Tentiamo l'inesplorato........

.........una analisi
Almeno noi del forum proviamo a chiederci perché il PD ha perso voti e appeal.
Vorrei partire da quello che ha scritto mariok, sotto un altro argomento:
a) "1.3 milioni di voti", valore ragguardevole in termini assoluti, è un numero però ben lontano da quelli che incoronarono i suoi predecessori. Dove si sono persi i simpatizzanti (e poi gli elettori)? Perché non sono andati a votare? Qualcuno ha tentato di capirne e raccogliere le motivazioni). Pensare che sia tutta colpa di Bersani e D'Alema mi sembra
riduttivo
b) "Se ancora lo fa (n.d.r. detta la linea ) è evidentemente perché non c'è nessun altro in grado di farlo al suo posto"
Aspetto reale del problema e, almeno per me, di difficile descrizione. Con l'ingresso del berlusca, la politica si è fortemente personalizzata, ma il centro cattolico e la sinistra socialista, pur non disconoscendo, anzi esaltando, il ruolo del leader, gli chiede autorevolezza (nella parola e nell'esempio) ma rifiuta l'autoritarismo.
Gli esempi (magari un po' datati) si sprecano:
Moro era autorevole o autoritario?
Che dire di Berlinguer
Che dire di Prodi
Esiste il problema che oggi non si vede in giro un novello Prodi. Ma il PD lo cerca?
c) "C'è un solo modo per liberarsi del "fantasma" o più propriamente dell'alibi Renzi: fare un congresso e legittimare un nuovo leader con le primarie, non con le finte "collegialità", con i patti tra capicorrente che nascondono l'incapacità di giocarsela a viso aperto. Il metodo democratico è sempre la via maestra".
E' vero "il metodo democratico è sempre la via maestra".....ma Renzi, i renziani, il renzismo, rischia di continuare ad avere la maggioranza ma in un PD che diventa sempre più piccolo. E' una prospettiva che attrae?? Dove vogliamo che si orienti il PD: a operare una successiva OPA sui resti di FI oppure a tentare di rimettere insieme i pezzi (i cocci??) della sinistra
Le "collegialità" non necessariamente sono "finte": il leader è tale se sa ascoltare e fare una sintesi delle voci. Per quel che ricordo la DC e il PCI dei bei tempi erano tutto un "caminetto" .....ma erano in grado di produrre sintesi che hanno salvato (nel dopoguerra) e avrebbero salvato (se Moro non fosse stato ucciso) l'Italia.
Almeno noi del forum proviamo a chiederci perché il PD ha perso voti e appeal.
Vorrei partire da quello che ha scritto mariok, sotto un altro argomento:
mariok ha scritto:
La sua forza sono stati i circa 1.3 milioni di voti alle primarie di un anno fa, anche dopo la pesante sconfitta referendaria.
Per la cronaca, il "capo politico" del maggiore partito italiano è stato "incoronato" dai suoi iscritti con poco più di 30 mila voti.
Non so se detti la linea. Se ancora lo fa è evidentemente perché non c'è nessun altro in grado di farlo al suo posto.
C'è un solo modo per liberarsi del "fantasma" o più propriamente dell'alibi Renzi: fare un congresso e legittimare un nuovo leader con le primarie, non con le finte "collegialità", con i patti tra capicorrente che nascondono l'incapacità di giocarsela a viso aperto. Il metodo democratico è sempre la via maestra.
Ma questo evidentemente non conviene alle mezze tacche che puntano a "dettare la linea" in nome dell'antirenzismo.
a) "1.3 milioni di voti", valore ragguardevole in termini assoluti, è un numero però ben lontano da quelli che incoronarono i suoi predecessori. Dove si sono persi i simpatizzanti (e poi gli elettori)? Perché non sono andati a votare? Qualcuno ha tentato di capirne e raccogliere le motivazioni). Pensare che sia tutta colpa di Bersani e D'Alema mi sembra
riduttivo
b) "Se ancora lo fa (n.d.r. detta la linea ) è evidentemente perché non c'è nessun altro in grado di farlo al suo posto"
Aspetto reale del problema e, almeno per me, di difficile descrizione. Con l'ingresso del berlusca, la politica si è fortemente personalizzata, ma il centro cattolico e la sinistra socialista, pur non disconoscendo, anzi esaltando, il ruolo del leader, gli chiede autorevolezza (nella parola e nell'esempio) ma rifiuta l'autoritarismo.
Gli esempi (magari un po' datati) si sprecano:
Moro era autorevole o autoritario?
Che dire di Berlinguer
Che dire di Prodi
Esiste il problema che oggi non si vede in giro un novello Prodi. Ma il PD lo cerca?
c) "C'è un solo modo per liberarsi del "fantasma" o più propriamente dell'alibi Renzi: fare un congresso e legittimare un nuovo leader con le primarie, non con le finte "collegialità", con i patti tra capicorrente che nascondono l'incapacità di giocarsela a viso aperto. Il metodo democratico è sempre la via maestra".
E' vero "il metodo democratico è sempre la via maestra".....ma Renzi, i renziani, il renzismo, rischia di continuare ad avere la maggioranza ma in un PD che diventa sempre più piccolo. E' una prospettiva che attrae?? Dove vogliamo che si orienti il PD: a operare una successiva OPA sui resti di FI oppure a tentare di rimettere insieme i pezzi (i cocci??) della sinistra
Le "collegialità" non necessariamente sono "finte": il leader è tale se sa ascoltare e fare una sintesi delle voci. Per quel che ricordo la DC e il PCI dei bei tempi erano tutto un "caminetto" .....ma erano in grado di produrre sintesi che hanno salvato (nel dopoguerra) e avrebbero salvato (se Moro non fosse stato ucciso) l'Italia.