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Salvini e l'immigrazione

Discussioni e proposte, prospettive e strategie per il Paese

Re: Salvini e l'immigrazione

Messaggioda trilogy il 17/06/2018, 8:18

Comunque bisogna notare, che stando ai sondaggi, le mosse di Salvini hanno riscosso un grosso consenso nel paese, che va ampiamente oltre i numeri della Lega.

Sondaggio | La politica dei porti chiusi convince il 59% degli italiani (e un elettore del Pd su tre)
Fortemente favorevoli centrodestra e 5 Stelle. Tra le forze di governo quasi il 90% approva la scelta di fare la voce grossa con l’Europa


di Nando Pagnoncelli

La settimana è stata dominata dal tema degli sbarchi e dalla vicenda della Aquarius, la nave della Ong Sos Méditerranée che, dopo aver soccorso 629 migranti, si è trovata senza un porto in cui poter sbarcare a causa della chiusura dell’Italia, energicamente sostenuta dal ministro dell’Interno Salvini. La linea dura ha evidenziato una serie di aspetti, sia in relazione all’Europa, sia in relazione agli equilibri interni. Riguardo all’Europa si tratta non solo dell’apertura di un confronto di un’intensità inusuale sul tema immigrazione, ma anche un percorso che mette in discussione le alleanze storiche e apre al cosiddetto gruppo di Visegrad, che oggi peraltro si allarga all’Austria. Contemporaneamente la posizione di Salvini mette in fibrillazione la Francia che reagisce decisamente sopra le righe; inoltre produce un’inaspettata frizione nel governo tedesco con posizioni piuttosto rigide sul tema da parte del ministro dell’Interno e distanti dalla tradizionale apertura della cancelliera Merkel. Infine smuove le acque nella Commissione Europea, con il commissario Avramopoulos che dichiara: «Non si tratta solo di una responsabilità italiana, maltese o spagnola. È una responsabilità europea e richiede una risposta europea». Comunque la si pensi, è indubbio che Salvini ha messo la questione al centro del dibattito europeo in tutta la sua drammatica evidenza.

Malumori e distinguo
Sul piano interno gli effetti sono stati meno deflagranti ma altrettanto vistosi. Salvini infatti si è qualificato come il vero referente del governo, scavalcando il presidente del Consiglio, mettendo in ombra Di Maio, costringendo ad adeguarsi il ministro delle Infrastrutture, il pentastellato Toninelli, cui sarebbe spettata l’ultima parola sulla decisione di chiudere i porti. Ed è emersa la difficoltà di tenuta sul tema del Movimento 5 Stelle, percorso da malumori e distinguo, e in più negli ultimi giorni nel vortice dello scandalo dello stadio di Roma. Come reagiscono gli italiani di fronte a queste posizioni così esplicite? Intanto bisogna dire che c’è una percezione di contenimento degli arrivi. Se infatti un quarto circa pensa che nel primo semestre 2018 gli sbarchi di migranti siano aumentati rispetto al 2017, c’è un robusto 39% che al contrario ritiene che siano diminuiti. Si tratta di una posizione sostanzialmente trasversale a tutti gli elettorati, con una accentuazione fra gli elettori del Pd che, per quasi il 60%, vedono un contenimento. E d’altronde lo stesso Salvini aveva riconosciuto che il precedente ministro, Marco Minniti, aveva fatto un buon lavoro.

Posizioni «filosalviniane»
La polemica sui migranti desta grande interesse presso gli italiani, a conferma del fatto che sia un tema nevralgico. Il 63% infatti dichiara di star seguendo la vicenda mentre il 30% ne ha almeno sentito parlare, anche in questo caso con un’attenzione trasversale ai diversi elettorati. La netta posizione del ministro dell’Interno è condivisa da una netta maggioranza: il 59% apprezza la scelta, contro un 24% che ritiene non si possa rifiutare lo sbarco dei migranti e un 17% che non si esprime. Le opinioni sono certo piuttosto delineate: il centrodestra sostanzialmente granitico, ma anche i pentastellati fortemente favorevoli, con scarsissime sbavature, il che evidenzia che le perplessità per ora sono contenute. Solo gli elettori del Pd e delle altre liste (dove sono prevalenti gli elettori di sinistra) si schierano per la posizione di accoglienza. Ma anche in questo caso con un’importante presenza di posizioni «filosalviniane» intorno a un significativo 30% in entrambi i casi.

