La Comunità per L'Ulivo, per tutto L'Ulivo dal 1995
FAIL (the browser should render some flash content, not this).

Piero Angela: "L'Italia è come il gigante Gulliver"

Discussioni e proposte, prospettive e strategie per il Paese

Piero Angela: "L'Italia è come il gigante Gulliver"

Messaggioda franz il 27/12/2017, 16:47

Piero Angela: "L'Italia è come il gigante Gulliver, imbrigliata da mille lacci. E gli italiani sono stanchi di un paese fermo"

"L'Italia è un Paese morto. Non ci sono punizioni per chi sbaglia. E non ci sono premi per chi merita"

Era appena nato e l'ostetrica che lo prese in braccio previde: "Sarà un ingegnere". Negli ottantotto anni che sono passati da allora, invece, Piero Angela ha aperto nel salotto di casa degli italiani una finestra che si affaccia sull'universo della scienza, conducendo gli spettatori di un paese abituato a navigare dentro le colonne d'Ercole della cultura umanistica in territori attraversati da voragini spazio-temporali e galassie a forma di spirale, dinosauri e particelle elementari, un po' maestro Manzi, un po' romanzo d'avventura di Emilio Salgari. Fino a dieci anni fa, lo si ascoltava con lo stupore che suscita il custode di una competenza riconosciuta e intoccabile.

Poi, si è diffusa la superstizione che basti una ricerca su Google per contestare verità accertate con scrupolo: "Una volta, nei bar di provincia, certi personaggi che avevano teorie bizzarre sul cosmo venivano subito zittiti. Oggi su internet si confrontano a tu per tu con i Premi Nobel. Quando mi processarono per non aver dato spazio al punto di vista dei medici omeopati in una trasmissione in cui mettevo in discussione l'efficacia della medicina alternativa, mi difesi dicendo che la velocità della luce non si determina per alzata di mano, che non si possono mettere sullo stesso piano verità certificate e verità supposte, che in questo campo non vale la regola della par condicio: non è come per la politica, la scienza non è democratica".

Da piccolo sognava di fare ciò che ha fatto?

"Quando ero bambino, la televisione non esisteva ancora. Non avevo idea di cosa sarei potuto diventare. Ricordo, però, che i miei genitori mi avevano regalato un'enciclopedia scientifica. Consultavo continuamente la sezione dei perché. Sentivo una gran voglia di conoscere la ragione delle cose".

Che insegnanti ha avuto?

A scuola, mi sono annoiato molto. C'è stato solo un prete, in quarta e quinta elementare, che mi ha veramente affascinato. Si chiamava Don Ughetti. Arrivava in classe con i suoi alambicchi e conduceva esperimenti che ci facevano rimanere a bocca aperta. È l'unico che mi è rimasto.

L'adolescenza?

Vivevo a Torino. Fuori c'era la seconda guerra mondiale. Ogni giorno verso mezzanotte suonava la sirena che dava l'allarme antiaereo. Quando la sentivamo, ci precipitavamo nei rifugi che avevamo scavato sotto casa. Tremavamo dal terrore. Però c'era una strana atmosfera familiare: le signore recitavano il rosario, noi avevamo plaid e termos. Fino a quando i bombardamenti non diventarono troppo intensi, rimanemmo lì. Poi, nel novembre del '42, ci trasferimmo a San Maurizio Canavese, dove mio padre dirigeva una clinica psichiatrica.

Andò meglio?

Mio padre ricoverava come pazzi ebrei e ricercati politici. Riuscì a metterne in salvo molti. Un giorno, di ritorno dal liceo, vidi davanti alla clinica i cadaveri di tre uomini. Li avevano appena fucilati i fascisti. Il quarto, che era mio padre, si salvò solo perché un gerarca che era da lui in cura riuscì a convincere il capo della squadra di polizia a risparmiarlo.

Come scopre il giornalismo?

