Gentiloni è persona simpatica e rispettabile.
Ma ciò non ne fa necessariamente un capo di governo all'altezza. E mi pare che ne abbiamo più di qualche segnale.
La vicenda dei voucher è una innegabile ammissione di debolezza. Il 4 dicembre ha ormai lasciato un segno indelebile: la paura di sostenere un confronto deciso con gli avversari la fa da padrona. Ormai la priorità sembra quella di mantenere a tutti i costi un equilibrio che si avverte sempre più instabile.
La somiglianza con Letta ed il suo governo è impressionante.
Anche il caso Lotti è significativo. Chiedergli di farsi momentaneamente da parte in attesa di un chiarimento della sua posizione, sarebbe stato il minimo per non dare altre polveri ai bombardamenti grillini. Ed invece anche qui è prevalsa la paura: la preoccupazione di alterare un equilibrio evidentemente precario sul quale si regge questo governo.
Altro segnale, forse ancora più grave e preoccupante, è la timidezza con cui si sta gestendo l'evento dell'anniversario del trattato di Roma, dal quale si vede ormai chiaramente che non verrà nessuna svolta, né alcun minimo elemento di cambiamento rispetto ad una situazione europea in stato di decomposizione. L'intervento di Gentiloni ieri al senato è stato di un grigiore quasi deprimente.
C'è chi apprezza, con qualche ragione, il profilo di un personaggio la cui cifra sembra essere la mansuetudine e la buona educazione, dopo una stagione renziana caratterizzata da atteggiamenti sfrontati e talvolta spavaldi.
I retroscena ipotizzano che dietro questa scelta ci sia la regia dello stesso Renzi, che ormai, evidentemente segnato dalla botta del 4 dicembre, blocca qualunque elemento di disturbo per una sua improbabile rimonta.
Non so se sia così o se piuttosto questa "svolta" di tipo democristiano, che prelude alla stagione politica che ci aspetta grazie alla sconfitta di ogni ambizione riformistica e maggioritaria, sia in realtà subita da un renzi ormai prigioniero delle varie correnti che agiscono all'interno di un PD sempre più balcanizzato.
Quello che mi sembra certo è che si è imboccata la via del suicidio politico a tutto vantaggio dei populismi di grillo e salvini.
Tanto valeva, cosa che ho sostenuto dall'inizio di questa fine preannunciata, che renzi si ritirasse dalla scena completamente per un congruo periodo.