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Da Renzo Piano un progetto in cinque punti per salvare il Pa

Discussioni e proposte, prospettive e strategie per il Paese

Da Renzo Piano un progetto in cinque punti per salvare il Pa

Messaggioda ranvit il 09/04/2017, 11:10

Che ne pensate?

http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2017-04-08/da-renzo-piano-progetto-cinque-punti-salvare-paese-202325.shtml?uuid=AEGMfC2

L’INTERVENTO SULLE NOVITÀ DI «CASA ITALIA»
Da Renzo Piano un progetto in cinque punti per salvare il Paese
–di Renzo Piano 09 aprile 2017
Postdamer Platz, Berlino. (Marka)
Postdamer Platz, Berlino. (Marka)
Pubblichiamo sulle nostre pagine l'intervento dell'architetto e senatore a vita Renzo Piano, tenutosi ieri a Milano in occasione della presentazione delle ultime novità su Casa Italia, il piano di intervento annunciato lo scorso agosto dall'ex premier Renzi all'indomani del sisma che ha colpito il centro del Paese, e su cui il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni si è soffermato ieri nella medesima occasione.

Intanto son contento che si faccia questo incontro qui al Museo della scienza perché di scienza trattasi, la scienza della prevenzione, siamo in questo mondo di certezze, luminoso e illuminato che è quello della scienza. Io parlo, qui, non come architetto, il mio ruolo qui è istituzionale, è quello di senatore a vita, che è una ben strana istituzione ma straordinaria, la sento molto responsabilmente: è un grande onore e un grande compito. E allora questo compito lo svolgiamo ormai da tre anni sul tema delle periferie con molte delle persone che sono qui e che ringrazio. Tornerò alle periferie, però c’è stata un'emergenza, l'anno scorso è successo di tutto. Questo è un paese che è entrato in una fase emergenziale, sapendo che era fatale che succedesse: occuparsi oggi del sisma è una cosa doverosa. Il governo mi ha chiesto di occuparmene e io istituzionalmente ho pensato di dare quel che potevo dare. Naturalmente però la conduzione di questo progetto sta in Casa Italia, sta ne lavoro che Giovanni Azzone farà con i suoi e dagli interventi del Governo.

Il tema del sisma a questo punto vorrei svilupparlo non dal punto di vista degli interventi di emergenza, perché è una sfera questa di cui si occupa, grazie al cielo, un dipartimento capacissimo di farlo che è il dipartimento della protezione civile. Tuttavia, parallelamente al soccorso che è dovuto e doveroso ed è la cosa più importante da fare per sostenere le popolazioni colpite, è bene che si pensi ad alleviare i rischi sismici in futuro: il nostro è un paese sismico.

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Santuario di Padre Pio, Monastero francescano di San Giovanni Rotondo. (Marka)Sede del New York Times, New York. (Marka)
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L'Europa non è quasi toccata dal sisma, la zona sismica fortissima è quella che viene dalla Turchia, dai Balcani, la Grecia poi l’Italia. Il nostro, ripeto, è un paese sismico. Bene detto questo c'è un progetto che abbiamo sviluppato e che è basato su cinque principi: il primo è la diagnostica, tutti sanno che anche in campo medico man mano che la diagnostica è diventata più precisa, la chirurgia è diventata meno invasiva, e un edificio ed una casa sono un po’ come un corpo umano, a volte semplicemente si stacca un pilastro, si rompe un arto. La vicinanza tra la diagnostica medica e quella che si può fare sugli edifici non è così lontana, usa a volte gli stessi strumenti come la termografia come questi strumenti che appartengono alla modernità, dunque allontanarsi dal mondo delle opinioni delle ipotesi e entrare nel mondo della scienza, sapere quello che si sa e non sapere quello che non si sa, è estremamente importante. La diagnostica quindi è il primo passo seguito da una cantieristica che, nella misura in cui la diagnostica è più precisa, la cantieristica diventa più leggera, esattamente come in medicina è meno invasiva, e allora a questo punto ecco che entrano in gioco la nostra idea di cantieri leggeri, cantieri dove si può intervenire localmente con tecniche nuove, che non esistevano 50 anni fa.

Oggi con i laser, con i tagli mirati si fanno delle cose che assomigliano vagamente alle cose che si fanno in chirurgia, sono interventi molto più leggeri, e, credetemi, non sto parlando a vanvera perchè già 30 anni fa io per l'Unesco feci esperimenti in questo senso, sui centri storici, addirittura facendo dei restauri con della gente che continuava ad abitare le case su cui stavamo intervenendo.

E qui vengo al dunque perché la diagnostica e la cantieristica leggera sono così importanti? Per una semplice ragione perché non si devono necessariamente spostare le persone dalle loro abitazioni anche perché sviluppando un progetto generazionale su trenta quaranta cinquant’anni come possiamo pensare di mandar via la gente di casa per mettere le case in sicurezza? I costi sarebbero proibitivi sia sul piano finanziario che su quello umano quindi è evidente che c'è qualcosa che va studiato in questo senso.

