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A Roma, prove tecniche di dittatura

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A Roma, prove tecniche di dittatura

Messaggioda pianogrande il 02/09/2017, 12:56

Da "Confronto Democratico"

TRASPARENZA, PD ROMA: "DELIBERA BAVAGLIO DELLA RAGGI NON PASSERA'"
"La nuova delibera bavaglio della Raggi, che tenta di limitare l'accesso agli atti della pubblica amministrazione, minando la possibilità di verificare l'azione di governo della capitale in aperto contrasto con i principi di trasparenza e legalità, non passerà.
Faremo un'opposizione durissima e un'azione di informazione nella città, per far sapere ai romani come il M5S voglia oscurare l'azione amministrativa, rendendo più difficile il lavoro di dirigenti e consiglieri municipali" lo dichiarano in una nota Andrea Casu e Riccardo Corbucci, rispettivamente segretario e coordinatore della segreteria del Partito Democratico di Roma.
"Da quel che si apprende a mezzo stampa con l'approvazione di questa delibera, ai dirigenti verrá chiesto di
compiere una valutazione politica sull'accesso agli atti,
immaginandone il potenziale uso strumentale e danno all'immagine che le risposte dell'amministrazione possono generare con la pubblicazione degli stessi sui social o sui blog" spiegano i democratici "agli amministratori municipali, invece, sará limitato l'accesso con la presunta motivazione di non aggravare il lavoro degli uffici. Questa è una delibera liberticida, che limita l'accesso agli atti della pubblica amministrazione umiliando il ruolo degli amministratori municipali. La ragione di questa improvvisa svolta dalla trasparenza totale proclamata in campagna elettorale alle norme bavaglio sull'accesso alle informazioni riguardanti l'azione del governo a 5 stelle è abbastanza evidente: la Sindaca vorrebbe silenziare i giornali e le opposizioni, colpevoli di raccontare quotidianamente i problemi causati dalla cattiva gestione della Capitale. Stia serena, non ci riuscirà".

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Compiere una valutazione politica sull'accesso agli atti è un concetto base del ventennio fascista.

L'orientamento politico e democratico del movimento della presa per il culo degli streaming è ormai chiarissimo.

Roma è l'impianto pilota del futuro dell'Italia in caso la nostra sputtanatissima politica continuasse a perdere punti.
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Re: A Roma, prove tecniche di dittatura

Messaggioda Robyn il 02/09/2017, 13:09

Nella Pa serve la trasparenza la possibilità dei cittadini di poter accedere a qualsiasi atto.L'impedimento ad accedere agli atti al contrario è quello che fà del cittadino un suddito della Pa
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Re: A Roma, prove tecniche di dittatura

Messaggioda Robyn il 02/09/2017, 15:27

La riforma Madia prevede l'accesso a tutti dati da parte del cittadino ad eccezione che si tratti di dati delicati legati alla privacy sul modello anglosassone.Questa della valutazione politica mi è nuova
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Re: A Roma, prove tecniche di dittatura

Messaggioda trilogy il 02/09/2017, 15:48

Le modalità di accesso agli atti sono stabilite per legge. Una delibera del comune non può modificare un testo di legge. Poi che a volte l'accesso agli atti venga utilizzato
in modo pretestuoso è vero. I 5 stelle hanno basato tutta la campagna contro marino proprio su questa prassi.
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Re: A Roma, prove tecniche di dittatura

Messaggioda gabriele il 04/09/2017, 23:12

Copio e incollo

Repubblica e le bufale create ad arte contro il MoVimento

Verificare le fonti: è una delle regole basilari del buon giornalismo. Un'altra regola invita a non schierarsi politicamente. Questo ci saremmo aspettati da Repubblica che ha fabbricato una vera e propria fake news: secondo il quotidiano romano il M5S e l'amministrazione di Roma starebbero varando un regolamento per censurare i giornalisti. Ovviamente, nulla di più falso. Anzi, la Giunta Raggi sta facendo proprio il contrario, introducendo maggiore trasparenza e accesso semplificato per cittadini e giornalisti agli atti amminisrtativi. Ci troviamo, quindi, davanti all'ennesima bufala creata ad arte per attaccare il MoVimento 5 Stelle e l'amministrazione di Roma. Una fake news creata da chi immagina di introdurre norme per controllare – e censurare - il web, ormai una delle poche fonti libere di informazione per milioni di cittadini.

In una nota l'assessora a Roma Semplice, Flavia Marzano, ha spiegato che “l'articolo apparso su Repubblica capovolge la realtà dei fatti”.
A Roma accade proprio il contrario di quanto afferma l'articolo di Repubblica perchè, in realtà, “finalmente si responsabilizza il personale capitolino rispetto alle richieste di accesso che provengono da organi di stampa”. Con il nuovo regolamento, infatti, l’Amministrazione dovrà “tenere conto della particolare rilevanza delle istanze provenienti da organi di stampa o da organizzazioni non governative, verificando con la massima cura la veridicità e l’attualità dei dati e dei documenti rilasciati, onde evitare che il dibattito pubblico si fondi su informazioni non affidabili o non aggiornate”.
E' preoccupante – ma non sorprendente - che Repubblica ometta proprio la parte più significativa della bozza di regolamento, quella appena citata, per creare una polemica infondata.

