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Prodi: 'LeU non lavora per l'unità del centrosinistra'

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Prodi: 'LeU non lavora per l'unità del centrosinistra'

Messaggioda franz il 30/01/2018, 19:48

Prodi: 'LeU non lavora per l'unità del centrosinistra'
Poi la precisazione ad Affaritaliani: 'Ha solo ribadito che certamente andrà a votare e che voterà per l'affermazione del centro sinistra e che le forze fuori dalla coalizione non stanno lavorando per l'unità. Niente altro'

"Liberi e Uguali non è per l'unità del centrosinistra. Punto". Invece Matteo Renzi sì? "Renzi, il gruppo che gli sta attorno, il Pd e chi ha fatto gli accordi con il Pd sono per l'unità del centrosinistra". Invece Grasso, D'Alema e Bersani no? "In questo momento non sono per l'unità del Centrosinistra. Punto". Lo dice l'ex premier Romano Prodi, sentito al telefono da Affaritaliani.it.

Lei il 4 marzo andrà a votare? "Certo che voto. Certo che vado a votare", risponde Romano Prodi. Le liste del Pd e del centrosinistra in generale sono competitive? "Mi auguro che lo siano". Però ci sono state tante polemiche dopo la presentazione delle liste... "Lasci stare. Sapete benissimo che ho sempre lavorato per la unità del centrosinistra. E quindi io solo questo posso ripetere". Infine alla domanda sull'ipotesi larghe intese modello Germania, Prodi taglia corto: "Non rispondo più. Grazie".

"In merito a quanto pubblicato da Affaritaliani.it, si precisa che il Presidente Romano Prodi non ha rilasciato alcuna intervista. Ha solo ribadito che certamente andrà a votare e che voterà per l'affermazione del centro sinistra e che le forze fuori dalla coalizione non stanno lavorando per l'unità. Niente altro". Lo afferma in una nota l'ufficio stampa del presidente Prodi.

http://www.ansa.it/sito/notizie/politic ... 365a0.html
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Re: Prodi: 'LeU non lavora per l'unità del centrosinistra'

Messaggioda Robyn il 30/01/2018, 21:21

Caro Romano
Il PD è un partito che non ha completato la transizione ed è nato male e dopo il 4 marzo servirà un partito completamente differente e definitivo per la precisione il Ple "partito laburista europeo" con il simbolo una Rosa.Quindi servirà ridefinire le primarie aperte a tesserati elettori e associazioni di categoria per quote uguali 1/3 ,1/3 ,1/3.La leadership in genere si circonda di collaboratori,dispregiativamente chiamato oggi cerchio magico,ma questi non hanno nessun potere ,danno solo un parere,e deve contare il parere del partito tesserati elettori associazioni di categoria nel suo complesso.Poi servono i dipartimenti,dipartimento cultura ,dipartimento istruzione,dipartimento lavoro etc e Cuperlo potrebbe ricoprire l'incarico all'interno del partito del dipartimento cultura è il più adatto.In merito alle liste è mancata la democrazia interna.Se è vero che le quote congressuali sono state rispettate la stessa cosa non è per la compilazione.Le liste non le decide neanche la minoranza interna ma le primarie parlamentari con candidati che siano espressione delle realtà locali e non paracadudati.La minoranza pero aveva il diritto di scegliere i suoi candidati che normalmente dovrebbero prevenire da una preselezione cioè da primarie parlamentari.In merito a LEU purtroppo in questo momento ancora non sono troppo vicini all'unità ,certe promesse non hanno nessun senso come eliminare le tasse universitarie per tutti.La sinistra o è una sinistra che immagina il futuro che ha una sua funzione o non è sinistra ma solo un'entità astratta legata a contingenze immediate
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PRODI CONTRO LEU

Messaggioda franz il 31/01/2018, 13:30

PRODI CONTRO LEU/ Boldrini, “Romano sottovaluta Renzi”: Bersani, “Matteo ha ucciso la Sinistra, non noi” Romano Prodi voterà Pd e Centrosinistra: attacca Liberi e Uguali, "non operano per l'unità". Repliche irritate di Grasso, Boldrini e Bersani, "è Renzi ad aver ucciso la sinistra, non noi"