La gente non può essere allontanata, c'è un rapporto così forte tra le persone e le pietre che sono abitate dalle persone, se cerchi un uomo trovi sempre una casa, non puoi scindere questo rapporto, anzi lo devi scindere quando c'è il dramma del sisma non puoi fare altrimenti, ma prepararsi al sisma mettersi in difesa usando delle tecniche leggere che consentano di fare questo, non si potrà fare sempre , ci saranno dei in cui sarà necessario allontanare magari per tempi brevi, ma l’importante è non interrompere il ciclo vero dell'abitazione, non separare le persone dalla propria casa.

Il quarto punto importante è quello che ci sia un progetto educativo, parlo del processo di partecipazione, o meglio con la gente bisogna parlare, non si possono fare queste cose così bisogna lavorare con le persone, educarle, bisogna anche educare eventualmente chi fa queste operazioni. E poi c'è certamente un progetto economico-finanziario, è ovvio, bisogna fare dei lavori, che naturalmente sono leggeri, perché stiamo parlando di interventi che sono molto più leggeri non sono opere distrutte però vanno diluiti nel tempo, non mi dilungo su questo punto, perché tutti sanno che i costi di ricostruzione, a parte quelli umani, di tutte le perdite umani, i costi di ricostruzione sono giganteschi, i costi di prevenzione, come nella medicina preventiva, soprattutto in certi paesi, sono costi minimi.

Quindi questi sostanzialmente sono i cinque principi base, e questi principi sono altamente semplici e altamente complessi che di fatto è impossibile arrivare ad una normativa quindi ad un progetto complessivo generazionale nel tempo, senza passare attraverso quella che la scienza chiama i casi di studio.

I prototipi, non c'è scienza che non passi attraverso la sperimentazione quindi l'idea è questa: facciamo una decina di cantieri pilota che poi diventeranno attraverso il lavoro che Casa Italia sta facendo magari 9 oppure 12, non importa, in ogni caso un numero ragionevole, non cento o di più .

Quali sono i cantieri pilota? Intanto quelli sparsi in tutto l'arco appeninico, dieci cantieri sostanzialmente caratterizzati dal fatto che appartengono a diverse tipologie costruttive, una casa può essere costruita in pietra, in cemento e così via, le case antiche e quelle recenti queste costruite in cemento, soprattutto quelle costruite nel dopoguerra in cemento sono pericolosissime. Questi cantieri sono quasi delle piccole università, piccole scuole perché ci devono dare, come si fa in scienza, gli elementi sulla base dei quali poi impostare il lavoro definitivo. Per fare questo ci vogliono due prese di coscienza collettive, due piccole rivoluzioni culturali: smettere di parlare di fatalità, questo è un paese dove si parla troppo spesso di fatalità, non c'è niente di fatale nel sisma. Non esiste la fatalità, la natura non è buona o cattiva, è semplicemente indifferente nella sua grandiosità, nei nostri confronti, però ci ha dotato della nostra intelligenza con la quale abbiamo imparato a sopravvivere con questa deliziosa natura che ogni tanto ci fa a pezzi ma che io adoro.

“Dobbiamo uscire dal medioevo oscuro della fatalità, per entrare nel luminoso presente delle chiarezze scientifiche”
Renzo Piano


Con questa intelligenza abbiamo sempre costruito argini, case, vestiti dighe ed allora perché non possiamo difenderci, non dobbiamo difenderci da questo mostro che è il sisma? È chiaro che quello che sto dicendo è solo la fiducia nella scienza, dobbiamo uscire dal medioevo oscuro della fatalità, per entrare nel luminoso presente delle chiarezze scientifiche . Non so se è una rivoluzione culturale ma sicuramente una presa di coscienza collettiva . Importante è anche l'orgoglio della bellezza o meglio il fatto che forse bisogna rendersi conto, tutti, che il nostro è davvero un paese bellissimo e quando parlo di bellezza non parlo solo di bellezza dei monumenti che c'è ed è straordinaria, le nostre chiese i nostri palazzi, ma della bellezza diffusa dei nostri borghi delle nostre 100 città, dei nostri 10000 borghi, una bellezza straordinaria che ci appartiene o meglio . Mi sento chiedere spesso: ma non è che voi italiani siete un po’ disattenti voi italiani? ci appartiene o siamo solo custodi? di questa bellezza? Siano custodi e dobbiamo tenerla salda, noi ci accorgiamo della bellezza solo quando ci casca addosso, questa bellezza noi la dobbiamo trasmettere ai nostri figli e possibilmente in sicurezza. Come possiamo pensare di lasciare in dote ai nostri figli edifici che cascano se c'è un sisma?

Queste due ultime cose non so che tipo di cornice normativa possano avere, ma fanno parte in fondo fanno parte del nostro dna italiano: cioè la fiducia nella scienza, che è una piccola nostra invenzione, e l’orgoglio della bellezza come intima soddisfazione.
Il 60% degli italiani si è fatta infinocchiare votando contro il Referendum che pur tra errori vari proponeva un deciso rinnovamento del Paese...continueremo nella palude delle non decisioni, degli intrallazzi, etc etc.
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Re: Da Renzo Piano un progetto in cinque punti per salvare i

Messaggioda pianogrande il 09/04/2017, 12:57

Magari come architetto no ma come senatore a vita sicuramente sì (visto che è in questa veste che dichiara di parlare) Renzo Piano non può fare un discorso esclusivamente tecnico e asettico e sul quale non ci sarebbe niente da ridire se non da parte di altrettanti tecnici.

