Contatti tra scafisti e alcuni soccorritori.....

[trilogy]

Il famoso europeismo di Macron. A noi i migranti, a loro la politica estera con uno sguardo al petrolio...

LA FRANCIA entra in gioco pesantemente nella crisi di Libia. Il presidente francese Emmanuel Macron ha invitato a Parigi per un vertice il presidente libico Fayez Serraj e il generale Khalifa Haftar, l’uomo forte che con la sua milizia controlla buona parte della Cirenaica con l’appoggio dell’Egitto e degli Emirati Arabi Uniti. Martedì 25 luglio i due leader libici sono stati invitati all’Eliseo per un tentativo di mediazione che la Francia ha preparato nelle ultime settimane. Del vertice l’Italia non ha saputo nulla dai francesi, ma è stata informata sia dal Governo di Accordo Nazionale di Tripoli che dai consiglieri per generale Haftar a Bengasi. Roma, che negli ultimi mesi è stata considerata il coordinatore degli sforzi diplomatici dai paesi Ue e dagli Stati Uniti, ha chiesto informazioni alla diplomazia francese dopo aver ricevuto notizie dai libici, ma fino a ieri sera non aveva dettagli sul carattere del processo politico che la Francia vorrebbe rimettere in moto con questa riunione.............

articolo: http://www.repubblica.it/esteri/2017/07 ... P6-S1.6-T1

[mariok]

E che dimostra questa notizia? Che Macron non è europeista o che il nostro paese è rappresentato da cialtroni, piagnoni, inconcludenti?

La politica estera, come tantissime altre funzioni, non è in mano alla cosiddetta Europa (che non esiste) ma agli stati nazionali. Noi, come altri, non abbiamo certo smantellato il costosissimo apparato diplomatico per delegare alcunché ad altre istituzioni.

Quindi, i nostri ambasciatori, il nostro ministro degli esteri, i nostri diplomatici, che ci stanno a fare?

Aspettiamo la reazione italiana a tale notizia, ovviamente se verificata.

Ma con Angelino Alfano ministro degli esteri, che possiamo mai aspettarci.

Se non fosse costosa, complicata e rischiosa, soprattutto perché gestita da cialtroni (qualunque sia il governo presente e futuro, sarei anch'io favorevole all'uscita da questa Unione, se non altro per togliere un potente alibi a questi incapaci.

[ranvit]

E' che noi siamo governati (sia al Governo che all'opposizione) da una banda di cialtroni/coglioni; sostenuta da tanti boccaloni.....quelli che pensano che noi siamo i cattivi e meritiamo di non dover mai e poi mai battere i pugni sul tavolo europeo ma sempre inchinarci alla correttezza e bontà degli altri Paesi...

Da ridere (se non fosse da piangere) tutte le chiacchiere speranzose di un aiuto all'Italia di Macron (ma perchè mai poi?) da parte di politici, giornalisti ed opinionisti! Ci fanno o ci sono???? Ci sono! Coglioni, incapaci, senza spina dorsale, etc etc.

Leggevo poco fa un nuovo articolo su Repubblica che metteva in evidenza di come il gruppo di Visegrad, non solo se ne strafotte delle regole europee ma difendono la nuova legge polacca che sottomette la Magistratura all'esecutivo...ma continuano a ricevere soldi dalla Ue (anche ns)

Naturalmente per non parlare dell'enorme surplus commerciale tedesco che crea enormi problemi a noi italiani, della chiusura anche con i ns soldi della rotta balcanica, etc etc

Solo boccaloni?....la definizione piu' adatta è coglioni

[mariok]

Solo boccaloni?....la definizione piu' adatta è coglioni

Il termine più appropriato (di cui ti riconosco il copyright) continua ad essere cialtroni, che ha in sé oltre il concetto di incapacità, anche quello di disonestà.

O vogliamo credere che sono verginelle ingenue, di cui gli altri si approfittano per la loro buona fede?

[ranvit]

O vogliamo credere che sono verginelle ingenue, di cui gli altri si approfittano per la loro buona fede?


