La Comunità per L'Ulivo, per tutto L'Ulivo dal 1995
FAIL (the browser should render some flash content, not this).

debacle csx

Discussioni e proposte, prospettive e strategie per il Paese

Re: debacle csx

Messaggioda gabriele il 07/11/2017, 9:18

franz ha scritto:A proposito di Musumci, avete idea di come sia possibile che una persona del 1955 sia laureata in scienza della comunicazione quando questa disciplina è apparsa come tale solo dopo gli anni '90?



Giornalista pubblicista, compie gli studi universitari in Scienze della Comunicazione.

http://www.nellomusumeci.it/chi-sono/

"Compie gli studi"...cioè ha frequentato qualche corso?

A quanto pare è proprio così:
Nello Musumeci è nato a Militello in Val di Catania nel gennaio del 1955. Bancario, di formazione cattolica, è cresciuto nelle fila della Destra politica catanese. Giornalista pubblicista, ha studiato Scienze della comunicazione.

http://www.qds.it/26033-curriculum-nello-musumeci-2.htm
Chi sa, fa. Chi non sa, insegna. Chi non sa nemmeno insegnare, dirige. Chi non sa nemmeno dirigere, fa il politico. Chi non sa nemmeno fare il politico, lo elegge.
Avatar utente
gabriele
Redattore
Redattore
 
Messaggi: 2690
Iscritto il: 18/05/2008, 16:01

Re: debacle csx

Messaggioda ranvit il 07/11/2017, 10:19

Ma qualcuno è in grado di dire senza vergognarsi che il risultato siciliano sia colpa di Renzi??? :roll: :oops:

Cosa minchia c'entra Renzi se la Sicilia (e in buona sostanza anche tutta l'Italia) è una terra di centrodestra (anche fascistoide)? Da ricordare che il centrodestra si è ri-presentato unito dopo la disfatta di qualche anno fa (quando ha vinto Crocetta). Crocetta che nella legislatura appena conclusa non ha combinato granchè.... 8-)

E' colpa di Renzi se il centrosinistra è cosi' litigioso e da l'idea di essere incapace di andare oltre le belle parole affrontando i reali problemi del Paese; che non sono certo quelli di essere piu' a destra o piu' a sinistra 8-)

Personalmente non ho niente in contrario a Minniti (che mi è sempre piaciuto) o a Gentiloni (che mi ha sorpreso...lo credevo una pappamolla). Ma ammesso che si riesca a riunire il centrosinistra, davvero qualcuno ritiene che si
possano vincere le elezioni superando un centrodestra unito e persino un M5S alimentato dalla rabbia di protesta di un popolo stanco delle manfrine parolaie senza concretezza del ceto politico di centrosinistra? E, se non bastasse, davvero c'è qualcuno che senza ritegno sia in grado di affermare che anche se si vincessero le elezioni si possa governare con quella massa di coglionazzi inconcludenti che sta alla sinistra del Pd? Ma davvero ci si è dimenticati dei decenni precedenti e dei tentativi di fare qualcosa di concreto da parte di Prodi e persino di D'Alema (che quando era premier voleva abolire l'art. 18 e dovette fare marcia indietro di fronte all'incalzare dei No di un certo Cofferati)?
Ma andate affanculo cialtroni, perdenti nati! In compagnia dei vari Mauro & Co...


http://www.repubblica.it/politica/2017/11/07/news/pd_si_allarga_il_fronte_anti_renzi_assedio_sul_cambio_leader_ora_spunta_la_carta_minniti-180446858/


Pd, si allarga il fronte anti Renzi: assedio sul cambio leader, ora spunta la carta MinnitiPd, si allarga il fronte anti Renzi: assedio sul cambio leader, ora spunta la carta Minniti
Marco Minniti, 61 anni (lapresse)
La moral suasion dei padri nobili Prodi e Veltroni per una svolta. Il Guardasigilli punta su Gentiloni, Pisapia vede Grasso. Ma potrebbe prevalere la carta del ministro dell'Interno

