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Ma in che mondo siamo?

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Ma in che mondo siamo?

Messaggioda mariok il 08/03/2017, 21:11

Non so chi debba farsi carico di situazioni dolorose come questa: se l'azienda o il welfare.

Quello che è certo è che il senso di solitudine che una persona trattata in questo modo deve provare, è inaccettabile.

Licenziato dopo trapianto,
alla Oerlikon i colleghi scioperano


Dopo l’operazione Antonio Forchione, 55 anni, era rimasto invalido. La lettera di licenziamento al ritorno in fabbrica dopo la malattia. L’operaio farà causa
di Redazione Online

La Oerlikon Graziano, azienda metalmeccanica di Rivoli (Torino), ha licenziato un operaio rientrato in fabbrica otto mesi dopo un trapianto al fegato. «Mi hanno fatto una visita e mi hanno dichiarato inabile, mi hanno costretto a tre settimane di ferie forzate e poi lunedì scorso mi è arrivata la lettera di licenziamento», racconta Antonio Forchione, 55 anni. L’operaio - 37 anni di lavoro alle spalle - farà causa all’azienda per ottenere un risarcimento. Fim, Fiom e Uilm hanno proclamato subito uno sciopero di due ore su tutti i turni e hanno definito «inaccettabile» la decisione dell’azienda, leader nel campo della produzione di ingranaggi e componenti per la trasmissione. Allo studio c’è un’intera giornata di sciopero che dovrebbe coinvolgere anche gli altri stabilimenti piemontesi e il sito di Bari. È il terzo caso simile dopo quello di due delegati Fiom nelle fabbriche di Bari e di Sommariva Bosco. La Oerlikon Graziano ha circa 700 dipendenti a Rivoli, oltre 1.500 in Italia.
Il precedente
Non è la prima volta che l’azienda finisce sotto i riflettori per comportamenti anti-sindacali:qualche mese fa i dipendenti avevano contestato le «pause collettive»: nove minuti di interruzione del lavoro per utilizzare la toilette, fumare una sigaretta o bere un caffè. Momenti da «consumare» a gruppi, aveva disposto la direzione. Un operaio, militante sindacale, che aveva contestato il provvedimento era stato licenziato «per supposta sopravvenuta inidoneità fisica» dopo un intervento chirurgico, con relativo periodo di riposo per malattia. Una decisione che aveva colto di sorpresa colleghi e sindacato, che avevano parlato di una «ritorsione»

8 marzo 2017 (modifica il 8 marzo 2017 | 19:38)
« Dopo aver studiato moltissimo il Corano, la convinzione a cui sono pervenuto è che nel complesso vi siano state nel mondo poche religioni altrettanto letali per l'uomo di quella di Maometto» Alexis de Tocqueville
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Re: Ma in che mondo siamo?

Messaggioda pianogrande il 09/03/2017, 2:34

Se l'inabilità è reale non vedo lo scandalo né i motivi per uno sciopero.

Certo che ci deve pensare il welfare.

Ci può pensare anche trovando/proponendo alla persona un lavoro a cui possa essere idonea.

Mi unirei anche io al grido di "ma in che mondo siamo" se una persona in quelle condizioni venisse lasciata a se stessa e non invece condotta in un percorso di inclusione e dignità ma il tutto a carico della collettività o di un misto di supporto economico e/o un lavoro fattibile.
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Re: Ma in che mondo siamo?

Messaggioda mariok il 09/03/2017, 10:28

Mi unirei anche io al grido di "ma in che mondo siamo" se una persona in quelle condizioni venisse lasciata a se stessa e non invece condotta in un percorso di inclusione e dignità ma il tutto a carico della collettività o di un misto di supporto economico e/o un lavoro fattibile.

Io non userei il condizionale.

Per il momento lo hanno mandato a casa senza stipendio. Poi è presumibile (per non dire certo) che passerà da una commissione all'altra nella speranza di vedersi riconoscere un'invalidità, magari parziale, ed un sussidio di qualche centinaio di euro.

Di trovare/proporre un lavoro a cui possa essere idoneo, dove mai si è visto? Chi dovrebbe farlo? L'ufficio provinciale del lavoro? :o

Per cui togliamo il se ed uniamoci al grido "ma in che mondo siamo"
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Re: Ma in che mondo siamo?

Messaggioda pianogrande il 09/03/2017, 12:36

Eh, sì.

Fatto il discorso sui sacri principi, mi unisco anche io e ci aggiungo porca vacca!
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Re: Ma in che mondo siamo?

Messaggioda Robyn il 09/03/2017, 13:50

ma non è che ha superato il periodo di comporto?perche prima che si supera bisogna protocollare una raccomandata che il periodo di degenza sarà più lungo.Però in questa vicenda c'è anche un'eccesso di fidelizzazione azienda lavoratore che il più delle volte porta alla rigidità del rapporto di lavoro.L'azienda non è certamente un'azienda santa però io direi grazie e arrivederci me ne vado a lavorare da un'altra parte magari a fare un lavoro che mi piace meglio trovare un'altro impiego piuttosto che stare a lavorare con te
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Re: Ma in che mondo siamo?

