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Si dice che il lavoro nobiliti l'uomo. Pare che lo abbia detto Darwin ma non ci sono prove a riguardo. Ci sono invece prove che Marx abbia sostenuto un concetto simile, affermando che è il lavoro a rendere l'uomo quello che è (se non alienato, precisava). Se si lavora di più, senza esagerare, dovremmo quindi "nobilitarci". Sorvolerei invece su quanto scrivevano i nazisti all'ingresso dei campi di concentramento. Ma osserverei questa mappa, preoccupante, del lavoro in Europa.

https://a.tiles.mapbox.com/v3/raphaelza ... 525/15.908

Grazie franz, per le informazioni come sempre interessanti.

La mappa sembrerebbe fuori tema, infatti qui si parlava di lavoro nei giorni festivi, non di numero di occupati.

Occorrerebbe incrociare i dati sull'occupazione con le ore di lavoro pro-capite.

Ad occhio e croce, mi pare che non ci sia una stretta relazione tra % di occupati ed orario lavorativo, nel senso che non pare automatico come vogliono farci credere che lavorando di meno si lavora tutti.

Credo che si ricada sempre nell'errore della cosiddetta somma zero. Un classico è il teorema della redistribuzione, in base al quale quello che si toglie ai più ricchi è pari a quello che si dà ai più poveri (somma algebrica, dei più e dei meno, uguale a zero).

Ciò è falso per il reddito, così come lo è per il lavoro.

Una certa attinenza di tema c'è.

Maggiore la produttività, maggiori sono salari e redditi.
E minore è la necessità di lavorare (individualmente) tante ore al giorno o alla settimana.
E (casualmente?) dove c'è maggiore produttività ci rilevano anche tante persone al lavoro (vedi mappa, zone blu).

Dove invece la produttività scarseggia o ristagna, pochi lavorano (mappa nei colori verso il rosso) ed i pochi che lo fanno sono costretti a lavorare tante ore, per ricuperare il gap di bassa produttività.

Lavorare meno, lavorare tutti, quindi piu' che un mito è una bufala; di quelle galattiche.
Dovremmo ricalibrarlo in "lavorare meglio, lavorare tutti".

Il discorso degli orari dei negozi si innesca su questo ma appare anche la dinamica sindacale e quella geografica.
A nord, dove la produttività induce alti redditi, c'è poca propensione a concedere orari lunghi nel settore commerciale e se è vero che la sera si chiude presto, basta osservare due cose: 1) quando tramonta il sole e 2) quando iniziano a lavorare la mattina. A Nord si inizia presto e si finisce presto; Tra le 7 e le 8 aprono tutti e non serve lavorare oltre le 7-8 ore perché la produttività è alta. A Nord inoltre non solo aprono tardi ma NON fanno 3 o 4 ore di riposo al pomeriggio. Orario continuato. Chiudono presto i negozi ma anche gli uffici.

A Sud, dove invece osservo che i negozi aprono tardi la mattina e fanno una lunga pausa pomeridiana, aperture serali prolungate dovrebbero essere la norma. Inoltre anche i flussi turistici consigliano aperture 7x7 e prolungamenti serali. Che poi questo sia fatto con turnazioni è ovvio. E cosi' che si lavora tutti, se si aumenta la produttività. Ma ai sindacati queto non importa. Orari di lavoro e salari sono "variabili indipendenti". (sic).

In ogni caso l'estensione graduale e costante dell'e-commerce (già aperto 24 ore su 24, domenica incluse) renderà abbastanza presto inutile il concetto stesso di negozio o "esercizio commerciale". Molti spariranno (o diventeranno se sono in gamba anche loro negozi virtuali) e chi invece rimarrà a fornire servizi a chi vuole la vendita fisica, sarà costretto a farlo 7x7 e 24x24. Costretto dalla realtà del mercato, non da una legge.

La produttività si aumenta anche con la tecnologia mentre quest'ultima è la morte di tanti posti di lavoro; pur creandone altri e di altro tipo.

L'incremento di produttività legato al progresso tecnologico dovrebbe essere redistribuito sull'orario di lavoro portando a una sua diminuzione.

