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Il voto buttato nel cesso

Discussioni e proposte, prospettive e strategie per il Paese

Re: Il voto buttato nel cesso

Messaggioda franz il 10/05/2018, 17:29

mariok ha scritto:Il fatto di prendere voti, come la storia insegna, non è garanzia di affidabilità democratica.

Ok per il partito che i voti li prende. Può essere inaffidabile.
Ma gli elettori, sul piano democratico, sono cittadini come gli altri, non di serie A oppure B.
Potremmo dire lo stesso dei voti al PCI di Berlinguer al suo massimo storico.
Ci si poteva chiedere parecchio sull'affidabilità democratica del partito ma il rispetto dell'elettorato non può venir meno.
In effetti poi il PCI iniziò una parabola discendente. Come oggi sta forse per succedere al Mv5S.
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Re: Il voto buttato nel cesso

Messaggioda Robyn il 10/05/2018, 17:53

Non mi pare che con il vincolo di mandato si difenda la democrazia liberale.Questa è la base di tutto.Il vincolo di mandato è pericoloso può portare all'autoritarismo
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Re: Il voto buttato nel cesso

Messaggioda mariok il 10/05/2018, 18:57

franz ha scritto:
mariok ha scritto:Il fatto di prendere voti, come la storia insegna, non è garanzia di affidabilità democratica.

Ok per il partito che i voti li prende. Può essere inaffidabile.
Ma gli elettori, sul piano democratico, sono cittadini come gli altri, non di serie A oppure B.
Potremmo dire lo stesso dei voti al PCI di Berlinguer al suo massimo storico.
Ci si poteva chiedere parecchio sull'affidabilità democratica del partito ma il rispetto dell'elettorato non può venir meno.
In effetti poi il PCI iniziò una parabola discendente. Come oggi sta forse per succedere al Mv5S.

Non capisco che c'entra il rispetto degli elettori.
Con tutto il rispetto per i rispettivi elettori, tu saresti stato favorevole negli anni 50 e 60 ad un accordo di governo con il PCI di Togliatti o con l'MSI di Almirante?
Io no. Ovviamente rifiutare di farci un governo non significava volerli mettere fuori legge.
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Re: Il voto buttato nel cesso

Messaggioda franz il 10/05/2018, 20:53

mariok ha scritto:Con tutto il rispetto per i rispettivi elettori, tu saresti stato favorevole negli anni 50 e 60 ad un accordo di governo con il PCI di Togliatti o con l'MSI di Almirante?
Io no. Ovviamente rifiutare di farci un governo non significava volerli mettere fuori legge.

Non per scantonare la domanda ma negli anni '50 non ero ancora nato e negli anni '60 ero un ragazzo.
Comunque no. Allora non avrei capito ma già c'era vasta eco per la giunta di Milazzo. E la cosa mi incuriosiva.
https://it.wikipedia.org/wiki/Milazzismo
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Re: Il voto buttato nel cesso

Messaggioda mariok il 11/05/2018, 19:48

Quattro consigli alla sinistra per evitare di strozzarsi coi popcorn
Un partito condannato all'irrilevanza che passa il tempo a discutere e litigare su retroscena (veri o presunti) e candidature, e a puntare il dito contro gli altri. E se fosse meglio cominciare a occuparsi davvero di alcuni problemi concreti?
di Francesco Cancellato

Non abbiamo ricette, né bacchette magiche in regalo per ridare un ruolo e uno spazio politico alla sinistra italiana, sprofondata nel gorgo del peggior risultato di sempre alle elezioni politiche dello scorso 4 marzo e ora all’opposizione di una grosse koalition tra Cinque Stelle e Lega. Non abbiamo ricette, né bacchette magiche, ma qualche consiglio sì. Ad esempio, eviteremmo di polemizzare su retroscena come i pop corn per tutti - frase attribuita a Renzi, contestata da Martina, smentita da Renzi - come se davvero valesse la pena finire sui giornali per questioni così. Allo stesso modo, tuttavia, eviteremmo di andare in televisione a chiederci «come Salvini giustificherà all’operoso veneto che andrà a pagare il reddito di cittadinanza a quello che rimane a casa sul divano», come ha fatto lo stesso Renzi, che evidentemente non empatizza granché con quel 19,6% di forza lavoro meridionale in cerca (invano) di un’occupazione.

Già che ci siamo la smetteremmo di parlare del reddito di cittadinanza dei Cinque Stelle come se fosse un reddito universale di base erogato indiscriminatamente a chiunque, e cominceremmo a trattarlo per quel che è: ossia una proposta di sussidio di disoccupazione condizionato tale e quale a quello che Marco Biagi - un riformista, di sinistra, che stava lavorando col centrodestra - aveva descritto nel suo Libro Bianco nel 2002. Chissà, magari potremmo pure votarlo.

