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I GIOVANI E IL VOTO - Indagine su newslist.it (Estratti)

Con la crisi sono crollati i redditi di chi ha meno di 40 anni mentre hanno mediamente resistito o sono aumentate le disponibilità per gli over 55. Non solo, ma l'ISTAT piazza la fascia tra i 18 e i 34 anni , se si escludono gli under 17 che in gran parte vivono a carico della famiglia, al vertice delle statistiche di povertà assoluta: massimo incremento e percentuale.

Il problema non è meramente economico, ma politico. Infatti,secondo l'OCSE il 20% più ricco della popolazione italiana riceve quasi 2 volte e mezzo la spesa sociale che riceve il 20% più povero. Ciò significa che gran parte della spesa in welfare si concentra sui garantiti (pensionati che hanno accumulato patrimonio) penalizzando chi ha perso il lavoro o non è mai riuscito ad entrare nel mercato occupazionale.

Continuare a garantire gli insiders, come pensionati, occupati stabili e dipendenti pubblici, come da programma nei partiti tradizionali, che potrebbero formare una coalizione al centro qualora avessero i numeri, rischia di trasformare la società italiana in una pentola a pressione.

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Si continua a predicare la distribuzione della ricchezza come togliere ai meno poveri per dare ai più poveri.

Di solito in questi ragionamenti i ricchi, quelli veri, appaiono come inesistenti e i ladri e i mafiosi altrettanto.

Quindi la giustizia sociale sta nell'aumentare le tasse a chi già le paga, togliere la pensione (ovviamente d'oro) a chi ha lavorato una vita e magari un po' di stipendio e/o sicurezza a chi (vergogna delle vergogne) ne ha ancora un po'.

Insomma botte da orbi al popolo e mafiosi, corrotti, evasori e parassiti vari dell'imprenditoria che dormano pure sonni tranquilli.

Chi si scaglia contro gli squilibri e le ingiustizie dovrebbe avere il coraggio di prendersela con i veri colpevoli e non semplicemente con i più deboli.

pianogrande ha scritto:Si continua a predicare la distribuzione della ricchezza come togliere ai meno poveri per dare ai più poveri.

Fermiamoci qui.
Perché il problema dell'Italia non è la scarsa ridistribuzione (caso mai un eccesso verso alcuni ed una carenza verso altri) ma la produzione. Se non produci non puoi ridistribuire. Se ridistribuisci male, intacchi la capacità di produrre.

franz ha scritto:

pianogrande ha scritto:Si continua a predicare la distribuzione della ricchezza come togliere ai meno poveri per dare ai più poveri.

Fermiamoci qui.
Perché il problema dell'Italia non è la scarsa ridistribuzione (caso mai un eccesso verso alcuni ed una carenza verso altri) ma la produzione. Se non produci non puoi ridistribuire. Se ridistribuisci male, intacchi la capacità di produrre.

Ma siamo perfettamente d'accordo.

Ci siamo mangiati il ceto medio perché non c'è più trippa per i gatti ma solo per le volpi.

pianogrande ha scritto:

franz ha scritto:

pianogrande ha scritto:Si continua a predicare la distribuzione della ricchezza come togliere ai meno poveri per dare ai più poveri.

Fermiamoci qui.
Perché il problema dell'Italia non è la scarsa ridistribuzione (caso mai un eccesso verso alcuni ed una carenza verso altri) ma la produzione. Se non produci non puoi ridistribuire. Se ridistribuisci male, intacchi la capacità di produrre.

Ma siamo perfettamente d'accordo.

Ci siamo mangiati il ceto medio perché non c'è più trippa per i gatti ma solo per le volpi.

Si sono mangiati tutto, altro che il ceto medio.
Probabilmente non andro' a votare, ma se vado, da lavoratore del settore privato voterò esclusivanente col portafoglio. Ne ho le tasche piene di essere derubato dallo stato, paghiamo tutti per arricchire pochi.
http://www.adnkronos.com/soldi/economia ... CbkfI.html