Dopo due anni di ingegneria – contrariamente a quello che aveva profetizzato l'ostetrica che mi fece nascere – mi misi a studiare il pianoforte: prima la musica classica, poi il jazz: lo amavo moltissimo. Componevo colonne sonore per documentari quando un amico mi chiese di collaborare a un programma sulla storia del jazz in Rai. Cominciai così.

Che Rai era?

A Torino, lavoravano Umberto Eco, Furio Colombo, Gianni Vattimo. Io, però, ero alla radio. Mi chiesero di provare a prendere un microfono in mano. Non credevo facesse per me. Però ci provai ed andò bene. Per otto anni collaborai come esterno. Poi mi offrirono di fare una sostituzione nell'ufficio di Parigi. Ci rimasi nove anni.

Cosa ricorda?

La Francia litigiosa in cui fu chiamato a mettere ordine il generale De Gaulle. I governi continuavano a cadere. Il sistema politico era frantumato. Il generale, nonostante l'ostilità di quella parte del Paese che temeva una torsione autoritaria, impose una riforma istituzionale che razionalizzò il sistema e diede stabilità alla Francia.

Sembra la descrizione dell'Italia di oggi... anche noi avremmo bisogno di un uomo forte?

Servirebbe un uomo di prestigio, capace di trovare il consenso per fare le cose che non sono mai state fatte. L'uomo forte da noi evoca una brutta esperienza. Sarebbe meglio un sistema che assicuri un governo stabile.

L'Italia ha l'energia per risollevarsi?

L'Italia è come il gigante Gulliver, imbrigliata da mille lacci che ne immobilizzano la forza. Nel dopoguerra, ogni giorno vedevi un miglioramento: si tiravano di nuovo su le case, costruivamo le strade, organizzavamo un salone internazionale, nascevano cose nuove. La vita proseguiva. Oggi, invece, ogni giorno scompare qualcosa. Ci impoveriamo. E gli italiani sono assuefatti al degrado. Non vedono via d'uscita. Sono arrabbiati. Nutrono rancore. Sono stanchi di un paese fermo.

Cosa può fare la politica?

In tutta la storia dell'umanità, la politica non ha mai creato ricchezza. La rivoluzione industriale è un prodotto della tecnologia. E il miracolo economico italiano degli anni sessanta non è merito della Democrazia cristiana. Sono l'innovazione, la ricerca, la competenza, il talento, la creatività, l'istruzione, che creano il valore aggiunto. L'Italia non lo fa da quindici anni. Il nostro sistema è congegnato per bloccare le energie produttive.

Abbiamo delle responsabilità anche noi italiani?

Quando ero bambino, non mi hanno mai detto che ero titolare di diritti. Avevo molti doveri. Se li rispettavo, venivo premiato. Altrimenti, venivo punito. In Italia oggi – nella famiglia, nella scuola, nella società – tutti vogliono tutto. Nessuno è più educato a pensare che per avere qualcosa prima deve essere disposto a offrire qualcos'altro in cambio.

E allora il problema è più serio.

Il problema dell'Italia è un problema morale, che non si può risolvere in cinque minuti. Ogni giorno leggiamo di casi di corruzione. Non sono solo politici, palazzinari, delinquenti: sono anche avvocati, giudici, uomini della guardia di finanza, dipendenti pubblici che truffano lo stato per cui lavorano. Non ci sono punizioni per chi sbaglia. E non ci sono premi per chi merita. Un paese così non può funzionare. È un paese morto.

Anche lei è stato accusato di aver raccomandato suo figlio Alberto.

