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Centrosinistra, Prodi si tira fuori dalla contesa: "Una trag

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Re: Centrosinistra, Prodi si tira fuori dalla contesa: "Una

Messaggioda mauri il 17/11/2017, 17:01

io vedo positivo, una coalizione di csx, e anche prodi,
negli anni le persone cambiano e maturano
secondo voi oggi quali sono gli elementi perchè sia infattibile
ciao mauri

http://www.repubblica.it/politica/2017/ ... P1-S1.6-T1
Prodi incoraggia Fassino: “Ti darò una mano a unire senza scendere in campo”
Il mediatore del Pd incontra il Professore a Bologna. Parisi: “Romano userà la moral suasion”. Oggi l’ex sindaco di Torino vedrà Pisapia, un colloquio decisivo per portare la sinistra in coalizione
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Re: Centrosinistra, Prodi si tira fuori dalla contesa: "Una

Messaggioda pianogrande il 17/11/2017, 18:16

Troppo onore per uno come D'Alema.
Fotti il sistema. Studia.
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Re: Centrosinistra, Prodi si tira fuori dalla contesa: "Una

Messaggioda mariok il 18/11/2017, 11:25

Un’alleanza Renzi-D’Alema? Risparmiateci almeno questa sciagura
Contrordine, compagni? No, grazie. Non vogliamo più vedervi assieme, non dopo questi cinque anni. E non ci interessano più gli argini democratici, ma solo forze che sappiano governare senza tendersi trappole ogni cinque minuti. Ognuno per se, almeno a questo giro
di Francesco Cancellato

Davvero, stiamo scherzando? È una candid camera? O esiste davvero la possibilità che il Partito Democratico e Movimento Democratico e Progressista, Renzi e D’Alema, il rottamatore e i rottamati tornino assieme come se niente fosse, presentandosi in coalizione alle prossime elezioni? Lo dichiariamo: finché non lo vediamo sulla scheda non ci crediamo. Non perché lo speriamo, in qualche modo. Ma perché riteniamo che sia il “contrordine compagni” più incoerente, illogico, inutile, autolesionista che si possa immaginare per quel che resta della sinistra italiana.

Non ci sarebbe nemmeno bisogno di consumare i tasti della tastiera per spiegarlo. Davvero Renzi vuole rinnegare il jobs act, la buona scuola, tutta l’azione di governo che piaccia o meno, ha segnato i suoi mille giorni per allearsi con chi – Bersani, D’Alema, Speranza – ha brindato la sera che si è dimesso da Palazzo Chigi, cosa che non ci ricordiamo sia accaduta (perlomeno a favore di telecamere) nemmeno quando è caduto Berlusconi? E davvero Renzi, D’Alema e Speranza vogliono tornare da chi ha costruito una legge elettorale che favorisce il centrodestra solo per il il gusto di vederli spazzati via?

E tutto questo poi perché? Per evitare di perdere quei troppi collegi contendibili che ti sei trovato nelle simulazioni, Matteo? Per ragranellare qualche seggio sicuro in più nelle Regioni Rosse, Pigi e Max? Vi sveliamo un segreto: non siete l’argine di nessunissima emergenza democratica, fuori di voi c’è solo la destra, non il fascismo, come in tutti i Paesi del mondo. E non c’è nemmeno nessun pericolo populista: c’è un vuoto politico che avete lasciato voi e che un comico e un pezzo di società civile hanno riempito con due palle e un soldo.

E poi, scusate: vincere le elezioni non è il fine, ma il mezzo per costruire un governo in grado di governare il Paese. E se una cosa l’abbiamo capita, in questi cinque anni, è che voi, assieme, il Paese non lo sapete governare. Che avete agende differenti, differenti idee di modernità, di crescita, di sviluppo, perlomeno quando si capisce cosa pensiate.

