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Clientelismo per il sì

Discussioni e proposte, prospettive e strategie per il Paese

Clientelismo per il sì

Messaggioda flaviomob il 20/11/2016, 23:13

Clientelismo per il Sì, De Luca è il nuovo Gava


di Fabrizio d'Esposito | 20 novembre 2016


Vincenzo De Luca, classe 1949, aveva 32 anni e guidava la federazione provinciale di Salerno del grande Pci, quando nell’estate del 1981 Enrico Berlinguer fece la nota intervista sulla questione morale con Eugenio Scalfari per Repubblica. Berlinguer affrontò l’atavico nodo della corruzione politica, in particolare della Dc, partito-Stato, all’indomani del fallimento storico tra comunisti e democristiani, e in uno dei passaggi chiave disse: “I partiti sono soprattutto delle macchine di potere e di clientela”.

Trentacinque anni dopo, l’ex comunista De Luca è il governatore della Campania sotto le insegne del Pd ed è un convinto sostenitore del clientelismo. Di più. Spronando circa 300 amministratori pubblici della sua regione a fare una campagna porta a porta per il Sì, altra colossale anomalia, lo sceriffo di Salerno ha fatto un’apologia delle clientele per certi versi già diventata storica, grazie all’audio integrale della riunione riservata pubblicato in esclusiva dal fattoquotidiano.it: “Prendiamo Franco Alfieri, notoriamente clientelare. Come sa fare lui la clientela lo sappiamo. Una clientela organizzata, scientifica, razionale come Cristo comanda. Che cosa bella. Ecco, l’impegno di Alfieri sarà di portare a votare la metà dei suoi concittadini, 4mila persone su 8mila. Li voglio vedere in blocco, armati, con le bandiere andare alle urne a votare il Sì. Franco, vedi tu come Madonna devi fare, offri una frittura di pesce, portali sulle barche, sugli yacht, fai come cazzo vuoi tu, ma non venire qui con un voto in meno di quelli che hai promesso”.

Alfieri è il sindaco di Agropoli, in provincia di Salerno, non senza qualche problema giudiziario, ed è un democristiano del Pd, ma su questo torneremo dopo. Per il momento, soffermiamoci sul clientelismo dalla prospettiva deluchiana. Da giovane lo condannava. Da politico anziano lo teorizza e lo predica in senso positivo. Ecco, in questo scarto di 35 anni c’è tutta la mutazione genetica della gran parte della classe dirigente postcomunista, soprattutto nel Mezzogiorno. Ancora prima, quindi, dell’avvento del cinico e spregiudicato renzismo nel dicembre del 2013. In pratica, la conquista del potere e la sua gestione quotidiana hanno trasfigurato De Luca nel nuovo Antonio Gava della Campania. Gava fu un boss democristiano, campione del clientelismo e non solo, arrivando persino a fare il ministro dell’Interno. Quando accadde, grazie al patto del Caf, Vauro fece una magnifica vignetta sul Manifesto: “Brillante operazione delle forze della camorra nei covi della polizia”. Ma oggi De Luca ricorda il democristiano doroteo Gava per il solito metodo di costruzione del consenso, spaziando dal clientelismo al familismo amorale con la sistemazione del figlio al comune di Salerno come assessore, per garantirgli un futuro.

Non è solo un caso personale, limitato. No, è stata questa pratica del potere ad ammazzare la presunta diversità della sinistra, almeno dalla Campania in giù. Il politologo inglese Percy Allum che già nel 1975 scrisse un fondamentale saggio sul sistema di potere democristiano in Campania, includendo la dinastia dei Gava (il papà Silvio, più volte ministro, e il figliolo Antonio), quando lasciò Napoli due lustri fa criticò da sinistra il bassolinismo: “E’ stato peggio del laurismo e del gavismo”. Questo per dire che la doroteizzazione di De Luca è figlia di un’onda lunga, solo adesso cavalcata dal giglio magico. Altro che rottamazione o cambiare verso. E’ il gattopardo travestito ancora una volta da presunto riformismo.