Fa sorridere, inoltre, l'attacco del ministro per la Funzione Pubblica, Marianna Madia, che rilancia sui social media l'articolo, magari senza averlo neanche letto. La proposta del nuovo regolamento, infatti, “rappresenta la trasposizione pressoché integrale di quanto riportato nella recente circolare della Funzione Pubblica a firma della ministra Madia”. Insomma, la Madia critica la Madia.

Ma Repubblica non è sola. Un capitolo a parte lo merita Libero che attacca la Raggi per “la turnazione idrica a Roma”. Come se fosse la Raggi a decidere se aumentare o meno la pressione dell'acqua nelle tubature. Libero tralascia il fatto che tale decisione, come è giusto che sia, viene presa da tecnici, ovvero dall'azienda di gestione del servizio. Si tratta di un'azienda quotata in Borsa che fa riferimento a tutti i suoi azionisti e non è un mero esecutore di decisioni politiche. Si vede che Libero soffre ancora di quel riflesso condizionato che spinge a considerare le aziende a partecipazione pubblica come una “cosa” nella quale i politici piazzano i propri amici. L'amministrazione Raggi ha cambiato le regole: ha nominato degli esperti. C'è ancora chi non è abituato a questo modo di fare meritocratico. Ma non è questo il punto. Libero nel suo articolo dà voce ad un esperto che – udite, udite – definirebbe “sciagurata la scelta della Raggi” di ridurre la pressione dell'acqua. Peccato che l'esperto non l'abbia mai detto. E' lui stesso con un commento su facebook allo stesso articolo a denunciare come una sua intervista ad una agenzia di stampa sia stata distorta ad arte. “Sono l'autore dell'intervista – scrive sulla pagina facebook del quotidiano – Non ho criticato l'operato del sindaco, né ho citato Roma. Libero ha manipolato il titolo del mio intervento e i suoi contenuti, dimostrando di sapere fare una pessima informazione”.
Grazie ad internet e ai social media abbiamo scoperto la verità. Speriamo che nessuno li censuri. L'informazione è un bene prezioso. Così come lo sono i tanti giornalisti coraggiosi e con la schiena dritta che ogni giorno fanno il loro lavoro. Siamo al vostro fianco. Coraggio.

Resta solo una riflessione da fare. Se altri avessero già adottato il regolamento della Giunta Raggi travisato da Repubblica, avrebbero evitato delle figuracce come queste.

http://www.beppegrillo.it/m/2017/09/rep ... mento.html
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Re: A Roma, prove tecniche di dittatura

Messaggioda mariok il 05/09/2017, 9:55

Tutto sta a vedere che significa: "tenere conto della particolare rilevanza delle istanze provenienti da organi di stampa o da organizzazioni non governative, verificando con la massima cura la veridicità e l’attualità dei dati e dei documenti rilasciati, onde evitare che il dibattito pubblico si fondi su informazioni non affidabili o non aggiornate”.
Censura preventiva?
« Dopo aver studiato moltissimo il Corano, la convinzione a cui sono pervenuto è che nel complesso vi siano state nel mondo poche religioni altrettanto letali per l'uomo di quella di Maometto» Alexis de Tocqueville
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Re: A Roma, prove tecniche di dittatura

Messaggioda pianogrande il 05/09/2017, 11:18

Meno male che abbiamo la rettifica di un organo terzo e che ha sempre detto le cose con obiettività.

In parole povere si mette un filtro mentre e sopratutto per chi blatera di trasparenza e ha insegnato al volgo ignorantissimo la parola streaming, l'accesso agli atti dovrebbe essere agli atti tutti, tal quali, nudi e crudi.

Perché "responsabilizzare il personale capitolino rispetto alle richieste di accesso"?
Ma quale cavolo di "responsabilità" può avere "il personale capitolino rispetto alle richieste di accesso"?

Il solo fatto che si parli di "richieste di accesso" e non di puro e semplice accesso è già un linguaggio censorio.

Perché esaminare le richieste?
Bisogna essere dei richiedenti certificati?
Gli facciamo vedere solo gli atti certificati?

Ma per favore!
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Re: A Roma, prove tecniche di dittatura

Messaggioda gabriele il 05/09/2017, 15:29

Non mi sembra che "confronto democratico" o "la Repubblica" siano fonti imparziali. Fatto sta che finché non uscirà sto benedetto regolamento ne sapremo sempre poco.

A tal riguardo, per chi avesse voglia di leggersi sto papiro:
http://www.carteinregola.it/index.php/a ... decisioni/
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Re: A Roma, prove tecniche di dittatura

Messaggioda Robyn il 05/09/2017, 15:55

Le linee guida le delinea il garante per la privacy non una delibera comunale
http://www.garanteprivacy.it/web/guest/ ... eb/3152130
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