di TOMMASO CIRIACO


ROMA - L'operazione ribaltone è in campo, il problema è che i "congiurati" remano senza un briciolo di sincronia. "Dopo questa sconfitta è impossibile fare finta di nulla - detta la linea ai suoi Andrea Orlando - Matteo deve capire che così si perde. Dobbiamo allargare il centrosinistra, individuando una figura capace di unire la coalizione". Ha in mente Paolo Gentiloni, anche se il diretto interessato non ha alcuna intenzione di "sacrificarsi". La spalla ideale del piano sarebbe Dario Franceschini, che però nel day after della disfatta chiama Renzi per avvertirlo di quanto dirà per smarcarsi: "L'accordo con i bersaniani è ineludibile, oppure saremo destinati alla sconfitta. Ma nessuno mette in discussione la leadership del segretario". Solo il segnale di un padre nobile del Pd, a questo punto, potrebbe spostare davvero gli equilibri. Tutti attendono un cenno di Walter Veltroni, che stasera presenterà il suo libro a Cartabianca. E che coltiva un legame sempre più stretto con l'altro vero "indiziato" per un'eventuale staffetta alla guida del centrosinistra: Marco Minniti.

Tessere una tela attorno al Nazareno, per costringere il segretario all'alleanza con Mdp e sfilargli anche la pettorina da candidato premier: questo è il sogno degli antirenziani di vecchio e nuovo conio. "Se Renzi decide davvero di fare spazio a Gentiloni - sorride Denis Verdini, a zonzo nel cuore della Capitale - vedrete che Paolo farà come il nonno, quello del patto Gentiloni: favorirà un nuovo accordo di sistema...". La verità è che il progetto a favore dell'attuale premier assomiglia a una mission impossible. Prevede innanzitutto una raffica di "sfiducie pubbliche" contro il segretario dem, travestite da appelli alla responsabilità. Dovesse fallire, il Guardasigilli lancerebbe anche un piano B, che ha la forma dell'arma finale: un evento politico aperto alla galassia di sinistra per una nuova, clamorosa frattura nel campo del centrosinistra.

L'EDITORIALE La sinistra che non c'è di EZIO MAURO

L'operazione ribaltone si trasmette come un virus sul display degli altri ministri dem. E conquista alleati nella classe dirigente battuta da Renzi. Tra loro c'è Gianni Cuperlo, che spinge per affidare a una commissione di figure super partes la ricerca dell'unità. "Il voto siciliano - spiegava ieri a un collega in Transatlantico - dice che Pd e Mdp hanno perso entrambi. A questo punto 'Houston, abbiamo un problema'. E dalla terra non possiamo discutere su chi ha sbagliato a costruire la navicella, dobbiamo mettere in salvo il centrosinistra, altrimenti la sconfitta sarà tragica".

Per riuscire nell'operazione, però, servirebbe arruolare alla causa almeno Franceschini. Il ministro per adesso si muove con cautela. Nulla di strano, come tutti conosce le leggi della politica e ha ben chiaro il potere affidato dal Rosatellum al segretario nella costruzione delle liste. L'accorato appello all'unità con Mdp, non a caso, va a braccetto con il riconoscimento della leadership renziana. Il nodo, ovviamente, resta quello della premiership. E anche su questo punto il ministro della Cultura procede con passo felpato: "Non mi sembra un problema, è stato Renzi a dire che non è necessario che sia lui il candidato premier".

Il punto è che i bersaniani considerano insufficiente "depotenziare" il ruolo del segretario per siglare un'intesa. Mdp pretende una "discontinuità" netta, che significa mettere da parte Renzi a favore di un nuovo candidato unitario a Palazzo Chigi. Giuliano Pisapia, intanto, continua a pensare che dopo il voto sull'Isola il tappo possa saltare per davvero. Ma siccome il rebus diventa di ora in ora più infernale, l'ex sindaco incontra Pietro Grasso e discute della strada più agevole per avviare un progetto comune. La guida sarebbe affidata proprio al Presidente del Senato, che nel frattempo duella ruvidamente con i renziani: "Imputarmi il risultato siciliano mette in chiaro - è una patetica scusa, utile solo ad impedire altre e più approfondite riflessioni".

Per paradosso, insomma, i tentennamenti nel Pd rafforzano il progetto di una sinistra "da Vendola a Pisapia", nonostante la brutta performance sull'Isola. È la linea dello scontro finale sostenuta ormai da mesi da Massimo D'Alema. Toccherà ai bersaniani, già oggi, riunire la direzione nazionale del nuovo soggetto per pianificare le prossime mosse in vista dell'assemblea pubblica in agenda il prossimo 19 novembre, il punto di non ritorno nel progetto di un'alternativa di sinistra.

