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Legge elettorale, c’è la carta della Consulta

MessaggioInviato: 13/09/2017, 7:43
da ranvit
8-) 8-) 8-)






Legge elettorale, c’è la carta della Consulta: “Anche al Senato giù le soglie e no coalizioni
Il pool di giuristi rilancia: a gennaio sentenza della Corte per uniformare le regole
ANSA
Pubblicato il 13/09/2017
GIUSEPPE SALVAGGIULO
TORINO
Non è il decreto legge, osteggiato dai costituzionalisti e destinato a infrangersi contro i dubbi del Quirinale, il piano B per superare lo stallo parlamentare e rendere omogenee le leggi elettorali di Camera e Senato. Ma un piano B esiste. Si basa su un forte presupposto politico-istituzionale (i ripetuti e finora inascoltati appelli del presidente della Repubblica) e su un solido impianto tecnico-giuridico, un’ottantina di pagine riccamente argomentate. Chi l’ha studiato negli ultimi due mesi e sta per renderlo pubblico lo definisce «via costituzionale alla riforma», perché prevede un nuovo ricorso alla Consulta. La Corte sarebbe investita esplicitamente della questione e potrebbe agire chirurgicamente. L’eliminazione di alcune parole in otto articoli della legge del Senato sarebbe sufficiente a uniformarla a quella della Camera.



Il piano B ha anche una tempistica. Entro questa settimana deposito della questione di incostituzionalità. Entro il 15 ottobre ordinanza del tribunale che la solleva davanti alla Consulta. Entro il 20 gennaio udienza alla Corte, con possibile sentenza. L’effetto politico sarebbe duplice: paralizzare le velleità di conclusione repentina della legislatura dopo la legge di bilancio; puntare una pistola (carica) alla tempia del Parlamento, che in caso di ulteriore inerzia sarebbe esautorato, per la terza volta in quattro anni, dalla Consulta.

La procedura
Attualmente le due leggi elettorali sono il frutto delle sentenze con cui la Corte ha sancito l’incostituzionalità del Porcellum (2014) e dell’Italicum (2017). Dalla prima sentenza residua la legge per il Senato, dalla seconda quella della Camera. Le due leggi, così malnate, sono spurie sotto diversi profili. In sintesi: alla Camera coalizioni vietate, al Senato permesse; alla Camera premio di maggioranza alla lista che supera il 40%, Senato senza premio; alla Camera soglia di sbarramento al 3%, al Senato al 3% per le liste dentro una coalizione che supera il 20% e all’8% per le liste solitarie; alla Camera capilista bloccati, al Senato preferenze per tutti; alla Camera garanzia di rappresentanza di genere uomo-donna, al Senato questione non regolata (la Consulta ha dato un’indicazione di massima, mai applicata).

Le sentenze della Consulta erano nate dai ricorsi di un pool di avvocati, coordinati dall’ex parlamentare dell’Ulivo Felice Besostri. Sono un’ottantina in tutta Italia e tra il 2015 e il 2016 hanno avviato 23 cause civili in altrettanti tribunali, invocando «la pienezza e la libertà del diritto di voto». Cinque giudici hanno sollevato le questioni su cui la Consulta si è pronunciata a gennaio.

Dopo la notifica ai tribunali, la procedura prevede che i processi a monte ricomincino (il termine tecnico è riassunzione) in vista della sentenza. Ciò è accaduto in questi mesi. A Messina, primo tribunale a dubitare dell’Italicum, dopo un’udienza estiva la sentenza è fissata per il 29 settembre. Ma l’avvocato ricorrente, Enzo Palumbo (ex senatore del Partito Liberale ed ex membro del Csm) sta per giocare una nuova carta. Depositerà nei prossimi giorni un’altra istanza, per sollevare davanti alla Consulta cinque nuove questioni di incostituzionalità delle due leggi spurie.

Il piano B, appunto.

Le nuove questioni riguardano: soglia di accesso alla Camera, candidature multiple alla Camera, soglie al Senato, vizio nel procedimento di approvazione dell’Italicum. Ma è la quinta la più importante e dirompente: la disomogeneità tra le leggi elettorali.

La stessa Corte nella sentenza sull’Italicum scriveva che «la Costituzione, se non impone al legislatore di introdurre, per i due rami del Parlamento, sistemi elettorali identici, tuttavia esige che, al fine di non compromettere il corretto funzionamento della forma di governo parlamentare, i sistemi adottati, pur se differenti, non ostacolino, all’esito delle elezioni, la formazione di maggioranze parlamentari omogenee».

Esattamente il rischio dato dalle leggi spurie, cui il Parlamento non ha posto rimedio.