Il discorso che Renzo Piano non fa è quello sulle condizioni in cui si lavora.

In soldoni, quali sono gli ostacoli che si frappongono tra questo tipo di approccio e quello mafioso e corrotto che ha permesso di avere proprio gli edifici pubblici come soggetto debole in queste catastrofi?

Come mai le case "di cemento" sono le più pericolose pur essendo le più nuove?

Cosa bisogna fare perché il campo dell'edilizia venga almeno decentemente ripulito da quelli che davanti al terremoto si fanno due risate al telefono?

Perché per avere "le casette" a Norcia e Arquata etc. prima tutti si sono scandalizzati che ci volevano sette mesi per poi scoprire che sette mesi non sono neanche bastati e siamo arrivati all'insulto della estrazione a sorte?

Non si può parlare da politico parlando solo di laser e cemento.
La politica è qualcosa di più sporco pur volendo usare quel termine in senso buono.
Fotti il sistema. Studia.
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Re: Da Renzo Piano un progetto in cinque punti per salvare i

Messaggioda trilogy il 10/04/2017, 14:01

pianogrande ha scritto:....Perché per avere "le casette" a Norcia e Arquata etc. prima tutti si sono scandalizzati che ci volevano sette mesi per poi scoprire che sette mesi non sono neanche bastati e siamo arrivati all'insulto della estrazione a sorte?...


Per chiudere la più semplice gara d'appalto in Italia ci vogliono dai sette ai quattordici mesi, sempre che non ci siano ricorsi al tar, indagini ecc. ecc. Poi le casette le devi produrre, consegnare, montare, collaudare. :mrgreen:
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Re: Da Renzo Piano un progetto in cinque punti per salvare i

Messaggioda trilogy il 10/04/2017, 14:14

ranvit ha scritto:Che ne pensate?

[i]http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2017-04-08/da-renzo-piano-progetto-cinque-punti-salvare-paese-202325.shtml?uuid=AEGMfC2

L’INTERVENTO SULLE NOVITÀ DI «CASA ITALIA»
Da Renzo Piano un progetto in cinque punti per salvare il Paese
–di Renzo Piano 09 aprile 2017

Quindi questi sostanzialmente sono i cinque principi base, e questi principi sono altamente semplici e altamente complessi che di fatto è impossibile arrivare ad una normativa quindi ad un progetto complessivo generazionale nel tempo, senza passare attraverso quella che la scienza chiama i casi di studio.
I prototipi, non c'è scienza che non passi attraverso la sperimentazione quindi l'idea è questa: facciamo una decina di cantieri pilota che poi diventeranno attraverso il lavoro che Casa Italia sta facendo magari 9 oppure 12, non importa, in ogni caso un numero ragionevole, non cento o di più .....


Scienza? Qua parliamo di appalti di lavori, quindi di norme, procedure, e soprattutto controlli prima durante dopo.
Nel mondo reale della pubblica amministrazione italiaota la scienza non è prevista, esiste la norma di legge, e questa dice che non puoi assumerti rischi, e progetto pilota significa appunto: rischio!
Rischio che il progetto fallisca, altrimenti non sarebbe progetto pilota; e qualcuno ti monterà la campagna giornalistica sul progetto fallito e la corte dei conti ti chiederà i danni;
rischio di fare una cosa che nessuno a mai fatto prima, quindi di adottare una procedura che qualcuno ti contesterà e per cui sarai chiamato a rispondere davanti al giudice;
Tutto poi deve essere validato e certificato, e se quella costruzione, per caso, dopo dieci anni subisce danni per una nuova scossa di terremoto, verrai chiamato a risponderne in trbunale;
La legge prevede il RUP (reponsabile unico di procedimento) e nessuno, sano di mente, farebbe il RUP di un progetto pilota in edilizia, bisognerebbe trovare un senzadimora, nullatenente che si presta a firmare i documenti. :mrgreen:
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Re: Da Renzo Piano un progetto in cinque punti per salvare i

Messaggioda pianogrande il 10/04/2017, 18:56

trilogy ha scritto:
pianogrande ha scritto:....Perché per avere "le casette" a Norcia e Arquata etc. prima tutti si sono scandalizzati che ci volevano sette mesi per poi scoprire che sette mesi non sono neanche bastati e siamo arrivati all'insulto della estrazione a sorte?...


Per chiudere la più semplice gara d'appalto in Italia ci vogliono dai sette ai quattordici mesi, sempre che non ci siano ricorsi al tar, indagini ecc. ecc. Poi le casette le devi produrre, consegnare, montare, collaudare. :mrgreen:


Ecco perché se Renzo Piano vuole parlare in veste di politico (come dichiara nell'articolo) e si mette a teorizzare di tecniche di avanguardia mi viene il legittimo sospetto che ci stia prendendo per...
Fotti il sistema. Studia.
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