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Centrosinistra, Prodi si tira fuori dalla contesa: "Una trag

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Re: Centrosinistra, Prodi si tira fuori dalla contesa: "Una

Messaggioda trilogy il 10/11/2017, 16:38

Continuano a scrivere articoli prendendo in giro i lettori e gli elettori. Il prossimo presidente del consiglio non sarà deciso dal voto ma sarà una figura di compromesso scelta dopo estenuanti trattative tra i partiti che formeranno la maggioranza di governo. Lo stesso dicasi del ministro degli esteri. Sarà una figura di secondo piano, abile nei compromessi e nella burocrazia di palazzo.
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Re: Centrosinistra, Prodi si tira fuori dalla contesa: "Una

Messaggioda Robyn il 10/11/2017, 17:23

Non credo sia così anche qui bisogna avere coordinate chiare.Ammettiamo che il csx si presenti con una leadership e un programma comune e dopo le elezioni sia alleanza di maggioranza relativa in parlamento.Mattarella incaricherà la leadership dell'alleanza di maggioranza relativa di csx per formare il governo e cercare alleanze in parlamento per formare il governo,per ex la May in Inghilterra ha dovuto cercare alleanze in parlamento,e il suo partito non si è spaccato facendo l'alleanza in parlamento con gli indipendentisti irlandesi.Cari ribelli siete in trappola basta con le lacerazioni interne
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Re: Centrosinistra, Prodi si tira fuori dalla contesa: "Una

Messaggioda pianogrande il 10/11/2017, 19:39

trilogy ha scritto:Continuano a scrivere articoli prendendo in giro i lettori e gli elettori. Il prossimo presidente del consiglio non sarà deciso dal voto ma sarà una figura di compromesso scelta dopo estenuanti trattative tra i partiti che formeranno la maggioranza di governo. Lo stesso dicasi del ministro degli esteri. Sarà una figura di secondo piano, abile nei compromessi e nella burocrazia di palazzo.


E il ministero del bene del paese rimarrà sicuramente senza portafoglio.
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Re: Centrosinistra, Prodi si tira fuori dalla contesa: "Una

Messaggioda franz il 12/11/2017, 15:39

Simpatico il commento dell'amico Alberto Forchielli (detto forchiellone, che avrete immagino incrociato su qualche canale TV).

https://www.facebook.com/photo.php?fbid ... =1&theater
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Re: Centrosinistra, Prodi si tira fuori dalla contesa: "Una

Messaggioda mauri il 12/11/2017, 16:56

credo si debba andare verso questa direzione, il pd non può pensare di governare il paese con la destra, il pd si deve ricomporre per fare una coalizione di csx, nonostante tutto, per impedire che il paese venga riconsegnato alla destra di salvini. meloni, berlusconi e casa puound
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Quindi invita il Pd a guardare a sinistra e non più a destra. "Siamo considerati gli ultimi giapponesi del centrosinistra, ma cederemo quando otterremo ciò che vogliamo: unità e discontinuità". Pisapia spiega ai suoi l'intenzione di continuare nel tentativo di costruire un centrosinistra largo che abbia l'ambizione di vincere le elezioni. "Dobbiamo continuare in questo percorso - dice - dobbiamo continuare a essere coerenti. Fino all'ultimo giorno".
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Re: Centrosinistra, Prodi si tira fuori dalla contesa: "Una

Messaggioda Robyn il 12/11/2017, 17:59

x mauri si ma credo che non si possa stare insieme mantenendo il vecchio welfare bisogna regolarlo diversamente,non penso che si possa mantenere questo sistema previdenziale ma passare a quello a capitalizzazione con buona pace di Boeri e di tutti quelli che vogliono l'aumento dell'età pensionabile.Bonino già si lamenta dell'immigrazione ma c'è un limite a tutto.Se il problema dei migranti in libia e del salvataggio delle vite umane in mare è gestito male dai libici è giusto intervenire e Bonino può parlare con Gentiloni.Poi Poletti e Bersani la devono smettere perche hanno preso quella che poteva essere l'anteprima dell'articolo 18 all'inglese come una veste facendola a pezzi Poletti con l'indennità legata all'anzianità"sà com'è sò anziani" e Bersani con questa storia populistica della monetizzazione
PS di gente che scrive sù facebook delle scemenze come Alberto Forchielli siamo abbastanza stanchi e nauseati.Questa gente ha provocato il populismo nel paese attraverso continue offese
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Re: Centrosinistra, Prodi si tira fuori dalla contesa: "Una