Quel che arriva, a noi che ci troviamo dall’altra parte dell’urna elettorale, è solo l’agra sensazione di un’operazione di sopravvivenza e di auto-conservazione, dopo cinque anni di risse, di un’operazione di potere diretta conseguenza dell’incontro tra i figli di due culture politiche che col potere hanno un rapporto malato: i post-democristiani perché in settant’anni non l’hanno mai lasciato, i post-comunisti perché non l’hanno (quasi) mai avuto. Seriamente, lasciate perdere. O almeno non diteci che lo state facendo per noi. Ne facciamo volentieri a meno.
http://www.linkiesta.it/it/article/2017 ... ura/36206/
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Re: Centrosinistra, Prodi si tira fuori dalla contesa: "Una

Messaggioda ranvit il 18/11/2017, 12:09

Condivido al 101%!!!!

Fuori dalle balle i sinistri parolai, inconcludenti, perdenti! Mai piu' con loro e con gli elettori coglionazzi che li votano (e hanno votato No al REferendum)! Che vadano TUTTI a farsi f.......!!!!
E si portino anche Prodi, Pisapia, Veltroni, Grassso, Boldrini, D'Alema, Civati, Bersani, D'Attorre, Fassina, Fratoianni, Vendola, etc etc e anche la Repubblica.
Il 60% degli italiani si è fatta infinocchiare votando contro il Referendum che pur tra errori vari proponeva un deciso rinnovamento del Paese...continueremo nella palude delle non decisioni, degli intrallazzi, etc etc.
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Re: Centrosinistra, Prodi si tira fuori dalla contesa: "Una

Messaggioda Robyn il 18/11/2017, 13:40

Per me non bisognava toccare la legge Fornero perche realizzava le giuste esigenze fra le due parti lavoratori datori di lavoro cioè flessibilità e sicurezza bastavano pochi e semplici cambiamenti.La legge Fornero era una legge per un'economia in fase di crescita.Toccandola si è di nuovo rimessa in moto l'altalena fra chi vuole irrigidire e chi vuole precarizzare e ne fanno le spese i lavoratori che devono fare i conti con l'oscillazione del pendolo di focault .La precarietà è una malattia sociale che danneggia la competitività perche senza certezze dovute ad una certa continuità dei rapporti di lavoro non c'è domanda di beni e servizi perche non ci sono cetezze e quindi non c'è creazione di lavoro.Sono d'accordo con Gentiloni che afferma che servono investimenti per creare lavoro ma è anche l'assenza di precarietà che crea il lavoro e in tal senso bisognerebbe utilizzare bene i fondi europei.In merito alla politica dei bonus era Paolo Sylos Labini che diceva che si sarebbe dovuto stimolare la domanda accrescendo il reddito con detassazione agevolazioni etc ,ma probabilmente i bonus non hanno un disegno organico sono cioè scoordinati
Ultima modifica di Robyn il 18/11/2017, 13:47, modificato 1 volta in totale.
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Re: Centrosinistra, Prodi si tira fuori dalla contesa: "Una

Messaggioda mariok il 18/11/2017, 13:45

Ci mancava solo Ingroia con “La mossa del cavallo” :lol: :lol:

