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Centrosinistra, Prodi si tira fuori dalla contesa: "Una trag

Discussioni e proposte, prospettive e strategie per il Paese

Re: Centrosinistra, Prodi si tira fuori dalla contesa: "Una

Messaggioda ranvit il 08/12/2017, 8:48

http://www.lastampa.it/2017/12/08/itali ... agina.html



Berlusconi e la carta Calenda: “Premier per le larghe intese”
Il preferito di Gianni Letta: non è del Pd e ha preso le distanze da Renzi
LAPRESSE
Carlo Calenda, 44 anni, è ministro per lo Sviluppo economico


Pubblicato il 08/12/2017
Ultima modifica il 08/12/2017 alle ore 07:13
FRANCESCO BEI
ROMA
Per parte di madre, la regista Cristina Comenicini, il ministro Carlo Calenda ha ereditato l’inclinazione a tenere uniti gli opposti. Il nonno lombardo, protestante valdese. La nonna napoletana, cattolica. Sarà per questo che ogni volta che bisogna pensare a qualcuno che unisca trasversalmente la destra e la sinistra il nome in cima alla lista è quello del ministro dello Sviluppo.

Con il centrodestra che veleggia con il vento in poppa, al momento le subordinate sono state messe da parte. E tuttavia una parte di Forza Italia non ha rinunciato a coltivare ipotesi post-elettorali che non contemplano l’alleanza con la Lega. Il protagonista di questa scuola di pensiero è Gianni Letta, ma anche Antonio Tajani non si straccerebbe le vesti se dopo le elezioni Berlusconi rompesse la coalizione con Salvini e Meloni per esplorare strade diverse. Una maggioranza pro-Europa, ad esempio. E qui torna in ballo Calenda. Perché è proprio sul giovane ministro, raccontano in Forza Italia, che il Cavaliere punterebbe per l’incarico da presidente del Consiglio di un governo Forza Italia-Pd-centristi. Certo, in passato Berlusconi non mai lesinato elogi alla «prudenza» e al «garbo» di Gentiloni.

Ma il vero candidato in caso di stallo post-elettorale è il ministro dello Sviluppo. Il quale, a differenza di Gentiloni, possiede due caratteristiche preziose agli occhi dei forzisti: non appartiene al Pd e ormai da mesi ha scavato un solco con Matteo Renzi. Anche con polemiche esplicite, come il recente caso Ilva. Quando il ministro non ha nascosto di aver trovato «eclatante» il silenzio del segretario del pd sul ricorso presentato dal governatore dem Emiliano che ha rischiato di far sfumare un investimento da 5 miliardi di euro. «Ho provato un grande senso di solitudine in questa vicenda», ha detto due giorni fa a un incontro pubblico con il direttore del Foglio. Il ministro da mesi ha accentuato il suo profilo politico su tutti i principali dossier, da Telecom-Vivendi alla disputa con i francesi sui cantieri navali, fino alle polemiche ormai quotidiane con la sindaca di Roma. Lontano dalle etichette, fuori dal Pd, Calenda dice di considerarsi semplicemente «un liberale». Un aggettivo che per i berlusconiani ha un suono melodioso.

Il Cavaliere con Calenda non ha mai stretto un rapporto diretto, ma ne subisce il fascino grazie al gran parlare che ne fa Gianni Letta in ogni occasione. Del resto il milieu familiare aiuta. La madre del ministro, pur essendo un esponente della cinematografia di sinistra (è sposata con il fondatore di Cattleya Riccardo Tozzi, un’altra casa di produzione non certo filoberlusconiana) ha lavorato molto con la Medusa guidata da Gian Paolo Letta, figlio del braccio destro del Cavaliere e cresciuto come manager alla corte di Luca Cordero di Montezemolo. Di cui proprio Calenda era il pupillo. Insomma, gli intrecci sono molteplici.

