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Siamo davvero un paese marcio? O impera Tafazzi?

Discussioni e proposte, prospettive e strategie per il Paese

Re: Siamo davvero un paese marcio? O impera Tafazzi?

Messaggioda pianogrande il 07/03/2017, 10:46

Insomma, in questo paese o hai in mano la soluzione o devi tacere anche se ti vengono a rubare in casa.

Evidenziare i problemi e le cose che non vanno è dovere democratico di ogni cittadino ed è il primo importante passo per la loro soluzione.

Semmai sono i politici (super pagati e ciarlieri e inconcludenti) a dover essere presi a calci in zona osso sacro se non lavorano per la soluzione o anche semplicemente se non lavorano.

Se invertiamo le parti cadiamo in quel pericoloso e comodissimo meccanismo in cui vengono colpevolizzate le vittime.

Ed anche alimentare questo vile meccanismo è giornalismo asservito.
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Re: Siamo davvero un paese marcio? O impera Tafazzi?

Messaggioda ranvit il 07/03/2017, 10:51

E chi sarebbero le vittime??? :roll: :roll:
Il 60% degli italiani si è fatta infinocchiare votando contro il Referendum che pur tra errori vari proponeva un deciso rinnovamento del Paese...continueremo nella palude delle non decisioni, degli intrallazzi, etc etc.
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Re: Siamo davvero un paese marcio? O impera Tafazzi?

Messaggioda pianogrande il 07/03/2017, 11:10

ranvit ha scritto:E chi sarebbero le vittime??? :roll: :roll:


Studi scientifici dimostrano che dove ci sono i furti ci sono anche i derubati.
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Re: Siamo davvero un paese marcio? O impera Tafazzi?

Messaggioda Robyn il 07/03/2017, 11:22

Probabilmente cerasa quando parla di tafazzi ammette il rischio che all'estero possiamo essere percepito come un paese inaffidabile.Ma in realtà l'Italia più che dare questa immagine deve dare l'immagine di un paese dove la corruzione viene debellata e dove sulla corruzione non si transige
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Re: Siamo davvero un paese marcio? O impera Tafazzi?

Messaggioda mariok il 07/03/2017, 11:27

A me sembra che litigare tra chi sostiene che la corruzione è uno dei maggiori problemi del paese e chi sostiene invece che essa c'è, ma in misura quasi fisiologica e che non costituisce una priorità, non abbia molto senso.

E' giusta l'osservazione che le indagini sulla "corruzione percepita" (e sottolineo "percepita") non dicono molto e sono spesso utilizzate da chi vuole seminare, a proprio uso e consumo, pessimismo e ribellismo di tipo qualunquista.

Ma il fatto che un km di autostrada costa da noi mediamente quattro volte rispetto all'Austria, la Francia ed altri paesi europei, è un dato non trascurabile che la dice lunga.

Vero è che spesso la magistratura dà l'impressione (forse anche più di un'impressione) di utilizzare alcune inchieste con un tempismo ed una regia a dir poco sospetti; ciò non toglie che, al netto di possibili e fisiologici errori giudiziari, il fenomeno della corruzione non possa certo essere considerato (come spesso lascia intendere il Foglio, che si porta dietro il "peccato originale" delle campagne innocentiste su Craxi e Berlusconi) una invenzione dei magistrati.

Una certa sensibilità sull'argomento mi sembra giustificata, se consideriamo che in questo paese c'è ancora chi definisce la latitanza di Craxi un "esilio".

Tuttavia credo che la domanda seria da porsi sia quella relativa al "cosa fare" concretamente, tenendo conto che siamo in uno stato di diritto e che occorre stare attenti a possibili derive autoritarie in nome di un pur legittimo (anche se talvolta alquanto ipocrita e strumentale) "sdegno" di fronte a certi episodi.

Senza considerare che un eccesso di controlli, traducendosi spesso in un eccesso di burocrazia, oltre a comportare inefficienza, offre un campo più fertile proprio per il proliferare di fenomeni corruttivi.

Il governo Renzi qualcosa l'ha fatta. A parte qualche discutibile intervento legislativo, mi sembra doveroso riconoscere che è stato il primo ad attuare finalmente l'autority sulla corruzione, mettendovi a capo quello che ad oggi risulta un galantuomo e dotandolo di sufficienti mezzi e poteri.

