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Il governo della paura e dell'agonia

Discussioni e proposte, prospettive e strategie per il Paese

Il governo della paura e dell'agonia

Messaggioda mariok il 18/03/2017, 11:02

Gentiloni è persona simpatica e rispettabile.

Ma ciò non ne fa necessariamente un capo di governo all'altezza. E mi pare che ne abbiamo più di qualche segnale.

La vicenda dei voucher è una innegabile ammissione di debolezza. Il 4 dicembre ha ormai lasciato un segno indelebile: la paura di sostenere un confronto deciso con gli avversari la fa da padrona. Ormai la priorità sembra quella di mantenere a tutti i costi un equilibrio che si avverte sempre più instabile.

La somiglianza con Letta ed il suo governo è impressionante.

Anche il caso Lotti è significativo. Chiedergli di farsi momentaneamente da parte in attesa di un chiarimento della sua posizione, sarebbe stato il minimo per non dare altre polveri ai bombardamenti grillini. Ed invece anche qui è prevalsa la paura: la preoccupazione di alterare un equilibrio evidentemente precario sul quale si regge questo governo.

Altro segnale, forse ancora più grave e preoccupante, è la timidezza con cui si sta gestendo l'evento dell'anniversario del trattato di Roma, dal quale si vede ormai chiaramente che non verrà nessuna svolta, né alcun minimo elemento di cambiamento rispetto ad una situazione europea in stato di decomposizione. L'intervento di Gentiloni ieri al senato è stato di un grigiore quasi deprimente.

C'è chi apprezza, con qualche ragione, il profilo di un personaggio la cui cifra sembra essere la mansuetudine e la buona educazione, dopo una stagione renziana caratterizzata da atteggiamenti sfrontati e talvolta spavaldi.

I retroscena ipotizzano che dietro questa scelta ci sia la regia dello stesso Renzi, che ormai, evidentemente segnato dalla botta del 4 dicembre, blocca qualunque elemento di disturbo per una sua improbabile rimonta.

Non so se sia così o se piuttosto questa "svolta" di tipo democristiano, che prelude alla stagione politica che ci aspetta grazie alla sconfitta di ogni ambizione riformistica e maggioritaria, sia in realtà subita da un renzi ormai prigioniero delle varie correnti che agiscono all'interno di un PD sempre più balcanizzato.

Quello che mi sembra certo è che si è imboccata la via del suicidio politico a tutto vantaggio dei populismi di grillo e salvini.

Tanto valeva, cosa che ho sostenuto dall'inizio di questa fine preannunciata, che renzi si ritirasse dalla scena completamente per un congruo periodo.
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Re: Il governo della paura e dell'agonia

Messaggioda pianogrande il 18/03/2017, 12:05

Torno sulla scoperta della potenza distruttrice di un referendum in un sistema tripolare.

Non per niente, nei provvedimenti respinti dal NO vi era anche l'aumento del numero di firme necessarie per fare un referendum.

Tu puoi stare al governo in base a una legge elettorale di tipo maggioritario ed avere anche una maggioranza che garantisca la stabilità/governabilità.
Il problema è che, in caso di referendum, hai bisogno di un sostegno che vada oltre il 50%.

Cosa ci vuole (tra l'altro in una era di comunicazione veloce e capillare ben diversa da quella degli anni quaranta) a raccogliere mezzo milione di firme se si mettono in moto gli altri due poli e magari anche i sindacati e aggiungiamoci anche i traditori ridens del tuo partito?

Allora verranno fuori referendum anche sulle modifiche dell'orario ferroviario o sul colore dei biglietti del tram.

Il primo referendum è stato sulla scelta tra monarchia e repubblica.

Poi abbiamo avuto quelli sul divorzio e sull'aborto.

Siamo arrivati ai voucher.

Vogliamo fare in modo che un referendum sia la cosa seria; addirittura solenne, che sono stati i primi della storia repubblicana o vogliamo subirlo e svilirlo come uno dei tanti metodi di ostruzionismo?

Allora, due o tre milioni di firme e solo tanto per cominciare in modo che la raccolta firme rappresenti già l'interesse popolare generale per la questione.
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Re: Il governo della paura e dell'agonia

Messaggioda mariok il 18/03/2017, 13:51

Il problema non è il referendum o meglio non è solo il referendum.

Non ci sarebbe nulla di male, anzi sarebbe positivo, un ricorso al referendum anche frequente e per questioni non di enorme portata. E' l'uso in chiave destabilizzante che è perverso.

