La Comunità per L'Ulivo, per tutto L'Ulivo dal 1995
FAIL (the browser should render some flash content, not this).

Il «mercato radicale» per cambiare il capitalismo

Discussioni e proposte, prospettive e strategie per il Paese

Il «mercato radicale» per cambiare il capitalismo

Messaggioda mariok il 11/05/2018, 8:36

Il «mercato radicale» per cambiare il capitalismo
di Massimo Gaggi

Sostenere la crescita spostando la tassazione da lavoro e produzione alla proprietà (di tutto, non solo di case e attività finanziarie), ma lasciando ogni cittadino libero di fissare il valore di ciò che possiede. Con una clausola per evitare stime troppo basse: l’obbligo di vendere il bene se arriva un’offerta superiore alla valutazione che viene data. E’ una delle idee più provocatorie contenute in Radical Markets, un saggio zeppo di proposte di riforma di un capitalismo che nell’era digitale sembra avere il fiato grosso. Un libro scritto da due intellettuali abituati ad andare controcorrente: il giurista Eric Posner, docente della Law School della University of Chicago e Glen Weyl, un filosofo passato all’economia che ora fa il ricercatore in Microsoft e, part time, al dipartimento economico dell’università di Yale. Il saggio, uscito tre giorni fa, è già molto discusso: viene respinto con sdegno da chi considera sbagliato mettere in discussione i diritti di proprietà, destabilizzanti le proposte di modificare il sistema elettorale affidando a ogni cittadino un pacchetto di voti da usare con intensità diversa nelle elezioni che lo interessano di più (esprimendosi, nel caso, non solo a favore ma anche contro un candidato), e giudica addirittura oltraggiosa la proposta di consentire a ogni cittadino americano di diventare (a pagamento) sponsor di un immigrato.
Ma Radical Markets, con la sua idea di riformare il capitalismo trovando vie per distribuire il reddito in modo più equo basate non sulla politica di funzionari statali, ma su meccanismi comunque di mercato (anche se di un mercato diverso), sta attirando anche molto interesse e il consenso di personaggi come Vitalik Buterin, il fondatore di Ethereum, la più promettente delle piattaforme di servizi basate sulla blockchain, o il filosofo di Harvard Michael Sandel. Posner e Weyl sono di certo dei provocatori, ma in un’era di grande malessere politico e sociale nella quale ormai anche The Economist giudica necessaria la riforma di un capitalismo che non funziona più, la loro analisi dell’inefficacia degli strumenti antitrust e della necessità di affrontare il problema dei monopoli in termini diversi rispetto al secolo scorso può essere preziosa. Mentre le idee sulla proprietà, sicuramente invise ai cittadini più avanti con gli anni, potrebbero piacere ai giovani cresciuti in un mondo virtuale nel quale è più importante usare le cose che possederle.
« Dopo aver studiato moltissimo il Corano, la convinzione a cui sono pervenuto è che nel complesso vi siano state nel mondo poche religioni altrettanto letali per l'uomo di quella di Maometto» Alexis de Tocqueville
mariok
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 2943
Iscritto il: 10/06/2008, 16:19

Re: Il «mercato radicale» per cambiare il capitalismo

Messaggioda Robyn il 11/05/2018, 10:34

L'obbligo di vendere ciò che si possiede non è possibile perche sarebbe contro il diritto di proprietà
Locke la democrazia è fatta di molte persone
Avatar utente
Robyn
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 10894
Iscritto il: 13/10/2008, 9:52

Re: Il «mercato radicale» per cambiare il capitalismo

Messaggioda franz il 11/05/2018, 12:47

Qui alcuni estratti dei vari capitoli
http://radicalmarkets.com/chapters/

Vedo ora che da ogni capitolo si accede alla lettura integrale del libro.
“Il segreto della FELICITÀ è la LIBERTÀ. E il segreto della Libertà è il CORAGGIO” (Tucidide, V secolo a.C. )
“Freedom must be armed better than tyranny” (Zelenskyy)
Avatar utente
franz
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 22077
Iscritto il: 17/05/2008, 14:58

Re: Il «mercato radicale» per cambiare il capitalismo

Messaggioda Robyn il 11/05/2018, 17:45

La riforma del capitalismo riguarda cose completamente diverse da queste.Ad ex la reintroduzione della stell glass act la cui eliminazione ci ha portato alla crisi finanziaria,la separazione che c'era fra banche commerciali e di investimento.Ad ex sarebbe contro il diritto di proprietà una legge che obbliga a vendere se ci si vuole candidare.L'unica possibilità è il blind trust a cui si affidano le proprietà che vengono gestite senza interferenze e che vengono restituite alla scadenza del mandato elettorale
Locke la democrazia è fatta di molte persone
Avatar utente
Robyn
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 10894
Iscritto il: 13/10/2008, 9:52