Alberto si è laureato con 110 e lode. Ha studiato ad Harvard, alla Columbia, a Berkley, in Francia. Ha fatto ricerca sul campo. Ha condotto un programma sulla televisione svizzera. Quando mi chiesero di prenderlo, mi opposi: sapevo che avrebbero parlato di favoritismo. Ma insistettero, e mi convinsi che non potevo fare una discriminazione al contrario. Alberto è veramente bravo. Lo dimostra il successo dei programmi che conduce e dei libri che scrive. E, comunque, né io né lui siamo assunti dalla Rai. Abbiamo dei contratti stagionali. E siamo giudicati in base ai risultati che otteniamo. Dovrebbe essere così anche altrove.

http://www.huffingtonpost.it/2017/02/19 ... 56486.html
“Il segreto della FELICITÀ è la LIBERTÀ. E il segreto della Libertà è il CORAGGIO” (Tucidide, V secolo a.C. )
“Freedom must be armed better than tyranny” (Zelenskyy)
Avatar utente
franz
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 22077
Iscritto il: 17/05/2008, 14:58

Re: Piero Angela: "L'Italia è come il gigante Gulliver"

Messaggioda ranvit il 27/12/2017, 18:38

Cosi' è! 8-)

Se al Referendum avesse vinto il si'....italiani, vergogna! :oops: :oops: :oops:
Il 60% degli italiani si è fatta infinocchiare votando contro il Referendum che pur tra errori vari proponeva un deciso rinnovamento del Paese...continueremo nella palude delle non decisioni, degli intrallazzi, etc etc.
ranvit
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 10669
Iscritto il: 23/05/2008, 15:46

Re: Piero Angela: "L'Italia è come il gigante Gulliver"

Messaggioda gabriele il 27/12/2017, 18:48

ranvit ha scritto:Cosi' è! 8-)

Se al Referendum avesse vinto il si'....italiani, vergogna! :oops: :oops: :oops:


Disco rotto...
Chi sa, fa. Chi non sa, insegna. Chi non sa nemmeno insegnare, dirige. Chi non sa nemmeno dirigere, fa il politico. Chi non sa nemmeno fare il politico, lo elegge.
Avatar utente
gabriele
Redattore
Redattore
 
Messaggi: 2690
Iscritto il: 18/05/2008, 16:01

Re: Piero Angela: "L'Italia è come il gigante Gulliver"

Messaggioda franz il 27/12/2017, 19:08

gabriele ha scritto:
ranvit ha scritto:Cosi' è! 8-)

Se al Referendum avesse vinto il si'....italiani, vergogna! :oops: :oops: :oops:


Disco rotto...

Appunto! Cosa c'entra il referendum. Cosa cambiava nelle cose dette da Piero Angela? Un beato c@¬¬o! :)
“Il segreto della FELICITÀ è la LIBERTÀ. E il segreto della Libertà è il CORAGGIO” (Tucidide, V secolo a.C. )
“Freedom must be armed better than tyranny” (Zelenskyy)
Avatar utente
franz
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 22077
Iscritto il: 17/05/2008, 14:58

Re: Piero Angela: "L'Italia è come il gigante Gulliver"

Messaggioda ranvit il 27/12/2017, 20:31

Cambiava che, istituzionalmente piu' semplice, il Paese avrebbe potuto cominciare a camminare piu' velocemente...
Ma se non lo capite....non è colpa mia 8-)

....O, per caso, avete un'idea diversa (di come almeno iniziare a sbrogliare la matassa descritta da Piero Angela)?
....O ritenete forse, intelligentoni come siete (piu' edificante parlare con un muro-disco rotto-un beneamato cazzo), che tutto dovrà restare eternamente cosi', per la vs gioia di "guardoni" dello sfascio del Paese??? :roll: :roll:
Il 60% degli italiani si è fatta infinocchiare votando contro il Referendum che pur tra errori vari proponeva un deciso rinnovamento del Paese...continueremo nella palude delle non decisioni, degli intrallazzi, etc etc.
ranvit
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 10669
Iscritto il: 23/05/2008, 15:46

Re: Piero Angela: "L'Italia è come il gigante Gulliver"

Messaggioda gabriele il 27/12/2017, 21:49

ranvit ha scritto:Cambiava che, istituzionalmente piu' semplice, il Paese avrebbe potuto cominciare a camminare piu' velocemente...
Ma se non lo capite....non è colpa mia 8-)

....O, per caso, avete un'idea diversa (di come almeno iniziare a sbrogliare la matassa descritta da Piero Angela)?
....O ritenete forse, intelligentoni come siete (piu' edificante parlare con un muro-disco rotto-un beneamato cazzo), che tutto dovrà restare eternamente cosi', per la vs gioia di "guardoni" dello sfascio del Paese??? :roll: :roll:


Come volevasi dimostrare, non c'entrava na mazza.