Ma c’è dell’altro, perché il ministro da qualche mese ha puntato la sua attenzione sulla disgraziata Capitale, facendo filtrare all’esterno tutto il suo sconcerto per l’impreparazione e la sufficienza con cui la sindaca Raggi sta affrontando il tavolo aperto al Mise per provare a salvare la città. «Nel centro storico c’è l’anarchia», ha sparato Calenda un mese fa. E poi in un crescendo, intervistato dal Messaggero, ha accusato Raggi di essere «una turista per caso», una «spettatrice assente» alle riunioni in cui si sta cercando di spendere al meglio i fondi destinati alla città. Agendo quasi da sindaco in pectore, Calenda è arrivato a ordinare di dar vita a «pattuglioni» (la definizione è sua) composti da funzionari del Ministero, da Finanzieri e Carabinieri per svolgere in centro quei controlli anti-abusivi che il comune evidentemente dovrebbe fare ma non fa a sufficienza.

Tanto attivismo ha colpito il Cavaliere e la sua cerchia. Soprattutto i romani (tra cui, guarda caso, rientra anche Tajani). «Calenda sarebbe un candidato civico perfetto per noi», hanno sussurrato all’orecchio di Berlusconi. Oltre che riserva per palazzo Chigi, anche candidato a sindaco quindi. Ma a Roma quando si vota? In teoria nel 2021. Sempre che Raggi non sia condannata in primo grado e costretta a dimettersi. L’udienza per il rinvio a giudizio si terrà il 9 gennaio. E verrà seguita molto attentamente dalle parti di Arcore.
Il 60% degli italiani si è fatta infinocchiare votando contro il Referendum che pur tra errori vari proponeva un deciso rinnovamento del Paese...continueremo nella palude delle non decisioni, degli intrallazzi, etc etc.
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Re: Centrosinistra, Prodi si tira fuori dalla contesa: "Una

Messaggioda mariok il 08/12/2017, 10:38

magari
« Dopo aver studiato moltissimo il Corano, la convinzione a cui sono pervenuto è che nel complesso vi siano state nel mondo poche religioni altrettanto letali per l'uomo di quella di Maometto» Alexis de Tocqueville
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Re: Centrosinistra, Prodi si tira fuori dalla contesa: "Una

Messaggioda gabriele il 08/12/2017, 10:41

franz ha scritto:Ma chiediamoci anche perché non si vede qualcuno di meglio all'orizzonte?


Per un insieme di cose.

In generale, l'impoverimento morale e mentale dell'Italia. I cervelli in fuga aumentano l'impoverimento di una classe politica che arranca. Nonché l'impoverimento economico dei suoi abitanti che genera malumore e fa uscire allo scoperto i
peggiori istinti popolari, a cominciare dal senso di rivalsa.

In particolare, per il PD, la presenza di Renzi. Egli non fa alleanze perché c'è solo lui. Ricorda nel suo modo di amministrare il partito uno stalin all'amatriciana: fa terra bruciata attorno a sé e delle altre posizioni non ne vuole proprio sapere. Se vuoi stare con lui, devi sottometterti.
Un atteggiamento del genere è incompatibile con l'idea stessa di "sinistra".
Ma nel PD non esiste solo Renzi. Si è visto bene in questi giorni quando lo stesso Renzi ha voluto toccare Visco. Mai toccare l'osso al cane. Sostituisci "osso" con "soldi" e si scoprono gli altarini.

Della destra è anche inutile parlare.

Del M5S peggio che peggio. Il senso di fondo è il caos. Un movimento che potrebbe dare un contributo, facendo emergere facce nuove, magari cervelli che devono ancora scappare e che in un altro partito non sarebbero mai presi in considerazione, viene amministrato con pressappochismo e ignoranza. Che la cosa sia voluta o meno, non lo so, ma il risultato si vede: toni alti, politica non ragionata, analisi quasi inesistente. Non parliamo della pianificazione...
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Re: Centrosinistra, Prodi si tira fuori dalla contesa: "Una

Messaggioda mariok il 08/12/2017, 11:18

In particolare, per il PD, la presenza di Renzi. Egli non fa alleanze perché c'è solo lui. Ricorda nel suo modo di amministrare il partito uno stalin all'amatriciana: fa terra bruciata attorno a sé e delle altre posizioni non ne vuole proprio sapere. Se vuoi stare con lui, devi sottometterti.
Un atteggiamento del genere è incompatibile con l'idea stessa di "sinistra"

