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Confindustria: sempre più statalista

Discussioni e proposte, prospettive e strategie per il Paese

Confindustria: sempre più statalista

Messaggioda franz il 18/02/2018, 12:12

Da quando sono entrate le aziende pubbliche ed è uscita FIAT Confindustria è diventata parastatale, e parla il linguaggio del parastatale.

Avrete letto ma in caso contrario consiglio di dare un'occhiata alle cifre di questo piano.
http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/ ... d=AEfKhU1D

Una piccola analisi, basata sul riassunto giornalistico.
Gli amici che ho che sono in confindustria non sono ancora in grado di reperire l'originale dello studio.

Manovra complessiva: 250 miliardi.
In gran parte quelli di Confindustria vendono la pelle dell'orso prima di averlo catturato (eurobond 93 miliardi, 45 dalla lotta all'evasione e già queste due voci sono il 55% della *manovra"). Naturalmente gli eurobond non esistono ancora, così come i miliardi ricuperati dall'evasione. Siamo alla solita finaza creativa alla Tremonti. Numeri a caso.

Sempre a caso furono i numeri che Confindustria, tramite il suo centro Studi, sparo' per spaventare chi voleva votare NO al referendum costituzionale: perdita di 4 punti di PIL in un triennio, perdita di 600'000 posti di lavoro. crollo di 20 punti negli investimenti. Il NO ha vinto e il previsto "caos politico", lo scenario da incubo non si è visto.

Ora parlano di 1.8 milioni di posti di lavoro in Più, anche se la previsione piu' ottimistica (Renzi) è 1 milione in più.
E lo fanno sperando di poter mandare all'europa un conto di 93 miliardi quando già in target2 ne dobbiamo più di 433. Dato gennaio 2018).
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Re: Confindustria: sempre più statalista

Messaggioda franz il 18/02/2018, 16:11

PS: non avevo notato la ciliegina sulla torta. :o :lol:

Il piano è di 250 miliardi di spesa in 5 anni, per ottenere un aumento del pil del 12%, nello stesso periodo.
Sono andato a prendere il PIL 2017 (pur provvisorio) che ISTAT fornisce per ora come trimestrali concatenati
Trimestre 1 397.323
Trimestre 2 398.622
Trimestre 3 400.124
Trimestre 4 401.331
Totale 2017 1'597.40

Il dato 2017 risulta esattamente il 1.5% in piu' del dato 2016 (1'573.80)

Ora l'articolo del Sole24ore, organo ufficiale di Confindustria dice: "Boccia: piano da 250 mld in 5 anni, crescita 12% Pil"

Il 12% di 1'597.40 (PIL 2017) è pari a 191 miliardi e 688 milioni.

Quindi Confindustria vorrebbe convincere il paese a spendere 250 miliardi (facendosene prestare 93 dall'Europa) per avere in 5 anni una crescita, stimata da loro stessi, di 191,688 miliardi. Si conferma che il moltiplicatore è pari a 0.76 (quindi inferiore a 1) e che qualsiasi investitore, istituzionale o privato, si farà grasse rissate.
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Re: Confindustria: sempre più statalista

Messaggioda Robyn il 18/02/2018, 16:25

Pare che confindustria metta in risalto il problema del mezzogiorno.La disoccupazione è concentrata tutta da Roma in giù perche il resto del paese ha ripreso a diminuire la disoccupazione ed è uscito dalla stagnazione.Il problema rimane la stagnazione al sud,che cosa si fà?come si fà a contrastare la disoccupazione e la desertificazione industriale nel mezzogiorno?
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Re: Confindustria: sempre più statalista

Messaggioda franz il 18/02/2018, 18:09

Il mezzogiorno si sta desertificando? A me risulta già deserto ma a parte questo bisogna analizzare i motivi per cui un'impresa non apre al SUD a meno di essere foraggiata da sussidi pubblici e/o europei, che quando scadono o finiscono, tutto crolla come un castello di carta.

I motivi possono essere legati sia al problema delle sicurezza (la criminalità organizzata) sia a quello della logistica carente (strade, porti, servizi, internet, telefoni, poste) sia alla assoluta carenza di lavoratori qualificati: i laureati in giurisprudenza non mancano ma per l'industria servono tecnici e mancano anche in veneto, figurati in campania o in calabria e sicilia.

Non trascurerei anche lo stato pietoso della sanità da Napoli in giù, che se un lavoratore si ammala è meglio trasportarlo in elicottero a Milano o più lontano ancora, e della giustizia, vera piaga italiana e in particolare al SUD.

C'è poi un aspetto logistico generale. Un'impresa che oggi voglia vendere beni in tutta europa (2/3 di tutte le nostre esportazioni) si troverebbe assolutamente decentrata: lontana dal baricentro. Ora se fai pomodori e olio è ovvio che lo stabilimento produttivo sta lì ma perché fare in Calabria bielle, torni, macchine industriali, computers? Devi far venire da lontano i componenti semilavorati e le materie prime, per poi rispedire lontano il tutto. E questo costa e trova tutte le difficoltà che ho elencato sopra.

