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Ordini medici: omeopatia non ha basi scientifiche

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Ordini medici: omeopatia non ha basi scientifiche

Messaggioda franz il 09/05/2018, 7:11

Ordini medici: omeopatia non ha basi scientifiche, è un placebo

La presa di posizione sul sito della Federazione Fnomceo: "Nessuna patologia ottiene miglioramenti"

di MICHELE BOCCI
07 maggio 2018

“ALLO stato attuale non ci sono prove scientifiche né plausibilità biologica che dimostrino la fondatezza delle teorie omeopatiche secondo i canoni classici della ricerca scientifica”. Da questa mattina sul sito di Fnomceo, la Federazione che unisce tutti gli Ordini dei medici italiani, c’è una presa di posizione molto netta, destinata a far nascere polemiche da parte di chi prescrive e di chi utilizza la disciplina inventata nell’Ottocento dal medico tedesco Samuel Hahnemann, seguita da tantissimi italiani e praticata da molti dottori ai quali non piacerà quanto sostenuto dall’organismo che tine l’albo professionale al quale sono iscritti.

• LA SCHEDA ON LINE
La scheda sull’omeopatia si trova nella sezione del sito di Fnomceo recentemente creata e intitolata “Dottore, ma è vero che…?”. Si tratta di uno spazio dove si vuole fare chiarezza su una serie di falsi miti legati alla medicina con l’aiuto di esperti che valutano la credibilità scientifica di varie teorie e credenze, con risposte a domande tipo “L’olio di palma fa male” o “Gli esami preveccinali possono prevenire gli effetti collaterali dei vaccini?”. Riguardo all’omeopatia, tra l’altro, la Federazione in fondo al testo annuncia una novità per il futuro. “Il Consiglio Nazionale del 24 marzo 2018 ha accolto la richiesta del presidente Anelli di istituire una commissione che riveda la posizione della Fnomceo in tema di omeopatia”. A cosa questo preluda, si capirà nei prossimi mesi, di certo c’è che l’Europa nel 2000 ha chiesto di regolamentare questa pratica e successivamente sono stati presi provvedimenti anche in Italia e si è pure inserito un articolo nel codice deontologico medico dedicato a “Sistemi e metodi di prevenzione, diagnosi e cura non convenzionali” dove si spiega tra l’altro che “il medico può prescrivere e adottare, sotto la sua diretta responsabilità, sistemi e metodi di prevenzione, diagnosi e cura non convenzionali nel rispetto del decoro e della dignità della professione. Il medico non deve sottrarre la persona assistita a trattamenti scientificamente fondati e di comprovata efficacia”.

LEGGI - La replica degli omeopati: "Non è così, diversi studi ne dimostrano la validità"

La nuova scheda sul sito è stata scritta da Salvo Di Grazia, ginecologo da anni impegnato a smascherare le bufale sanitarie attraverso il suo sito “medbunker” e pure con alcuni libri, e la sua pubblicazione ha richiesto un po’ di tempo visto la delicatezza del tema. Nel testo si spiega che “diversi studi condotti con una metodologia rigorosa hanno evidenziato che nessuna patologia ottiene miglioramenti o guarigioni grazie ai rimedi omeopatici. Nella migliore delle ipotesi gli effetti sono simili a quelli che si ottengono con un placebo (una sostanza inerte)”.

LEGGI - L'omeopatia entra in prontuario. Riconosciuti 3000 farmaci

• EFFETTO PLACEBO
Riguardo al fatto che ci siano persone sicure di aver tratto benefici dall’utilizzo dell’omeopatia, “questi potrebbero essere facilmente spiegabili con l’effetto placebo, con il normale decorso della malattia o con l’aspettativa del paziente. L’effetto placebo è conosciuto da tempo, ha una base neurofisiologica nota e funziona anche su animali e bambini, ma il suo uso in terapia è eticamente discutibile e oggetto di dibattito”. Nella scheda si fa anche notare come i presunti meccanismi di funzionamento “sono contrari alle leggi della fisica e della chimica” e si ricorda come l’utilizzo da parte dei cittadini di questa tecnica è in diminuzione continua. C’è poi un chiarimento proprio sul fatto che l’ordine si è espresso su questo tema a suo tempo inserendo il passaggio nel codice deontologico. Nel 2013 c’era stata una presa di posizione dello Stato-Regioni in base alla quale presso gli Ordini provinciali dei medici devono essere tenuti gli elenchi dei professionisti che esercitano l’omeopatia. “In Italia l’omeopatia può essere praticata solo da medici chirurghi abilitati alla professione – si ribadisce ora sul sito - Questa norma non intende attribuire una base scientifica a questa pratica, ma solo garantire da una parte il diritto alla libertà di scelta terapeutica da parte del cittadino e dall’altro un uso integrativo e limitato alla cura di disturbi poco gravi e autolimitanti, evitando il rischio di ritardare una diagnosi più seria o che il paziente stesso sia sottratto a cure di provata efficacia”. I medici comunque in base al codice deontologico devono “specificare che il prodotto non agisce su basi scientificamente provate e raccogliere il consenso da parte del cittadino”. Non risulta che i dottori che praticano l’omeopatia oggi facciano compilare il consenso informato.

http://www.repubblica.it/salute/medicin ... /?ref=fbpr
Ultima modifica di franz il 09/05/2018, 7:17, modificato 1 volta in totale.
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Ordini medici: campagna contro le bufale

Messaggioda franz il 09/05/2018, 7:15

Aria nuova nella Federazione Fnomceo.

