da mariok il 22/04/2018, 11:14
Una trattativa la si fa tra due contraenti. Mori, Dell'Utri e gli altri erano presumibilmente gli intermediari. Chi rappresentava lo Stato?
Secondo Di Matteo, ovviamente Dell'Utri ci rimanda a Berlusconi. Ma a parte il fatto che all'epoca non era ancora presidente del consiglio (lo sarebbe stato dal '94 per pochi mesi), perché lo afferma nelle interviste ma non lo ha portato in tribunale? Mi aspetterei un intervento del Csm, ma ne dubito.
Ma poi, gli altri politici che hanno trattato chi erano?
In realtà il reato contestato è quello previsto dall'art. 338 del codice penale:
Chiunque usa violenza o minaccia ad un Corpo politico, amministrativo o giudiziario o ad una rappresentanza di esso, o ad una qualsiasi pubblica Autorità costituita in collegio (2), per impedirne, in tutto o in parte, anche temporaneamente, o per turbarne comunque l'attività , è punito con la reclusione da uno a sette anni...
Si tratterebbe quindi di "violenza e minaccia", perché si parla allora di trattativa?
I politici dell'epoca quindi sarebbero delle vittime?
Massimo Fiandaca, uno dei massimi esperti di diritto penale, convinto che il processo fosse “una boiata pazzesca”, anche ieri ha ripetuto che il difetto principale del processo è proprio il reato ipotizzato, cioè la “minaccia al corpo politico dello Stato” (338, cp). Il governo italiano, ha spiegato più volte il professore - non è un corpo politico bensì un organo costituzionale. I pm avrebbero, quindi, dovuto semmai utilizzare l’articolo 289 cp, cioè gli atti violenti contro lo Stato.
Mi sembra molto probabile che da qui alla sentenza definitiva il tutto si risolva in una bolla di sapone.
« Dopo aver studiato moltissimo il Corano, la convinzione a cui sono pervenuto è che nel complesso vi siano state nel mondo poche religioni altrettanto letali per l'uomo di quella di Maometto» Alexis de Tocqueville