Messaggioda Robyn il 12/11/2017, 20:46

Walter Veltroni afferma che bisogna stare uniti e sono d'accordo con lui ma non come la cartapesta come dice Laura Boldrini perche il paese pretende di stare meglio di adesso vediamo cosa accade oggi a Roma con la povertà.La sinistra che fà riferimento a Pisapia e parti vicine deve stare attenta al conservatorismo,il PD invece alle offese affinche non ci siano più,perche la sinistra ha il difetto di essere un pò permalosa____La cosa migliore che deve fare il csx è non ascoltare certi <bacucchi parrucconi liberisti> perche sono quelli che ti portano a sbattere contro il muro insieme al paese______Poi renzi ha detto che vuole fare il ministro degli esteri.In merito a Roma anni fà si sarebbe detto città aperta oggi si direbbe Roma città aperta alla povertà.Il csx sà fare da solo intesa come alleanza,non ha bisogno di badanti e di <bacucchi parrucconi liberisti>
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Re: Centrosinistra, Prodi si tira fuori dalla contesa: "Una

Messaggioda pianogrande il 13/11/2017, 0:36

mauri ha scritto:credo si debba andare verso questa direzione, il pd non può pensare di governare il paese con la destra, il pd si deve ricomporre per fare una coalizione di csx, nonostante tutto, per impedire che il paese venga riconsegnato alla destra di salvini. meloni, berlusconi e casa puound
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Quindi invita il Pd a guardare a sinistra e non più a destra. "Siamo considerati gli ultimi giapponesi del centrosinistra, ma cederemo quando otterremo ciò che vogliamo: unità e discontinuità". Pisapia spiega ai suoi l'intenzione di continuare nel tentativo di costruire un centrosinistra largo che abbia l'ambizione di vincere le elezioni. "Dobbiamo continuare in questo percorso - dice - dobbiamo continuare a essere coerenti. Fino all'ultimo giorno".


Il "nonostante tutto" mi sembra un po' troppo a senso unico.

Non credo ci sia destra più destra della estrema sinistra se vogliamo dare all'espressione "destra" il significato del conservatorismo.

Quindi, il PD non può guardare a sinistra per non allearsi con la destra.

E' una palese contraddizione.
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Re: Centrosinistra, Prodi si tira fuori dalla contesa: "Una

Messaggioda Robyn il 13/11/2017, 1:14

dipende anche da come si fanno le riforme ,se si fanno male possono spingere al conservatorismo.Poi non ho capito la frase si è mangiata l'Italia a chi è riferita.Nel frattempo bisognerebbe incominciare a stabilire che i trasferimenti che vanno al sud e altre aree depresse hanno bisogno di "precise e ben definite linee di indirizzo" per sveicolarli da clientele,privilegi,sprechi,perche il sud ha bisogno delle infrastrutture necessarie allo sviluppo per poter camminare con le proprie gambe.La ragione è che dal momento che non sono soldi tuoi e vengono da regioni più ricche li devi utilizzare bene
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Re: Centrosinistra, Prodi si tira fuori dalla contesa: "Una

Messaggioda trilogy il 13/11/2017, 11:56

Alle radici del mal di sinistra
di TOMMASO CERNO

La sinistra si gioca oggi, come l’Italia di mister Ventura, la qualificazione al campionato politico di primavera. Si presenta in campo priva di un progetto per il Paese e soprattutto di una visione del mondo. Si presenta divisa e pronta a dare la colpa all’arbitro. Si presenta all’indomani di una scissione che ha spento il nucleo del progetto democratico.

Fatica a trovare un collante capace di rimettere insieme i cocci sparsi sul terreno progressista. Al punto che alla vigilia della direzione del Pd che fa da spartiacque fra la legislatura che si spegne e i riflettori della campagna elettorale che si accendono, sono intervenuti — allo scadere, come si dice in gergo — Romano Prodi e Walter Veltroni, abiurando il voto di starsene fuori dalla contesa che, bluffando un po’, avevano fatto entrambi. Segno che la situazione si è davvero messa male.