Problemi al pettine
Ancora più netta l’adesione rispetto al confronto con l’Europa. La scelta di Salvini di fare la voce grossa in quel consesso è condivisa da oltre due terzi degli intervistati. Il consenso si avvicina al 90% tra gli elettori delle due forze di governo e fra quelli di Forza Italia, ma divide equamente gli elettori delle altre liste. Solo gli elettori del Pd si schierano contro questa scelta poiché il rischio è l’isolamento e l’indebolimento dell’Italia. Ma anche qui più di un quarto condivide la scelta del Ministro dell’Interno. È evidente da questi dati che ha funzionato quello che qualche commentatore ha definito un sussulto di orgoglio nazionale di fronte a parole obiettivamente insultanti usate dai francesi. In sostanza, la prima uscita «forte» del nuovo governo, su un tema così sensibile, si rivela un successo interno importante. La Lega capitalizzerà sicuramente con una crescita dei consensi nei prossimi giorni. La partita è però non priva di rischi, di cui almeno due sono evidenti. L’apertura del dibattito in Europa probabilmente non creerà un fronte solido: gli interessi del gruppo di Visegrad non prevedono un accoglimento dei migranti sulla base delle quote. Quando i problemi verranno al pettine è probabile che l’Italia fatichi a riscuotere lo stesso successo attuale. L’altro rischio è sul fronte interno: la «marginalizzazione» della componente pentastellata deve essere recuperata, pur in un rapporto ormai paritario tra due forze di cui una ha avuto i maggiori consensi. In caso contrario non è improbabile che si manifesti una difficoltà di tenuta della compagine governativa.

fonte: https://www.corriere.it/politica/18_giu ... 8491.shtml
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Re: Salvini e l'immigrazione

Messaggioda franz il 17/06/2018, 8:21

Ho aggiornato la mia statistica aggiungendo gli sbarchi e le domande presentate. Il viminale infatti presenta solo le domande elaborate (la decisione presa).

Come si vede non tutti quelli che sbarcano fanno domanda di asilo ma un buon 64% sì.
Tuttavia solo il 3* dei migranti sbarcati ottiene lo status di rifugiato, quello che in base agli accordi poi puo' essere ridistribuito in europa.

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Re: Salvini e l'immigrazione

Messaggioda mariok il 19/06/2018, 20:42

Quello che abbiamo di fronte in realtà non è il "governo del cambiamento", ma una nuova fase di una lunghissima campagna elettorale.
Con ogni probabilità la vera svolta la vedremo il prossimo anno, se le cose andranno come devono andare secondo la stategia di Salvini.
Si avrà così la conferma che le crisi delle democrazie liberali, hanno un unico sbocco, che non è la democrazia diretta vagheggiata da Grillo e Casaleggio, ma l'autoritarismo di destra sia pure in forme diverse (ma poi non tanto) da quelle del passato.
Rom e migranti: Salvini bluffa, ma è l’unico con una strategia (e ci sta fregando tutti)
No, non si possono fermare gli sbarchi, né smettere di salvare vite nel Mediterraneo. E non si possono nemmeno schedare i rom. Salvini lo sa benissimo, ma è tutto funzionale al suo vero obiettivo: andare a Palazzo Chigi tra un anno
di Francesco Cancellato
http://www.linkiesta.it/it/article/2018 ... a-f/38500/
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Re: Salvini e l'immigrazione

Messaggioda mariok il 21/06/2018, 18:32

Un accordo sembra quanto mai improbabile.

