a 480 mila. E chissà se i furbetti del listino si sono messi tutti d’accordo per non dire niente a Catia Bastioli. Il presidente di Terna è rimasto con un palmo di naso, a 238 mila euro.

fonte: http://espresso.repubblica.it/attualita ... ef=RHRR-BE
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Re: W il capitalismo di Stato

Messaggioda pianogrande il 12/06/2018, 16:31

Tutti attentissimi ai problemi dei cittadini.

Per usare una formula di chi usa questi argomenti per aizzare la piazza: sfondate il tasto della condivisione!!!.
Fotti il sistema. Studia.
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Re: W il capitalismo di Stato

Messaggioda mariok il 12/06/2018, 18:06

Bene, vediamo ora che fa il "governo del cambiamento".

Mi rendo conto della impopolarità di quello che sto per dire.


Da quanto leggo pare che si tratti di emolumenti comunque sotto i 500 mila euro lordi l'anno.

Abbiamo idea di quali siano le retribuzioni dei numeri uno di aziende private quotate in borsa di analoghe dimensioni?

Il problema è se si tratta di nomine per merito o per appartenenza politica e se siano giustificate dai risultati.

Ma mi sembra tutta un'altra questione.
« Dopo aver studiato moltissimo il Corano, la convinzione a cui sono pervenuto è che nel complesso vi siano state nel mondo poche religioni altrettanto letali per l'uomo di quella di Maometto» Alexis de Tocqueville
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Re: W il capitalismo di Stato

Messaggioda Robyn il 12/06/2018, 21:50

L'errore concettuale è parlare di 450,000 euro lordi l'anno,perche è la percezione quella si mette più in evidenza e non le reali retribuzioni mensili.Se si divide questa cifra di 450,000 euro per 12 mesi fà 37,500 euro lordi.Se a 37,500 euro detraiamo un'IRPEF del 38% se non sbaglio lo scaglione fà 14,500 euro al mese.Dal momento che parliamo di manager può anche starci.L'errore concettuale è parlare di lordo annuale e non di lordo mensile al quale sottrarre l'IRPEF.Calcoliamo che poi uno và al supermercato fà benzina,il sabato si và a mangiare una pizza e non ci rimane niente

PS Anzi no c'è un 'errore di calcolo.Si calcola l'IRPEF sù 450,000 euro lordi che è del 45% perche supera le 100,000 euro annue e 450.000 X 0,45 fà 202,500.Detraiamo 202,500 a 450,000 e fà 247.500.Dividiamo 247.000 per 12 mesi e si ottiene la retribuzione mensile netta di 20.625 al quale bisogna sottrarre i contributi previdenziali di cifra imprecisata e tasse locali imprecisate e fà meno di 20.625 euro netti al mese e siamo fra i 17,000 e i 19,000 euro al mese
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Re: W il capitalismo di Stato

Messaggioda trilogy il 17/06/2018, 10:51

La questione è che si parla di "presidenze", non di amministratori delegati o direttori generali, questi ultimi gestiscono realmente le aziende. La presidenze sono posizioni che di norma non hanno deleghe operative, sono incarichi più di rappresentanza che altro. L'unica cosa che giustifica un compenso, è che il ruolo comporta obblighi e rischi legali, di norma coperti da polizze assicurative pagate dalla società. In ambito privato è un incarico che spesso è ricoperto dal fondatore anziano, mentre l'azienda è gestita dai manger o dai figli. Nell'ambito pubblico le presidenze vengono distribuite per ragioni politiche, come ha ingenuamente raccontato Dimaio....

Il vicepremier parla dell'avvocato vicinissimo ai 5Stelle arrestato. "Ci aveva aiutati sui rifiuti a Livorno e a ridurre le cubature dello stadio. Così l'abbiamo premiato con la presidenza dell'Acea". Insorge il Pd. "La più importante azienda capitolina non può essere merce di scambio". Salvini: "Dall'inchiesta nessuna conseguenza sul governo". Il Mibact dispone un'ispezione....

fonte: http://www.repubblica.it/politica/2018/ ... 198965255/
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Re: W il capitalismo di Stato

Messaggioda franz il 17/06/2018, 11:46

Robyn ha scritto:L'errore concettuale è parlare di 450,000 euro lordi l'anno,perche è la percezione quella si mette più in evidenza e non le reali retribuzioni mensili.Se si divide questa cifra di 450,000 euro per 12 mesi fà 37,500 euro lordi.Se a 37,500 euro detraiamo un'IRPEF del 38% se non sbaglio lo scaglione fà 14,500 euro al mese.Dal momento che parliamo di manager può anche starci.L'errore concettuale è parlare di lordo annuale e non di lordo mensile al quale sottrarre l'IRPEF.Calcoliamo che poi uno và al supermercato fà benzina,il sabato si và a mangiare una pizza e non ci rimane niente

PS Anzi no c'è un 'errore di calcolo.Si calcola l'IRPEF sù 450,000 euro lordi che è del 45% perche supera le 100,000 euro annue e 450.000 X 0,45 fà 202,500.Detraiamo 202,500 a 450,000 e fà 247.500.Dividiamo 247.000 per 12 mesi e si ottiene la retribuzione mensile netta di 20.625 al quale bisogna sottrarre i contributi previdenziali di cifra imprecisata e tasse locali imprecisate e fà meno di 20.625 euro netti al mese e siamo fra i 17,000 e i 19,000 euro al mese

No.
Se detraggono i contributi (circa il 10%) e da lì si calcola l'IRPEF.
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Re: W il capitalismo di Stato

Messaggioda Robyn il 17/06/2018, 12:35

I compensi ai dirigenti d'azienda sono legati al fatto che il livello di responsabilità è maggiore e a questi per di più non si applica l'art 18 ,possono essere mandati via in qualsiasi momento.Se detraiamo il 10% più o meno siamo sempre tra i 17 e i 19 mila euro netti al mese.Questa cifra più o meno può starci,le cose cambiano se le cifre diventano troppo ampie da creare un'eccesso di disuguaglianza.Poi le capacità dei dirigenti d'azienda e il fatto che possono essere legati politicamente rientra in un campo completamente differente.In genere i dirigenti d'azienda hanno un fisso + provvigioni legato ai risultati.Penso che questa demonizzazione contro i dirigenti d'azienda sia dovuta al fatto che una parte di questi si sono messi a fare la lotta di classe agli operai.Quindi dal momento che l'operaio non fà più la lotta di classe anche i dirigenti d'azienda non devono più farla.Non tutti hanno lo stesso reddito varia con le responsabilità e con le capacità e secondo il principio meritocratico si può passare ad essere un semplice operaio generico a dirigente di azienda
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