Laura Boldrini attacca Prodi sottolineando che in qualche modo con quelle parole dette ieri sottovaluta troppo la capacità di Renzi di fare vuoto attorno a sé e spaccare il centrosinistra: il pensiero di Pierluigi Bersani ci va molto vicino e anche oggi riconfermare lo stupore per le dichiarazioni dell’ex premier e tra i fondatori dell’Euro. «È opinabile quello che ha detto Prodi. Che Renzi voglia fare il centrosinistra è un giudizio troppo generoso. Non so su che basi sia fondato. La legge elettorale Renzi l'ha fatta con la destra, non con noi. Con Romano ci sentiamo, ci mandiamo dei messaggini. Ci siamo sentiti anche ai tempi del referendum, gli ho detto: 'Romano, guarda che non va così...'. Queste affermazioni, francamente, non mi hanno proprio convinto». In difesa invece delle parole di Prodi, come ipotizzabili, i renziani che ieri sera nella persona di Matteo Richetti a Otto e Mezzo ha rilanciato «Prodi è una delle personalità più importanti del centrosinistra, le sue affermazioni (su LeU, ndr) trovano riscontro nella quotidianità, sia per le dichiarazioni degli esponenti di Liberi e Uguali che nella durezza nel comporre le liste elettorali, nelle quali il PD è sempre visto come il vero avversario». (agg. di Niccolò Magnani)

BOLDRINI, "PRODI SOTTOVALUTA RENZI"
Le parole di Romano Prodi hanno spaccato ancora di più il residuale intento di “unità” che albergava tra Renzi e Pietro Grasso: la scelta del grande “padre” del centrosinistra italiano ha spiazzato gli ex Pd che ora vedono definitivamente tramontata l’ipotesi di una sorta di unità post elezioni. Prodi accusa Mdp-LeU, di contro loro attaccano Renzi di aver fomentato la divisione spaccando lui per primo il centrosinistra. «Dispiace che Prodi abbia fatto questa affermazione, sottovalutando l'indisponibilità di Renzi a fare coalizioni, perchè non è voluto scendere sul piano delle politiche e trovare un terreno comune di discontinuità e dunque rivedendo le criticità di alcune sue politiche specialmente sul terreno del lavoro e così chiudendo ogni possibilità di fare alleanze», così questa mattina Laura Boldrini ospite di Radio Anch’io su Radio Rai1. «Neanche Giuliano Pisapia, che ha fatto un tentativo lungo un anno, è riuscito ad avere garanzie da parte del Pd di andare incontro sulle tematiche del lavoro. La riforma della cittadinanza -sottolinea la presidente della Camera- è stata portata alle lunghe fino all'ultimo giorno, l'ultimo punto all'ordine del giorno e poi non se ne è fatto niente. Credo che Prodi abbia sottovalutato il sentimento di autosufficienza di Renzi e la sua indisponibilità a costruire una coalizione, l'alleato non è un seguace», attacca la Presidente della Camera, sulla stessa scia di Grasso alquanto irritati per le parole di Romano Prodi. (agg. di Niccolò Magnani)

“LEI NON LAVORA PER L’UNITÀ DEL CENTROSINISTRA”
Hanno scatenato grandi reazioni le parole del professore Romano Prodi, che ha teso una mano verso il Partito Democratico ed il suo leader Matteo Renzi, con il quale ha avuto spesso momenti di incomprensione. Eppure, Prodi ha affermato di essere sicuro di voler votare nelle prossime elezioni politiche il Partito Democratico, per un motivo a suo avviso molto semplice, come spiegato in un’intervista al portale affariitaliani.it: “Renzi, il gruppo che gli sta attorno, il Pd e chi ha fatto gli accordi con il Pd sono per l’unità del centrosinistra, invece quelli di Liberi e Uguali in questo momento non sono per l’unità del Centrosinistra. Punto.” Parole perentorie che l’ufficio stampa di Prodi ha voluto però precisare: “ si precisa che il presidente Romano Prodi non ha rilasciato alcuna intervista. Ha solo ribadito che certamente andrà a votare e che voterà per l’affermazione del centrosinistra e che le forze fuori dalla coalizione non stanno lavorando per l’unità. Niente altro.”