Soltanto un miracolo, a questo punto, può fermare questa dinamica fratricida. Oppure una levata di scudi generale contro il leader di Rignano. In questo scenario, la "carta Minniti" potrebbe spuntare dal mazzo. Con il passare delle ore, il titolare del Viminale conquista consensi crescenti nel Pd. Stuzzica la voglia di unità di una fetta rilevante di sinistra. Consolida il feeling con Veltroni. Ed è pronto a far pesare la rete di rapporti istituzionali e internazionali coltivati nell'ultimo ventennio. La sfida è aperta.
Il 60% degli italiani si è fatta infinocchiare votando contro il Referendum che pur tra errori vari proponeva un deciso rinnovamento del Paese...continueremo nella palude delle non decisioni, degli intrallazzi, etc etc.
ranvit
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 10669
Iscritto il: 23/05/2008, 15:46

Re: debacle csx

Messaggioda ranvit il 07/11/2017, 12:07

Come dicevo....nessuna disfatta del PD. E allora ripeto: il problema non è Renzi ma l'inconsistenza delle analisi/proposte del centrosinistra; fuori dalle tematiche del presente....parole ed idee novecentesche in un mondo totalmente cambiato!



http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/ ... d=AEGkjF5C

TUTTI IN CALO NEL CONFRONTO CON LE POLITICHE
Sicilia: M5s e Fi in crescita rispetto alle regionali 2012, Pd tiene
–di Andrea Gagliardi 07 novembre 2017

Se si guarda al voto di lista nelle elezioni regionali siciliane, emergono dati interessanti rispetto allo scenario evidenziato dal voto al governatore, che vede un'ottima prestazione di Cancelleri (secondo con il 34.6% dei voti) e una netta sconfitta del candidato del Pd (in coalizione con centristi e socialisti) Fabrizio Micari che raccoglie solo il 18.7%. Partiamo prima da un dato, però. Quello del voto disgiunto. Mentre Micari ha ottenuto il 18,7%, le liste a lui collegate hanno preso circa sette punti in più (25,4%). Discorso inverso per Cancelleri, che ha preso otto punti più del Movimento Cinque stelle (al 26,7% come lista). Insomma, molti elettori hanno votato per un partito di centrosinistra ma per Cancelleri come candidato Governatore, e in misura minore per Fava (che ha preso il 6,1% contro il 5,2% della sua lista).


REGIONALI SICILIANE 07 novembre 2017
Voto disgiunto, il 7% dei consensi del centrosinistra va a Cancelleri
Detto questo, dal confronto con le regionali del 2012 emerge una forte avanzata del M5s, una buona performance di Forza Italia e una tenuta del Pd. Tutti sono in forte calo rispetto alle politiche 2013. Anche se va tenuto presente che sulla performance migliore di Pd e Fi (allora Pdl) alle politiche 2013 ha inciso non solo il carattere diverso della competizione elettorale, ma anche l’assenza delle liste civiche e di sostegno al candidato presidente che invece caratterizzano le elezioni regionali (ad eccezione del M5s che ha fatto sempre conto solo sulla sua lista) e “drenano voti” al partito principale della coalizione.

