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Intervista con Romano Prodi

Discussioni e proposte, prospettive e strategie per il Paese

Intervista con Romano Prodi

Messaggioda Giovigbe il 29/12/2016, 19:38

dall'HUFFINGTON POST: intervista con Romano Prodi

Il Movimento 5 Stelle negli ultimi anni "si è rafforzato senza dubbio, come tutti i populismi del mondo occidentale. D'altronde, quando si sente dire che occorre fare una legge elettorale perché tutti hanno paura di favorire Grillo, significa che il suo movimento va avanti; e che gli strumenti usati finora per fermarlo si sono rivelati inadeguati". Così Romano Prodi in un'intervista sulle pagine del Corriere della sera. Prodi mette in guardia dal fare una legge elettorale da fermare Grillo:

"Guai a muoversi in questa logica. Le leggi elettorali debbono essere per sempre, comunque per un lungo periodo. La mia esperienza mi dice che approvarne una dettata da un interesse a breve termine di solito finisce per ritorcersi contro chi la fa". Poi sempre sulla legge elettorale, Prodi si dice "favorevole a una rivisitazione del cosiddetto Mattarellum. Credo sia l'unica maniera per ricreare un minimo di rapporto tra elettori e eletti".

Per quanto riguarda le possibili alleanze politiche, secondo Prodi "ci può essere magari un'alleanza strumentale col Carroccio, ma il M5S per avere vera forza elettorale deve interpretare l'insoddisfazione in modo generale e esclusivo. Direi onnicomprensivo. E dunque andando al di là di categorie tradizionali come destra, sinistra e centro. La Lega è rimasta ancorata a una rappresentanza parziale, non ha capito il nuovo populismo. Esprime una forza specifica, certo con un'appartenenza forte; ma limitata. Al contrario, il nuovo populismo europeo e statunitense allargano sempre di più l'orizzonte degli interlocutori, e incidono su una gamma sempre più vasta di sensibilità".

Per quanto concerne la vicenda del Monte Paschi di Siena, Prodi aggiunge: "È l'esempio tipico di quello che è successo e che sta accadendo. Sono fatti che alimentano la grande paura. Si tratti di Mps o di Banca Etruria, danno corpo a un'ansia nuova. Dieci anni fa chi temeva che mettendo i soldi in banca poteva perderli? Nessuno prima mi veniva a chiedere: professore, rischio se lascio i soldi in banca? Non è solo questione se si guadagna un po' di più o di meno. La gente teme di perdere tutto quello che ha. In un momento di stagnazione economica domina la paura di vedere volar via i risparmi di una vita".

Il risultato del referendum costituzionale del 4 dicembre "credo - dice Prodi - che si discosti poco da quanto ho detto finora. È parte di una progressiva estraneità del popolo rispetto alle riforme. È successo in Italia un fenomeno simile a quello che si registrò con la bocciatura della Costituzione europea in Francia nel 2005. Il popolo non votò pro o contro il Trattato, ma contro il presidente di allora, Jacques Chirac".
Ci sono uomini che usano le parole all'unico scopo di nascondere i loro pensieri. VOLTAIRE
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Re: Intervista con Romano Prodi

Messaggioda ranvit il 30/12/2016, 8:03

Chissà se la minoranza Pd l'ha letta....e capita :roll: 8-) :lol:
Il 60% degli italiani si è fatta infinocchiare votando contro il Referendum che pur tra errori vari proponeva un deciso rinnovamento del Paese...continueremo nella palude delle non decisioni, degli intrallazzi, etc etc.
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Re: Intervista con Romano Prodi

Messaggioda Robyn il 30/12/2016, 8:10

la legge mattarellum se nessuno delle tre alleanze raggiunge il 40% fotografa la rappresentanza nel paese se invece l'elettorato predilige una alleanza il mattarellum ristabilisce la logica maggioritaria fotografando questa maggioranza in parlamento.Adesso a porre veti sono sempre gli stessi di cdx che da venti anni stanno in parlamento.Basta a perdere tempo basta con le idee fasciste di silvio berlusconi
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Re: Intervista con Romano Prodi

Messaggioda mariok il 30/12/2016, 11:37

Contro il mattarellum, oltre Berlusconi, c'è un ampio schieramento che va dal centro fino alla sinistra, che è storicamente schierata per il proporzionale.

Salvini dice di essere d'accordo, ma lo fa solo tatticamente in funzione anti-berlusconi.