Messaggioda Robyn il 09/03/2017, 14:14

Però bisogna chiarire bene quando si ferisce la dignità del lavoro.Ad ex nell'ambito del rapporto di lavoro quando si fanno fare orari estenuanti non si riconoscono le pause il riposo nel weekend oppure si danno redditi insufficenti oppure quando mancano i contributi per il lavoro nero o per i voucher utilizzati in sostituzione del lavoro subordinato.Nel caso dei disciplinari se la causa del licenziamento è per motivi futili e si poteva agire con una semplice sanzione disciplinare.Invece nel caso del gmo che riguardano crisi e ristrutturazione aziendale al lavoratore non interessa perche la causa del licenziamento non è per colpa a meno che sia illegittima o per discriminazione e tantomeno si viola la dignità del lavoro nel caso c'è un licenziamento disciplinare che è considerato legittimo pensiamo ai furbetti del cartellino alla rissa al danneggiamento grave
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Re: Ma in che mondo siamo?

Messaggioda gabriele il 09/03/2017, 19:11

A quanto pare i geni del male c'hanno ripensato

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La Oerlikon Graziano fa marcia indietro: "Stiamo riconsiderando il licenziamento dell'operaio trapiantato"
"Potrebbe essersi trattato di un errore"

di PAOLO GRISERI

La Oerlikon svizzera "sta valutando la possibilità di riconsiderare il licenziamento" di Antonio Forchione, l’operaio della filiale italiana di Rivoli, vicino a Torino, che è stato licenziato dopo un trapianto di fegato perché inidoneo al lavoro. "Stiamo valutando la vicenda", dicono dal quartier generale svizzero di Pfafflikon, sul lago di Zurigo. I vertici della società, che opera nel settore metalmeccanico, spiegano che la lettera di licenziamento non è stata scritta dal responsabile del personale locale e che dunque, in qualche modo, potrebbe essersi trattato di un errore. La decisione definitiva verrà presa intorno alle 17.

Anche il presidente della Regione Piemonte Sergio Chiamparino conferma: "I miei auguri ad Antonio Forchione, l'operaio ingiustamente licenziato dalla Oerlikon Graziano di Rivoli. Nel primo pomeriggio ho preso contatti con i rappresentati locali della multinazionale svizzera: mi hanno assicurato di voler ritirare la loro decisione che, prima di ogni altra cosa, presentava tratti di disumanità inammissibili".

Il caso nelle ultime ore ha destato molta indignazione, compresa quella del ministro al Lavoro Giuliano Poletti, che ha definito il licenziamento: "Inaccettabile, inconcepibile e sbagliato".


http://torino.repubblica.it/cronaca/201 ... P2-S2.4-T1
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Re: Ma in che mondo siamo?

Messaggioda Robyn il 09/03/2017, 20:47

La facoltà della reintegrazione c'è però il lavoratore può benissimo non esercitarla.In questi casi serve un processo di ricollocazione fatto di formazione e nel caso in cui si abbia una disabilità una formazione su personal computer o altra attività che gli permettano di esercitare l'attività e andare verso un lavoro che più piace
In sintesi anche se i diritti basilari sono assicurati in presenza di formazione e di protezione con l'assegno di disoccupazione non si può avere paura del licenziamento.In breve significa dire all'azienda tanto piacere me ne vado
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Re: Ma in che mondo siamo?

Messaggioda gabriele il 09/03/2017, 21:34

Robyn ha scritto:La facoltà della reintegrazione c'è però il lavoratore può benissimo non esercitarla.In questi casi serve un processo di ricollocazione fatto di formazione e nel caso in cui si abbia una disabilità una formazione su personal computer o altra attività che gli permettano di esercitare l'attività e andare verso un lavoro che più piace
In sintesi anche se i diritti basilari sono assicurati in presenza di formazione e di protezione con l'assegno di disoccupazione non si può avere paura del licenziamento.In breve significa dire all'azienda tanto piacere me ne vado


Ormai siamo ai voli pindarici.

Rimaniamo con i piedi per terra per favore. Chi viene licenziato ha 2 anni di quasi "protezione", poi uno pseudolimbo nel quale neanche le persone fisicamente abili possono sopravvivere
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Re: Ma in che mondo siamo?

Messaggioda Robyn il 09/03/2017, 21:48

Infatti all'esaurimento dei due anni dovrebbe esserci il rmg più agevolazioni più formazione se non si è riusciti ad reinserirsi è così in europa.Allo stesso tempo per chi non ha nessun reddito c'è il rmg più agevolazioni più formazione per il reingresso nel mercato del lavoro e questo è riservato anche alle famiglie perche se si è in due il rmg si moltiplica per due.Poi ci sarà anche chi nonostante ciò rimane nello stato di indigenza non per colpa sua e continua a percepire il rm più agevolazioni più formazione e quindi può essere aiutato diversamente dal terzo settore il no profit laico e cattolico,questo perche il lavoro è un diritto di tutti.In ogni caso quello che è successo è un caso di grave disumanità
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