Non a caso, il referente romano di De Luca è quel Luca Lotti che quotidianamente sente e frequenta l’ex sherpa berlusconiano Denis Verdini, plurinquisito e plurimputato nonché teorico del fu patto del Nazareno tra Renzi e Berlusconi. E non a caso, le elezioni regionali in Campania vinte da De Luca sono state il primo laboratorio del Partito della Nazione, con gli ex berlusconiani di Nicola Cosentino (condannato pochi giorni fa, in primo grado, per concorso esterno alla camorra dei Casalesi) diventati verdiniani e alleati del Pd di De Luca. Il potere per il potere, difendendo il Sistema dall’assalto populista e gestendo i finanziamenti pubblici come i notabili dc del passato. Ecco un altro passaggio decisivo dell’audio di De Luca: il fiume di soldi garantito dall’interlocuzione con il governo di Roma e che quindi deve essere la molla principale per andare alle urne e votare Sì. La Costituzione non c’entra nulla, in questo ragionamento. Conta il governo amico e conta che rimanga in sella il 5 dicembre. Altra ricetta del passato, quella che ha consentito alla Dc di prosperare con l’assistenzialismo e i fondi a pioggia. Nulla di nuovo sotto al sole. De Luca si erge come garante di questi fondi e soprattutto come successivo distributore per consolidare il suo clan di potere. La sua concezione di amministratore si misura con la capacità di prendere quanti più soldi possibili da Roma. Dov’è la novità?

Secondo la retorica democrat in circolazione, il Pd è nato dalla fusione delle due culture politiche prevalenti del secolo scorso: quella comunista e quella democristiana. Addirittura, sempre questa retorica porta ad appendere in una sezione ideale del Pd i ritratti di Berlinguer e Aldo Moro, appaiati. In realtà, per attenerci allo scandalo campano, De Luca ha rinnegato le sue origini berlingueriane per convertirsi al peggio del metodo democristiano. Pochi lo ricordano, ma è l’intero Pd della Campania a essersi doroteizzato, basti pensare che uno dei suoi esponenti di rilievo, di nome Lello Topo, è figlio dell’autista storico di Gava. I cerchi si chiudono sempre.

Tra i pochi giornali che hanno ripreso la notizia del Fatto sulla clamorosa riunione di De Luca che professa e istituzionalizza il clientelismo con i soldi pubblici e con amministratori pubblici non c’è il Mattino di Napoli, edito da Caltagirone, noto palazzinaro romano con interessi ovunque. E’ la stessa omertà di quando l’editore di riferimento del Mattino era la Dc e al massimo si pubblicava la biografia a puntate di Silvio Gava, papà di Antonio. Rispetto agli anni Ottanta la novità è il silenzio di Repubblica, il giornale su cui Berlinguer parlò di questione morale. Oggi il giornale-partito del centrosinistra è allineato al renzismo e il clientelismo di De Luca è un fenomeno imbarazzante da raccontare. Anche questo è un segno di questi tristi tempi.

http://www.ilfattoquotidiano.it/2016/11 ... a/3206259/


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L'antimafia indaga

Messaggioda flaviomob il 23/11/2016, 21:29

http://napoli.repubblica.it/cronaca/201 ... 152638131/

De Luca: l'Antimafia chiede informazioni alla Procura di Napoli sulle pressioni ai sindaci per il Sì.

(Bindi - De Luca, è vero amore!)


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Re: Clientelismo per il sì

Messaggioda ranvit il 24/11/2016, 8:43

Vincenzo De Luca fa post autoironico su Facebook sul voto di scambio

http://www.huffingtonpost.it/2016/11/23 ... _ref=italy

:D
Il 60% degli italiani si è fatta infinocchiare votando contro il Referendum che pur tra errori vari proponeva un deciso rinnovamento del Paese...continueremo nella palude delle non decisioni, degli intrallazzi, etc etc.
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Re: Clientelismo per il sì

Messaggioda gabriele il 24/11/2016, 9:31

ranvit ha scritto:Vincenzo De Luca fa post autoironico su Facebook sul voto di scambio

http://www.huffingtonpost.it/2016/11/23 ... _ref=italy


che tristezza
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Re: Clientelismo per il sì

Messaggioda ranvit il 24/11/2016, 10:13

:lol: :lol:
Il 60% degli italiani si è fatta infinocchiare votando contro il Referendum che pur tra errori vari proponeva un deciso rinnovamento del Paese...continueremo nella palude delle non decisioni, degli intrallazzi, etc etc.
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Re: Clientelismo per il sì

Messaggioda gabriele il 24/11/2016, 10:42

Manovra, via libera a 'norma De Luca': governatori potranno diventare commissari per la sanitàManovra, via libera a 'norma De Luca': governatori potranno diventare commissari per la sanità
(ansa)
Approvato in Commissione Bilancio l'emendamento, contestato dalle opposizioni. Pensioni, 'Opzione donna' estesa alle lavoratrici nate nei mesi di ottobre, novembre e dicembre del 1958 (1957 per le autonome). Bocciate le norme sulla cedolare automatica per Airbnb. Fiducia prevista per venerdì

MILANO - La Commissione Bilancio della Camera ha approvato l'emendamento che consente ai presidenti di Regione di diventare anche commissari per la sanità. Si tratta quindi del via libera alla cosiddetta 'norma De Luca', nonostante le ripetute proteste delle opposizioni che avevano chiesto anche il voto nominale. Il relatore ha riformulato gli emendamenti Tartaglione (Pd) e Rabino (Ala), prevedendo che ci siano verifiche ogni 6 mesi da parte del tavolo di monitoraggio dei piani di rientro e del comitato Lea.