GRASSO E SPERANZA CRITICANO PRODI
Parole che hanno scatenato però le reazioni proprio degli esponenti principali di Liberi e Uguali, che a partire da Pietro Grasso hanno rispedito al mittente le parole di Prodi: “È sotto gli occhi di tutti che il centrosinistra non si è potuto ricomporre per volontà di Renzi. La composizione delle liste e le otto fiduce sulle legge elettorale sono segnali inconfutabili della volontà del Pd e di Renzi di fare altro.” Roberto Speranza pone invece l’accento sulle differenze programmatiche che hanno diviso la strada di Liberi e Uguali da quella del Partito Democratico: “Togliere l’articolo 18, fare la riforma della scuola contro insegnanti e studenti, mettere otto volte la fiducia su una pessima legge elettorale. Questo, non altro, ha rotto il centrosinistra.” Il vicesegretario del PD, Lorenzo Guerini, ha espresso invece soddisfazione per le parole di Prodi, ritenendole indicative per riconoscere l’impegno del PD per l’unità del centrosinistra.

http://www.ilsussidiario.net/News/Polit ... a-/804420/



Commento personale. Non so se la sinistra sia stata uccisa da Renzi o si sia uccisa da sola.
Penso che ci sia del vero in entrambe le ipotesi e che comunque questa eutanasia del populismo di sinistra sia un bene per l'Italia. Solo che ce ne vorrebbero altre per il populismo di destra e quello indefinibile del M5S.
Vedremo gli italiani quale soluzione sceglieranno.
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Re: Prodi: 'LeU non lavora per l'unità del centrosinistra'

Messaggioda flaviomob il 31/01/2018, 13:36

Vota quelli che lo hanno fatto fuori, generoso da parte sua.


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Re: Prodi: 'LeU non lavora per l'unità del centrosinistra'

Messaggioda franz il 31/01/2018, 14:25

flaviomob ha scritto:Vota quelli che lo hanno fatto fuori, generoso da parte sua.

Non è sicuro. Non si è mai saputo chi fossero i 100 che lo affossarono.
Potevano essere "renziani" o potevano essere d'alemiani e contorni vari.
Naturalmente ognuno dice che è stato l'altro e ognuno crede alla versione dichiarata dalla componente a cui empaitcamente aderisce.
Ritengo che Prodi possa essere un po' più informato di noi ...
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Re: Prodi: 'LeU non lavora per l'unità del centrosinistra'

Messaggioda pianogrande il 31/01/2018, 15:20

E se Prodi è più informato di noi e i traditori sappiamo chi sono, mi permetto di tirare le conseguenze e continuo a "lavorare" per il centro sinistra.
Fotti il sistema. Studia.
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Re: Prodi: 'LeU non lavora per l'unità del centrosinistra'

Messaggioda flaviomob il 31/01/2018, 18:39

Erano del PD, no?

Comunque liberissimo il democristiano Prodi di appoggiare i democristiani Casini e Renzi, gli ex formigoniani e gli ex berlusconiani.

http://bbb.radiopopolare.it/2018/01/can ... migoni-pd/

Nello scorso mese di ottobre, Paolo Alli è stato rinviato a giudizio dal Gup di Milano per tentato abuso d’ufficio. E’ la stessa inchiesta sulla sanità lombarda per cui l’ex presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni andrà a processo per tangenti. In quell’occasione il Gup ha deciso il rinvio a giudizio anche per l’ex direttore generale della Sanità lombarda, Carlo Lucchina.

Sono passati appena due mesi e Paolo Alli oggi è candidato al Senato nel collegio uninominale di Mantova per l’alleanza a guida Pd, in quota Centro Popolare, la lista centrista creata dalla ministra uscente della Sanità, Beatrice Lorenzin per portare i centristi in Parlamento in coalizione col Partito Democratico.

Per intendersi, è la stessa operazione con cui il Pd ha candidato Pier Ferdinando Casini a Bologna.

Paolo Alli, aderente e Comunione e Liberazione, è un deputato uscente eletto nel 2013 alla Camera con il Popolo delle Libertà.

Tra il 2000 e il 2013 era stato un dirigente della Regione Lombardia, stretto collaboratore di Roberto Formigoni del quale, dal 2006 al 2010, è stato responsabile della segreteria politica.

Un curriculum da dirigente di alto livello del centrodestra lombardo, quindi. Una carriera nel cuore del potere formigoniano.

In Lombardia quello di Paolo Alli non è il solo caso di candidature con un trascorso nel centrodestra anche se è il più importante.