Ho già detto che "ci sono" .....(coglioni/cialtroni/verginelle in senso negativo: scegli tu).
Se fosse che "ci fanno" sarebbero dei furbastri (ma sono quello di cui sopra perchè sennò si accorgerebbero che non ottengono risultati).

[mariok]

Se fosse che "ci fanno" sarebbero dei furbastri (ma sono quello di cui sopra perchè sennò si accorgerebbero che non ottengono risultati).

Siamo sicuri? O forse i loro "risultati" sono diversi dai nostri?

[ranvit]

Siamo sicuri? O forse i loro "risultati" sono diversi dai nostri?

Sono semplicemente dei politici cialtroni! Viceversa gli si riconosce una certa intelligenza politica....che non hanno come dimostrano i risultati


E la colpa è anche di chi, come te, li sostiene quando non "battono i pugni sul tavolo europeo" in nome del fatto che la colpa è solo nostra

[mariok]

E la colpa è anche di chi, come te, li sostiene quando non "battono i pugni sul tavolo europeo" in nome del fatto che la colpa è solo nostra

Se uno è cialtrone, lo è sia quando non batte, sia quando batte (o minaccia di farlo) i pugni sul tavolo.

Se vogliamo sfogarci e se ciò ci fa sentire meglio, immaginandoci pure ipotesi del terzo tipo.

Ma la realtà è tutta un'altra storia.

Quali sarebbero in alternativa questi politici che dovei sostenere perché capaci di battere i pugni sul tavolo?

Berlusconi? Che diceva sempre sì a tutto a Bruxelles, a patto che lo lasciassero badare agli affari propri. Come poteva "battere i pugni sul tavolo" uno che era diventato la barzelletta di tutto il mondo, che spiegava ad un Obama incredulo che in Italia c'era la dittatura della magistratura e che lui era un perseguitato.

Quanto a Monti, è meglio lasciar perdere. Poi è venuto Renzi, che sembrava volerci ridare un minimo di dignità e che anche per questo abbiamo sostenuto in molti (o da dove pensi che arrivasse quel 41% delle europee').

E poi che abbiamo scoperto? Che per ottenere qualche decimale di flessibilità ed un po' di finanziamenti ha sottoscritto l'accordo per l'operazione Triton che tutti conosciamo.

Ora, se l'ultima trovata dei 30 miliardi di debiti in più (senza manco specificare se sono annui o su un arco di 5 anni) non si sa bene per che farne, è una cazzata, che dobbiamo fare? sostenerlo perché promette di battere i pugni sul tavolo?

Vogliamo parlare degli altri?

Hai notato che Salvini, man mano che si avvicinano le elezioni, di uscita dall'unione non parla più? Si limita a dire che vuole "rinegoziare i trattati", in che senso e per fare che, ovviamente mica lo dice. E questo sarebbe uno da sostenere perché promette di battere i pugni?

Tralasciando il solito Berlusconi che promette meno tasse e più pensioni a tutti grazie alla stampa di una seconda moneta per uso interno, tu ti affideresti a Di Maio per u'eventuale trattativa per l'uscita dall'euro?

A parte il fatto che anche lui sta mettendo le mani avanti, dicendo che saranno gli italiani a decidere se uscire o non dall'euro. Come se una tale decisione non lo riguardasse come aspirante presidente del consiglio e potesse essere presa a cuor leggero prescindendo da come e da chi venga gestita l'eventuale uscita.

Credi a me ranvit. Questa è gente (tutti, nessuno escluso) che se la Merkel alza un po' la voce si cagano addosso.

Torniamo con i piedi per terra e guardiamoci come siamo messi in casa nostra, prima di dichiarare guerra a tutto il mondo.

Anche Mussolini aveva ragione quando denunciava le potenze coloniali europee di fare i cacchi propri in Africa mentre con noi facevano i moralisti.

Ma era anche lui un cialtrone (forse il dittatore più cialtrone della storia moderna) e si è visto dove ci ha portati.