Non solo. Nella stessa sentenza, la Corte tracciava le modalità tecniche con cui eventualmente riproporre la questione della disomogeneità. La strada che il pool di giuristi ha ora deciso di percorrere.

Le conseguenze
Se il tribunale di Messina dovesse accogliere l’istanza e sollevare la nuova questione costituzionale, la palla tornerebbe alla Consulta. Che avrebbe in mano la pistola per sparare il colpo decisivo e rendere i sistemi elettorali omogenei. La chiave è una norma del sistema del Senato finora dimenticata: «Per tutto ciò che non è disciplinato dal presente decreto si osservano, in quanto applicabili, le disposizioni del testo unico delle leggi per l’elezione della Camera dei deputati». Tanto basterebbe a eliminare anche per il Senato coalizioni e soglie di accesso differenziate, introducendo capilista bloccati, preferenze di genere e premio al 40%. E l’omogenità sarebbe cosa fatta.

Resta il problema del premio di maggioranza: se lo prendono due liste diverse alla Camera e al Senato? Questione delicata. Il pool di avvocati invoca «uno slancio creativo»: se i vincitori sono diversi nei due rami del Parlamento, i premi non si attribuiscono.

http://www.lastampa.it/2017/09/13/itali ... agina.html

Re: Legge elettorale, c’è la carta della Consulta

MessaggioInviato: 13/09/2017, 8:10
da gabriele
Se gli altri sono degli inguaribili incompetenti, allora ben venga la consulta. Qualcuno dovrà pur governare in questo paese, no? 8-)

Re: Legge elettorale, c’è la carta della Consulta

MessaggioInviato: 13/09/2017, 8:55
da trilogy
La magistocrazia di cui parlava Silvio.

Re: Legge elettorale, c’è la carta della Consulta

MessaggioInviato: 13/09/2017, 9:35
da mariok
Anche il modo di procedere della corte costituzionale mi sembra contorto. Intervenendo qua e là con il bisturi è inevitabile che vengano fuori due mostri.
Non sarebbe stato più semplice, una volta dichiarata incostituzionale una legge, farla decadere richiamando in vita la legge precedente?
Se non sbaglio l'ultima legge indenne da profili di incostituzionalità era il mattarellum, che sarebbe quindi il sistema più sensato da applicare alle prossime elezioni.

Re: Legge elettorale, c’è la carta della Consulta

MessaggioInviato: 13/09/2017, 10:17
da gabriele
mariok ha scritto:Non sarebbe stato più semplice, una volta dichiarata incostituzionale una legge, farla decadere richiamando in vita la legge precedente?


Non credo funzioni così.

Re: Legge elettorale, c’è la carta della Consulta

MessaggioInviato: 13/09/2017, 13:39
da mariok
Anche a me pare che non funzioni così, anche se non so il perché.
Ma l'attuale modo di procedere mi sembra un gran pasticcio.
Una legge può avere un senso nel suo complesso. Se se ne tagliano pezzi, pur se giustamente, cade tutto l'impianto.
Oltre al fatto che mi sembra altrettanto anticostituzionale che la consulta riscriva una legge con un' opera di taglia e cuci.

Re: Legge elettorale, c’è la carta della Consulta

MessaggioInviato: 13/09/2017, 13:51
da pianogrande
mariok ha scritto:Anche il modo di procedere della corte costituzionale mi sembra contorto. Intervenendo qua e là con il bisturi è inevitabile che vengano fuori due mostri.
Non sarebbe stato più semplice, una volta dichiarata incostituzionale una legge, farla decadere richiamando in vita la legge precedente?
Se non sbaglio l'ultima legge indenne da profili di incostituzionalità era il mattarellum, che sarebbe quindi il sistema più sensato da applicare alle prossime elezioni.


Perfettamente d'accordo.
Una volta che una legge è inapplicabile così come è, tanto vale farla decadere.
Tanto in parlamento deve comunque tornare e deve essere ridiscussa.

Forse dovremmo avere qualche parlamento in più e una commissione di controllo sulla commissione costituzionale di ogni parlamento affiancata da un pool di costituzionalisti certificati e garantiti.

Saremmo così sicurissimi che non uscirebbero leggi sbagliate visto che di leggi non ne uscirebbero mai.

Re: Legge elettorale, c’è la carta della Consulta

MessaggioInviato: 13/09/2017, 16:21
da ranvit
Saremmo così sicurissimi che non uscirebbero leggi sbagliate visto che di leggi non ne uscirebbero mai.

Ah ah ah ah ah :lol:

Perfetto! Fa rima con quanto sosteneva Andreotti....l'Italia va meglio con un Governo che governa il meno possibile :lol: :lol: :lol: