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Ariecco i tassisti

Discussioni e proposte, prospettive e strategie per il Paese

Ariecco i tassisti

Messaggioda pianogrande il 16/02/2017, 23:23

Soffiano venti di destra e subito quelli del saluto fascista ad Alemanno rialzano la testa.

http://www.repubblica.it/economia/2017/ ... ef=HREC1-2

L'Italia della restaurazione non ci riporta mica solo il proporzionale e il bicameralismo perfetto
Ci riporta le categorie protette e privilegiate che si permettono anche scioperi che non rispettano i tempi di preavviso ed ottengono come risposta una letterina ai sindacati.
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Re: Ariecco i tassisti

Messaggioda Robyn il 16/02/2017, 23:48

Questa è una categoria che ha bisogno del minimo tariffario non è cioè il numero di taxi che ce ne possono essere quanti se ne vogliono.Infatti senza un minimo tariffario e con la concorrenza i taxisti sarebbero costretti a fare turni estenuanti per vivere.Se è giusto per il consumatore non pagare un prezzo esorbitante per una tratta non si può pretendere allo stesso tempo di fare la tratta Roma Termini -Aeroporto di Fiumicino con 5 euro anche perche i taxisti hanno bisogno anch'essi di riposo e di una renumerazione sufficente e di sostenere le spese del loro mezzo di trasporto
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Re: Ariecco i tassisti

Messaggioda pianogrande il 16/02/2017, 23:58

La spesa più pesante per i tassisti (non raccontiamola in modo troppo accomodante) è la licenza (l'acquisto di una licenza).

Spesa abnorme e giustificata solo come acquisto di un privilegio di intoccabile esclusività.

Un tassista di una grande città che ha pagato la licenza intorno ai centomila Euro e che conta di essersi fatto la liquidazione quando la rivenderà per cessata attività non può che incazzarsi come una iena vedendo che uno sbarbatello gli passa davanti solo perché sta su una app.

Il mondo cambia e la globalizzazione e la liberalizzazione non stanno lì solo per precarizzare i più deboli.

Qualche volta ci vanno di mezzo anche i più forti.
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Re: Ariecco i tassisti

Messaggioda Robyn il 17/02/2017, 0:03

il numero di taxi può essere senza un limite e la licenza costare poco per permettere l'accesso,ma c'è bisogno del minimo tariffario.Poi non tutti desiderano fare i taxisti
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Re: Ariecco i tassisti

Messaggioda pianogrande il 17/02/2017, 1:26

Robyn ha scritto:il numero di taxi può essere senza un limite e la licenza costare poco per permettere l'accesso,ma c'è bisogno del minimo tariffario.Poi non tutti desiderano fare i taxisti


"Può" essere?

Facciamo "potrebbe".

Vai a chiedere una licenza a Milano.

Quanto alla tariffa minima, questa è stata abolita anche per il trasporto pesante (era partita negli anni ottanta con la cosiddetta "forbice") ed era sopravvissuta con la sicurezza come motivazione di base.
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Re: Ariecco i tassisti

Messaggioda Robyn il 17/02/2017, 1:33

bè per il trasporto pesante siamo ancora a meno occupano solo una minima parte di conducenti per cui liberalizzare non avrebbe avuto effetti,sarebbe cambiato poco
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Re: Ariecco i tassisti

Messaggioda ranvit il 17/02/2017, 8:35

Un paese ostaggio dei poteri di veto
I tassisti protestano. Il “servizio pubblico” è più al sicuro con maggiore concorrenza
Luciano Capone
di Luciano Capone
capone@ilfoglio.it
16 Febbraio 2017 alle 20:58Un paese ostaggio dei poteri di veto

Roma. Blocchi stradali e sit-in, traffico paralizzato, sospensione del servizio taxi negli aeroporti. Sciopero selvaggio in tutta Italia. I tassisti manifestano contro la norma “a favore di Uber” in nome del servizio pubblico, ma proprio i modi della protesta fanno capire quanto il concetto stesso di “servizio pubblico” sia diventato proprietà di qualcuno. La violazione del diritto alla mobilità dei cittadini, tenuti in ostaggio da una minoranza organizzata, da sola basta a dimostrare che il “servizio pubblico” sarebbe più al sicuro con maggiore concorrenza, lontano da monopoli e licenze. Ma più si va dentro alle motivazioni della protesta dei tassisti, più si comprende che le ragioni stanno da tutt’altra parte.

A differenza di quello che si è portati a pensare, l’emendamento “pro Uber” al decreto Milleproroghe che ha innescato la rivolta non è affatto una liberalizzazione e non è neppure “pro Uber”, ma è una norma che lascia le cose come stanno. Da quasi dieci anni il governo dovrebbe approvare un piano per regolare il trasporto con conducente, che viene di anno in anno rimandato. In attesa del piano è sempre stata sospesa la norma che imporrebbe agli Ncc (noleggio con conducente) di non sostare sul suolo pubblico fuori dal comune che ha concesso la licenza. “In pratica gli Ncc dovevano tornare ogni volta in autorimessa, un obbligo che limita la concorrenza – dice al Foglio Linda Lanzillotta, la senatrice autrice dell’emendamento – Il piano è stato ulteriormente rinviato a fine 2017 e l’emendamento mira a lasciare ancora sospeso l’obbligo di tornare in autorimessa. In sostanza, sul piano formale non cambia nulla”. Semplicemente si evita un’ulteriore riduzione della concorrenza.

