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Contrordine compagni

Discussioni e proposte, prospettive e strategie per il Paese

Contrordine compagni

Messaggioda franz il 11/06/2018, 15:45

Ad una settimana dall'insediamento del nuovo governo, il ministro delle finanze sconfessa il contratto di governo.

Vediamo quanto dura.

Cosa pensa il ministro dell’Economia
Giovanni Tria ha dato la sua prima intervista, che è stata notata per delle idee un po' diverse da quelle di Lega e M5S

Sul Corriere della Sera di oggi c’è un’intervista al ministro dell’Economia Giovanni Tria, la prima da quando si è insediato il governo Conte. Tria ha rassicurato sulla situazione economica italiana, nonostante le gravi perdite sui mercati delle scorse settimane, spiegandole come «normali interrogativi che accompagnano una transizione politica». Ha poi ribadito chiaramente che il governo non solo non vuole uscire dall’euro, ma che agirà «in modo tale che non si avvicinino condizioni che possano mettere in discussione la nostra presenza nell’euro».

Le proposte di Tria sono state descritte da molti osservatori come rassicuranti per i mercati internazionali, ma in alcuni casi diverse da quelle contenute nel “contratto di governo” tra Lega e Movimento 5 Stelle, e in generale dalle posizioni tenute dai due partiti in campagna elettorale. È per sembrato favorevole alla realizzazione di infrastrutture come la TAV in Piemonte e il gasdotto TAP in Puglia, fortemente osteggiate dal M5S, e contrario all’emissione di mini-Bot, cioè i titoli di Stato di piccolo taglio che dovrebbero funzionare da “moneta alternativa”, la cui efficacia è sostenuta dalla Lega. Ha poi sostenuto la necessità di proseguire con la riduzione del rapporto tra debito e PIL, aggiungendo che vanno preferite le riforme strutturali al deficit spending, cioè l’aumento della spesa pubblica senza coperture nelle entrate statali. In un passaggio, poi, ha riconosciuto che la riforma delle banche popolari del governo Renzi ha portato a «dei passi avanti», anche se il sistema a suo dire va rafforzato.

Giovanni Tria, 69 anni, è un professore dal sorriso ironico dietro il quale s’intuisce la capacità di irrigidirsi per le cose in cui crede. Si scusa di non avere un biglietto da visita da ministro dell’Economia («non ho avuto il tempo di farlo»): da quando è entrato in via XX Settembre non ha fatto che controllare dati e dossier.

Ministro, l’esordio del governo è difficile. I rendimenti dei titoli di Stato sono molto staccati da Spagna e Portogallo. Sulle scadenze brevi c’è stato il sorpasso della Grecia. Come lo spiega?
«La situazione è complessa in generale, sui mercati internazionali. C’è un aumento del prezzo del rischio e della volatilità ovunque. Su questo sfondo è normale che ci possano essere apprensioni in un momento di forte svolta politica in Italia. Ma i fondamentali della nostra economia sono a posto».

Gli investitori non sembrano crederlo.
«Stiamo ai fatti. Negli ultimi 25 anni, l’Italia ha un avanzo primario(prima di pagare gli interessi, ndr) fra i più alti d’Europa. Non ci si può accusare di politiche di bilancio avventurose. Ci portiamo dietro un debito che viene da lontano, certo. Ma abbiamo una posizione finanziaria netta con l’estero ormai quasi in equilibrio, quasi tanti crediti quanti debiti, e di questo passo saremo creditori netti sul resto del mondo in pochi anni. Vantiamo un avanzo significativo negli scambi con l’estero. Sono elementi oggettivi da crisi finanziaria? Direi di no. Mi spiego questa fase con i normali interrogativi che accompagnano una transizione politica».

Da https://www.ilpost.it/2018/06/10/giovan ... -corriere/

Continua a leggere sul Corriere della Sera
https://www.corriere.it/economia/18_giu ... dc85.shtml
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Re: Contrordine compagni

Messaggioda pianogrande il 11/06/2018, 19:08

Le mille facce di questi partiti (5S in testa) per accontentare tutti.

Molto più facile avere mille facce nella propaganda dove (ormai lo abbiamo imparato anche da Trump) si possono mandare messaggi mirati alle diverse realtà.

Molto più difficile avere mille facce quando si governa e i discorsi vengono sottoposti alla prova dei fatti.

Il più gigantesco camaleontismo di questa accoppiata di partiti lo abbiamo avuto con la differenza di promesse da nord a sud; dalla flat tax al reddito di cittadinanza.

Belli i discorsi del ministro ma i fatti?
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Re: Contrordine compagni

Messaggioda franz il 27/07/2018, 10:31

La TAV potrebbe essere, in autunno il primo terreno di scontro tra Lega (che la vuole fortemente) ed i 5S, che sono sul fronte diametralmente opposto. Per bloccare i lavori serve una nuova legge e quindi una maggioranza in Parlamento.

E naturalmente i Francesi chiederanno rimborsi per i lavori fatti, che sono più avanzati di quelli del lato italiano.

Come andrà a finire?