Il problema è il ritorno alla politica del consociativismo, delle cosiddette concertazioni, che nell'attuale miseria della politica significano inciuci, spartizione, veti incrociati.

Per due anni, col primo renzi, abbiamo avuto l'illusione che una svolta fosse possibile. Ma l'illusione è durata poco.

Eccoci tornati alla palude di sempre, allo scambio di "favori" (ieri mi hai dato una mano su Lotti, oggi ti restituisco il favore con Minzolini), ai ricatti incrociati, alle mediazioni tra i capi-corrente e capi-partitini.

Bene. Abbiamo eliminato il pericolo "dell'uomo solo al comando". Eccola la gestione "collettiva": paralisi e compromessi al ribasso. E debolezza fino alla irrilevanza nei rapporti internazionali.

Non scordiamoci che il fascino dell'uomo forte è sempre in agguato nel popolo italiano, ma non inteso come autorevolezza basata su un forte mandato democratico, ma come pulsione autoritaria di un qualche dittatorello spregiudicato.

E da questo punto di vista, Grillo ha il profilo ideale.
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Re: Il governo della paura e dell'agonia

Messaggioda Robyn il 18/03/2017, 14:36

bisogna studiare bene il principio di azione e reazione della fisica.In Italia proporzionale e bicameralismo perfetto sono la conseguenza del fascismo.Adesso tornati ad un principio più stabile fondato sull'alternanza intelligentemente il paese la destra la sinistra il centro non hanno pensato che questo non significasse affatto fare quello ci pare e piace e la conseguenza è stata una regressione al proporzionale e al bicameralismo per reazione.Questo a mio parere è stato così perche abbiamo un deficit ampio di democrazia liberale.Solo se si assorbono a fondo i principi della liberal-democrazia si puo pensare ad un sistema stabile fondato sulla democrazia dell'alternanza e questo c'è se costituzionalmente sono garantiti tutti gli equilibri e la distribuzione del potere e primi ministri come Gentiloni insieme al parlamento sono i più indicati a guidare questo cambiamento
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Re: Il governo della paura e dell'agonia

Messaggioda pianogrande il 18/03/2017, 15:27

D'accordissimo che il problema non è "solo" il referendum.

E' stato il problema principale in questo frangente dei voucher.

La pulsione dittatoriale di Grillo la conosciamo ormai benissimo a partire dagli attacchi all'informazione nemica e gli atteggiamenti squadristici visti in varie occasioni e fino alle finte primarie dove di primario c'è solo la volontà del Beppe messia capo della setta o della chiesa che dir si voglia.

Quanto al livello di democrazia del nostro paese è proprio l'autorevolezza che manca; l'affidabilità.

Il mandato è sempre debole e finisce per alimentare la voglia di dittatura (sissì; ho detto proprio dittatura).

L'identificazione della democrazia con la debolezza e l'inconcludenza è fortemente radicata nella nostra cultura e l'attuale classe politica non è affatto democratica proprio perché contribuisce in primis a confermare questa idea.

La democrazia può essere forte ma con una classe politica che vuole tutti al comando con frazioni di potere esattamente proporzionali ai voti e alle amicizie e alle influenze e ai ricatti e ... che immagine può dare della democrazia?

Può dare solo quella immagine di cui si nutrono gli aspiranti dittatori.
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Re: Il governo della paura e dell'agonia

Messaggioda Robyn il 18/03/2017, 15:40

Per me Gentiloni và bene bisogna smetterla con questo vizio di buttare giù i governi,questo è il terzo governo della legislatura.In merito alle riforme costituzionali la strada non è persa ma bisogna fare riforme realistiche abbandonando le illusioni del folclore costituzionale e non riguardano il numero dei parlamentari ma la fine del bicameralismo perfetto per andare a quello differenziato e pensare di elimnare completamente il senato oltre che un'illusione ottica un pericolo le cui conseguenze non sono prevedibili.Se si crea un forte squilibrio fra la rappresentanza della camera e quella del senato si compromettono gli equilibri per cui meglio 190-200 membri al senato.In merito al governo non sceglierei mai la sfiducia costruttiva ,ma la stabilità è assicurata dal un modello elettorale uninominale con primarie di collegio.Per il governo stabilirei oltre che la nomina la revoca di un ministro dal presidente della repubblica in breve il modello westminster.La sfiducia costruttiva o il presidenzialismo per un paese fatto come l'Italia non è per nulla indicato.Quindi non bisogna ascoltare ne zagrebeschi che vuole il proporzionale con la sfiducia costruttiva e addirittura il senato dei cento ne berlusconi che vuole il presidenzialismo con il proporzionale
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Re: Il governo della paura e dell'agonia