La posizione italiana mi sembra giusta. Le note stonate sono le ridicole dichiarazioni di cip e ciop.

verso il vertice di domenica
Dietrofront di Merkel sui migranti, Conte: «La bozza sarà accantonata»
Salvini e Di Maio: «Italia rispettata»
L'annuncio del presidente del Consiglio italiano su Facebook: «La proposta italiana al centro del summit sull’immigrazione». Esultano i due vicepremier
di Redazione Online



«Ho appena ricevuto una telefonata dalla Cancelliera Angela Merkel, preoccupata della possibilità che io potessi non partecipare al pre vertice di domenica a Bruxelles sul tema immigrazione. Le ho confermato che per me sarebbe stato inaccettabile partecipare a questo vertice con un testo già preconfezionato. La Cancelliera ha chiarito che c’è stato un “misunderstanding”: la bozza di testo diffusa verrà accantonata». Lo rende il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, su Fb dopo le polemiche dei giorni scorsi.

Salvini e Di Maio: «Finalmente Italia rispettata»

«È importante che la premier tedesca chiami il premier italiano perché fino a un po’ di tempo fa ci davano per scontati, ci mandavano una mail a cose avvenute» commenta il ministro dell’Interno Matteo Salvini , ribadendo «piena fiducia nel premier Conte»: «Finalmente a Berlino qualcuno si è accorto che esiste anche l’Italia». Esulta anche l’altro vicepremier, Luigi Di Maio: «Finalmente vedo un’Italia rispettata in Europa e nel mondo - twitta -, continui così presidente Giuseppe Conte!». La marcia indietro della Germania sul «testo precompilato, è segno di rispetto per un paese che in passato ha abbassato troppo la testa» ha aggiunto poi a margine del Consiglio Ue dei ministri del Lavoro, in Lussemburgo: « Il problema non erano i capi di Stato degli altri paesi, ma i politici italiani che li avevano abituati bene. L’atteggiamento è tutto».

La proposta italiana

L’Italia è pronta a disdettare il regolamento di Dublino per quanto riguarda i confini marittimi. Continuerà ad applicarlo per quanto riguarda i confini terrestri, con la Francia, l’Austria, la Slovenia, per esempio, ma è pronta a tirarsi indietro dalle regole europee per tutti coloro che verranno salvati in mare, grazie ad operazioni Sar (search and rescue). È questo il nucleo della proposta che Roma potrebbe portare sul tavolo del prossimo Consiglio europeo, e ancora prima a quello del vertice informale che si terrà domenica prossima a Bruxelles.

Il no del gruppo Visegrad

Nel pomeriggio i paesi del cosiddetto «gruppo Visegrad» (Ungheria, Repubblica Ceca, Slovacchia e Polonia) hanno fatto sapere che diserteranno il vertice in segno di protesta. «Si vuole riproporre una soluzione che abbiamo già respinto» fanno sapere. Il riferimento è con ogni probabilità al meccanismo dei ricollocamenti obbligatori, la distribuzione dei migranti in base a quote tra tutti gli Stati dell’Unione.

21 giugno 2018 (modifica il 21 giugno 2018 | 17:17)
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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Re: Salvini e l'immigrazione

Messaggioda Robyn il 24/06/2018, 13:56

L'Italia accoglie meno richieste di asilo a differenza di altri paesi solo lo 0,94% perche ha una legge molto restrittiva sul diritto d'asilo per via della legge Bossi-Fini.Questo fà sì che tutti gli altri diventino irregolari ed è per questo che abbiamo 400.000 irregolari.La restrizione sul diritto di asilo rende estensiva l'applicazione della protezione umanitaria.In merito ai centri chiusi in Italia proposta fatta da Macron non sono per niente d'accordo perche stiamo parlando di esseri umani che non possono essere detenuti in assenza di reato.Meglio centri nei paesi dell'africa subshariana gestiti dall'Unchr,meglio se nei paesi di origine che non richiedono centri chiusi perche li hanno la cittadinanza dei loro paesi e sono liberi
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Re: Salvini e l'immigrazione

Messaggioda Robyn il 24/06/2018, 17:19

franz ha scritto:... il leghista Iwobi: "Ambasciate diano visti ai migranti del Centro Africa"Migranti, Salvini contro Gentiloni. Ma il leghista Iwobi: "Ambasciate diano visti ai migranti del Centro Africa"

Tony Iwobi insieme al segretario del Carroccio Matteo Salvini (lapresse)