Pd tiene rispetto a regionali 2012, cala su politiche
Nel voto di lista il Pd alla fine ha tenuto. Ha preso il 13% (250mila voti). Un risultato non molto diverso dal 13,4% (257mila voti) raccolto in occasione delle regionali 2012, quando il partito era guidato ancora da Pierluigi Bersani. A quell’epoca però non si era ancora consumata la scissione di Mdp (maturata quest'anno). E alla luce di ciò il risultato non è così deludente. Diverso, ovviamente, il discorso se si paragona la performance con quella delle politiche 2013 (con il Pd ancora guidato da Bersani) e con le europee del 2014 (con Renzi segretario Pd). Anche se va sottolineato che alle politiche in Sicilia l’affluenza fu oltre il 60% (contro il 46,8% delle regionali 2017 e il 47,4% delle regionali 2012) e alle europee del 42,9%. Nel primo caso il Pd prese il 18,6% alla Camera sia nella circoscrizione Sicilia 1 che in quella Sicilia 2 (per un totale di 468mila voti). Alle europee totalizzò invece addirittura il 36,2% (573mila voti).
M5s raddoppia rispetto alle regionali, in flessione sulle politiche
Passando al M5s le cose cambiano. La lista dei Cinquestelle, dicevamo, ha raccolto in questa tornata il 26,7% (513mila voti). Un ottimo risultato se confrontato con il 14,9% delle regionali 2012 (285mila voti). E in leggera crescita rispetto alle europee. Ma le cose cambiano molto se si allarga lo sguardo alle politiche. Nel 2013 infatti il M5s raccolse il 34,5% (pari a 405mila voti) alla Camera nella circoscrizione Sicilia 1 e il 32,7% nella circoscrizione Sicilia 2 (439mila voti), per un totale di 844mila voti. Mentre alle europee raccolse il 26,3% (448mila voti).


DOPO IL VOTO 07 novembre 2017
Sicilia, Musumeci vince e ha la maggioranza per un soffio
Forza Italia secondo partito in Sicilia
Guardando invece al centrodestra, va segnalato il 16,4% di Forza Italia (315mila voti) secondo partito dell’isola dopo il M5s. Alle scorse regionali, occasione in cui il centrodestra si presentò diviso con due diversi candidati, l’allora Pdl prese solo il 12,9% (247mila voti). Anche in questo caso, diverso è il discorso rispetto alle politiche 2013. In quell’occasione il Pdl prese il 26,2% (304mila voti) nella circoscrizione Sicilia 1 e il 26,8% (359mila voti) in Sicilia 2, per un totale di 663mila voti. Mentre alle europee Forza Italia raccolse il 21,3% (362mila voti).

Buon risultato per Fdi e Lega
Buono il risultato anche di Fratelli di Italia e Lega-Noi con Salvini che si sono presentati alle regionali 2017 in Sicilia con una lista unica che ha raccolto il 5,6%, superando lo sbarramento del 5% previsto nell’isola per accedere ai seggi in consiglio regionale (ne hanno presi tre). Impossibile il confronto con le regionali 2012 (non esisteva Fdi e la Lega non si presentò in Sicilia). Ma già se si guarda alle politiche 2013, Fratelli d’Italia raccolse solo l’1,3% in Sicilia 1 e l’1,8% in Sicilia 2. Mentre la Lega prese addirittura lo 0,2% sia in Sicilia 1 e che in Sicilia 2. Migliore il risultato anche alle europee, con Fdi al 3,2% e Lega all0 0,9.
Il 60% degli italiani si è fatta infinocchiare votando contro il Referendum che pur tra errori vari proponeva un deciso rinnovamento del Paese...continueremo nella palude delle non decisioni, degli intrallazzi, etc etc.
ranvit
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 10669
Iscritto il: 23/05/2008, 15:46

Re: debacle csx

Messaggioda Robyn il 07/11/2017, 12:31

La cosa che stupisce di Gentiloni è che sà mantenere la calma anche nei momenti difficili,però in giro c'è molta precarietà.Il job act in alcuni punti và cambiato e vanno introdotte riforme strutturali per il welfare.La cosa da cambiare nel job act è la limitazione del licenziameto per motivi disciplinari perche le grandi aziende licenziano come se niente fosse,mettendo in difficoltà molte persone per un nulla.La storia è quella di una dipendente che aveva ricevuto in regalo un monopattino da una sua collega salvo poi scoprire che era stato rubato all'interno dell'azienda.Per questa cosa bastava una semplice sanzione disciplinare.Allora si potrebbe licenziare dopo tre warning semplici nell'arco di un'anno solare e permettere al giudice di optare per l'indennità anche se di regola si avrebbe diritto alla reintegrazione cioè è il giudice che sceglie liberamente cosa fare è il caso in cui i rapporti lavoratore azienda sono deteriorati.In questo modo le differenze fra piccole aziende e grandi aziende sarebbero minimali e sporadiche.Poi l'indennità a 24 mensilità faceva da argine ai licenziamenti facili nei motivi economici.La domanda è però si può fare la prova di tre anni dal momento che è più facile perdere il lavoro?Basterebbe un'anno.Poi servirebbero tante altre cose come contratti a termine più costosi,riempire le lacune del lavoro intermittente,riservare il lavoro occasionale solo a certe categorie e il part-time libera scelta e non una costrizione in cui siano favorite maggiormente le donne che possono dedicare più tempo alla maternità.In più serve la riforma del processo civile di modo che le cause del lavoro siano limitate ad un solo grado di giudizio ed eccezionalmente al secondo grado previo parere di un'organo paritetico.Per il welfare serve l'edilizia pubblica per la previdenza il sistema a capitalizzazione in grado di diminuire i contributi nel lavoro
Ultima modifica di Robyn il 07/11/2017, 12:46, modificato 3 volte in totale.
Locke la democrazia è fatta di molte persone
Avatar utente
Robyn
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 10928
Iscritto il: 13/10/2008, 9:52