Grillo come al solito è incomprensibile. Furono loro a presentare la mozione per il ripristino del mattarellum, bloccata da Letta, ed oggi sostengono, come al solito strumentalmente, una improbabile legge che dovrebbe venir fuori miracolosamente dalla sentenza della corte costituzionale sull'Italicum. La minoranza dem, con Speranza, oggi dice di essere favorevole, ma furono loro a bloccarla all'epoca.

Insomma, a nessuno frega niente di quale sarebbe la migliore soluzione per la rappresentatività e la governabilità di questo disgraziato paese. Ognuno fa il furbo ed è facile prevedere che si arriverà a qualche altro pateracchio o ad un nulla di fatto.

Quelli che non hanno la memoria corta (ma purtroppo sono pochi), dovrebbero riconoscere che i sostenitori del NO dicevano solo baggianate, quando sostenevano che in poche settimane si sarebbe fatta una nuova legge elettorale, e che l'Italicum era quanto di meglio si potesse fare con queste forze politiche in campo.

Forse non aveva torto Renzi quando sosteneva che le critiche avevano l'unico scopo di bloccare tutto.
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Re: Intervista con Romano Prodi

Messaggioda Robyn il 30/12/2016, 12:51

Prodi dice bene non bisogna fare cose che ti avvantaggiano.Il mattarellum con tre alleanze in campo tende a riprodurre la fotocopia del paese ma se una alleanza raggiunge il 40% circa si riproduce quell'alleanza in parlamento come maggioranza,quindi è una buona legge.Lo stesso principio di non fare cose che ti avvantaggiano si applica alla proiezione della camera delle regioni.Fare una camera delle regioni con sindaci presidenti di provincia e presidenti di regione certo rappresenta le realtà locali e periferiche ma avvantaggia il csx che ha la maggioranza dei comuni delle province e delle regioni ed è per questo che si può fare una camera con rappresentanze locali ma la cui proiezione non avvantaggia nessuno e l'unico modo è il metodo proporzionale con la formula d'Hare.Per dare rappresentanza alla minoranza linguistica ladina dell'Alto Adige delle minoranze slovene e tedesche in Friuli Venezia Giulia e quelle croate del Molise e ai piccoli partiti l'unica è il proporzionale e un numero di seggi che non comprima la rappresentanza per ex 250 senza dare indennità e non metta a repentaglio gli equilibri inclusa la possibilità di fare riforme costituzionali a maggioranza semplice come avvenuto con il titolo V e la riforma della baita.In sintesi Prodi dice non fare cose che ti avvantaggiano.Aver toccato il mattarelum ha portato ad un susseguirsi di leggi elettorali distorsive della democrazia
Ultima modifica di Robyn il 30/12/2016, 13:05, modificato 1 volta in totale.
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Re: Intervista con Romano Prodi

Messaggioda franz il 30/12/2016, 13:04

Per quanto concerne la vicenda del Monte Paschi di Siena, Prodi aggiunge: "È l'esempio tipico di quello che è successo e che sta accadendo. Sono fatti che alimentano la grande paura. Si tratti di Mps o di Banca Etruria, danno corpo a un'ansia nuova. Dieci anni fa chi temeva che mettendo i soldi in banca poteva perderli? Nessuno prima mi veniva a chiedere: professore, rischio se lascio i soldi in banca? Non è solo questione se si guadagna un po' di più o di meno. La gente teme di perdere tutto quello che ha. In un momento di stagnazione economica domina la paura di vedere volar via i risparmi di una vita".

Che dolore leggere un commento come questo, da parte di una persona che stimo.
A parte il fatto che il Prof sembra aver rimosso freudianamente il crack del Banco Ambriosiano (di Calvi, il banchiere di Dio [per non dimenticare il ruolo di Sindona, banchiere della mafia ed il ruolo del Vaticano]) una banca cattolica ed il piu' grande fallimento della storia d'Italia che gettò nel panico e nel lastrico migliaia di piccoli risparmiatori, uccise Alessandrini e fece poi emergere lo scandalo della P2.