Nell'ambito della discussione sulla legge di Bilancio per il 2017 si allargano i cordoni dell'Opzione donna, il meccanismo che consente alle lavoratrici di andare in pensione prima dei requisiti-Fornero, ma con un assegno conteggiato interamente attraverso il sistema contributivo. L'Opzione viene estesa alle lavoratrici nate nei mesi di ottobre, novembre e dicembre del 1958 (e alle autonome nate nell'ultimo trimestre del 1957) che hanno maturato 35 anni di anzianità entro il 31 dicembre del 2015.

A prevederlo è un emendamento del relatore alla Manovra, Mauro Guerra: la norma è valida per le lavoratrici dipendenti al raggiungimento di 57 anni e 7 mesi di età e per le autonome al raggiungimento di 58 anni e 7 mesi di età. Gli oneri che derivano dall'estensione della sperimentazione anche all'ultimo trimestre del 2015, si legge nell'emendamento, sono valutati nel complesso - dal 2017 al 2022 - in oltre 257 milioni di euro.

La novità è emersa nell'ambito dei lavori della commissione Bilancio alla Camera, che ha riavviato nel pomeriggio l'esame gli emendamenti alla legge di Bilancio. Obiettivo della seduta, ha annunciato il presidente Francesco Boccia, è proseguire senza pause fino all'esaurimento delle proposte da votare. Si preannuncia una maratona non-stop che terminerà dunque domattina. Per il resto, il calendario stabilito dalla conferenza dei capigruppo prevede che il voto di fiducia sulla Manovra si tenga venerdì, mentre sul via libera l'Aula della Camera si esprimerà lunedì, dopo aver votato la nota di varazione al Bilancio.

Durante i lavori, sono stati bocciati gli 'emendamenti Airbnb', tre proposte identiche che regolavano il settore delle locazioni brevi con la costituzione di un Registro unico nazionale e assoggettavano automaticamente il canone di affitto alla cedolare secca del 21%. Resta acceso il clima intorno all'Istat: i lavoratori hanno deciso di spostare la loro mobilitazione dalla sede dell'istituto a quella del Pd in via del Nazareno. "In questi minuti - scrivono - abbiamo appreso che il governo intende escludere dalla legge di Bilancio tutti i provvedimenti riguardanti il reclutamento del personale a termine attualmente impiegato nella Pa". Proprio dai precari dell'Istituto è partita la mobilitazione.

Intanto il decreto fiscale collegato alla Manovra, quello che contiene l'abolizione di Equitalia e la Voluntary disclosure, è passato all'aula del Senato senza che le commissioni Bilancio e Finanze di Palazzo Madama abbiano votato gli emendamenti né il mandato ai relatori. Il testo, su cui viene data per scontata la fiducia fra questa sera tardi e domani mattina, è "blindato" nella versione approvata dalla camera.

http://www.repubblica.it/economia/2016/ ... ef=HREC1-3

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Re: Clientelismo per il sì

Messaggioda flaviomob il 24/11/2016, 11:34

La fase più berlusconiana del governo!


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Re: Clientelismo per il sì

Messaggioda trilogy il 24/11/2016, 11:37

È molto interessante la capacità dell'ufficio marketing dei cinque stelle nell'influenzare il linguaggio tramite i social media. "La norma corona" , "la norma deluca". :mrgreen:
la tecnica dell'unique selling proposition: "la scarpa che respira" "più lo mandi giu' piu' ti tira su" trasferita dai prodotti di largo consumo alla lotta politica.
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Re: Clientelismo per il sì

Messaggioda gabriele il 24/11/2016, 11:53

trilogy ha scritto:È molto interessante la capacità dell'ufficio marketing dei cinque stelle nell'influenzare il linguaggio tramite i social media. "La norma corona" , "la norma deluca". :mrgreen:
la tecnica dell'unique selling proposition: "la scarpa che respira" "più lo mandi giu' piu' ti tira su" trasferita dai prodotti di largo consumo alla lotta politica.


Non pensavo che Repubblica si facesse influenzare dall'ufficio marketing dei cinque stelle :shock:

sti "grillini" marrani :lol:
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Re: Clientelismo per il sì

Messaggioda flaviomob il 24/11/2016, 12:00

Quasi onnipotenti! :lol: :lol:


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