Non concordo. Mi sembra un'analisi superficiale come al solito tutta focalizzata sulle caratteristiche del personaggio. La scalata di Renzi al PD è riuscita nell'unico modo possibile: rompendo con i capibastone che da 20 anni tengono in ostaggio la sinistra. Chi lo ha votato alle primarie la prima volta lo ha fatto proprio perché voleva liberarsi di una classe dirigente fallimentare. Come avrebbe potuto, una volta ottenuto il mandato, mettersi con gli stessi personaggi intorno al caminetto che aveva già fatto fuori Prodi prima e Veltroni poi?
Il fatto che poi, per limiti anche caratteriali ma soprattutto politici, si sia perso per strada e l'operazione sia riuscita solo a metà andrebbe analizzato in modo meno semplicistico, tenendo conto della constatazione che è tutta la politica italiana ad essere ostaggio di pochi personaggi si chiamino D'Alema, Grillo o Berlusconi.
Forse la soluzione, ma non ne sono sicuro, risiede in una seria legge sui partiti che attui il principio costituzionale del "metodo democratico".
Quello che, per esempio, più mi da fastidio nell'attuale storia infinita del centro sinistra, non è che gli oppositori di Renzi vogliano scalzarlo (cosa assolutamente legittima) ma che pretendano di farlo senza passare per un voto della base, attraverso primarie o altra forma democratica che consenta di "contarsi".
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Re: Centrosinistra, Prodi si tira fuori dalla contesa: "Una

Messaggioda pianogrande il 08/12/2017, 11:54

franz ha scritto:Ma chiediamoci anche perché non si vede qualcuno di meglio all'orizzonte?
Non è che tra premi di maggioranza a già chi e forte e soglie di sbarramento per chi nasce, in pratica questo "qualcuno di meglio" viene mitragliato prima che possa farsi notare?


Infatti il problema di fondo è che il più potente meccanismo di selezione della nuova classe politica sono i partiti stessi e cioè la vecchia classe politica.

Praticamente selezionano chi sarebbe destinato a fargli le scarpe e quindi i criteri di selezione li possiamo ben immaginare.

Solo il sistema elettorale con ballottaggio e bassissima soglia di sbarramento potrebbe garantire sia la governabilità che la rappresentatività e il nascere di forze politiche davvero nuove perché non selezionate dai vecchi.

Insomma, benvenuto a qualsiasi meccanismo che permetta di bypassare l'evidente continuo intrallazzo delle segreterie già esistenti.

In pratica, ai due pilastri di un sistema elettorale che sono governabilità e rappresentatività, ne andrebbe aggiunto un terzo che potremmo chiamare (solo per dire il concetto) accesso agevolato ai nuovi.

Un esempio potrebbe essere il concetto delle quote rosa e, sempre per esempio, riservare una quota dei seggi ai nuovi partiti e/o una quota delle liste a nuovi candidati.

Ferma restando la governabilità e cioè il sapere la sera delle elezioni chi governerà, se ne possono inventare mille di questi meccanismi di apertura al di fuori della muffa e della ruggine delle segreterie.
Fotti il sistema. Studia.
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Re: Centrosinistra, Prodi si tira fuori dalla contesa: "Una

Messaggioda Robyn il 08/12/2017, 13:55

Non è facile individuare un profilo che vada bene al csx in questa fase servirebbe qualcuno con una cultura politica.Ad ex Fassino aveva governato bene i ds anche se aveva qualche piccolo problema con la sua ala sinistra.Fassino è discendente di uno dei fondatori del partito socialista,potrebbe soddisfare anche l'ala liberal.In alternativa potrebbe essere una donna lady pesc oppure qualcuno dell'area liberalsocialista che tenga conto dei cattolici in un'ambito di interesse generale
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Re: Centrosinistra, Prodi si tira fuori dalla contesa: "Una

Messaggioda gabriele il 08/12/2017, 17:34

mariok ha scritto:In particolare, per il PD, la presenza di Renzi. Egli non fa alleanze perché c'è solo lui. Ricorda nel suo modo di amministrare il partito uno stalin all'amatriciana: fa terra bruciata attorno a sé e delle altre posizioni non ne vuole proprio sapere. Se vuoi stare con lui, devi sottometterti.
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Non concordo. Mi sembra un'analisi superficiale come al solito tutta focalizzata sulle caratteristiche del personaggio. La scalata di Renzi al PD è riuscita nell'unico modo possibile: rompendo con i capibastone che da 20 anni tengono in ostaggio la sinistra.