Sempre dal centrodestra in Regione Lombardia arriva Angelo Capelli. Eletto consigliere regionale col Pdl nel 2013, anch’egli ciellino e uomo forte della Sanità in quanto relatore della riforma sanitaria firmata da Roberto Maroni nonché vicepresidente della Commissione Sanità, ha aderito a sua volta a Civica Popolare e oggi è candidato all’uninominale alla Camera nel collegio Lombardia 1, quello di Rozzano.

Capelli avrebbe dovuto inizialmente essere ricandidato alla Regione Lombardia nella lista civica a sostegno di Giorgio Gori ma a seguito dell’opposizione del gruppo degli ex pisapiani di Lombardia Progressista, alleati di Gori, è stato candidato in Parlamento.

C’è poi Maurizio Bernardo. Con Berlusconi fin dalla fondazione di Forza Italia nel 1993, Bernardo entrò in Parlamento nel 2006 e ci è rimasto fino a oggi. Prima ancora era stato consigliere regionale in Lombardia. E’ stato uno dei più importanti dirigenti di Forza Italia a Milano e in Lombardia fino a quando ha lasciato il partito di Berlusconi per schierarsi con Angelino Alfano prima e poi direttamente con il Partito Democratico.

Il 20 luglio dello scorso anno è entrato nel Pd dichiarando: “La ritengo una scelta di continuità con l’azione riformatrice che abbiamo portato avanti con i provvedimenti su lavoro, Jobs Act, articolo 18, scuola, materie economiche. Con il Pd di Renzi abbiamo ottenuto quello che ai tempi in Forza Italia non siamo riusciti a realizzare“.

Maurizio Bernardo è candidato alla Camera nella lista proporzionale, nel collegio Lombardia 2 che comprende Varese e Busto Arsizio, in seconda posizione


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Re: Prodi: 'LeU non lavora per l'unità del centrosinistra'

Messaggioda flaviomob il 31/01/2018, 19:11

Il 4 marzo in anteprima:

L'attacco dei cloni
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Ossario

Messaggioda flaviomob il 01/02/2018, 1:35

Cosa c'è dietro la riconoscenza di Prodi verso Casini e Renzi
Il professore a Bologna sosterrà l'ex Dc, che lo piazzò all'Iri. E intanto fa pace col leader dem, che ha messo i suoi fedelissimi in lista. Già dimenticate le frizioni sui 101 franchi tiratori. E LeU s'infuria.

ALESSANDRO DA ROLD


Elezioni, Prodi: «Pd per unità del centrosinistra, LeU no»
Per decifrare le parole che Romano Prodi ha rilasciato in questi giorni ai quotidiani, scatenando la reazione del leader di Liberi e Uguali Pietro Grasso, bisogna partire dal soprannome che fu dato a Pier Ferdinando Casini negli Anni 80, quando l'ex leader Udc era uno dei collaboratori di Arnaldo Forlani. Casini veniva chiamato dai cronisti parlamentari "lo sfondo". Quando l'allora segretario Dc compariva in Rai per pronunciare storici virgolettati come «occorre una soluzione equilibrata e costruttiva», a destra e sinistra si intravedeva sempre, come in una scenografia da film d'inizio novecento, l'attuale candidato del Partito Democratico a Bologna. È iniziata in quegli anni la storica amicizia tra il professore e l'ex marito di Azzurra Caltagirone. Si tratta di un rapporto di lunga data, ma anche di riconoscenza, perché quella Dc lo piazzò alla presidenza dell'Iri, in una delle fasi più difficili di rilancio della politica industriale italiana. Su quale fu l'operato di Prodi allora si è molto discusso e per ricordarlo basta rinviare alle parole che gli dedicò l'ex numero uno di Mediobanca Enrico Cuccia.