A proposito, sei in buona compagnia. Anche i monarchici la pensano come te. Se gli italiani avessero votato per la monarchia...vergogna!!1!1!! :lol:
Chi sa, fa. Chi non sa, insegna. Chi non sa nemmeno insegnare, dirige. Chi non sa nemmeno dirigere, fa il politico. Chi non sa nemmeno fare il politico, lo elegge.
Avatar utente
gabriele
Redattore
Redattore
 
Messaggi: 2690
Iscritto il: 18/05/2008, 16:01

Re: Piero Angela: "L'Italia è come il gigante Gulliver"

Messaggioda pianogrande il 27/12/2017, 22:59

Bellissima immagine: ne premi ne punizioni; un paese morto. Un paese che non reagisce o, come una espressione popolare usata per gli ammalati gravi, non riconosce. DIrei un paese in cui, nel continuo tentativo di dominio, ognuno cerca di addormentare tutto ciò che lo circonda, di abbattere tutto ciò che gli può fare ombra. Succede così anche in politica e sopratutto a sinistra. Una gara a chi corre di più che dovrebbe essere uno spettacolo di atletica che si trasformano nell'azzoppare gli avversari e quindi in una situazione penosa e deprimente.
Fotti il sistema. Studia.
pianogrande
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 10611
Iscritto il: 23/05/2008, 23:52

Re: Piero Angela: "L'Italia è come il gigante Gulliver"

Messaggioda gabriele il 28/12/2017, 0:06

pianogrande ha scritto:Bellissima immagine: ne premi ne punizioni; un paese morto. Un paese che non reagisce o, come una espressione popolare usata per gli ammalati gravi, non riconosce. DIrei un paese in cui, nel continuo tentativo di dominio, ognuno cerca di addormentare tutto ciò che lo circonda, di abbattere tutto ciò che gli può fare ombra. Succede così anche in politica e sopratutto a sinistra. Una gara a chi corre di più che dovrebbe essere uno spettacolo di atletica che si trasformano nell'azzoppare gli avversari e quindi in una situazione penosa e deprimente.


Sembrano i primi capitoli del Gattopardo. In questo paese non cambia mai nulla
Chi sa, fa. Chi non sa, insegna. Chi non sa nemmeno insegnare, dirige. Chi non sa nemmeno dirigere, fa il politico. Chi non sa nemmeno fare il politico, lo elegge.
Avatar utente
gabriele
Redattore
Redattore
 
Messaggi: 2690
Iscritto il: 18/05/2008, 16:01

Re: Piero Angela: "L'Italia è come il gigante Gulliver"

Messaggioda flaviomob il 28/12/2017, 1:30

Oh no, la meritocrazia in Italia c'è, eccome. Ma puzza di letame. Il Pd mai così in basso (appunto).

https://www.ilfattoquotidiano.it/premiu ... anganello/

___

Gilberto Caldarozzi, dalla Diaz alla Dia vince il manganello
Condannato a 3 anni e 8 mesi - Caldarozzi partecipò alla creazione di false prove dopo le violenze del G8

di Ferruccio Sansa | 27 dicembre 2017
| 8
L’ultima manganellata in faccia che lo Stato infligge alle vittime del G8 di Genova: Gilberto Caldarozzi è stato nominato numero due della Direzione Investigativa Antimafia. Non si tratta di un’omonimia: è proprio quel Caldarozzi condannato in via definitiva a tre anni e otto mesi per falso. Avrebbe partecipato alla creazione di false prove dopo le violenze del G8 del 2001.