Il parlamentare di origine nigeriana: "La maggior parte di chi sbarca in Italia arriva da Nigeria, Costa d'Avorio, Ghana, Senegal, tutti Paesi nei quali ci sono anche ambasciate italiane: concediamo loro i visti, facciamoli arrivare in modo regolare"
...
Tony Iwobi lancia poi un appello affinché le ambasciate italiane del Centro Africa rilascino a chi vuole raggiungere il nostro Paese i permessi. "Negli ultimi 3 o 4 anni - spiega il senatore leghista - quanti sono i rifugiati siriani giunti attraverso il mare? Una minima parte, per l'80 per cento né siriana né libica e non proveniente da un Paese in guerra. Se vogliamo agevolare l'immigrazione regolare non facciamoli arrivare attraverso questi tunnel della morte dove negli ultimi 4 anni sono morte 15 mila persone".

Ed ecco la proposta di Iwobi: "La maggior parte di quei ragazzi, di quelle persone arriva da Nigeria, Costa d'Avorio, Ghana, Senegal, tutti Paesi nei quali ci sono anche ambasciate italiane. Ebbene, concediamogli i visti, facciamoli arrivare in modo regolare, sano e controllato così sapremo dove vanno e perchè arrivano. E questo anche per rispettare la dignità umana".

http://www.repubblica.it/politica/2018/ ... 195568615/

Qui Iwobi non specifica bene chi,perche dice facciamoli arrivare tramite le ambasciate dai paesi di origine.Iowbi parla di ambasciate,ma possono essere centri con competenze specifiche.Analizzare il diritto d'asilo direttamente nei paesi di origine eviterebbe i centri chiusi come in Libia.Dal momento che i centri in libia si sono alleggeriti di molto e ci sono rimasti solo i richiedenti asilo non rimarebbe che liberarli completamente dai richiedenti asilo.Quindi non rimarrebbe più traccia di centri chiusi in cui si privano della libertà degli esseri umani
Iwobi fradello spiegati bene.Salvini?faccia meno lo spiritoso e venga con noi in centrale che dobbiamo fare alcune domande
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Re: Salvini e l'immigrazione

Messaggioda franz il 25/06/2018, 8:35

La proposta si riferisce ai migranti economici. Naturalmente ambasciate e consolati non hanno alcuna competenza nel selezionare i migranti economici e quindi la proposta lascia il tempo che trova. Ne ho già parlato alcune settimane fa.
Eventualmente potrebbero essere le camere di commercio italiane ad aprire strutture in Africa o medio oriente per fare questo vaglio.

Assurdo accogliere domande di asilo nella ambasciate, un po' perché anche qui non c'è competenza ma soprattutto perché se già in Italia ci mettono due anni, contro i 6 mesi che sono media accettabile in altri paesi, nelle ambasciate ci metterebbero 10 anni. E nel frattempo che si sviluppa l'istruttoria che si fa, si accolgono nelle ambasciate italiane centinaia di migliaia di richiedenti per tutto quel tempo?

Un'ultima cosa: Non credo che la Bossi-Fini sia imputabile direttamente nel basso numero di domanda d'asilo accolte.
A fronte 624'000 sbarchi in 4 anni, che sono in gran parte migranti economici, il 64% ha fatto domanda di asilo giusto per non incappare nel reato di immigrazione clandestina. Il fatto che solo il 3% risultino essere veramente "rifugiati" dovrebbe chiarire il problema. Le norme per l'ottenimento o la perdita del diritto d'asilo sono comuni a tutte le nazioni che aderiscono al trattato UE. Sono previste norme speciali e temporanee in caso di afflusso massiccio ma non è ora il caso dell'Italia.
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Re: Salvini e l'immigrazione

Messaggioda franz il 25/06/2018, 8:45

L’Italia è pronta a disdettare il regolamento di Dublino per quanto riguarda i confini marittimi. Continuerà ad applicarlo per quanto riguarda i confini terrestri, con la Francia, l’Austria, la Slovenia, per esempio, ma è pronta a tirarsi indietro dalle regole europee per tutti coloro che verranno salvati in mare, grazie ad operazioni Sar (search and rescue). È questo il nucleo della proposta che Roma potrebbe portare sul tavolo del prossimo Consiglio europeo, e ancora prima a quello del vertice informale che si terrà domenica prossima a Bruxelles.