Alt! Io non sto parlando di capibastone ma di figure emergenti. Rispondo quindi alla domanda di Francesco: "Ma chiediamoci anche perché non si vede qualcuno di meglio all'orizzonte?"; Renzi con il suo "mandato" dalle primarie ha fatto terra bruciata attorno a sé lasciando sul palco del PD solo lui e in ruolo secondario, a dirla giusta stretto per tutti gli attori, i capibastone, che poi se ne sono andati.
Ora, se lui era un vero astro nascente della politica italiana, sarebbe ancora saldamente in sella al governo di questo paese, proiettato per una nuova vittoria da 40%, e di problemi non ce ne sarebbero stati. Ma non lo è. E' un politico mediocre con un senso di egocentrismo che lascia pochissimo spazio ad altri, magari giovani come lui che sono nel partito o fuori da esso ma che, a causa del suo "carattere", non possono emergere.
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Re: Centrosinistra, Prodi si tira fuori dalla contesa: "Una

Messaggioda flaviomob il 08/12/2017, 19:21

Il dato di fatto è che la "nuova" classe politica del PD nazionale è fatta dai leccapiedi di Renzi (e non è affatto nuova, come dimostra il certificato di nascita di De Luca) e quindi, per definizione, da mediocri. Peggio di quella vecchia. Qualcosa si salva ancora a livello locale, dove - come a Milano - hanno implorato Renzi di non farsi vedere in giro durante la campagna elettorale per le comunali, per evitare il disastro.


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Re: Centrosinistra, Prodi si tira fuori dalla contesa: "Una

Messaggioda mariok il 08/12/2017, 20:36

E' un politico mediocre con un senso di egocentrismo che lascia pochissimo spazio ad altri, magari giovani come lui che sono nel partito o fuori da esso ma che, a causa del suo "carattere", non possono emergere.
Sul fatto che sia un politico mediocre possiamo essere d'accordo, non, secondo me, sulla teoria secondo cui il problema starebbe nel suo egocentrismo.
La mediocrità a mio giudizio dipende piuttosto dalla mancanza di una visione lunga, dalla ricerca ossessiva del consenso facile ed immediato, da un racconto superficiale della realtà italiana che ignora o finge di ignorare i veri nodi costituiti dalla corruzione, dal malaffare e da una tendenza troppo diffusa all'illegalità.
Caratteristiche peraltro comuni a tutti i personaggi politici odierni sia giovani che vecchi.
È troppo facile individuare in Renzi e nella litania del suo egocentrismo la madre di tutti i problemi, come se prima di lui, presente sulla scena politica nazionale da appena quattro anni, ci fossero state schiere di nuove leve cui sia stati datiadeguati spazi.
Gli stessi astri emergenti del M5S come Di Maio, che pure sono i più nuovi nel panorama politico, sono di una banalità disarmante, anche quando si pongono come paladini dell'onestà, ridotta semplicisticamente ad una questione di appartenenza partitica, quasi bastasse essere di un certo movimento per garantire correttezza e legalità.
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Re: Centrosinistra, Prodi si tira fuori dalla contesa: "Una

Messaggioda ranvit il 08/12/2017, 20:47

Condivido gran parte di quello che dici mariok. Ma non : La mediocrità a mio giudizio dipende piuttosto dalla mancanza di una visione lunga, dalla ricerca ossessiva del consenso facile ed immediato, da un racconto superficiale della realtà italiana che ignora o finge di ignorare i veri nodi costituiti dalla corruzione, dal malaffare e da una tendenza troppo diffusa all'illegalità.
IO invece penso che ne è ben consapevole...ma siccome sa, come del resto sto dicendo io, che quella realtà non è nata ieri e quindi se si tenta di affrontarla con grinta si puo' ottenere solo il risultato di non ottenere niente ;) Come si è ampiamente visto con il Referendum....fosse stato approvato probabilmente avrebbe iniziato ad affrontare, perchè ne avrebbe avuto la forza, quei problemi ;) ..purtroppo le forze che sostengono quei problemi, con il No al Referendum, lo hanno affossato prima...

Godetevi questa Italia, per il momento un altra non c'è e non ci sarà a breve!
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