E’ completamente priva di senso logico anche l’accusa che l’emendamento sia un regalo alle “multinazionali” come Uber, per il semplice fatto che anche i taxi si affidano ad app simili come MyTaxi, che è di proprietà della Mercedes-Benz. Il problema quindi non sono le multinazionali, ma la concorrenza. Da questo punto di vista, più che conservare l’esistente, il legislatore dovrebbe approvare riforme per aprire il mercato, le stesse che da anni chiedono le authority. L’Antitrust nella sua Segnalazione per la legge annuale sulla concorrenza – legge che a dispetto del nome non è mai stata approvata dal 2009 ed è ferma in Parlamento da 3 anni – propone di eliminare ogni discriminazione fra taxi e Ncc “in una prospettiva di piena sostituibilità dei due servizi”. Equiparazione quindi, altro che ritorno in autorimessa.

Della stessa opinione è l’Autorità dei trasporti che nella Segnalazione al governo e al Parlamento ha tracciato un quadro desolante del settore taxi, dove la restrizione dell’offerta ha fatto schizzare i prezzi verso l’alto nonostante la crisi economica: “Tra il 2006 e il 2014 – scrive l’Authority – a fronte di un aumento dell’inflazione del 15 per cento, a Roma le tariffe sono aumentate del 37 per cento, a Firenze del 29 per cento e a Milano del 23 per cento”. Tariffe così elevate escludono dal “servizio pubblico” le fasce più povere della società: “Il servizio di taxi soddisfa principalmente taluni segmenti del mercato, in particolare quello della popolazione con reddito medio-alto, dell’utenza business e, in parte, quello legato al turismo”. Secondo un’indagine del comune di Roma sui servizi pubblici solo il 10 per cento dei cittadini usa il taxi, mentre il 67 per cento non ne ha mai preso uno a causa del costo elevato. E questo perché l’offerta è tenuta artificialmente ristretta. Secondo uno studio della Banca d’Italia in oltre il 40 per cento delle città italiane sono trascorsi più di 20 anni dall’ultima assegnazione di licenze taxi e in otto città non si fanno concorsi dagli anni Sessanta. Se l’obiettivo del governo è lasciare tutto com’è, più che i tassisti dovrebbero protestare i cittadini, che hanno bisogno di maggiore concorrenza e prezzi più bassi.

http://www.ilfoglio.it/economia/2017/02 ... io-120960/
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Re: Ariecco i tassisti

Messaggioda mariok il 17/02/2017, 11:15

La libera concorrenza è senza dubbio positiva e generalmente produce servizi migliori a prezzi più contenuti.

Ma, soprattutto per alcuni servizi, per poter essere esercitata efficacemente occorrono regolamentazioni che assicurino trasparenza ed effettiva possibilità di scelta da parte dell'utente.

Nel caso dei taxi, per esempio, dei tariffari, certamente non imposti per legge, devono pur esserci.

E' impensabile che all'uscita da un aeroporto ci si metta a fare un'indagine di mercato sui prezzi dei taxi.

Occorre che le tariffe siano pubbliche e ben visibile. Per esempio, ho visto in qualche altra città europea che il prezzo a chilometro è indicato sull'esterno del taxi.

Insomma, una qualche regolamentazione è comunque necessaria a protezione degli utenti.

A me sembra invece che le norme (es. tariffe minime) siano in genere pensate più per proteggere i fornitori che i consumatori.
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Re: Ariecco i tassisti

Messaggioda ranvit il 17/02/2017, 11:23

A me sembra invece che le norme (es. tariffe minime) siano in genere pensate più per proteggere i fornitori che i consumatori. ;)


Ma la verità è che in Italia ci sono troppi corporativismi, a tutti i livelli. E questa è una delle ragioni della mancata modernizzazione e conseguente sfascio economico....
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Re: Ariecco i tassisti

Messaggioda mariok il 17/02/2017, 11:30

ranvit ha scritto:A me sembra invece che le norme (es. tariffe minime) siano in genere pensate più per proteggere i fornitori che i consumatori. ;)


Ma la verità è che in Italia ci sono troppi corporativismi, a tutti i livelli. E questa è una delle ragioni della mancata modernizzazione e conseguente sfascio economico....


Infatti, non vedo che c'entrano con la tutela dell'utente norme, giustamente sospese grazie all'emendamento della senatrice Lanzillota (causa principale della protesta), che prevedono che il servizio di noleggio con conducente si rivolga ai clienti che ne fanno richiesta presso la rimessa , che le auto debbano stazionare all’interno delle rimesse o presso i pontili di attracco o che la sede del vettore e la rimessa debbano essere situate, esclusivamente, nel territorio del Comune che ha rilasciato l’autorizzazione o, ancora, che sia obbligatoria la disponibilità di una sede, di una rimessa o di un pontile di attracco situati nel territorio del comune che ha rilasciato l’autorizzazione.

Tutta roba che serve unicamente a stabilire un monopolio di fatto.
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