Andiamo avanti con i consigli: ci avanzasse del tempo libero, non sarebbe male fare un salto a Taranto, dopo tanto tempo dall’ultima volta, per provare a ricomporre la rottura tra un Ministro dello Sviluppo Economico (che ha la tessera del Pd) e i sindacati metalmeccanici confederali a un passo dalla conclusione dell’eterna vertenza Ilva. E pure per tornare a farci vedere in mezzo a gente che è stata e continua a essere costretta a scegliere tra la salute propria e dei propri cari e un posto di lavoro, anche solo per dirgli che non saranno mai soli. Sarebbe più utile e sensato dell’ennesima battaglia tra partito e sindacato a colpi di chi è meno adeguato e meno rappresentativo all’interno della società. Idea: e se vi aiutaste reciprocamente a tornare forti? Così, anche solo per evitare il rischio concreto di 4000 esuberi
A proposito di ambiente: invece di passare il tempo a commentare con la bava alla bocca l’editoriale politico di Marco Travaglio, potreste aprire il Fatto a pagina 19: scoprireste che secondo l’Ufficio Valutazione Impatto del Senato lo Stato eroga 16,2 miliardi l’anno di cosiddetti “sussidi ambientali dannosi”: ad esempio, gli sgravi fiscali sul gasolio, le esenzioni fiscali per gli acquisti di carburante per il trasporto aereo e marittimo, o il rimborso sull’accisa del gasolio per gli autotrasportatori. Facciamo umilmente notare che con 16,2 miliardi l’anno potremmo disinnescare le clausole di salvaguardia e il relativo aumento dell’Iva, oppure coprire il reddito di cittadinanza, o investirli in istruzione, o in forme di sostegno al reddito, alla ricerca di un’occupazione, all’autonomia abitativa, alla genitorialità per quei giovani che oggi non hanno alcun sostegno se non i mezzi propri delle loro famiglie di origine.
Avessimo ancora qualche ora, approfitteremmo della relativa calma dei nostri mari per occuparci, da bravi europeisti che siamo, di quanto sta accadendo a Lesbo, dove l’accordo che l’Ue ha stipulato con la Turchia prevede che i richiedenti asilo che sbarcano sull’isola non possano raggiungere la terra ferma per andare dove vogliono. Ecco: oggi ce ne sono 9000 a fronte di un aumento degli sbarchi pari al 17% nell’ultimo mese. Una catastrofe umanitaria, o poco ci manca, nel silenzio colpevole del continente più ricco del mondo. Abbastanza per chiedere, a gran voce, con forza, che l’Unione Europea mantenga fede alle sue promesse e spinga per una revisione del Trattato di Dublino e che il governo italiano faccia altrettanto. Prima che la rabbia dei residenti non produca guai peggiori, a uso e consumo delle forze xenofobe di tutto il continente che non vedono l’ora di soffiare sul fuoco.

Ben che vada, già così avremmo di che combattere per qualche anno. Mal che vada, sono tutte cose che terrebbero lontani dalla tentazione di polemizzare sulla leadership, scornarsi esclusivamente sulle candidature, di irridere i congiuntivi altrui, di lanciare messaggi passivi-aggressivi sottoforma di retroscena dettati al giornalista di turno tra una corrente e l’altra, tra un gruppuscolo e l’altro, tra una tribù e l’altra. Sempre non abbiate dimenticato come si fa, s’intende.
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Re: Il voto buttato nel cesso

Messaggioda pianogrande il 11/05/2018, 20:21

Insomma, il PD torni ad essere un partito politico e non un club chiuso nelle sue stanze e dedito ai tweet e alle interviste e le dichiarazioni per distinguersi ed emergere e mettere la faccia ma sui giornali e telegiornali e non sul campo.

Diversamente non andrà sull'Aventino dove comunque si sta all'aperto e potrebbe piovere e tirare vento ma rimarrà al chiuso; al sicuro, davanti a un caminetto o un computer connesso con la rete ma non con la realtà che sta fuori dalla finestra (sicuramente con tendine non troppo trasparenti).

Non l'ho inventata io l'espressione "muovere il culo" ma la faccio mia più che mai.
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Re: Il voto buttato nel cesso

Messaggioda trilogy il 11/05/2018, 22:27

mariok ha scritto:
Di Francesco Cancellato

....scoprireste che secondo l’Ufficio Valutazione Impatto del Senato lo Stato eroga 16,2 miliardi l’anno di cosiddetti “sussidi ambientali dannosi”: ad esempio, gli sgravi fiscali sul gasolio, le esenzioni fiscali per gli acquisti di carburante per il trasporto aereo e marittimo, o il rimborso sull’accisa del gasolio per gli autotrasportatori. Facciamo umilmente notare che con 16,2 miliardi l’anno potremmo disinnescare le clausole di salvaguardia e il relativo aumento dell’Iva, oppure coprire il reddito di cittadinanza, o investirli in istruzione, o in forme di sostegno al reddito, alla ricerca di un’occupazione, all’autonomia abitativa, alla genitorialità per quei giovani che oggi non hanno alcun sostegno se non i mezzi propri delle loro famiglie di ......


