Previsioni di spesaSecondo quanto aveva scritto il ministero delle Finanze britannico nel suo rapporto sul budget annuale dell’Unione europea per il 2015,
le somme da pagare per il bilancio Ue saranno di 9,7 miliardi di sterline per il 2016/17, 8,3 miliardi per il 2017/18 e 9,3 miliardi per il 2018/19. Si tratta di un totale che oscilla, a seconda che il 2018/19 lo si conti per intero o solo per un quarto e del cambio con la sterlina, tra i 24 e i 32 miliardi di euro circa.Queste previsioni di spesa sono già fatte al netto dell’Uk Rebate, un meccanismo finanziario che fin dal 1985 riduce il contributo britannico al budget comunitario, e dei soldi che da Bruxelles tornano nelle casse pubbliche del Regno Unito (circa 17 miliardi di sterline tra il 2015/16 e il 2018/19).
Il Regno Unito si è tuttavia già obbligato, in particolare con la votazione del Consiglio (l’organo che rappresenta gli Stati membri in seno all’Unione) del 2 dicembre 2013, a contribuire al bilancio pluriennale comunitario fino al 2020. Per cambiarlo è necessaria l’unanimità di tutti gli Stati membri.Salvo che nelle trattative non emerga una soluzione alternativa condivisa tra tutti, al totale dovuto dal Regno Unito alla Ue si dovrebbero quindi aggiungere anche i 9,6 miliardi di sterline del 2019/2020 e i 9,9 miliardi del 2020/2021. In questo caso si arriverebbe a più di 55 miliardi di euro. L’ipotesi che il Regno Unito possa semplicemente decidere di non pagare al momento non viene ritenuta plausibile: sarebbe una decisione contraria alla legalità internazionale e potrebbe intaccare l’affidabilità creditizia del Uk.
Le pensioni dei dipendenti britannici dell'Ue e le garanzie sui prestitiVanno quindi aggiunti i passivi relativi alle pensioni dei dipendenti britannici dell’Unione europea. Secondo le stime, i dipendenti comunitari di nazionalità britannica sono percentualmente pochi rispetto ad altri Paesi, meno del 4% del totale, ad esempio, tra quelli della Commissione: nell’amministrazione comunitaria si entra infatti per concorso, e la scarsa conoscenza delle lingue straniere è molto penalizzante per i cittadini britannici. Ma il gruppo è comunque formato da alcune migliaia di persone.Secondo The Parliament Magazine sarebbero circa 3 mila gli ex dipendenti dell’Ue britannici le cui pensioni sono al centro dello scontro: il Regno Unito infatti sostiene che debba pagarle l’Unione, mentre l’Unione sostiene che, anche se l’obbligo di pagarle resta in capo a Bruxelles, i fondi con cui pagare le pensioni ai dipendenti britannici – dopo una compiuta Brexit – debbano arrivare da Londra. Un altro capitolo, questo, delle future trattative.Se si aggiungono infine anche le garanzie sui prestiti e le spese per i progetti europei basati nel Regno Unito, citate dal Financial Times, si dovrebbe raggiungere il totale dei 60 miliardi di euro stimati da Barnier. Ma, come conclude l’analisi di FullFact, “l’ammontare esatto, se mai sarà fissato, sarà stabilito durante i negoziati”.
http://www.agi.it/fact-checking/2016/12 ... i-1323082/