Ma che dire di MPS? Si potrebbe dire che per decenni è stata la banca del PCI, PDS e poi PD, prima come banca pubblica, poi come banca privata gestita dalla fondazione, in mano ad esponenti PD. Si potrebbe parlare dei 48 miliardi di crediti deteriorati e soprattutto dei quasi 28 di posizioni scadute, persone o ditte che hanno ricevuto prestiti e non hanno reso i soldi, anzi hanno avuto ulteriori prestiti. E chi sono costoro? Possiamo avere l'elenco? Chi sono questi amici degli amici? Le prime indiscrezione emergono: De Benedetti (600 milioni) il gruppo Marcegaglia, mi pare 400. I soliti noti. E gli altri miliardi? Vogliamo avere l'elenco di questi galantuomini che ci regalano altri 20 miliardi di debito pubblico? Ecco mi sarebbe piaciuto un Prof che avesse il coraggio di parlare di questo, dimostrando di essere veramente fuori dai giochi. Invece parla della paura. Il che vuol dire che per tranquillizzare basta pagare. Da cosa nasce la paura per la situazione attuale, dove sono le cause? Dalla mala gestione politica e dal moral azard connesso alla garanzia di protezioni politiche. Non si trovano i soldi per rifare le scuole, per i poveri, si taglia ovunque ma in pochi giorni si trovano 20 miliardi per le banche. Ma che pena. Salverei anche MPS ma via tutto il management e fuori tutti i nomi dei furbetti che hanno preso 28 miliardi senza renderli.

Me che ve lo dico a fare, non so nemmeno io perché. Di sicuro capisco perché Renzi abbia ben pensato di defilarsi. Non per aver perso il referendum ma per fare gestire ad altri questa patata bollente.

State sereni e buon 2017!
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Re: Intervista con Romano Prodi

Messaggioda Robyn il 30/12/2016, 13:17

non è che ci abbia capito molto di MPS ma statalizzare una banca e anche solo acquistare azioni per diventare azionista di maggioranza relativa non è che vada bene significa mettere i partiti in mezzo creare interferenze,probabilmente è stato fatto come emergenza per evitare effetti collaterali.I partiti non devono interferire con le banche.Altra cosa invece è la separazione fra banche commerciali di investimento è una cosa giusta in cui il parlamento deve legiferare
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Re: Intervista con Romano Prodi

Messaggioda mariok il 30/12/2016, 13:33

Mi sembra che questo articolo aiuti a capire, fuori dalla retorica tutta ideologica pro o contro lo statalismo.

Monte dei Paschi: i Doveri dello Stato Azionista
27/12/2016 / L. ZINGALES / 1 COMMENTO
Testo dell’articolo pubblicato il 24.12.2016 su “Il Sole 24 Ore”, nella rubrica “Alla luce del Sole”.

E alla fine… paga Pantalone. Uno Stato che fatica a trovare i soldi per pagare i suoi debiti con le imprese, per restaurare le scuole pericolanti, per finanziare la ricerca stanzia la bellezza di 20 miliardi per salvare le banche. E come se non bastasse, per salvare Monte Paschi, il simbolo del clientelismo politico se non massonico. Come è possibile? Se da un lato c’è chi si domanda se fosse proprio necessario, dall’altro c’è chi si preoccupa se i propri risparmi siano sicuri.

Sono domande più che legittime, cui i cittadini faticano a dare una risposta, frastornati da notizie contradditorie, soffocate dalla polemica politica. Per questo è utile mettere l’attuale situazione italiana in un contesto storico.

Le banche, per loro costituzione, sono istituzioni fragili: prendono a prestito a brevissimo termine (depositi) e prestano a lungo. Questa trasformazione delle scadenze le espone al rischio di una corsa agli sportelli. Questo rischio può essere eliminato proibendo alle banche di fare credito a medio-lungo termine o estendendo una garanzia statale sui depositi. La prima strada (seguita in Italia dopo la riforma del 1936) ha un costo: riduce il credito all’economia. La seconda strada ha il costo di ridurre gli incentivi dei banchieri a prestare in modo oculato.

Proprio per evitare questo rischio l’Europa ha creato il famigerato meccanismo di bail-in. I depositi sono protetti solo fino a 100mila euro. In caso di insolvenza di una banca, prima che lo Stato possa intervenire, gli obbligazionisti e i depositanti con più di 100mila euro devono subire delle perdite fino a un massimo dell’8% dell’attivo di una banca. Queste regole sono state introdotte proprio a difesa dei contribuenti, per evitare che i banchieri abusino della garanzia statale.

Le stesse regole europee, però, riconoscono il rischio di una crisi sistemica. Quando in difficoltà non è una sola banca, ma tutta l’economia, il concetto di solvibilità di una banca diventa scivoloso. Immobili che valgono 100 in condizioni normali, sono venduti a 50 quando tutte le banche sono in crisi. Ma se prendiamo a riferimento il valore di 50, tutte le banche diventano insolventi. Proprio per evitare questo circolo vizioso, la direttiva europea (la Brrd) prevede un’eccezione al bail-in in caso di crisi sistemica: la ricapitalizzazione preventiva. Perché questa avvenga, la banca deve essere considerata solvente almeno nel caso base degli stress test della Banca centrale europea. L’unica condizione (oltre alla determinazione che si tratti di una crisi sistemica) è la conversione dei crediti subordinati.