Il processo di accentramento delle gare di appalto (riducendo le ben 32.000 stazioni appaltanti attuali) mi sembra che vada nella giusta direzione. Anche se le indagini in corso riguardanti la Consip, ci dicono che qualche meccanismo, soprattutto nel campo dei controlli, va rivisto, non credo sia il caso, come forse qualcuno spera, di tornare indietro.

Anche il recente codice degli appalti pare essere un ulteriore buon tassello.

La domanda da porsi seriamente credo sia: cos'altro può essere fatto, oltre una necessaria e decisa operazione "culturale", che non può tuttavia sortire effetti nel breve?

Inasprimento di pene? L'esperienza pare indicare che non servano a molto. Più poteri ai magistrati? Sinceramente ci andrei piano, considerato l'uso talvolta sconsiderato della carcerazione preventiva.

Quello su cui credo occorra nutrire la massima diffidenza, è l'assunto, cavalcato soprattutto dai grillini, che la soluzione stia nel sostituire presunti governanti disonesti, con presunti politici onesti dell'ultima ora.

L'esperienza, non solo quella romana più recente, ci dice che è un imbroglio. Non dimentichiamo che la Lega è nata come movimento anti-sistema, contro la "Roma ladrona", ed abbiamo visto come è andata a finire.
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Re: Siamo davvero un paese marcio? O impera Tafazzi?

Messaggioda Robyn il 07/03/2017, 12:04

Quando si parla di non transigere naturalmente non si parla di accrescere il potere della magistratura che è già indipendente ,ne tantomeno di ricorrere all'accrescimento delle pene che il più delle volte risulta essere fallace ,ma transigere significa applicare le regole stando nel perimetro della certezza del diritto.Altro errore che spesso si fà e quando si dice che i magistrati hanno troppo potere e che quindi và diminuito con la conseguenza che gli investimenti esteri non vengono in un paese dove la magistratura non è indipendente e dove mancherebbe la certezza del diritto.Ad ex è stato un'errore dire pena duplicata perche la pena duplicata non è applicabile primo perche le pene sono proporzionali alla gravità del fatto commesso secondo perche i cittadini comuni e la classe dirigente sono su un piano paritetico ed uguale per l'art 3 della costituzione sarebbe contro lo stato di diritto.Per debellare la corruzione bisogna analizzare le cause andare all'origine e che derivano dall'interferenza fra Pa e partiti e dal piano culturale.Le carceri sono affollate perche la produzione legislativa sulla repressione dei reati è molto alta per cui molto positive sono le pene alternative la detenzione domiciliare le pene amministrative anziche penali e naturalmente servono tutte le azioni che rendono i centri di detenzione non un'inferno ma un luogo dove non si calpesta la dignità della persona e la si rieduca per quando uscirà.Infine c'è il tema della lunghezza temporale dei processi che devono essere più brevi fermo restando la certezza del diritto.La certezza del diritto riguarda i tempi la custodia cautelare che deve essere un'eccezzionalità.Per ex per abbreviare i processi serve eliminare tutte le cause dilatorie senza eliminare le garanzie principali.Nel processo civile prevedere un'organo terzo che può accettare o respingere il ricorso
Ultima modifica di Robyn il 07/03/2017, 12:25, modificato 1 volta in totale.
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Re: Siamo davvero un paese marcio? O impera Tafazzi?

Messaggioda pianogrande il 07/03/2017, 12:21

Su un criterio più allargato rispetto alla sola corruzione, comincia a piacermi questo ministro dell'interno.

Non ho mai sentito pronunciare la parola "stato" come a proposito degli interventi in Puglia e in particolare nel "ghetto" e a San Severo.

Era ora.

Quelli che scorrazzano con gli scooter e le piccole utilitarie da cui sparano anche alle auto della polizia dovrebbero tremare al sentire la parola stato.

Invece direi che non tremano affatto e meno ancora tremano i loro mandanti.

Quelli sono punti chiave.
Punti di innesco di una seria azione di contrasto.
E' una vergogna nazionale (e la soluzione sta qualche riga sopra) che nella regione, tra l'altro, dell'ormai sputtanatissimo Nicki Vendola la mafia del caporalato (dello schiavismo) si sia potuta permettere una sua vera e propria cittadella completamente alla luce del sole.

Però gli scissionisti vanno verso Vendola e adesso ricattano l'unico governo possibile pur di contare qualcosa e fregandosene del paese.

Quindi, a costo di essere io il Tafazzi, io li giudico parte del marcio.
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Re: Siamo davvero un paese marcio? O impera Tafazzi?