Re: debacle csx

Messaggioda pianogrande il 07/11/2017, 12:40

Insomma, anche il sistema elettorale ha la sua importanza.

Non mi appassiona il discorso Renzi sì Renzi no quanto mi appassiona sapere se c'è in vista qualcuno meglio di Renzi.

Se c'è, è il benvenuto ma basta prendere punti usando come unico argomento lo stramaledetto Renzi.

Voglio (si, voglio) sentire discorsi e magari vedere fatti diversi da: Renzi ha sbagliato, Renzi si è sfracellato, è precipitato, è in caduta libera o in picchiata o assente o troppo presente etc. etc. di cui credo non sono stufo solo io.

Fatevi avanti e proponetevi con le vostre intenzioni e con le vostre capacità.

A sinistra, dove impera un piagnucolio da latte alle ginocchia, sarebbe già una novità.

Minniti, Gentiloni o chi diavolo possa essere un candidato al governo del paese, si facciano avanti mettendoci il muso o tacciano per sempre (formula copiata da un rito cattolico).
Fotti il sistema. Studia.
pianogrande
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 10610
Iscritto il: 23/05/2008, 23:52

Re: debacle csx

Messaggioda Robyn il 07/11/2017, 15:55

La sanzione disciplinare comunque perche avrebbe dovuto verificare la provenienza di quel pattino soprattutto se si riceve da colleghi di lavoro.La restituzione del pattino il pagamento di una multa per non aver verificato la provenienza del pattino altre aggravanti previste nei warning disciplinari regolamentati dal ccnl.La stessa cosa nel caso di dimenticanze di oggetti di proprietà aziendale all'uscita dei cancelli.La restituzione dell'oggetto dimenticato con se all'uscita del cancello per ex una chiave inglese,perche prima dell'uscita si deve verificare che non si hanno oggetti con se di proprietà aziendale,il pagamento di una multa per non aver verificato altre aggravanti previste nei warning disciplinari del ccnl,ma da qui a licenziare ce ne corre.Se invece c'è la recidività al terzo warning ci può essere il recesso da parte datoriale
Locke la democrazia è fatta di molte persone
Avatar utente
Robyn
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 10928
Iscritto il: 13/10/2008, 9:52

Re: debacle csx

Messaggioda franz il 07/11/2017, 16:23

Quale Debacle?
Lo spiega Francesco

http://www.linkiesta.it/it/article/2017 ... o-n/36085/

Se pensate che sia Renzi il problema della sinistra non avete capito nulla
No, il voto siciliano non ha spostato nessun equilibrio: ha semplicemente certificato che la destra, se unita, vince. Tanto più oggi, in un Paese conservatore come non mai. Le infinite discussioni sulla leadership hanno poco senso: lasciate che Renzi giochi da Renzi la sua ultima gara, piuttosto

Due dati, tanto per chiarirci le idee. Nel 2012, quando vinse le elezioni in Sicilia con Rosario Crocetta, il Partito Democratico prese il 13,42%. Domenica 5 novembre, quando ha perso le elezioni in Sicilia, con Fabrizio Micari, il Partito Democratico ha preso il 13,2%. Ancora: sempre nel 2012, quando la sinistra cosiddetta radicale presentò Giovanna Marano come candidata presidente prese il 6,1% dei voti. Domenica 5 novembre Claudio Fava, candidato della sinistra cosiddetta radicale ha preso il 6,2% dei voti.