[ranvit]

Scusa ma hai fatto uno sproloquio inutile....il mio giudizio sui ns politici ampiamente espresso è praticamente lo stesso che il tuo

Ma quando ho detto che anche tu sostieni etc etc, mi riferivo alle ns discussioni
E' chiaro che ne tu ne io possiamo influenzare, oltre il ns povero voto, i ns politici.

Nel merito pero', battere i pugni sul tavolo serve eccome; siccome noi non lo facciamo mai, non ci prendono neanche in considerazione, siamo o no l'italietta sempre dominata dal/dai potenti di turno negli ultimi 1500 anni (piu' o meno dopo la caduta dell'impero romano)? E che ancora porta nel suo imprinting la malattia dell'esterofilia cosi ampiamente presente tra i ns concittadini (come nel tuo caso...), ma purtroppo terribilmente diffuso anche nell'atteggiamento dei ns statisti (da strapazzo): come esempio ultimo quello di profferire ammirazione ed aspettative per Macron, o per Obama a suo tempo, o il "ce lo chiede l'Europa" di Monti, etc etc....siamo un popolo senza spina dorsale.... Io amo l'italia e non cambierei mai Paese, amo l'empatia che ci contraddistingue, la fantasia, la creatività, etc etc; ma questo difetto non lo perdonero' mai ai miei connazionali....

[mariok]

Mi sembra che questo, senza tanta retorica su integrazione, accoglienza, solidarietà spieghi come, anche al di là dei casi eclatanti di truffa, quello dei migranti possa essere un business conveniente per molti.

Per il proprietario di un albergo mal messo, è evidente che 35 euro al giorno per posto letto, potendo contare sul pienone 365 giorni all'anno, con un servizio scadente (tanto anche se protestano chi se li fila) è un buon affare.

Magari qualcuno si dà pure alla macchia ma risulta ufficialmente presente e i 35 euro sono guadagno netto.

E parliamo di Salsomaggiore, un tempo luogo turistico rinomato.

Immaginiamoci gli alberghi del tratto di costa a nord di Napoli fino al Garigliano.

La strana scelta di Salsomaggiore: “No a Miss Italia, sì ai 34 euro per i migranti”
Gli albergatori: solo così riusciamo a guadagnare

Pubblicato il 21/07/2017
ALBERTO MATTIOLI
INVIATO A SALSOMAGGIORE (PARMA)

Per rilanciare il turismo, meglio i migranti di Miss Italia. È un paradosso, l’ennesimo, di questa Italia stralunata del 2017. Succede a Salsomaggiore, località termale nel parmense di glorioso passato e incerto presente. Gli albergatori hanno detto di no al ritorno del concorso di bellezza, troppa spesa per poca resa. E intanto alcuni, scatenando grandi polemiche nella categoria, si sono riciclati nel business degli immigrati.

Meglio i famosi o famigerati 35 euro al giorno per ospitare i disperati che rincorrere una clientela sempre più volatile, specie dopo che il welfare all’italiana ha dato una stretta alle vacanze alle terme a carico di Pantalone. A Tabiano, frazione altrettanto termale di Salso, alcuni vivono al Grand hotel Astro, occupato dalle bellone prima che il concorso emigrasse a Montecatini e poi a Jesolo. Dalle miss ai migranti, quasi una metafora dell’Italia.