Questo è quello che avverrà nel caso di Mps. Invocare il bail-in, come ha fatto il presidente dell’Eurogruppo Jeroen Dijsselbloem, è non solo sbagliato, ma veramente pericoloso. Per colpa delle resistenze tedesche, non esiste in Europa una vera assicurazione sui depositi. Quindi, se si diffondesse in Italia il timore che anche i depositi possano essere decurtati, la corsa agli sportelli sarebbe inevitabile, con conseguenze catastrofiche.

Lungi dall’essere una nazionalizzazione (in cui lo Stato vuole sostituirsi al privato), la ricapitalizzazione preventiva è un modo in cui lo Stato interviene a sostegno dell’economia privata. Rimane però il fatto che lo Stato diventa azionista e che intervenendo può favorire arbitrariamente l’una o l’altra parte. Per questo l’opposizione non va fatta all’idea dell’intervento – senza di esso i rischi per i depositanti potrebbero essere enormi – ma al modo in cui sembra essere stato congegnato.

Il primo punto è quale sarà il ruolo dello Stato come azionista. Che la crisi bancaria sia sistemica, non significa che i banchieri non abbiano colpa: significa solo che in Italia il marciume era diffuso. Proprio per questo l’intervento dello Stato non deve essere un colpo di spugna. Le imprese private tendono a guardare avanti: spesso il costo di individuare i colpevoli eccede i benefici. Non è così per lo Stato: scoprire e punire gli eventuali colpevoli non risponde solo alla giustificata rabbia popolare, è un principio fondamentale dello Stato di diritto.

Per cominciare, l’azionista-Stato dovrebbe pubblicare la lista dei primi cento debitori insolventi di Mps, facendo – se necessaria – un’eccezione per decreto alla legge sulla privacy. In secondo luogo l’azionista-Stato dovrebbe promuovere una vera e propria commissione di inchiesta interna, che faccia luce sulle cause del dissesto. Per rendere questa inchiesta possibile, lo Stato dovrebbe introdurre immediatamente il reato di “ostacolo alla giustizia” per tutti coloro che distruggono o occultano dati relativi a tutte le banche. Per finire, l’azionista-Stato dovrebbe imporre un cambio ai vertici, che non solo non hanno raggiunto lo scopo per cui erano stati nominati, ma appaiano troppo compromessi con la storia passata.

Il secondo punto riguarda le forme di intervento, che in tutta probabilità avverrà in due fasi: la conversione delle obbligazioni subordinate in azioni e il rimborso per i clienti retail a cui erano stati venduti i titoli subordinati. Dal sito del ministero apprendiamo che la fase uno avverrà attribuendo ad alcuni titoli (più esposti e detenuti da istituzionali) un valore del 75%, mentre agli altri del 100%. E fin qui sembra logico. Si apprende poi che le azioni convertite verranno riacquistate dal Governo per indennizzare i clienti retail. Non è chiaro come questo venga fatto. In particolar modo se i “rimborsati” saranno solo i clienti retail che hanno originariamente comprato e detenuto fino a oggi i subordinati, o tutti i possessori dei 2,1miliardi di subordinati venduti alla clientela retail. Nel secondo caso i beneficiari sarebbero anche gli hedge fund che hanno comprato negli ultimi mesi. Va bene che siamo a Natale, ma regalare i soldi pubblici agli hedge fund, mi sembra fuori luogo. Se poi si scoprisse che questi hedge fund sono legati in qualche modo al governo, ci sarebbe il rischio di una rivoluzione, a cui mi assocerei io per primo.
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Re: Intervista con Romano Prodi

Messaggioda trilogy il 30/12/2016, 16:01

mariok ha scritto:Mi sembra che questo articolo aiuti a capire, fuori dalla retorica tutta ideologica pro o contro lo statalismo.