“La Tav non si farà più”. Adesso anche Conte cede al pressing del M5S
L’Alta velocità sacrificata per far digerire agli elettori grillini il sì al Tap. Vertici spaventati dai sondaggi. Il premier rassicura Trump sul gasdotto

Pubblicato il 27/07/2018
ILARIO LOMBARDO
ROMA

Sulla scrivania di Giuseppe Conte, c’è un dossier che il premier ha letto e riletto negli ultimi giorni, prima di caricarsi anche pubblicamente una decisione che ormai è presa: la Tav non si farà più.

È una scelta quasi obbligata per il M5S che vive con disagio le proteste degli attivisti locali che fino alle elezioni del 4 marzo erano l’avanguardia territoriale dei grillini contro le grandi opere e che ora si sentono traditi, travolti dalle voci di un ripensamento nel M5S di governo. E siccome nulla succede a caso, secondo un sondaggio piovuto sul tavolo dei vertici e degli strateghi del M5S, l’Ilva, il Tav e la Tap potrebbero costare una buona fetta di consenso. Così, l’alta velocità Torino-Lione verrebbe sacrificata anche per indorare l’ok al Tap, il gasdotto che dovrebbe adagiarsi sulle spiagge pugliesi che è già costato dolenti ferite alla ministra del Sud, la grillina Barbara Lezzi per le forti contestazioni subite. Anche dalla Val di Susa si è alzata la protesta che ha investito il ministro dei Trasporti Danilo Toninelli, appena ha solo accennato alla volontà di «migliorare» la Tav invece di confermare la chiusura del tunnel promesso alle valli diventate bacino di voti del M5S.

Luigi Di Maio non può permettersi di liquidare entrambe le promesse elettorali, figlie di campagne identitarie per i grillini. Il post in cui tre giorni fa Toninelli annunciava un veto su qualsiasi ulteriore firma «ai fini dell’avanzamento dell’opera» è stato un avvertimento e un primo segnale. Rivolto anche all’alleato di governo, la Lega, che invece è una grande sostenitrice della Tav e che sembra all’oscuro delle intenzioni dei ministri grillini maturate nel corso di colloqui con il presidente del Consiglio. Conte è pronto ad abbracciare il piano di Di Maio e Toninelli che ha un obiettivo chiaro, la chiusura della tratta piemontese dell’alta velocità, nascosto dietro a una dichiarazione di intenti più fumosa che parla di «ridiscutere integralmente l’infrastruttura», esattamente quello che c’è scritto nel contratto di governo, e che per i grillini può essere interpretato anche in maniera radicale.

Il viaggio a Washington

Ma c’è anche una ragione più pragmatica e opportunistica dietro la decisione condivisa tra Palazzo Chigi e i vertici del M5S. Ci sono contratti internazionali che rendono impossibile o quasi bloccare il Tap. Vincoli che invece non peserebbero sulla Tav. Conte, da buon avvocato, esperto di arbitrati, ha capito che sul gadostto c’è poco da fare, se non qualche modifica, spostando magari l’approdo su un altro sito come chiede il governatore pugliese Michele Emiliano. D’accordo con Di Maio, il premier ne parlerà a Donald Trump, lunedì, durante la visita alla Casa Bianca, rassicurando così l’amministrazione americana che ha chiesto di garantire il proseguimento dell’opera, sulla quale si sono esposti anche il presidente della Repubblica Sergio Mattarella e il ministro degli Esteri Enzo Moavero Milanesi.

L’accordo con la Francia

La Tav invece è protetta da un accordo con la Francia ratificato dal Parlamento che, secondo Palazzo Chigi e il ministero dei Trasporti, può essere stracciato attraverso una legge e un altro voto alle Camere, sempre che la maggioranza regga e la Lega non si sfili. L’uscita improvvisa di Toninelli era stata interpretata dal Carroccio solo come la volontà di alzare la posta con i francesi e strappare un maggiore risparmio sul fronte italiano. A oggi i finanziamenti sono così divisi: 40% dall’Europa, 35% a carico dell’Italia e 25% dalla Francia, nonostante il grosso della tratta internazionale sia sul loro territorio dove i lavori sono più avanzati. Dalla parte italiana siamo ancora fermi al foro pilota e secondo i ministri grillini si tratterebbe “solo” di restituire i fondi all’Europa (800 milioni di euro) senza penali. I contatti con i francesi sono continui, ma la parte grillina del governo è decisa ad andare avanti anche a costo di scontri diplomatici con Parigi con conseguente richiesta di risarcimenti. Il no definitivo è previsto per il prossimo autunno, tra ottobre e novembre, quando si concluderà l’analisi costi-benefici, inclusi quelli ambientali. Ma il destino dell’Alta velocità piemontese si incrocia anche con la partita delle nomine in corso in queste ore. Telt, la società responsabile della realizzazione della Torino-Lione, è per il 50% in mano allo Stato francese e per il restante 50% controllata da Ferrovie, i cui vertici sono stati azzerati da Toninelli l’altro ieri.

http://www.lastampa.it/2018/07/27/itali ... agina.html
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Re: Contrordine compagni

Messaggioda pianogrande il 27/07/2018, 10:51

L'accordo può essere "stracciato".