Visto da un'altra angolazione significa aumentare le tasse sui trasporti, sui pescatori, sui contadini di 16 miliardi. Si può fare, tenendo presente che questo avrà ripercussioni sui prezzi dei beni per le famiglie, le merci prodotte al sud per essere esportate in europa saranno le più colpite, cosi come il turismo verso le isole ne risentirà in particolare. Alla fine dei 16 miliardi ipotizzati, tenuto conto degli effetti recessivi, probabilmente ne saranno realmente disponibili molti meno. Insomma prima di attuare certe manovre sarebbe bene avere un'analisi dell'impatto che possono avere. A volte cose che sembrano ovvie possono rivelarsi un pasticcio.
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Re: Il voto buttato nel cesso

Messaggioda pianogrande il 11/05/2018, 23:49

trilogy ha scritto:
mariok ha scritto:
Di Francesco Cancellato

....scoprireste che secondo l’Ufficio Valutazione Impatto del Senato lo Stato eroga 16,2 miliardi l’anno di cosiddetti “sussidi ambientali dannosi”: ad esempio, gli sgravi fiscali sul gasolio, le esenzioni fiscali per gli acquisti di carburante per il trasporto aereo e marittimo, o il rimborso sull’accisa del gasolio per gli autotrasportatori. Facciamo umilmente notare che con 16,2 miliardi l’anno potremmo disinnescare le clausole di salvaguardia e il relativo aumento dell’Iva, oppure coprire il reddito di cittadinanza, o investirli in istruzione, o in forme di sostegno al reddito, alla ricerca di un’occupazione, all’autonomia abitativa, alla genitorialità per quei giovani che oggi non hanno alcun sostegno se non i mezzi propri delle loro famiglie di ......


Visto da un'altra angolazione significa aumentare le tasse sui trasporti, sui pescatori, sui contadini di 16 miliardi. Si può fare, tenendo presente che questo avrà ripercussioni sui prezzi dei beni per le famiglie, le merci prodotte al sud per essere esportate in europa saranno le più colpite, cosi come il turismo verso le isole ne risentirà in particolare. Alla fine dei 16 miliardi ipotizzati, tenuto conto degli effetti recessivi, probabilmente ne saranno realmente disponibili molti meno. Insomma prima di attuare certe manovre sarebbe bene avere un'analisi dell'impatto che possono avere. A volte cose che sembrano ovvie possono rivelarsi un pasticcio.


Se tutte queste attività sono mantenute a suon di esenzioni fiscali, anche se il risultato fosse un pareggio sarebbe bene riportare il tutto su un piano di maggiore giustizia.

Tanto alla fine a pagare saranno sempre gli stessi ma almeno avremmo meno inquinamento.

Se poi il risultato anche se di poco fosse positivo non capisco cosa si aspetti.

Potrei ammettere che si agisca con gradualità e per esempio si colpisca senza tanti complimenti il trasporto su gomma favorendo quello marittimo e ferroviario.

Con quello che inquinano gli aerei, favorirei senz'altro (isole escluse) il trasporto ferroviario.

Insomma si può anche agire con intelligenza e razionalità e cominciando a togliere dai criteri con cui si decide il numero di voti che vanno o vengono.
Fotti il sistema. Studia.
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Re: Il voto buttato nel cesso

Messaggioda franz il 12/05/2018, 7:46

pianogrande ha scritto:Se tutte queste attività sono mantenute a suon di esenzioni fiscali, anche se il risultato fosse un pareggio sarebbe bene riportare il tutto su un piano di maggiore giustizia.

Tanto alla fine a pagare saranno sempre gli stessi ma almeno avremmo meno inquinamento.

Se poi il risultato anche se di poco fosse positivo non capisco cosa si aspetti.

Potrei ammettere che si agisca con gradualità e per esempio si colpisca senza tanti complimenti il trasporto su gomma favorendo quello marittimo e ferroviario.

Esatto. oggi quei 16 miliardi pesano sui 40 milioni di contribuenti per 400€ ciascuno.
Piu' o meno ... ma facciamo finta che la tassa sia già "flat" :-)
Mettiamo pure il costo dei mancati sussidi nei prodotti e poi vediamo se la logistica della distribuzione non cercherà di minimizzare i costi di trasporto scegliendo quelli piu' economici (appunto, meno gomma e più rotaia).
A patto però che poi le ferrovie facciano la loro parte.
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Re: Il voto buttato nel cesso

Messaggioda trilogy il 13/05/2018, 12:17

Repubblica parla di Tabellini come possibile premier. Tenuto conto di come la pensa, sarebbe una scelta curiosa :mrgreen:

intervista http://video.italiaoggi.it/classcnbc/no ... ili-76079/
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