Monte dei Paschi: i Doveri dello Stato Azionista
27/12/2016 / L. ZINGALES / 1 COMMENTO
Testo dell’articolo pubblicato il 24.12.2016 su “Il Sole 24 Ore”, nella rubrica “Alla luce del Sole”.
Si apprende poi che le azioni convertite verranno riacquistate dal Governo per indennizzare i clienti retail. Non è chiaro come questo venga fatto. In particolar modo se i “rimborsati” saranno solo i clienti retail che hanno originariamente comprato e detenuto fino a oggi i subordinati, o tutti i possessori dei 2,1miliardi di subordinati venduti alla clientela retail. Nel secondo caso i beneficiari sarebbero anche gli hedge fund che hanno comprato negli ultimi mesi. Va bene che siamo a Natale, ma regalare i soldi pubblici agli hedge fund, mi sembra fuori luogo. Se poi si scoprisse che questi hedge fund sono legati in qualche modo al governo, ci sarebbe il rischio di una rivoluzione, a cui mi assocerei io per primo.


Questa ipotesi di Zingales proprio non la capisco. Anzi capisco la dietrologia che c'è nell'ipotesi di Zingales(Serra e Algebris che hanno investito in subordinati MPS) :mrgreen:

Comunque saranno "rimborsati", (tra virgolette perchè non è un rimborso nel senso letterale del termine) al 100% i clienti retail (cioè i risparmiatori privati) e al 75% gl'investitori professionali. La logica vorrebbe che la distinzione sia fatta sulla base del possessore attuale del titolo. Se è privato al 100% se è professional 75% .
Se un risparmiatore ha venduto il titolo ad un fondo o ad un hedge fund il titolo ormai è in possesso di un investitore professionale che recupera il 75%. Andare a rimborsi differenziati sulla base di chi sia stato il primo compratore mi sembra una cosa assurda. Certo, esiste la possibilità che gli hedge aprano un contenzioso in tribunale e lo vincano.
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Re: Intervista con Romano Prodi

Messaggioda mauri il 30/12/2016, 22:23

infatti sono passati più di 3 anni e sono ancora tutti lì, nulla è cambiato anzi peggiorato, tra poco ritorna anche la vicenda alitalia
ciao mauri

http://espresso.repubblica.it/affari/20 ... br-1.57226
Quale è stato il rapporto del Monte con la politica, in particolare con il Pd?
Dal 1995, quando sono nate le Fondazioni bancarie, il rapporto fra la banca e la politica si è fatto sempre più stretto. La forza dei partiti ex Pci a Siena garantiva alle giunte rosse del Comune e della Provincia di stringere la presa sui vertici della banca, nominati attraverso la Fondazione Mps, nella quale i due enti locali nominavano la maggior parte dei consiglieri. Sono sempre stati fortissimi, dunque, gli intrecci con le clientele cittadine e con la politica non solo locale. Le cronache degli anni passati sono ricche di dichiarazioni e atti che legano esponenti di spicco del Pds-Ds-Pd alle vicende della banca senese, da Franco Bassanini a Massimo D'Alema passando per Giuliano Amato e Rosy Bindi. Va detto, però, che molti esponenti di altri partiti hanno avuto accesso alle stanze del Monte e che i vertici toscani di Forza Italia hanno spesso combattuto fra di loro per garantirsi i favori della banca. Mentre Mussari, da parte sua, si era fatto forte dei rapporti che vantava con Giulio Tremonti e con Francesco Gaetano Caltagirone, la cui figlia Azzurra ha sposato proprio a Siena il leader dell'Udc, Pier Ferdinando Casini.

viewtopic.php?f=17&t=6453&p=63581&hilit=mps#p63581
Siena, 13 Settembre 2013.
Ieri sono uscite su diversi quotidiani nazionali le intercettazioni a Mussari (MPS). Emerge un affresco che rappresenta benissimo l’intima commistione fra la banca senese e la politica italiana. Dai nastri sgorga per esempio la inconfondibile voce di Giuliano Amato, quello che mise le mani nelle tasche degli italiani con il prelievo forzoso, e che proprio ieri ha ricevuto dal Colle il premio alla carriera con la nomina alla Consulta; il dottor Sottile è stato immortalato mentre sollecitava una sponsorizzazione (ovviamente subito concessa dal compiacente istituto) per il suo circolo tennis di 150.000 euro (“…se fossero ridotti a 125mila non saprei come fare…” avrebbe detto!. E non era il solo a rivolgersi al MPS per risolvere le proprie grane finanziarie: gli facevano fanno infatti degna compagnia politici di ogni schieramento, inclusi Letta e Santanchè, tanto per citarne due soltanto, che per anni hanno fatto a gara a mungere la generosa mucca-banca che Mussari ben volentieri prestava alle loro voglie. Mica erano soldi suoi, in fondo.
mauri
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