Non vale la pena, dunque? Certo che potrebbe valere la pena ma solo se il costo della manodopera, ammesso di trovarla qualificata, è quella che puoi trovare in Romania ed in tutti i paesi dell'europa centrale (ex cortina di ferro). Che infatti sono cresciuti in 10 anni del 100% ed oltre, mentre il Sud Italia è affondato e vive praticamente di pubblico impiego, pensioni e sussidi. Siccome non penso sia possibile introdurre salari cosi' bassi, a meno forse di eliminare il 100% di tasse e contributi, cose che genererebbe un buco rilevante nel bilancio, non ci rimane che aspettare che l'europa centrale cresca a così tanto da superare il mezzogiorno, rendendolo competitivo. Tra 10 anni, forse.

Come si puo' vedere nella tabella ISTAT sottostante, ora a nord lavora il 70% della popolazione 20-64 mentre nel Mezzogiorno il 47 % (neanche uno su due). E quell'uno su due ben il 20% (1 su 5%) lavora per lo Stato. Senza contare le partecipate, che sono un altro milione di addetti.

Ora tu mi chiedi come si fa a contrastare questi effetti.
Sicuramente non con la spesa pubblica clientelare e assistenziale a pioggia.
Sicuramente ci vuole un piano straordinario che aggredisca tutti i punti critici che ho elencato e diverse cose costano veramente poco. Per prima cosa bisognerebbe scegliere se piu' stato (e spesa) o meno stato.
Io sono per la seconda, perché quel meno stato puo' far si che ci si possa concentrare bene su poche cose e spendendo in quelle anche di più. Per farlo a mio avviso il contesto migliore è quello federale.
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Re: Confindustria: sempre più statalista

Messaggioda Robyn il 18/02/2018, 18:25

Per me bisognerebbe promuovere la libera iniziativa.Per chi apre un'attivita niente tasse e burocrazia per due anni niente IRPEF niente di niente cioè zero ,si paga solo l'IVA.Tanto non cambia nulla al gettito statale perche sono attività non ancora nate che se vanno bene possono contribuire fra due anni al gettito fiscale.Poi bisognerebbe maggiormente sviluppare il turismo ad ex esistono molti castelli in stato d'abbandono che potrebbero essere recuperati con partnership pubblico privato,cioè pubblici aperti al pubblico ma gestiti dal privato che fà pulizia e manutenzione.Altra cosa è migliorare la rete infrastrutturale con aeroporti strade a scorrimento veloce e porti,ferrovie.Per aprire spazi alla libera iniziativa che spesso è vittima del racket bisognerebbe aggredire senza tregua la criminalità organizzata il racket la corruzione la burocrazia la inefficenza della Pa
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Re: Confindustria: sempre più statalista

Messaggioda trilogy il 18/02/2018, 19:46

franz ha scritto:....

Il 12% di 1'597.40 (PIL 2017) è pari a 191 miliardi e 688 milioni.

Quindi Confindustria vorrebbe convincere il paese a spendere 250 miliardi (facendosene prestare 93 dall'Europa) per avere in 5 anni una crescita, stimata da loro stessi, di 191,688 miliardi. Si conferma che il moltiplicatore è pari a 0.76 (quindi inferiore a 1) e che qualsiasi investitore, istituzionale o privato, si farà grasse rissate.


Sai, la formula base è: pil= consumi + investimenti + spesa pubblica. Quindi se i 250 sono investimenti aggiuntivi e le altre voci non cambiano, minimo il pil dovrebbe crescere di 250, lasciando stare per semplicità gli scambi con l'estero.
Ma a parte questo, ne stavo discutendo con degli amici poco fa, il documento nel suo insieme è, come direbbe fantozzi: "una cagata pazzesca"....
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Re: Confindustria: sempre più statalista

Messaggioda franz il 18/02/2018, 21:27

Non sono finanziamenti aggiuntivi, salvo i miliardi che (forse) potrebbero venire dall'Europa se passasse l'idea degli eurobond. Il resto sono soldi interni, che già di muovono e generano PIL. Forse anche più PIL che un banale moltiplicatore 0.7
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Re: Confindustria: sempre più statalista

Messaggioda trilogy il 19/02/2018, 10:35

Il problema è che hanno fatto un programma di spesa da 270 miliardi senza copertura finanziaria.
Gli eurobond non esistono e non c'è nessun accordo ad emetterli, 30 miliardi di cofinanziamento italiano sono a debito, l'unica novità è che non dovrebbero entrare nel calcolo del deficit :mrgreen: ; poi inseriscono 50 miliardi da recupero evasione, ecc. Sono capci tutti a fare piani del genere
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Re: Confindustria: sempre più statalista

Messaggioda franz il 19/02/2018, 18:27

A proposito dei 50 miliardi, girano sempre cifre roboanti sull'evasione scoperta, 20, 24 miliardi.
Qui per arrivare ai citati 50 non è chiaro se sono ulteriori 50 (dando per scontati i 24) oppure se 50 sarà il nuovo importo "sgominato" dall'agenzia delle Entrate. Quello che va chiarito è che una cosa è scoprire un'evasione per 400 milioni, altro è incassare veramente quei soldi. Nel 2013 l'agenzia delle entrate scovò 24 miliardi di evasione ma ne incasso solo sei. Se l'evasione la scopri in ritardo, i soldi sono andati e non li incassi più.
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