Messaggioda trilogy il 07/03/2017, 12:50

mariok ha scritto:....Ma il fatto che un km di autostrada costa da noi mediamente quattro volte rispetto all'Austria, la Francia ed altri paesi europei, è un dato non trascurabile che la dice lunga....


Di questa cosa si parla da anni. Ricordo che quando era ministro Di Pietro fece fare uno studio sull'argomento e trovò si alcune anomalie, ma in molti casi questi costi aggiuntivi erano dovuti a motivi che non avevano nulla a che fare con la corruzione. Una voce che incideva molto erano le opere compensative. Fai una strada e tutti i territori comunali che attraversi vogliono qualcosa in cambio per autorizzare i lavori. Uno vuole la scuola, quell'altro la fogna nuova, quello il parco per i bambini ecc. Tutto questo finisce nel costo km. anche se con la strada non centra nulla. A Roma con la metro hai dei costi assurdi per via del sottosuolo archeologico, anche se gli sprechi non mancano. Hai la fermata Sant'Agnese/Annibaliano sulla linea B1 che è un delirio di cemento e consumo del suolo. Mentre sulla metro C tra percorsi archelogici e varianti varie è una delirio di costi.

Comunque fare un confronto serio e scientifico tra i costi delle opere nei diversi paesi non è una cosa particolarmente difficile. Si scompone il costo dell'opera in materiali, costo del lavoro, tipologia del territorio, tempi di approvazione, esecuzione ecc. e si individuano gli elementi che incidono su questa differenza. In Italia abbiamo il nucleo di valutazione investimenti pubblici che potrebbe farlo per chiarire una volta per tutti questo mistero.
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Re: Siamo davvero un paese marcio? O impera Tafazzi?

Messaggioda ranvit il 07/03/2017, 13:10

pianogrande ha scritto:
ranvit ha scritto:E chi sarebbero le vittime??? :roll: :roll:


Studi scientifici dimostrano che dove ci sono i furti ci sono anche i derubati.



Te lo dico io chi sono "le vittime".....gli stessi piagnoni che pensano che gli italiani sono tutti ladri, marci etc e cioè un buon 60% degli italiani! Quelli che votano le solite teste di cazzo che governano male l'Italia, impedendone la modernizzazione.
O quelli che quando c'è un innovatore bisogna abbatterlo, perchè sicuramente è un ladro o un dittatore o altro! :mrgreen:
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Re: Siamo davvero un paese marcio? O impera Tafazzi?

Messaggioda mariok il 11/04/2017, 8:57

A proposito di paese marcio....

Buongiorno
MATTIA FELTRI

Il Paese più ricco del mondo

Pubblicato il 07/04/2017
Ultima modifica il 07/04/2017 alle ore 06:52
MATTIA FELTRI

Di chi è la colpa se siamo ridotti così? Della politica, naturalmente. E perché in questo Paese non funziona nulla? Ma perché c’è la casta che si mangia tutto. Per quale motivo c’è disoccupazione, ci rubano il futuro e noi cittadini vogliamo un mondo migliore? Facile: perché non siamo ladroni come chi ci governa, e dunque avvampiamo d’indignazione. Bene, alle premesse necessarie per scampare alle accuse di collusione col potere farabutto manca di dire che va abolito ogni privilegio pensionistico per i parlamentari, ridotta la paga agli assenteisti d’aula e sospese le garanzie costituzionali per i sospettati di corruzione. Ma ora, se non spiace, si prova ad aggiungere un piccolo elemento d’analisi.


L’amministratore delegato di Equitalia, Ernesto Maria Ruffini, ha raccontato in un’audizione alla Camera che 21 milioni di italiani, metà della popolazione adulta, ha debiti col fisco per 817 miliardi di euro. E, attenzione, è una somma che non ha nulla a che vedere coi 100-110 miliardi l’anno di reddito in nero: qui si tratta di evasione accertata dell’Irpef, dell’Iva, multe mai pagate e così via. Magari il numero in sé non dice molto, i numeri sono sempre aridi. Però 817 miliardi sono circa il quaranta per cento del nostro debito pubblico. Se ne recupererà, se va bene, un quarto e ci vorranno lustri. Però se domani mattina, per magia, lo Stato, cioè noi, riavesse i suoi 817 miliardi, ci eviteremmo la manovra finanziaria per almeno venticinque anni. Ecco, per dire che il futuro ce lo sgraffigniamo anche un po’ l’uno con l’altro.
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