I troppi leader politici di cui l’Italia non ha davvero bisogno
Viva il pluralismo democratico, ma forse si sta esagerando. Mentre sempre meno italiani vanno a votare, ogni giorno spuntano nuovi leader. La sinistra è un puzzle impazzito di nomi e sigle, le realtà centriste sono almeno una decina. Dopo la discesa in campo di Boldrini e Grasso, torna pure Ingroia
di Marco Sarti
17 Novembre 2017 - 10:20
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L’ultimo arrivato è Antonio Ingroia, ex pm che alle elezioni del 2013 ha guidato Rivoluzione Civile. Stavolta si presenta agli italiani insieme al giornalista Giulietto Chiesa, con cui ha appena fondato “La mossa del cavallo”. Ennesima proposta politica in un Paese che, forse, non ne sentiva poi tanto il bisogno. Non è un problema di idee, ci mancherebbe. Semmai di affollamento. Il fenomeno è curioso e può essere facilmente sintetizzato: in Italia ci sono troppi leader. Basta chiedere a Piero Fassino, il pontiere incaricato dai vertici del Pd di riallacciare il dialogo con la sinistra. In questi giorni il prescelto gira come una trottola. L’agenda fitta di appuntamenti con decine di esponenti politici, ognuno in rappresentanza del proprio movimento. Più che un’alleanza il centrosinistra è diventato un caleidoscopio di nomi e sigle. C’è Pippo Civati alla guida di Possibile, Nicola Fratoianni per Sinistra Italiana. I demoprogressisti di Bersani e D’Alema hanno il volto del coordinatore Roberto Speranza, mentre l’ex sindaco milanese Giuliano Pisapia parla per conto del Campo Progressista. Alcuni leader sembrano già vicini a un accordo con i renziani. Spiccano, tra gli altri, i Radicali Italiani di Riccardo Magi, ma anche i Verdi di Bonelli, i socialisti di Nencini e l’Italia dei Valori di Ignazio Messina. Senza scordare gli europeisti guidati da Benedetto Della Vedova. Una galassia in espansione, che riporta la mente ai quattordici partiti che diedero vita all’Unione di Prodi.

E mentre si cerca l’unità dell’area, continuano a spuntare nuove leadership. Ormai è difficile persino stare dietro a tutti. Anna Falcone e Tomaso Montanari hanno dato vita all’Alleanza popolare per la democrazia e l’uguaglianza. È il movimento civico del Brancaccio, che al momento potrebbe aver già interrotto la sua corsa. E poi ci sono gli ultimi arrivati. Pietro Grasso e Laura Boldrini, leader in fieri. I presidenti di Camera e Senato sono scesi in campo negli ultimi giorni, entrambi in cerca di un ruolo politico nell’ampio e variegato scenario della sinistra. Una decisione legittima, come spiegava l’atro giorno su Repubblica l’ex presidente di Montecitorio Luciano Violante, che pure ha fatto inalberare non poco qualche renziano.

La situazione generale rasenta il paradosso. In un Paese dove sempre meno persone vanno a votare, cresce senza sosta il numero dei partiti. La domanda resta tiepida, ma l’offerta politica è in pieno boom. Per farsi un’idea basta osservare quello che accade nel mondo centrista, altra realtà in ebollizione. Anche qui le leadership spuntano come funghi. Si orientano verso il centrosinistra gli esponenti di Alternativa Popolare, guidati da Angelino Alfano. E con loro i Centristi per l’Europa di Pier Ferdinando Casini. Nello stesso schieramento ci sono anche Lorenzo Dellai e Andrea Olivero, responsabili di Democrazia solidale (ennesimo soggetto nato dall’implosione della Scelta civica montiana). Se il puzzle di centrosinistra si fa sempre più complicato, dall’altra parte del fronte la situazione non è migliore. I protagonisti del centrodestra sono noti: Silvio Berlusconi, Giorgia Meloni e Matteo Salvini. All’ombra dei tre grandi partiti che rappresentano, ecco spuntare una fitta rete di sigle e leadership. L’ex ministro Gaetano Quagliariello è il responsabile del movimento Idea, l’altro ex ministro Gianfranco Rotondi guida Rivoluzione cristiana. Raccontano che un altro ex membro di governo, Raffaele Fitto, potrebbe entrare nella coalizione alla guida del suo partito Direzione Italia. E poi c’è l’Udc di Lorenzo Cesa, altra realtà dallo scudo crociato. E chissà se farà parte del gruppo anche Rinascimento, la realtà politica da poco lanciata da Giulio Tremonti e Vittorio Sgarbi. Altri due leader di tutto rispetto. Sicuramente non ci sarà Flavio Tosi, responsabile di Fare!, su cui i leghisti hanno posto un veto. Mentre restano i dubbi su Energie per l’Italia e il suo fondatore Stefano Parisi, che continua a girare il Paese per radicare il suo movimento.

