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Ancora una volta il partito trasversale del NO all'opera

Discussioni e proposte, prospettive e strategie per il Paese

Ancora una volta il partito trasversale del NO all'opera

Messaggioda mariok il 02/04/2017, 16:59

Nessun problema per i 38 km del nuovo troncone Basilicata-Salento dell'Acquedotto pugliese (diametro del tubo 1,40 metri), che ha comportato l'eradicazione (provvisoria) di 2.500 ulivi e che è stato inaugurato proprio da Michele Emiliano

Con Emiliano, contro il gasdotto, c'è anche Vendola, che nel suo «decennio» ha regalato alla Puglia assurde discariche, pale eoliche e pannelli fotovoltaici come da nessun'altra parte, con espianto (perenne) di migliaia di ettari di uliveti e vigneti. Senza che Emiliano, e l'altro caballero della protesta anti-gasdotto, Grillo, abbiano emesso un solo sospiro per le campagne e il paesaggio scempiati.

E allora?

chi ha interesse a «non» fare il gasdotto, che, guarda caso, non attraverserà la Russia e perlomeno non farà di Italia e Ue una specie di Ucraina?


Puglia, i No Tap e quella strana
protesta contro il gasdotto


Venerdì sera esplose bombe carta davanti all’hotel a Lecce che ospita i poliziotti. All’alba di sabato ripresi i lavori di espianto degli ulivi a Melendugno. La protesta degli ambientalisti e gli interessi in campo
di Carlo Vulpio

È strana questa protesta «ambientalista» contro il gasdotto Azerbaigian-Italia. È strana perché il metano è il meno inquinante tra tutti i combustibili fossili: non c'è paragone con il petrolio o con il carbone, che alimentano, per esempio, le due centrali elettriche di Brindisi (tra le più inquinanti d'Europa) e l'Ilva (la più grande acciaieria europea, produttrice incontrollata di cancerogeni e di diossina). Il gasdotto - un tubo del diametro di 90 centimetri, a 10 metri di profondità - sboccherà nell'entroterra, a 8 chilometri dalla costa.

Ma ci sono gli ulivi sul tracciato e bisogna fare attenzione. Giusto. Infatti ne sono stati espiantati 211, e saranno tutti ripiantati. Ma fossero anche di più? È la Xylella il nemico degli ulivi, non il gasdotto. Come non lo sono i 38 km del nuovo troncone Basilicata-Salento dell'Acquedotto pugliese (diametro del tubo 1,40 metri), che ha comportato l'eradicazione (provvisoria) di 2.500 ulivi e che è stato inaugurato proprio da Michele Emiliano. Con un discorsetto opposto a quelli che egli fa per alzare la temperatura del gas. Con Emiliano, contro il gasdotto, c'è anche Vendola, che nel suo «decennio» ha regalato alla Puglia assurde discariche, pale eoliche e pannelli fotovoltaici come da nessun'altra parte, con espianto (perenne) di migliaia di ettari di uliveti e vigneti. Senza che Emiliano, e l'altro caballero della protesta anti-gasdotto, Grillo, abbiano emesso un solo sospiro per le campagne e il paesaggio scempiati.
Si poteva far approdare il gasdotto a Brindisi, dicono Emiliano & Co. Fingendo di non sapere che dire Brindisi significa dire mai, dato che per la Direttiva Seveso III, la città è «area a rischio di incidente rilevante». E allora ecco che «in Azerbaigian non vengono rispettati i diritti umani». Come se Cina, Kazakhstan, Arabia Saudita, Nigeria, Algeria e i tanti altri nostri partner commerciali fossero democrazie liberali. Infine, la mafia. Poteva mancare la mafia del gas azerbaigiano, con un tubo che attraversa Georgia, Turchia, Grecia, Albania? Certo che no. Ma se anche questo non bastasse, ecco la domanda jolly: chi ha interesse a fare «quel» gasdotto? E se invece ci chiedessimo: chi ha interesse a «non» fare il gasdotto, che, guarda caso, non attraverserà la Russia e perlomeno non farà di Italia e Ue una specie di Ucraina?
2 aprile 2017 (modifica il 2 aprile 2017 | 08:29)
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Re: Ancora una volta il partito trasversale del NO all'opera

Messaggioda pianogrande il 03/04/2017, 0:13

Grazie Mariok.