TopNews. Una bufala ci seppellirà? Campagna shock dei medici contro fake news

Questa volta i medici non hanno usato mezze misure. Nei manifesti c’è una lapide, un epitaffio shock e un invito perentorio: Diffidate delle “bufale” sul web. Chiedete sempre al medico. Con questo messaggio partirà nei prossimi giorni la campagna di sensibilizzazione contro le fake news online in tema di salute realizzata dalla Federazione nazionale degli ordini dei medici chirurghi e degli odontoiatri (Fnomceo). Con un messaggio chiaro, secco, diretto: le cattive informazioni, le finte cure trovate online, i falsi miti sulla salute, possono far imboccare una via di non ritorno.

I manifesti della campagna, che sarà presentata il 10 maggio a Roma, saranno affissi a partire dal 14 maggio in decine di città. “Non mi hanno vaccinato per paura dell’autismo”, “Avevo acquistato sul web un farmaco miracoloso”, “Ho curato il cancro con il bicarbonato di sodio”, “Avevo letto che una dieta di 6 uova al giorno faceva dimagrire”. Questi alcuni degli epitaffi che, sovrastati da una croce, campeggiano su altrettante lapidi nella campagna ‘Una bufala ci seppellirà?’ lanciata dalla Fnomceo per combattere le bufale in tema di salute, soprattutto quelle che si diffondono tramite la rete. Alla campagna hanno già aderito più di trenta Ordini provinciali perché sia affissa sul territorio e sulla stampa locale.

Obiettivo dell’iniziativa è quello di sensibilizzare l’opinione pubblica e combattere il fenomeno della diffusione delle fake news sulla salute tramite la rete.Un fenomeno preoccupante e in crescita, che mette a repentaglio la salute dei cittadini, evidenziano i medici nell’intento di rimettere al centro il rapporto fra medico e paziente, consapevoli delle false informazioni che si trovano online ma anche delle opportunità che la rete può avere.

“Abbiamo scelto una campagna shock perché vogliamo far comprendere i pericoli spesso sottovalutati cui il cittadino va incontro nel momento in cui si affida a fonti non autorevoli per decidere della propria salute – spiega Filippo Anelli, presidente Fnomceo – Gli Ordini dei medici sono garanti della Salute pubblica come bene per tutta la società ed hanno quindi il dovere di intervenire per informare e sensibilizzare i cittadini rispetto ad atteggiamenti che ne minano il benessere. Il medico deve tornare al centro della relazione che il paziente ha con la propria salute. Occorre ricostruire quel rapporto di fiducia medico-paziente che è stato fortemente indebolito dall’aziendalizzazione della Sanità. Serve una sterzata decisa per riportare il diritto alla salute dei cittadini nelle mani di chi può tutelarlo al meglio, nelle mani dei medici”.

“Una Spoon River della salute, una campagna che in modo secco ed efficace, potremmo dire ‘lapidario’, mette in guardia dai pericoli delle false cure pubblicizzate in maniera allettante anche sul web”, commenta il responsabile dell’Area Strategica della Comunicazione Fnomceo, Cosimo Nume. Secondo una ricerca Censis-Assosalute dello scorso anno, sono 15 milioni gli italiani che cercano informazioni online sui disturbi di salute, anche per curarli, una percentuale che fra i millennials è del 36,9%. Ma online c’è il rischio concreto di imbattersi in informazioni sbagliate, che arrivano da fonti non mediche e non scientifiche. Secondo il Censis, fra chi fa ricerche online “8,8 milioni sono stati vittime di fake news nel corso dell’anno. In particolare, sono 3,5 milioni i genitori che si sono imbattuti in indicazioni mediche sbagliate”.

“Il web non è però solo foriero di cattiva informazione – continua Nume -. È un nuovo strumento che può diventare fonte di empowerment per il paziente e leva di dialogo con il suo medico. Per questo la Fnomceo ha fortemente voluto il sito dottoremaeveroche, per mettere a disposizione dei cittadini informazioni di salute fondate sulle migliori evidenze scientifiche”.

http://www.helpconsumatori.it/primo-pia ... ute/122233
Allegati
una-bufala-ci-seppellira-campagna-shock-dei-medici-contro-fake-news-sulla-salute.jpg
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Re: Ordini medici: omeopatia non ha basi scientifiche

Messaggioda pianogrande il 09/05/2018, 13:47

Nel secondo articolo si fa riferimento al "dialogo col medico".