SIRENE DEMOCRISTIANE. Vecchie storie. Adesso, invece, c'è che nelle sue ultime interviste e colloqui con Affaritaliani e con Repubblica Prodi si espone e non si espone. Critica da un lato Liberi e Uguali, ma allo stesso tempo non dice se voterà Pd, anzi spiega che in fondo preferisce la coalizione di centrosinistra, quindi elogia Emma Bonino e l'amico Giulio Santagata. In sostanza un ragionamento più arzigogolato non poteva esserci, frasi che non hanno fatto altro che scatenare un bagarre tra Pd e LeU, con accuse da una parte dall'altra. Alla fine, di sicuro, si è capito che il professore voterà per Casini a Bologna, preferendolo a Vasco Errani. Del resto, come biasimarlo, dopo tanti anni di onorata amicizia e collaborazione? Laura Boldrini, ex presidente della Camera, non ci crede: «Sarebbe singolare: non dobbiamo legarci ai vecchi schemi ma dobbiamo ricordare chi è stato Casini e cosa è stato il Pd. Non è mai stato di sinistra, è una persona rispettabilissima, ma mai espressione del Pd; è stato anche con Berlusconi». Ma le sirene democristiane sono troppo forti. Lo stesso Casini lo spiega in un virgolettato: «Io sono troppo amico di Prodi e troppo coinvolto personalmente per interpretare le sue parole o darne un giudizio. Mi sembra che il presidente sia stato chiaro; d'altra parte a Bologna sanno tutti che votare per Errani significa dare la possibilità ai 5 Stelle o alla Lega di vincere il collegio. Questa è la fotografia dello stato delle cose».

D'altra parte, come spiega un vecchio comunista, «Prodi è sempre stato un anti-comunista convinto». Certo, un anti-comunista che ora ha di fatto «sepolto il centrosinistra», come dice una storica penna di sinistra come Peppino Caldarola, che aggiunge che l'ex presidente del consiglio si è «renzizzato». L'ex padre dell'Ulivo ha avuto un atteggiamento altalenante con Renzi in questi anni, spesso lo ha criticato, ma ora pare che gli attriti di un tempo siano scomparsi. Anche le polemiche sui famosi 101 che lo affossarono nel 2013 nella corsa al Quirinale sono passate. Pensare che Gaetano Quagliariello, storico deputato centrista, ha raccontato ultimamente nel suo libro Scena e retroscena di una legislatura spericolata (Rubbettino) particolari inediti su come andò quell'elezione: «Tra i grandi elettori non c’è Renzi», si legge a pagina 26. «Il giovane virgulto è però attivissimo... In un capannello in Transatlantico, Alfano ci racconta di averlo sentito al telefono e di aver ascoltato una voce beffarda assicurare che avrebbe dato tutto il suo contributo alla giubilazione di Prodi». Per Quagliariello si tratta della prova che anche i renziani presero parte all’agguato contro l’ex presidente della Commissione europea. Tutto dimenticato quindi? E come mai?

PRODIANI CON RENZI. Chiara Geloni, candidata di Liberi e Uguali, invita con un tweet a riflettere sulle candidature nelle liste dem di uomini vicini al professore. Tra questi viene citato Sandro Gozi, arrivato alla sua quarta legislatura. Poi c'è Sandra Zampa, storica portavoce di Prodi, e quindi Santagata, anche lui alla quarta tornata in parlamento. Del resto il professore ha sempre tenuto che i suoi uomini lo rappresentassero a Montecitorio o a Palazzo Madama. Accadde anche con Silvio Sircana, suo storico portavoce, eletto nel 2006. Che le rassicurazioni su suoi fedelissimi abbiano portato Prodi a placare le acque in casa dem evitando nuovi malumori? «Io ho molto affetto per Prodi e per questo voglio usare una sua metafora. Al referendum aveva detto che si era convinto a succhiare l'osso, ora mi sa che ne succhia un altro...», spiega con un pizzico di ironia Pier Luigi Bersani. «Ho grande rispetto per Prodi e per la sua storia», dice Erasmo Palazzotto, candidato di Liberi e Uguali nel collegio di Palermo. «Ma mi pare che non abbia idea di quello che sta accadendo al suo partito. Se pensa che la candidatura di Casini sia un caso isolato può venire a fare una passeggiata in Sicilia dove ci sono più candidati del centrodestra nel Pd che in Forza Italia» .

http://www.lettera43.it/it/articoli/pol ... ni/217606/


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Re: Prodi: 'LeU non lavora per l'unità del centrosinistra'

Messaggioda franz il 01/02/2018, 8:28

L'ex padre dell'Ulivo

L'ex padre dell'Ulivo???? :o :shock:
Caso mai il padre dell'ex-Ulivo!
Non si puo' essere "ex-padri".
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