Messaggioda trilogy il 20/03/2017, 11:15

Robyn ha scritto:....In merito alle riforme costituzionali la strada non è persa ma bisogna fare riforme realistiche abbandonando le illusioni del folclore costituzionale e non riguardano il numero dei parlamentari ma la fine del bicameralismo perfetto per andare a quello differenziato e pensare di elimnare completamente il senato oltre che un'illusione ottica un pericolo le cui conseguenze non sono prevedibili.Se si crea un forte squilibrio fra la rappresentanza della camera e quella del senato si compromettono gli equilibri per cui meglio 190-200 membri al senato.In merito al governo non sceglierei mai la sfiducia costruttiva ,ma la stabilità è assicurata dal un modello elettorale uninominale con primarie di collegio.....


Qua le riforme costituzionali sono morte e sepolte, siamo tornati alla prima repubblica, c'è una maggioranza per dire NO a qualunque riforma, ma non c'è una maggioranza per dire SI ad una riforma..Il parlamento non è in grado neanche di scrivere una legge elettorale condivisa.
Piuttosto c'è il problema di ripristinare le province....su quello saranno tutti d'accordo :mrgreen:

“E’ indispensabile che Governo e Parlamento si facciano carico, attraverso specifici provvedimenti, di assicurare gli stanziamenti necessari a quegli enti territoriali, primi fra tutti le province e le città metropolitane, che hanno assicurato finora la tenuta di servizi fondamentali”, lo ha sostenuto Massimo Garavaglia, Coordinatore della Commissione Affari finanziari della Conferenza delle Regioni nel corso di una audizione sul tema “finanza delle Province e delle Città metropolitane” alla Commissione parlamentare sull’attuazione del Federalismo fiscale.
“Del resto – ha proseguito Garavaglia - tramontata l’ipotesi del superamento definitivo delle Province, a seguito dell’esito del referendum sulla riforma costituzionale,non si può pensare di abbandonare a sé stessi enti che hanno dignità e copertura costituzionale e che rischiano diversamente di andare incontro al dissesto nel corso del 2017. Per questo motivo la Conferenza delle Regioni, in una prospettiva di leale collaborazione istituzionale, cercherà di promuovere iniziative per migliorare il percorso attuativo della Legge Delrio (L.56/2014)”.
Agli atti della Commissione parlamentare per l’attuazione del Federalismo fiscale, l’Assessore Garavaglia ha lasciato un documento, approvato dalla Conferenza delle Regioni il 19 gennaio in cui, fra l’altro, si ripercorrono le tappe di un percorso che ha portato ad un ridimensionamento delle Province con la riduzione della loro spesa corrente di 1 miliardo per il 2015, 2 miliardi per il 2016 e 3 miliardi a decorrere dal 2017.

fonte: http://www.regioni.it/home/province-e-c ... ione-1574/
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Re: Il governo della paura e dell'agonia

Messaggioda pianogrande il 20/03/2017, 12:17

Vorrei guardare in faccia chi diceva che non sarebbero arrivate le cavallette.

Nel dopo referendum siamo arrivati, dopo tante fatiche, al momento di raccogliere i frutti di quello che è stato seminato.

Dalla sanità Arlecchino alle province che rialzano la testa, il paese rimane col suo tanfo di muffa, arretrato e non gestibile.

Ma solo con i governi dodecapartiti toccheremo le più alte vette.

Per le responsabilità non reclama ancora nessuno.
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Re: Il governo della paura e dell'agonia

Messaggioda gabriele il 20/03/2017, 13:01

pianogrande ha scritto:
Dalla sanità Arlecchino alle province che rialzano la testa, il paese rimane col suo tanfo di muffa, arretrato e non gestibile.


la responsabilità di quanto sta succedendo ha un nome e un cognome. Un supergiovane che doveva lasciare la politica se perdeva il referendum
Chi sa, fa. Chi non sa, insegna. Chi non sa nemmeno insegnare, dirige. Chi non sa nemmeno dirigere, fa il politico. Chi non sa nemmeno fare il politico, lo elegge.
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Re: Il governo della paura e dell'agonia

Messaggioda Robyn il 20/03/2017, 15:31

Perche le province e non le città metropolitane?le province dovrebbero andare in disuso.La riforma del titolo V ha introdotto le città metropolitane che sono più piccole e più vicine alle esigenze del federalismo e non ha eliminato le province ecco che ci ritroviamo un livello in più
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