La "svolta garantista" di Grillo

Si fa un gran parlare in questi giorni sulle prime pagine dei quotidiani e nei telegiornali della cosiddetta "svolta garantista" di Grillo.
Il fatto consiste in alcune modifiche al regolamento che non rendono automatica l'espulsione di un "portavoce" del movimento a seguito di avviso di garanzia o di comunicazione di chiusura di indagini a suo carico.
A parte il fatto che la regola dell'automatismo non è stata sempre rispettata fino ad oggi, in realtà questa presunta "svolta garantista" consiste nel sancire l'assoluta discrezionalità dei tre organi del movimento: il capo politico, il collegio dei probiviri ed il comitato di appello.
Il collegio dei probiviri ha il potere di decidere in prima istanza. Il comitato di appello può accogliere o meno eventuale ricorso dell'interessato.
Su tutti campeggia il capo politico (ovviamente Grillo) che, laddove sia in disaccordo con una sanzione irrogata dal collegio dei probiviri o dal comitato d’appello, ha facoltà di annullarla e, ove la sanzione risulti inflitta dal comitato d’appello, può irrogarne una più lieve.
In ogni caso, il capo politico del MoVimento 5 Stelle, laddove sia in disaccordo con una decisione del collegio dei probiviri o del comitato d’appello, può rimettere la decisione ad una votazione in rete di tutti gli iscritti al MoVimento 5 Stelle.
A questo punto è naturale chiedersi chi scelga il collegio dei probiviri ed il comitato di appello.
Il collegio dei probiviri è composto di tre membri, nominati dall’assemblea mediante votazione in rete su proposta del capo politico del MoVimento 5 Stelle.
Il comitato d'appello è composto di tre membri, due nominati dall'assemblea mediante votazione in rete tra una rosa di cinque nominativi proposti dal consiglio direttivo dell'associazione MoVimento 5 Stelle ed uno dal consiglio direttivo dell'associazione medesima.
Ma chi sono i membri del comitato direttivo che in pratica decidono tutto insieme al capo politico?
Semplice: sono Giuseppe Grillo (presidente), Gianroberto Casaleggio, Enrico Maria Nadasi (commercialista del sig. Giuseppe Grillo) ed Enrico Grillo (nipote di Giuseppe).
Alla morte di Gianroberto Casaleggio, non si è provveduto ad alcuna sostituzione, per cui il controllo del simbolo e del rispetto dello statuto dell'associazione è nelle mani di tre persone: Beppe Grillo, il suo commercialista ed il nipote Enrico.
E questa sarebbe la svolta garantista del movimento?

Il fatto consiste in alcune modifiche al regolamento che non rendono automatica l'espulsione di un "portavoce" del movimento a seguito di avviso di garanzia o di comunicazione di chiusura di indagini a suo carico.
A parte il fatto che la regola dell'automatismo non è stata sempre rispettata fino ad oggi, in realtà questa presunta "svolta garantista" consiste nel sancire l'assoluta discrezionalità dei tre organi del movimento: il capo politico, il collegio dei probiviri ed il comitato di appello.
Il collegio dei probiviri ha il potere di decidere in prima istanza. Il comitato di appello può accogliere o meno eventuale ricorso dell'interessato.
Su tutti campeggia il capo politico (ovviamente Grillo) che, laddove sia in disaccordo con una sanzione irrogata dal collegio dei probiviri o dal comitato d’appello, ha facoltà di annullarla e, ove la sanzione risulti inflitta dal comitato d’appello, può irrogarne una più lieve.
In ogni caso, il capo politico del MoVimento 5 Stelle, laddove sia in disaccordo con una decisione del collegio dei probiviri o del comitato d’appello, può rimettere la decisione ad una votazione in rete di tutti gli iscritti al MoVimento 5 Stelle.
A questo punto è naturale chiedersi chi scelga il collegio dei probiviri ed il comitato di appello.
Il collegio dei probiviri è composto di tre membri, nominati dall’assemblea mediante votazione in rete su proposta del capo politico del MoVimento 5 Stelle.
Il comitato d'appello è composto di tre membri, due nominati dall'assemblea mediante votazione in rete tra una rosa di cinque nominativi proposti dal consiglio direttivo dell'associazione MoVimento 5 Stelle ed uno dal consiglio direttivo dell'associazione medesima.
Ma chi sono i membri del comitato direttivo che in pratica decidono tutto insieme al capo politico?
Semplice: sono Giuseppe Grillo (presidente), Gianroberto Casaleggio, Enrico Maria Nadasi (commercialista del sig. Giuseppe Grillo) ed Enrico Grillo (nipote di Giuseppe).
Alla morte di Gianroberto Casaleggio, non si è provveduto ad alcuna sostituzione, per cui il controllo del simbolo e del rispetto dello statuto dell'associazione è nelle mani di tre persone: Beppe Grillo, il suo commercialista ed il nipote Enrico.
E questa sarebbe la svolta garantista del movimento?