Va premesso che Matteo Renzi dal palco non farà un discorso epico, farà un discorso prevedibilissimo. Conterrà un’apertura non formale a sinistra, nessuna abiura su ciò che il Pd ha fatto finora, non imporrà tuttavia agli altri partiti di giudicare buone quelle scelte. Toglierà infine di mezzo la questione della sua leadership nel futuro governo e, in perfetta tradizione italiana, attenderà i commenti. Al termine del suo intervento, ognuno potrà leggere ciò che ha detto come meglio gli comoda. E ne ascolteremo delle belle.

Tutto e il contrario di tutto. Ne deriva che la decisione da prendere — se si tenterà davvero di creare una coalizione allargata, capace di respingere l’avanzata delle destre oppure si deciderà di far passare la Svezia, cioè di arrendersi alla sconfitta — dipende da altro: è una scelta sostanziale che la sinistra, nelle sue mutazioni, deve maturare dentro di sé pensando solo al futuro del Paese e non al proprio. Per farlo, deve porsi una domanda su cosa sia diventata.

Cosa provoca questo mal di sinistra, la sensazione cioè di non saper più penetrare l’animo dell’Italia e del mondo?

Tre ragioni.

La prima ragione è di natura politica: mentre il nazionalismo si fa globale e diventa uno dei motivi politici più potenti del pianeta dai paesi ex-socialisti dell’Unione europea, all’Inghilterra della Brexit, gli Usa di Trump, la Russia di Putin, la Turchia di Erdogan, l’India di Modi, la sinistra rinuncia — più ancora della destra — alla dimensione internazionale. Si richiude dentro i confini della Stato-nazione che contesta, si provincializza mentre fuori marciano populismi e forze antisistema che arruolano milioni di cittadini in tutto il mondo.

È uno scherzo della storia che la forza internazionalista per definizione rischi l’estinzione proprio quando i confini non esistono più. Ma basta ascoltare il dibattito per capire che è così. Perfino quello sulle migrazioni dall’Africa, la questione più difficile del secolo appena iniziato, è declinato all’interno dell’Italia. Si parla solo di leggi, di riforme vuote, di emendamenti e di mozioni. Come se all’improvviso la sinistra fosse diventata un Bignami di amministrazione pubblica e non un pensiero che sogna un mondo migliore.

La seconda ragione è di natura culturale: la sinistra italiana, divisa in cento correnti autodefinitesi tutte riformiste e che si distinguono solo dalle virgole nei comunicati stampa, non è più di sinistra. Non perché Renzi sia un moderato o un destrorso contaminato dalla stima del Cavalier Berlusconi, ma perché ha assunto una visione di se stessa che è animata dagli stessi fantasmi che animano la restaurazione culturale di questo tempo. Se ci riflettiamo la stessa idea della frontiera da chiudere, lasciando fuori gli “altri”, che anima la xenofobia e l’odio del terzo millennio, attingendo a uno dei cardini del nazionalismo storico, e che si dovrebbe combattere, è identica al virus che ha avvelenato la sinistra italiana: il desiderio di chiudersi in un’area più stretta dove tutti si somigliano. Una specie di mito della razza pura in politica. Un modo democratico per odiare l’altro.

La terza ragione è di natura pratica: a sinistra ormai tutti mentono sapendo di mentire. Prendiamo il surreale dibattito sulla riconferma di Ignazio Visco a Bankitalia. Renzi ne contesta l’operato, opinione legittima, ma viene criticato per il “poco senso dello Stato”, l’uomo solo al comando che si fa beffa del tempio istituzionale per eccellenza, rischiando di lordarne il marmo. Tutto giusto. Ma perché allora nessuno si è alzato a contestare quando, in pochi giorni, i presidenti di Camera e Senato hanno deciso per ragioni politiche di dismettere le vesti istituzionali e candidarsi alla guida di nascenti partiti della Nouvelle Gauche all’italiana? Eppure, storia repubblicana alla mano, si tratta della prima volta. Non era mai capitato.

La sinistra va in campo così, appunto come l’Italia di Ventura. Pensando a sostituire l’allenatore e non a vincere la partita. Primitiva ed elementare, in questo sì simile al nazionalismo di destra che a parole vorrebbe sconfiggere.

fonte: http://www.repubblica.it/politica/2017/ ... refresh_ce
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