Mi hai dato lo spunto per sollevare il problema in altra sede.
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Re: Ancora una volta il partito trasversale del NO all'opera

Messaggioda mariok il 03/04/2017, 12:46

Ovviamente i professionisti della protesta, come Luca Casarini, non potevano mancare.

E naturalmente i grillini ci si sono buttati a pesce.

Gasdotto Tap, in Salento anche i manifestanti della Val Susa: blocchi stradali e lavori fermi
Le barricate contro Tap
Resta alta la tensione a Melendugno dove non sono ripresi i lavori per l'espianto degli ulivi: impossibile per i camion raggiungere l'area di lavoro presidiata da oltre 500 persone. Tra queste ci sono circa 30 No Tav

di CHIARA SPAGNOLO

LECCE - Lavori fermi e protesta sotto la pioggia: il diciottesimo giorno al cantiere Tap, per la realizzazione del gasdotto che dall'Azerbaijan arriverà fino a Melendugno, porta almeno 500 manifestanti nell'area di San Basilio, nonostantela pioggia. I camion della multinazionale non sono arrivati sul cantiere e non si è visto neppure l'enorme spiegamento di forze dell'ordine, che ha presidiato la zona nelle ultime due settimane.
Gasdotto Tap, massi e vecchie tv per fermare i camion

Il fronte contro il gasdotto sembra però molto rafforzato, in virtù degli appelli lanciati da più piazze durante il week end. Grande è stato l'impatto mediatico della manifestazione di sabato primo aprile, alla quale hanno partecipato numerosi bambini e adolescenti, che ha bloccato tre camion carichi di ulivi diretti al sito di stoccaggio della Masseria del Capitano, sulla strada che da Melendugno conduce a Calimera.

Arrivano anche dalla Val di Susa e da Torino le persone che vogliono dare sostegno alle comunità salentine impegnate nelle proteste contro la realizzazione del gasdotto Tap a Melendugno. Un gruppo di circa trenta persone è giunto con piccoli pulmini, noleggiati per l'occasione e si fermera' in Salento fino a giovedì, tra questi c'è anche l'attivta Luca Casarini. I più giovani hanno portato con se le tende per sistemarsi nel presidio No Tap aperto di fronte al cantiere, mentre le persone più anziane saranno ospitate da alcuni attivisti salentini.

"Siamo arrivati per portare la solidarietà fisica alla lotta dei salentini - ha spiegato Franco - anche qui, come in Val di Susa, si tratta di una grande opera, spacciata come modernismo, che la gente del posto non vuole e fa bene ad opporsi, perché non si tratta solo di una tubatura ma di quello che c'è dietro".

Resta forte l'eco dell'assemblea pubblica di domenica 2 aprile in piazza Sant'Oronzo a Lecce, dove i sindaci che sostengono il primo cittadino di Melendugno, Marco Poti', hanno chiesto alla popolazione di partecipare alla protesta. Sono 82 finora i sindaci che hanno firmato l'appello al Presidente della Repubblica, su 97 salentini, nonché molti parlamentari di Sinistra Italiana e del Movimento 5 stelle e qualche consigliere regionale.

Proprio uno dei leader pentastellati, Alessandro Di Battista, domenica ha partecipato a una manifestazione a San Foca, definendo "un esempio i pugliesi che stanno partecipando a questa battaglia" e incitando i manifestanti a proseguire "la

lotta pacifica, che sicuramente raggiungerà un risultato".


I primi a proseguire sono gli attivisti del Presidio No Tap, attivo dal 17 marzo, costituito attorno al nucleo storico del Comitato No Tap e operativo in un terreno privato davanti al cancello del cantiere. Nell'area di San Basilio, nella notte tra domenica e lunedì, sono ricomparsi i blocchi stradali composti da pietre e materiale di risulta, per rallentare l'eventuale arrivo dei camion Tap.
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Re: Ancora una volta il partito trasversale del NO all'opera

Messaggioda pianogrande il 03/04/2017, 14:47

Ma non si potrebbe (mi dispiace che l'1 - 4 sia passato) organizzare una manifestazione... non so... no troc e aspettare il dibba sfoderando solo all'ultimo momento un bello striscione dibba dibba vaffa vaffa o giù di lì?