Sono andato a leggermi il testo del regolamento di dublino: https://eur-lex.europa.eu/legal-content ... 04&from=IT
I confini marittimi vengono menzionati una sola volta (art 13)

Ingresso e/o soggiorno
1. Quando è accertato, sulla base degli elementi di prova e
delle circostanze indiziarie di cui ai due elenchi menzionati
all’articolo 22, paragrafo 3, del presente regolamento, inclusi i
dati di cui al regolamento (UE) n. 603/2013, che il richiedente
ha varcato illegalmente, per via terrestre, marittima o aerea, in
provenienza da un paese terzo, la frontiera di uno Stato membro,
lo Stato membro in questione è competente per l’esame
della domanda di protezione internazionale. Detta responsabilità
cessa 12 mesi dopo la data di attraversamento clandestino della
frontiera.


In mare vale il concetto di porto vicino e sicuro.
A meno che l'Italia non diventi tutto di un colpo "non sicura" o di una riforma delle carte geografiche, rimane l'approdo piu' vicino e sicuro rispetto alla Libia. Non mi pare che Dublino c'entri.
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Re: Salvini e l'immigrazione

Messaggioda mariok il 25/06/2018, 17:49

A me sembra che il problema sia abbastanza chiaro.
Non altrettanto la soluzione.
Non c'è dubbio che in base alla convenzione di Amburgo, l'Italia è tenuta a fornire un porto sicuro per tutte le situazioni di pericolo nella navigazione che si verificano nel tratto di mare compreso tra le sue coste e quelle libiche.
Il fatto poi che tra i naufraghi ci siano dei richiedenti asilo, a prescindere dalla fondatezza della richiesta, fa scattare il principio di non respingimento in base alla convenzione di Ginevra.
Da ciò deriva senza ombra di dubbio l'illegalità dei comportamenti assunti dal governo Salvini-Di Maio, ma anche quelli adottati da Minniti nel precedente governo.
La proposta presentata da Conte a Bruxelles è del tutto irrealistica, sia per quanto attiene alla supposta istituzione di Hot Spot in Africa settentrionale (proprio oggi è stato ribadito ancora una volta il rifiuto netto della Libia) sia per quanto riguarda l'assunto, privo di qualunque fondamento sia giuridico che politico, secondo il quale chi sbarca a Malta o a Lampedusa sbarcherebbe in Europa.
È forte il sospetto che si tratti della ricerca più della conferma di una rottura che di una soluzione praticabile.
Intanto, con la collaborazione di fatto delle Ong, i trafficanti hanno trovato un modo efficiente ed a bassissimo costo di sviluppare il loro business a quanto pare quattro volte più remunerativo del traffico di droga.
I termini della questione mi sembrano ben spiegati in questo articolo del Corriere.

https://www.corriere.it/esteri/18_giugn ... b4e2.shtml
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Re: Salvini e l'immigrazione

Messaggioda pianogrande il 25/06/2018, 18:28

La differenza la dovrebbe fare il fatto che i naufraghi siano partiti (o siano stati fatti partire) proprio con l'intenzione di entrare nello status di naufraghi e l'esigenza di essere soccorsi non sia un incidente imprevisto ma un fatto scientemente programmato.

Che il diritto internazionale non possa o non riesca a fare questa differenza o non possa neanche ammettere questa differenza mi sembra il problema da discutere.

Se io parto con una zattera per attraversare l'oceano e non ce la faccio, ho tutti i diritti di essere soccorso o (come avviene anche in certi casi in montagna) il soccorso me lo devo pagare viste le premesse?

Provate ad avere problemi seri in montagna in Svizzera e a non avere una assicurazione...

Alla fine, l'oggetto del contendere non può che essere lo status di naufrago.

Comunque le vite vanno salvate ed assistite ma si apre un conflitto di natura legale davvero spiazzante/disorientante sia dal punto di vista di chi ha bisogno (ma questo bisogno lo ha scientemente provocato) che di chi soccorre.
Fotti il sistema. Studia.
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