Re: Il «mercato radicale» per cambiare il capitalismo

Messaggioda Robyn il 11/05/2018, 23:11

Berlusconi:speriamo che Di Maio e Salvini non ci mettano la patrimoniale

Locke diceva che la libertà riposava sulla proprietà privata a patto che tutti potessero accedervi.La ricchezza e la proprietà privata non erano quindi concetti borghesi perche la proprietà privata doveva essere accessibile a tutti.Locke aveva legittimato la proprietà privata come diritto naturale perche derivante dal lavoro di ciascuno ,ma sapeva che la legittimazione della proprietà privata poteva portare all'accumulazione senza limiti privando gli altri di usufruire dei beni della proprietà privata.Quindi in tal senso Loche dice che per rendere accessibile la ricchezza a tutti doveva esserci il contratto sociale per evitare che lo stato di natura portasse alla guerra.Quindi serve la tassa di successione in senso orizzontale con l'esclusione in senso verticale per la classe media e l'Imu che per le prime tre abitazioni non si applica ma solo successivamente.Questo evita la concentrazione della ricchezza e permette ad essa di essere accessibile a tutti.Il gettito derivante da queste due tasse si utilizza per diminuire il cuneo fiscale e le aliquote marginali dell'IRPEF
Locke la democrazia è fatta di molte persone
Avatar utente
Robyn
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 10894
Iscritto il: 13/10/2008, 9:52

Re: Il «mercato radicale» per cambiare il capitalismo

Messaggioda franz il 12/05/2018, 12:05

Robyn ha scritto:BLa ricchezza e la proprietà privata non erano quindi concetti borghesi perche la proprietà privata doveva essere accessibile a tutti.

Ricchezza e proprietà privata da concetti aristocratici diventano concetti della nascente borghesia, solo che nel primo caso (aristocrazia) erano asset destinati a fornire una rendita, per la borghesia diventano asseti produttivi, per finanziare investimenti.
Non riesco ad immaginare che il miglior offerente possa obbligare chiunque a vendere.
Una proposta degna di chi non ha un tubo da fare tutto il giorno.
L'altra proposta, di radical democracy, misembra piu' interessante.
“Il segreto della FELICITÀ è la LIBERTÀ. E il segreto della Libertà è il CORAGGIO” (Tucidide, V secolo a.C. )
“Freedom must be armed better than tyranny” (Zelenskyy)
Avatar utente
franz
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 22077
Iscritto il: 17/05/2008, 14:58

Re: Il «mercato radicale» per cambiare il capitalismo

Messaggioda franz il 12/05/2018, 14:44

Traduco da sito:
---
Democrazia radicale
COLLABORATORI DOCUMENTI DI RICERCA

Immagina un mondo in cui le minoranze politiche potrebbero proteggere i loro interessi più cari alle urne senza fare affidamento sui capricci dei giudici e compromessi sulla delicata questione potrebbero essere risolti in modo trasparente nella pubblica piazza. Se i cittadini fossero in grado di esercitare un'influenza su questioni di cui non si preoccupano o non conoscono l'influenza sulle questioni più importanti per loro, la stessa procedura di voto potrebbe contribuire a creare compromessi ragionati tra i cittadini. Le minoranze potrebbero votare in modo schiacciante i politici populisti che minacciavano di opprimerli, mentre la maggioranza dei cittadini poteva scegliere quale dei rimanenti candidati rappresentasse la migliore direzione per il paese. Il settore pubblico e le organizzazioni di ogni genere governate dal voto (dalle corporazioni alle cooperative di alloggi), potrebbero rendere le decisioni efficienti nel migliore interesse totale dei loro stakeholder.

Proponiamo un nuovo sistema di Quadratic Voting (QV) che creerebbe una democrazia così radicale. Ogni cittadino riceverebbe un uguale stanziamento annuale di "crediti di rappresentanza" che potrebbero utilizzare per votare in una serie di decisioni collettive, dalle elezioni al consiglio scolastico ai referendum sull'appartenenza a organizzazioni internazionali. Ogni cittadino può scegliere quanti voti, su o giù, vuole su un determinato numero o candidato, purché abbia abbastanza voti per permetterselo. Fondamentalmente, i costi dei voti sarebbero quadratici nel numero di voti acquisiti. Per ragioni che spieghiamo nel capitolo 2 del nostro libro, questo costo quadratico è l'unico in base al quale i cittadini hanno in teoria un incentivo e in esperimenti in pratica votano in proporzionea quanto importanti sono le questioni per loro. È quindi l'unica regola che conduce a decisioni sociali che producono il bene più grande per il maggior numero. Facendo istituzioni collettive che sono quindi veramente sensibili all'interesse generale e non solo ai pregiudizi della maggioranza o delle interfezioni speciali, la QV potrebbe ripristinare la fiducia e quindi un ruolo più importante per le istituzioni pubbliche. Ed è già utilizzato per la governance e per suscitare opinioni nei sondaggi utilizzando il software creato dalla nostra start-up, QDecide.
---

Premesso che la proposta per me dovrebbe riguardare solo le votazioni e non le elezioni (la differenza immagino essendo nota) e quindi solo il mondo della democrazia diretta, la cosa mi sembra decisamente meritevole di approfondimento.
Ma eventualmente anche per le elezioni si potrebbe consiederare un sistema (separato) a gettoni.