Questo si accoda a tutto.
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Re: Ancora una volta il partito trasversale del NO all'opera

Messaggioda trilogy il 03/04/2017, 14:50

L'ipotesi iniziale è interessante, il problema queste cose è dimostrarle. Poi si potrebbe fare un bello scambio come si faceva sul ponte di berlino negli anni 50 8-)
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Re: Ancora una volta il partito trasversale del NO all'opera

Messaggioda pianogrande il 03/04/2017, 15:03

trilogy ha scritto:L'ipotesi iniziale è interessante, il problema queste cose è dimostrarle. Poi si potrebbe fare un bello scambio come si faceva sul ponte di berlino negli anni 50 8-)


Magari su un bel viadotto costruito dalla mafia.

Giuro che l'ho pensato davvero e mi vergogno.
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Re: Ancora una volta il partito trasversale del NO all'opera

Messaggioda mauri il 03/04/2017, 19:33

ma forse tutti i torti non hanno, se l'inchiesta non è una bufala sacrosanto NOTAP fino a prova contraria
anche perchè ci raccontano spiantano 250 ulivi ma in realtà sono 10.000, ma è anche vero che dopo l'espianto con il reimpianto sopravvivono, i motivi sono altri nascoti? beh 45 miliardi sono tanti ma tanti soldi
ciao mauri


http://espresso.repubblica.it/inchieste ... =HEF_RULLO
In Italia finora sono iniziati solo i lavori preparatori del micro-tunnel previsto dal ministero dell’Ambiente per non devastare una costa che vive di turismo: una galleria di cemento che parte in mare, a 800 metri dalla riva, passa sotto la spiaggia e riaffiora nei campi, a 700 metri dalla battigia. Da lì il progetto continua su terra, per altri 8,2 chilometri, fino a un nuovo terminale di recezione: qui il consorzio Tap prevede di spostare 1.900 alberi secolari. Per collegarsi alla rete nazionale del gas, poi, servono altri 55 chilometri di condotte fino a Mesagne, vicino a Brindisi. Gli olivi a rischio, in totale, salgono così a 10 mila.
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Re: Ancora una volta il partito trasversale del NO all'opera

Messaggioda pianogrande il 03/04/2017, 23:22

Mi gelo un po' davanti a questo articolo.

Seguirò sicuramente gli sviluppi della storia.

Comunque del gasdotto non possiamo fare a meno per non consegnarci al nemico mani e piedi.
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Re: Ancora una volta il partito trasversale del NO all'opera

Messaggioda trilogy il 04/04/2017, 10:06

L'articolo manca della storia iniziale. Questo gasdotto è stato deciso in america non a bruxelles, per limitare il peso dei russi sul gas ed estendere l'influenza europea e americana in asia e nel caucaso. È stata fatta una guerra in georgia, ed e' stata creata in quel paese, una grande base militare americana per garantire la copertura del tracciato. La strategia di espansione nell'area è stata poi consolidata con la decisione che la georgia entrerà a far parte nell'unione europea. Pensare che un'opera del genere si possa fare senza accordi preliminari tra Stati, e senza copertura militare, (assicurata dagli Usa) del tracciato è ridicolo. È un opera strategica a tutti gli effetti perché fa parte di una strategia geopolitica molto più grande del semplice gasdotto, il fatto che sia realizzata da privati è irrilevante
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Re: Ancora una volta il partito trasversale del NO all'opera

Messaggioda pianogrande il 04/04/2017, 10:35

Un piano che ora va un po' a sbattere contro l'alleanza Trump - Putin contro L'Unione Europea.

Sicuramente non sono alleati in tutto ma contro l'Unione Europea si direbbe proprio di sì.

Il fatto che queste sfere di influenza si debbano materializzare in una ulteriore espansione dell'Unione Europea (la Georgia?) mi fa davvero paura.

Che facciamo?
Ci allarghiamo ancora aumentando il già disastroso pancotto solo perché qualcuno possa piazzare qualche altra bandierina?
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