Potremmo fermarla qua, l’analisi. Ricordando che pure la somma dei voti di Musumeci e Micciché del 2012 (25% e 15%) è pressoché identica alle percentuali dell’attuale candidato del centrodestra, sempre Musumeci, che trionfa lambendo il 40%. E che l’astensione è rimasta pressoché la medesima rispetto al 2012 (affluenza al 47% allora, al 46% oggi). Di nuovo c’è Giancarlo Cancelleri che come candidato presidente raddoppia i suoi consensi, a danno di Micari. C’è la debolezza dello stesso Micari, che non riesce a replicare l’exploit personale di Rosario Crocetta. C’è il crollo di alcune forze ormai declinate al passato come l’Udc.

Poco cambia, tuttavia, rispetto a cinque anni fa. E non si capisce, a dire il vero, come mai siamo alla viglia della apocalisse del Partito Democratico, come mai per Matteo Renzi questa sconfitta dovrebbe rappresentare un disastro epocale tale da metterne in discussione la leadership. E come mai, specularmente, il risultato di Claudio Fava dovrebbe essere una pietra tombale sulle velleità della nuova coalizione alla sinistra del Pd. Semplicemente, i leader cambiano, i candidati pure, ma gli elettorati rimangono fermi, nel loro spazio politico. Tanto più se l’affluenza alle urne non cambia.

(segue nel link)
“Il segreto della FELICITÀ è la LIBERTÀ. E il segreto della Libertà è il CORAGGIO” (Tucidide, V secolo a.C. )
“Freedom must be armed better than tyranny” (Zelenskyy)
Avatar utente
franz
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 22077
Iscritto il: 17/05/2008, 14:58

Re: debacle csx

Messaggioda mariok il 07/11/2017, 16:46

Mi sembra un'analisi oggettiva. Eppure ieri ad otto e mezzo Gruber, Freccero e Buttafuoco erano in preda ad un orgasmo per la fine di Renzi ed il grande ritorno di Berlusconi.
Inguardabili.
« Dopo aver studiato moltissimo il Corano, la convinzione a cui sono pervenuto è che nel complesso vi siano state nel mondo poche religioni altrettanto letali per l'uomo di quella di Maometto» Alexis de Tocqueville
mariok
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 2943
Iscritto il: 10/06/2008, 16:19

Re: debacle csx

Messaggioda Robyn il 07/11/2017, 17:05

si si va bé franz piaccia o non piaccia il job act va cambiato in alcune parti se non si é d accordo si puo sempre andare in piazza a protestare.Qui c'è un'intera generazione che stà andando alla rovina poi non ci può lamentare se crescono i cinquestelle,perche bisogna anche capire se certe scelte sono fatte di proposito la precarietà che c'è in Italia non c'è in nessun paese europeo,la precarietà distrugge tutto affetti famiglia competitività.Non dimentichiamoci che in Italia c'è la massoneria deviata e malata e che è distante anni luce da quella che fece l'unità d'Italia
Locke la democrazia è fatta di molte persone
Avatar utente
Robyn
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 10928
Iscritto il: 13/10/2008, 9:52

Re: debacle csx

Messaggioda ranvit il 07/11/2017, 18:47

Degno di nota anche la seconda parte dell'articolo postato da Franz.....praticamente dice esattamente quello che sto dicendo anch'io :D

http://www.linkiesta.it/it/article/2017/11/07/se-pensate-che-sia-renzi-il-problema-della-sinistra-non-avete-capito-n/36085/

Non vorremmo ammosciare i propositi bellicosi dei congiurati contro Matteo Renzi, quindi. Né tantomeno, gli appelli all’unità che il segretario dem lancia in pompa magna in un accorato e surreale editoriale apparso su Democratica – non firmato, ma è troppo facile riconoscere la penna – in cui invita il Pd ad aprire “alla coalizione, senza veti”, affermando che “chi ci sta avrà dignità e ruolo” (anche D’Alema, par di capire). E non vorremmo nemmeno sminuire le altrettanto stizzite chiusure dei Bersani di turno – “Credo che il Pd, consapevolmente, abbia messo un macigno sulla possibilità di discutere a sinistra”, ha dichiarato in un’intervista a Strisciarossa – e i silenzi uggiosi di Dario Franceschini e Andrea Orlando.