Mettiamo che ogni anno, come accade nei paesi in cui la DD è utilizzata spesso, un cittadino abbia a disposizione 20 "gettoni" di voto e sappia che le decisioni da prendere, pianificate sono 8. Alcuni temi (due) non gli interessano affatto e quindi decide di non votare (consumare un gettone) ma ci sono due temi che per lui sono importantissimi. Sgli altri 4 ha una preferenza (si/no) e vuole votare ma consumando solo un gettone di voto.
Quindi:
a) costui su due temi non vota
b) su 4 temi di medio interesse vota usando un gettone cadauno.
c) sui due temi per lui di massimo interesse ha a disposizione ben 16 gettoni. E li usa suddividendoli come vuole.

Poi vediamo come un simile sistema potrebbe essere usato per eleggere cariche monocatiche o organi legislativi.
“Il segreto della FELICITÀ è la LIBERTÀ. E il segreto della Libertà è il CORAGGIO” (Tucidide, V secolo a.C. )
“Freedom must be armed better than tyranny” (Zelenskyy)
Avatar utente
franz
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 22077
Iscritto il: 17/05/2008, 14:58

Re: Il «mercato radicale» per cambiare il capitalismo

Messaggioda pianogrande il 12/05/2018, 15:08

E se qualcuno operasse in modo da aspettare il momento in cui molti (o certuni) abbiano finito le munizioni?

Insomma, per una scelta davvero ben ripartita del voto a gettone, ci vorrebbero programmi su tempi lunghi da sottoporre al voto e poi non si tocca più una paglia fino al prossimo programma che si sottoporrà alla prossima votazione.

Inoltre, il voto a crediti o gettone dovrebbe (e non è impossibile) difendere l'anonimato che (sopratutto in zona mafiosa ma comunque) è indispensabile alla massima libertà di espressione.

Certo che la ricerca di un equilibrio tra l'eccesso di delega e l'eccesso di consultazioni non è delle più semplici.

L'ultima stupidaggine è stata la balla galattica di far passare il sistema elettorale proporzionale come garante della rappresentatività mentre si è rivelato un purissimo e assolutamente barbaro eccesso di delega.
Fotti il sistema. Studia.
pianogrande
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 10600
Iscritto il: 23/05/2008, 23:52

Re: Il «mercato radicale» per cambiare il capitalismo

Messaggioda Robyn il 12/05/2018, 17:37

Quale sarebbe la seconda proposta dei "radical democracy"?
Locke la democrazia è fatta di molte persone
Avatar utente
Robyn
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 10894
Iscritto il: 13/10/2008, 9:52

Re: Il «mercato radicale» per cambiare il capitalismo

Messaggioda franz il 12/05/2018, 21:11

pianogrande ha scritto:E se qualcuno operasse in modo da aspettare il momento in cui molti (o certuni) abbiano finito le munizioni?

Insomma, per una scelta davvero ben ripartita del voto a gettone, ci vorrebbero programmi su tempi lunghi da sottoporre al voto e poi non si tocca più una paglia fino al prossimo programma che si sottoporrà alla prossima votazione.

La proposta parla di un monte gettoni annuale.
Le votazioni (referendarie) sono solitamente note prima, spesso anche con anni di anticipo.
non mi pare questo un problema. Ognuno avrebbe comunque sempre lo stesso numero di gettoni.
E conoscerebbe sempre gli oggetti in votazione nell'anno. Se poi li spreca, peggio per lui.
Imparerà ad usare meglio e con parsimonia i suoi gettoni-voto.
il punto non è questo.
Il punto è che una minoranza potrebbe difendere la sua posizione dalla dittatura della maggioranaza.
Così mi pare sia inteso dai proponenti.
“Il segreto della FELICITÀ è la LIBERTÀ. E il segreto della Libertà è il CORAGGIO” (Tucidide, V secolo a.C. )
“Freedom must be armed better than tyranny” (Zelenskyy)
Avatar utente
franz
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 22077
Iscritto il: 17/05/2008, 14:58

Prossimo

Torna a Che fare? Discussioni di oggi per le prospettive di domani

Chi c’è in linea

Visitano il forum: Nessuno e 51 ospiti

cron