Quello che fa la fortuna di tante medicine "alternative" è proprio la generale latitanza di questo dialogo.

E allora si va da chi è "olistico" e prende in considerazione tutto compresa l'anima e magari anche l'aura e altri parametri più o meno esattamente definibili.

Sono perfettamente d'accordo sulla necessità di "basi scientifiche" in medicina ma queste non vengono utilizzate appieno neanche dai medici che sono spesso spocchiosi e frettolosi e lo sono sempre di più sopratutto nella sanità pubblica dove i medici di base, che dovrebbero essere il contatto privilegiato col servizio sanitario, stanno diventando sempre più irraggiungibili e con una organizzazione dell'accesso del paziente sempre più selettiva e tendente a gestire il numero di pazienti più che la qualità dell'assistenza.

Medici che ricevono solo per appuntamento la cui alternativa e quando va bene sono ore di coda in un ambiente assolutamente non rispettoso della persona dove non c'è un numero da acquisire ma un incrociarsi di sguardi sospettosi nella paura che qualcuno ti passi avanti e:"per favore chi è l'ultimo"? e: "devo solo farmi fare una ricetta" oppure: "scusi ma lei ce l'ha l'appuntamento"? e potrei continuare.

Ma quale "colloquio"?

Per non parlare di tante visite "specialistiche" anch'esse frettolose etc. e magari effettuate da padreterni che considerano una lesa maestà fare ore di ambulatorio quando il loro posto di elezione è la sala operatoria e/o studi televisivi.

Il malato ha un estremo bisogno di sentirsi ascoltato e rispettato.
Anche queste condizioni hanno il loro effetto terapeutico, magari "placebo", e renderebbero gli studi medici più credibili.

Ecco allora che i medici diventano una "kasta" da combattere col bicarbonato (non dimenticando il limone) che non guarisce né la suddetta kasta né tantomeno il cancro.
Fotti il sistema. Studia.
pianogrande
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Re: Ordini medici: omeopatia non ha basi scientifiche

Messaggioda gabriele il 09/05/2018, 13:56

pianogrande ha scritto:Nel secondo articolo si fa riferimento al "dialogo col medico".

Quello che fa la fortuna di tante medicine "alternative" è proprio la generale latitanza di questo dialogo.

E allora si va da chi è "olistico" e prende in considerazione tutto compresa l'anima e magari anche l'aura e altri parametri più o meno esattamente definibili.

Sono perfettamente d'accordo sulla necessità di "basi scientifiche" in medicina ma queste non vengono utilizzate appieno neanche dai medici che sono spesso spocchiosi e frettolosi e lo sono sempre di più sopratutto nella sanità pubblica dove i medici di base, che dovrebbero essere il contatto privilegiato col servizio sanitario, stanno diventando sempre più irraggiungibili e con una organizzazione dell'accesso del paziente sempre più selettiva e tendente a gestire il numero di pazienti più che la qualità dell'assistenza.

Medici che ricevono solo per appuntamento la cui alternativa e quando va bene sono ore di coda in un ambiente assolutamente non rispettoso della persona dove non c'è un numero da acquisire ma un incrociarsi di sguardi sospettosi nella paura che qualcuno ti passi avanti e:"per favore chi è l'ultimo"? e: "devo solo farmi fare una ricetta" oppure: "scusi ma lei ce l'ha l'appuntamento"? e potrei continuare.

Ma quale "colloquio"?

Per non parlare di tante visite "specialistiche" anch'esse frettolose etc. e magari effettuate da padreterni che considerano una lesa maestà fare ore di ambulatorio quando il loro posto di elezione è la sala operatoria e/o studi televisivi.

Il malato ha un estremo bisogno di sentirsi ascoltato e rispettato.
Anche queste condizioni hanno il loro effetto terapeutico, magari "placebo", e renderebbero gli studi medici più credibili.

Ecco allora che i medici diventano una "kasta" da combattere col bicarbonato (non dimenticando il limone) che non guarisce né la suddetta kasta né tantomeno il cancro.


In molte regioni italiane c'è molto da lavorare ancora.

Personalmente mi sento fortunato. Ultimamente ho dovuto affrontare una sola visita dal mio medico di base. Preso appuntamento, non ho fatto alcuna coda ma solo un'attesa di 5 minuti. Dopo la visita nel poliambulatorio gestito da più medici, ha fatto completare la mia scheda personale con visita dall'infermiera.
Mi ha anche comunicato che le ricette mediche può spedirmele via mail, io me le stampo e vado direttamente in farmacia, in attesa dell'aggiornamento del software che dovrà gestire la ricetta medica dematerializzata (Sanità a km zero).
Chi sa, fa. Chi non sa, insegna. Chi non sa nemmeno insegnare, dirige. Chi non sa nemmeno dirigere, fa il politico. Chi non sa nemmeno fare il politico, lo elegge.
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