da mariok il 25/07/2017, 12:40
Hai ragione! Infatti le anime belle sono fuori di testa da almeno 30 anni
Pensarla diversamente è normale, soprattutto in un forum dove se la pensassimo tutti allo stesso modo non avremmo di che parlare e confrontarci.
Quello che non serve, se non a darsi sterilmente ragione a tutti i costi, è travisare il senso di quello che sostiene il nostro presunto "contraddittore".
Non ho mai negato che nella sinistra ci siano atteggiamenti "buonisti" o "iper-garantisti".
Ciò che al più contesto sono i termini, in quanto si tratta di "buonismo" e "garantismo" a senso unico. "garantisti" quando si parla di centri sociali, black bloc e simili (i famosi "compagni che sbagliano), giustizialisti quando si parla di fascisi, omofobi o presunti tali.
D'altra parte non sono i soli. Anche Forza Italia è garantista, ovviamente con i corrotti, collusi e simili.
Gli unici autenticamente garantisti che abbia mai visto in questo paese erano i radicali, ma sono ormai praticamente scomparsi.
Una convinzione diventa secondo me ossessiva, non perché sia completamente falsa, ma quando diventa l'unica chiave di lettura di qualunque fenomeno. La gestione dell'acqua ne è appunto un esempio.
Analogo discorso vale, secondo me, per il "dio mercato". non nego certo che in questo paese occorrerebbe più mercato (soprattutto meglio regolato, più libero e competitivo).
Ma l'errore, secondo me, anche qui, è di vedere in esso la panacea di tutti i mali. La mia tesi, su cui possiamo essere più o meno d'accordo, è che senza una profonda riforma dello stato, della burocrazia, dei meccanismi istituzionali, le cosiddette liberalizzazioni rischiano di essere solo illusorie o addirittura controproducenti.
Facendo sempre riferimento all'esempio della gestione idrica, risulta ben difficile parlare di libero mercato e di prezzi basati dal classico meccanismo domanda-offerta, in presenza, per esempio, di una direttiva europea che sancisce il principio del full cost recovery: quanti beneficiano del servizio idrico, i consumatori, debbono contribuire, attraverso la tariffa idrica, alla copertura dei costi operativi, fissi, ambientali e delle risorse sostenuti dai gestori. [COM(2000)477] Ciò significa in pratica che un'eventuale diminuzione dei consumi, aumenta l'incidenza dei costi fissi e produce di conseguenza un aumento delle tariffe (ad di fuori di ogni logica di libero mercato).
Probabilmente ciò è dovuto al fatto che l'acqua è una risorsa scarsa, gestita in condizioni di monopolio naturale.
« Dopo aver studiato moltissimo il Corano, la convinzione a cui sono pervenuto è che nel complesso vi siano state nel mondo poche religioni altrettanto letali per l'uomo di quella di Maometto» Alexis de Tocqueville