Resistere non serve a nulla, o quasi. Ve lo diciamo sin da ora, così da qui a marzo ci fate il callo. Vincerà la destra, che è già culturalmente egemone. E se non vincerà sarà solo per colpa sua, perché le elezioni sono arrivate troppo presto, o perché la transizione verso un nuovo leader post-berlusconiano è stata troppo lunga, o perché l’autolesionismo non è esclusiva di sinistra
Non è successo nulla di nuovo, in Sicilia, ragazzi. Se il centrodestra si presenta unito, vince. Se il centrosinistra si presenta unito, perde comunque. Lo stesso è successo e sarebbe comunque successo alle ultime regionali e alle ultime amministrative, e probabilmente pure in occasione del referendum costituzionale del 4 dicembre. Per quanto Renzi possa aver sbagliato tutto, per quanto sia arrogante e narciso, per quanto abbia desertificato la classe dirigente del partito, abbia perso il polso del Paese, abbia sbagliato un sacco di cose nella sua breve stagione di governo, quel che volete voi, non sarebbe cambiato nulla o quasi, probabilmente.

Il voto siciliano è il gong che prima o poi sarebbe suonato, la sveglia necessaria che annuncia - dopo anni di purgatorio e caos, un po’ come la Juve in serie B - che la destra è tornata, e la ricreazione è finita. E che un Paese come l’Italia - in un continente come l’Europa - che mai negli ultimi trent’anni è stato tanto di destra quanto lo è ora, è pronto ad abbandonarsi di nuovo a lei, a braccia aperte. Bastava poco, pochissimo: un minimo di unità, candidati accettabili, un Cavaliere parzialmente scongelato, nessun Bunga Bunga nei paraggi.

Credete davvero che Gentiloni al posto di Renzi possa cambiare le cose? Che una nuova “gioiosa (come no!?) macchina da guerra” possa dare fastidio a Berlusconi e Salvini? Che esista al mondo un tema in grado di togliere dalla testa degli italiani la paura degli stranieri, della tecnologia, delle tecnocrazie europee? Che esista davvero un modo per spostare da destra a sinistra l’interpretazione della realtà, nel senso comune di un Paese che si specchia in programmi come “Dalla vostra parte”? Pensate davvero che tutto questo possa succedere disarcionando Renzi proprio alla vigilia della campagna elettorale? Che davvero sia Renzi il problema con la P maiuscola di uno spazio politico che al netto di casi eccezionali – Gran Bretagna e Portogallo: lo diciamo noi, così non vi prendete la briga di alzare il dito - sta prendendo mazzate ovunque in Europa, sia nelle sue versioni cripo-destre, sia in quelle massimaliste?

Resistere non serve a nulla, o quasi. Ve lo diciamo sin da ora, così da qui a marzo ci fate il callo. Vincerà la destra, che è già culturalmente egemone. E se non vincerà sarà solo per colpa sua, perché le elezioni sono arrivate troppo presto, o perché la transizione verso un nuovo leader post-berlusconiano è stata troppo lunga, o perché l’autolesionismo non è esclusiva di sinistra. Un consiglio, piuttosto: se volete evitare di straperdere, lasciate che Renzi faccia Renzi, che si liberi dall’ansia di rispondere al fuoco amico, che la smetta di sentirsi sulle spalle, lui solo, il peso della disfatta imminente. Chissà, magari qualche buona idea ve la tira fuori. Magari gli è rimasto un po’ di quel tocco magico che sembrava avere a cavallo del triennio ruggente 2012-2014. Rimandate le pugnalate alle idi di marzo, se potete. Avrete un sacco di tempo libero, fidatevi.
Il 60% degli italiani si è fatta infinocchiare votando contro il Referendum che pur tra errori vari proponeva un deciso rinnovamento del Paese...continueremo nella palude delle non decisioni, degli intrallazzi, etc etc.
ranvit
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 10669
Iscritto il: 23/05/2008, 15:46

PrecedenteProssimo

Torna a Che fare? Discussioni di oggi per le prospettive di domani

Chi c’è in linea

Visitano il forum: Nessuno e 42 ospiti

cron