Non si poteva trovare una parola più calzante con lo stile di questo governo.

"Tra i francesi che si incazzano" (come avrebbe detto il grande l'altro Conte - Paolo) e impegni più pesanti presi col TAP, l'Italia preferisce dare buca ai francesi (e alla UE).

Alla lettera "O" del dizionario degli apprendisti governanti cominciano a difettare due parole importantissime.
La prima è "Onore" e la seconda neanche la scrivo.
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Re: Contrordine compagni

Messaggioda trilogy il 27/07/2018, 18:43

Nei ministeri si stanno scannando su tutto, poltrona per poltrona, circolare su circolare.Non so se arriveranno a primavera . Inoltre per soddisfare le pulsioni animalesche dei loro sostenitori minacciano di continuo tutti. Hanno più un linguaggio da camorristi che da ministri.
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Re: Contrordine compagni

Messaggioda pianogrande il 27/07/2018, 19:29

trilogy ha scritto:Nei ministeri si stanno scannando su tutto, poltrona per poltrona, circolare su circolare.Non so se arriveranno a primavera . Inoltre per soddisfare le pulsioni animalesche dei loro sostenitori minacciano di continuo tutti. Hanno più un linguaggio da camorristi che da ministri.


E' andato al governo il popolo dell'odio.

Dategli qualcosa da distruggere.

E' in quel modo che si manifesta il potere.
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Re: Contrordine compagni

Messaggioda Robyn il 27/07/2018, 22:07

La Tav si farà ma questa è un'opera che deve rispettare nei minimi particolari il paesaggio e l'ambiente perche se si fanno delle opere che sono fatiscenti sia dal punto di vista del paesaggio che dell'ambiente è normale che poi i cittadini si ribellino
PS contrordine compagni non si scrive mai con la c ma sempre con la k -kontrordine kompagni
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Re: Contrordine compagni

Messaggioda franz il 29/07/2018, 8:48

Dunque disdire la TAV, ammesso che una simile legge passi alle camere, costerebbe 2 miliardi in penali alla Francia, 800 milioni da restituire alla UE e poi anche migliaia di posti di lavoro qualificati persi.


57 km di tunnel già costati un miliardo e mezzo
L'opera collega l'Italia all'Europa e ridurrebbe il traffico di tre milioni di camion all'anno

Gian Maria De Francesco - Sab, 28/07/2018 - 08:20

Roma - Se si pensa che è stato l'ex premier Paolo Gentiloni, espressione di un centrosinistra sempre ostile alle infrastrutture a convincere il presidente francese Emmanuel Macron dell'opportunità della Tav Torino-Lione, si può tranquillamente affermare che la situazione odierna rappresenta l'ennesimo paradosso tutto italiano.

Tutto l'attuale bailamme deriva dall'ostilità delle comunità piemontesi per i 57 chilometri di tunnel di base del Moncenisio. A marzo il Cipe ha approvato la variante per la cantierizzazione del futuro scavo dell'infrastruttura, l'ultimo passaggio formale di un iter progettuale e realizzativo che si trascina dal 2001 per la tratta internazionale dell'opera. L'accordo prevede lo spostamento, da Susa a Chiomonte, del cantiere principale di scavo sul fronte italiano per ragioni di sicurezza. Ovviamente i No-Tav stanno pressando i Cinque stelle, votati in massa dagli oppositori, perché si dia lo stop definitivo. È lo stesso ragionamento seguito in Puglia dai No-Ilva e dai No-Tap: il voto di scambio in questo caso è per il non fare.

Ma, come ha ricordato il direttore generale di Telt (la società mista italo-francese che gestisce l'opera), Mario Virano sul Giornale «è chiaro che se l'opera non si realizzasse più, il contraente che decide la rescissione unilaterale del contratto dovrebbe rimborsare gli altri a valori attualizzati: gli 1,5 miliardi già spesi diventerebbero perciò circa 2 miliardi». Sono gli 1,5 miliardi investiti per gli studi di progettazione e le esplorazioni.

In particolare, i lavori sono articolati in 81 bandi di gara (45 per opere e 36 per l'ingegneria) e 12 cantieri operativi (9 per l'attraversamento alpino, 2 per la valorizzazione dei materiali di scavo in Italia e in Francia e uno per gli impianti tecnologici. Il collegamento dalla stazione di Susa a Torino prevede, poi, una serie di interventi necessari ad adeguare la rete ferroviaria esistente per garantire una rete capace, entro il 2030 (anno previsto per l'apertura del tunnel di base) di supportare maggiori carichi di merci. Nel quadrante Nord-Ovest ogni anno circolano 3 milioni di camion, ricordava Virano, «una cifra che è destinata a raddoppiare se si dice no al tunnel di base e alla Tav». Sarebbe, perciò, «impensabile rinunciare a un corridoio che rappresenta la più importante rete europea collegando 80 milioni di persone e tre importanti aree manifatturiere», cioè Catalogna, Auvergne-Rhône Alpes e il sistema Piemonte-Lombardia-Liguria.

http://www.ilgiornale.it/news/politica/ ... 59025.html
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