Salsomaggiore, nel suo genere un po’ sbiadito, non è male. Ci sono una bella stazione ferroviaria fascista, roba da far andare di traverso le acque miracolose alla Boldrini, pasticcerie con dolcetti tipici, le sensazionali terme Berzieri, di un déco smodato e delirante, ma attualmente in restauro (luglio, per il turismo termale, è bassa stagione), albergoni fin-de-siècle abbandonati e in rovina, e dei rari villeggianti sui cent’anni ma vispissimi. L’amministratore è invece un baby sindaco di 33 anni, già in carica da quattro, Filippo Fritelli, «renziano dubbioso», parole sue. Nel suo ufficio vegliato dai ritratti dei numi tutelari locali, Maria Luigia e Verdi, racconta la crisi del turismo delle cure, la situazione delle Terme in attesa di privatizzazione e magari di essere vendute a un gruppo milanese per l’immancabile rilancio, e il gran rifiuto degli albergatori al ritorno delle Miss: «L’organizzazione aveva chiesto 7500 presenze gratuite, pernottamento e pensione completa, su una quindicina di giorni, troppe. Una volta pagava il Comune. Io adesso, raschiando il fondo del barile e chiedendo aiuto alla Regione, posso mettere insieme 100 mila euro, pochi. E poi sì, è vero, in tutta Italia vale l’equazione Miss Italia uguale Salsomaggiore. Però il concorso non ha più la popolarità di una volta. Gli esercenti hanno fatto due conti e hanno detto di no».

Sì, invece, ai migranti. «Il problema riguarda Tabiano. Lì c’erano circa 60 alberghi, ne sono rimasti una quarantina, quattro hanno vinto il bando della prefettura. A Salsomaggiore gli immigrati sono una settantina su 16 mila abitanti, e non è un problema. A Tabiano, 150 su 500, e lì invece il problema c’è. Ho cercato di dare lo stop, è venuto il ministro Minniti, ha fatto la promessa che non ne arriveranno altri e finora l’ha mantenuta. Il problema è che troppi albergatori sono abituati a farsi mantenere dallo Stato, ieri con le vacanze alle terme pagate, oggi con i migranti. Ma anche gli esercenti sono divisi».

Non resta che andare a Tabiano a chiedere a loro. Il presidente degli albergatori si chiama Francesco Ravasini, proprietario dell’hotel Rossini, tre stelle superiore, 50 camere, tre dipendenti che diventano sette con la famiglia tutta impegnata nel business, pensione completa a 65 euro, occupazione media, negli ultimi duri tempi, «a voler essere ottimisti», del 30%: «a fine mese si fa fatica». Spiega: «È semplice: o crediamo che il turismo termale abbia un futuro, oppure no. Io ci credo, alcuni colleghi no e allora si riciclano con i migranti. Altri ancora, mi risulta, ci stanno pensando. Chi viene qui è una clientela anziana, non è contenta di vedere i migranti che bivaccano sulle panchine. Sia chiaro: non siamo razzisti e incidenti non ne sono mai capitati. Non dico nemmeno che se non ci fossero qui sarebbe tutto pieno. Ma forse nemmeno così vuoto».

Altro giro, altre opinioni. Gian Paolo Orlandelli, ex presidente della Pro Loco di Tabiano, proprietario dell’hotel Terme, ospita 33 migranti, 34,5 euro al giorno per ognuno, «ma fra tasse, spese, pagamenti in ritardo nelle nostre tasche resta non più del 15-20%. Perché ho deciso di cambiare lavoro? Perché io ho questo albergo da quarant’anni, costruito da mio padre con le sue mani, e non voglio farmelo portare via per pagare le tasse. E non vorrei nemmeno lasciare ai miei quattro figli solo dei debiti. Ho provato di tutto, ho costruito la piscina e il centro benessere, mi sono proposto come residence all’Università di Parma, ho cercato perfino di vendere ai cinesi. Niente da fare». Dicono che, riempiendolo di migranti, rovinate il paese. «Tabiano era già rovinato. Il termalismo è finito. Nell’ultimo anno le Terme hanno fatto 18 mila presenze. Dieci anni fa, erano 50 mila. Nessuno qui ha mai investito un euro. Poi quando si tratta di pulire il parco vengono a chiedermi i miei ragazzi».

Già, ma crede che il business dei migranti possa durare per sempre? «A me bastano altri due anni, poi vado in pensione. E sa cosa le dico? La mia è stata una scelta imprenditoriale, ma il contatto con questi ragazzi ingenui ma buoni mi ha arricchito soprattutto spiritualmente. Altro che Miss Italia, che qui a Tabiano non ha mai fatto arrivare una lira».