Il problema è che, se non lo fanno tutti, si esce dal mercato e questa criticità credo sia centrale per la futura condizione economica di grandi masse di persone.

Argomento già trattato a proposito dei robot ma la lingua batte sempre dove ...

Tra l'altro, se tutti i paesi raggiungessero la produttività dei migliori, temo che ci sarebbe una sovrabbondanza di offerta per cui da qualche parte bisogna pur adattare il sistema e credo che la diminuzione dell'orario di lavoro, per quanto ardua, sia la via maestra.

Questa diminuzione, sempre penso io, dovrebbe anche portare a una distribuzione dell'orario su h24 e 7x7 per forza di cose visto che, diversamente, gli impianti sarebbero sotto utilizzati.

Questo orario, in primis della produzione di beni, indurrebbe anche una dilatazione degli orari per i vari servizi.

La produttività ha avuto un calo drastico e improvviso a partire dal 2001 insieme alla caduta dei consumi,perche?
Naturalmente per la produttività serve la formazione gli investimenti,ergonomia per il lavoratore,meritocrazia e non limitarsi a dare solo il premio nel reddito ma anche scatti di livello,serve un'ambiente stimolante,e serve il rispetto dei diritti basilari del lavoratore.Per ex il mobbing provoca un calo della produttività

Robyn ha scritto:La produttività ha avuto un calo drastico e improvviso a partire dal 2001 insieme alla caduta dei consumi,perche?
Naturalmente per la produttività serve la formazione gli investimenti,ergonomia per il lavoratore,meritocrazia e non limitarsi a dare solo il premio nel reddito ma anche scatti di livello,serve un'ambiente stimolante,e serve il rispetto dei diritti basilari del lavoratore.Per ex il mobbing provoca un calo della produttività

Anche il vittimismo.

pianogrande ha scritto:Tra l'altro, se tutti i paesi raggiungessero la produttività dei migliori, temo che ci sarebbe una sovrabbondanza di offerta per cui da qualche parte bisogna pur adattare il sistema e credo che la diminuzione dell'orario di lavoro, per quanto ardua, sia la via maestra.

L'aumento di produttività (per forza dei cose dei migliori) si realizza con la specializzazione. Non è che tutti fanno scarpe o acciaio e le due cose abbondano nei magazzini per sovraproduzione. Anche negli scambi tra nazioni. Che poi si debba o si possa lavorare di meno, individualmente, è cosa piu' che auspicabile ma contemporaneamente se non devi produrre solo per il mercato interno ma anche per gran parte di quello estero, va da se' che per forza si deve lavorare in tanti. Lasci perdere le lavorazioni per cui non sei produttivo e ti concentri su quelle in cui sei al top. Questo implica alti redditi, una discreta dose di tempo libero, forte propensione al consumo e forse anche al risparmio. Non è il caso dell'Italia, of course. Ma qui se vuoi avvicinarti agli stessi risultati, partendo da una base diversa (poca formazione ed alta tassazione) devi per forza lavorare di piu'. Non di meno.

caro pianogrande la legge antimobbing esiste in tutta europa e il mobbing in Italia in genere colpisce persone produttive e capaci.E logico che la produttività cala se c'è uno scarso impegno ma fermo restando tutti i diritti basilari malattie ferie permessi pause la produttività si concentra nelle 40 ore settimanali.Il caso di amazon è un'esempio palese di alienazione del lavoro addirittura con tempi cronometrati.Quello non è lavoro è sfiancamento.Il lavoro non si conometra mai e se sei più produttivo hai il premio altrimenti no.Le aziende intelligenti non fanno mai questo investono per aumentare la produttività e in funzione di rendere il lavoro umanamente accettabile

SCHEDA ORARI NEGOZI EUROPA confcommercio


http://www.confcommercio.it/documents/1 ... 11cd32aa5e

gabriele ha scritto:SCHEDA ORARI NEGOZI EUROPA confcommercio


http://www.confcommercio.it/documents/1 ... 11cd32aa5e

Per il caso italiano la dicitura "nessuna restrizione" andrebbe corretta aggiungendo: "ma se ci provi ti becchi lo sciopero".