Chissà, forse è solo l’ambizione dei protagonisti. Magari è la naturale conseguenza di una legge elettorale con una componente proporzionale. Il risultato, intanto, è sotto gli occhi di tutti. Una bulimia di leadership di cui l’Italia, onestamente, non sembra davvero aver bisogno
Ogni progetto, un partito. Ogni partito, un leader. Pluralismo democratico o distorsione della realtà? A elencarli tutti c’è da farsi venire il mal di testa. Ormai le sigle sono così numerose che senza una semplificazione del quadro, seppure minima, diventa difficile anche decidere per chi votare. In alcuni casi è praticamente impossibile persino trovare le differenze tra una proposta e l’altra. Alzi la mano chi conosce le caratteristiche che distinguono Sinistra Italiana e Possibile. Oppure chi sa spiegare in cosa differiscono i centristi di Casini e gli ex montiani del Centro democratico. Ovunque si guardi, ecco spuntare nuovi leader di partito. E per carità di Patria si parla solo di leadership ufficiali, perché se si dovessero considerare anche le correnti interne ad ogni movimento - bastano quelle del Partito democratico - probabilmente non se ne verrebbe più fuori. Chissà, forse è solo l’ambizione dei protagonisti. Magari è la naturale conseguenza di una legge elettorale con una componente proporzionale. Il risultato, intanto, è sotto gli occhi di tutti. Una bulimia di leadership di cui l’Italia, onestamente, non sembra davvero aver bisogno.
« Dopo aver studiato moltissimo il Corano, la convinzione a cui sono pervenuto è che nel complesso vi siano state nel mondo poche religioni altrettanto letali per l'uomo di quella di Maometto» Alexis de Tocqueville
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Re: Centrosinistra, Prodi si tira fuori dalla contesa: "Una

Messaggioda pianogrande il 18/11/2017, 14:33

Il vuoto non esiste.

C'è un vuoto di buona politica?

Viene subito riempito da furbi approfittatori.

E' la democrazia rappresentativa.

Il grande ritorno dei trombati (ho rivisto sulla scena perfino Rutelli ma anche Cirino Pomicino; pensa te) è il massimo simbolo di questo vuoto.
E poi andiamo dalla mafia alle banche alla destra fascista e fino alle 4 settimane della bolletta telefonica etc. dove pagano milioni di "penali" e guadagnano miliardi.

Ma dov'è la politica?

E forse la domanda vera diventa: ma dov'è il cittadino?
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Re: Centrosinistra, Prodi si tira fuori dalla contesa: "Una

Messaggioda trilogy il 18/11/2017, 15:31

pianogrande ha scritto:Il vuoto non esiste.

C'è un vuoto di buona politica?

Viene subito riempito da furbi approfittatori....


Il ritorno al proporzionale è una sciagura, ma se gl'italiani amano essere trombati è giusto così. Un bel governo Ingroia giulietto chiesa non sarebbe male . Il vuoto che riempie il vuoto... :lol:
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Re: Centrosinistra, Prodi si tira fuori dalla contesa: "Una

Messaggioda Robyn il 18/11/2017, 18:21

Inutile scrivere certi articoli perche renzi ha detto che non darà più spazio a chi divide.I nickname per il web vanno mantenuti perche consentono la massima libertà di espressione oltre al giusto diritto alla privacy,sono le fack news che dovrebbero andare in una bad bank come i titoli spazzatura
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Re: Centrosinistra, Prodi si tira fuori dalla contesa: "Una

Messaggioda Robyn il 18/11/2017, 22:52

Il popolo italiano è fatto di 60 milioni di abitanti sul web scrivono 57 mila naviganti e per la gran parte scrive tutte cose sballate messaggi di odio e fack news.Allora bisogna ascoltare il popolo che esercita la sua sovranità nei limiti della costituzione e non i naviganti che per il 60% sono un ricovero di imbecilli da clinica e che dice tutte cose sballate senza logica e senso
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