La nomina sarebbe stata decisa, riferiscono le cronache, da Marco Minniti. Che con questo gesto rivela i limiti di chi vorrebbe accreditarsi come leader e uomo delle istituzioni. Così come suscita dolore in chi ha assistito alle violenze del G8 – sangue, legamenti strappati, ossa frantumate, minacce sessuali, cori nazisti – il modo quasi furtivo con cui è stata presa la decisione: ignorata dalla politica (protestano gli onorevoli Andrea Maestri e Luca Pastorino di Liberi e uguali), scoperta per caso dal Comitato verità e giustizia per Genova. Il punto non è nemmeno Caldarozzi che, formalmente, può ricoprire quel posto. Il punto sono i governi e i vertici delle forze dell’ordine che si sono succeduti in questi anni. Insomma, lo Stato che dal primo giorno ha dimostrato di stare dalla parte di chi ha commesso le violenze. Contro chi le ha subìte. Alla faccia delle recenti dichiarazioni del capo della polizia, Franco Gabrielli: “Il G8 fu una catastrofe”.

Una ferita inferta alle vittime, a Genova, ai poliziotti con la fedina pulita. E a tutti gli italiani. Non è una questione personale, ma la vicenda di Caldarozzi è esemplare, a prescindere dalle sue doti di “cacciatore di mafiosi”. Lo stesso Caldarozzi che, sospeso dopo la condanna, trovò posto come consulente nella società pubblica Finmeccanica di cui era presidente proprio Gianni De Gennaro. Suo amico e capo della polizia ai tempi del G8.

Sberle su sberle in faccia alle vittime. Come i continui intralci a pm quali Enrico Zucca che indagarono sulle violenze. Come le vertiginose carriere dei poliziotti accusati: Francesco Gratteri al momento della condanna era diventato capo della Direzione centrale anticrimine; Giovanni Luperi era capo-analista dell’Aisi (il servizio segreto interno). Filippo Ferri, figlio di Enrico (l’ex ministro socialdemocratico) e fratello di Cosimo (sottosegretario alla Giustizia), guidava la squadra mobile di Firenze. Ancora: Fabio Ciccimarra, capo della squadra mobile de L’Aquila, o Spartaco Mortola capo della polfer di Torino. Carriere avallate o tacitamente accettate da governi e ministri che si sono succeduti al Viminale: Claudio Scajola (Berlusconi II), Giuseppe Pisanu (Berlusconi II e III), Giuliano Amato (Prodi II) e Roberto Maroni (Berlusconi IV). Oggi bisogna aggiungere Marco Minniti (Gentiloni).

In Italia chi viene condannato – e ha amici che contano – non viene solo reintegrato. Ma anche premiato.

Alle vittime resta la beffa della legge anti-tortura che prevede la prescrizione, richiede violenze reiterate e non punisce la tortura morale. Dice il magistrato Roberto Settembre: “Con questa legge la Diaz e Bolzaneto non sarebbero punite”. Potrebbe succedere di nuovo a tutti noi.


"Dovremmo aver paura del capitalismo, non delle macchine".
(Stephen Hawking)
flaviomob
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 12889
Iscritto il: 19/06/2008, 19:51

Re: Piero Angela: "L'Italia è come il gigante Gulliver"

Messaggioda flaviomob il 28/12/2017, 1:38

E allora il problema è più serio.

Il problema dell'Italia è un problema morale, che non si può risolvere in cinque minuti. Ogni giorno leggiamo di casi di corruzione. Non sono solo politici, palazzinari, delinquenti: sono anche avvocati, giudici, uomini della guardia di finanza, dipendenti pubblici che truffano lo stato per cui lavorano. Non ci sono punizioni per chi sbaglia. E non ci sono premi per chi merita. Un paese così non può funzionare. È un paese morto.


Santissime parole.


"Dovremmo aver paura del capitalismo, non delle macchine".
(Stephen Hawking)
flaviomob
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 12889
Iscritto il: 19/06/2008, 19:51

Prossimo

Torna a Che fare? Discussioni di oggi per le prospettive di domani

Chi c’è in linea

Visitano il forum: Nessuno e 21 ospiti

cron