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Ma che giustizia è?

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Re: Ma che giustizia è?

Messaggioda mariok il 26/07/2017, 11:24

Le vie dell'impunità nel sistema giudiziario italiano sono infinite. Italia paradiso dei clandestini.

Migranti, migliaia di processi a rischio. "Nessuno sia giudicato a sua insaputa"

L'ordinanza del tribunale di Milano apre una breccia. Possono saltare i procedimenti per furto o ricettazione con imputati considerati irreperibili. Ma i magistrati si dividono

di FRANCO VANNI
26 luglio 2017

MILANO - Non si può processare chi non sa di essere imputato. Lo afferma un'ordinanza del giudice Guido Salvini, della Prima sezione penale del Tribunale di Milano, sul caso di un 29enne algerino accusato di possesso di banconote false. L'uomo non ha fissa dimora. All'apertura del fascicolo, nel 2014, è stato affidato a un avvocato d'ufficio, che non sa dove si trovi il suo assistito né ha avuto contatti con lui. Eppure, su indicazione della polizia giudiziaria, è domiciliato presso il suo studio, dove riceve gli atti processuali. Scrive il giudice: "Vi è da chiedersi se da tale elezione di domicilio, del tutto formale se non fittizia, possa ricavarsi la prova della conoscenza da parte dell'imputato della celebrazione dell'udienza a suo carico". Dal momento che "quello che si celebrerebbe è un processo a un 'fantasma'", dispone che le udienze siano sospese (insieme ai tempi di prescrizione del reato) fino a quando la polizia giudiziaria non riuscirà a raggiungere l'imputato, informandolo del processo.

La portata dell'ordinanza potrebbe essere molto più ampia del singolo caso. Si legge che "situazioni identiche a quella ora esaminata si presentano con molta frequenza in questo Tribunale". Sono infatti centinaia, a Milano, i processi aperti con imputati irreperibili. Quasi sempre stranieri, accusati di reati come furto, ricettazione, occupazione di immobili e resistenza a pubblico ufficiale, che non prevedono l'arresto obbligatorio. Un giudice veterano illustra l'orientamento prevalente: "Una volta che viene indicato un difensore, e il domicilio è stabilito presso il suo studio, è l'imputato a doversi informare sull'evoluzione del processo". Quindi, si va avanti fino a sentenza. Secondo la stima di un presidente di sezione penale, si tratta del 15 percento di tutti i processi che si celebrano a Milano di fronte al giudice monocratico. Sono esclusi i procedimenti in cui l'imputato viene arrestato ed è quindi consapevole di quello che lo aspetta.

L'ordinanza, emessa lo scorso 14 luglio, cita una sentenza di Cassazione del 24 gennaio scorso, che afferma come l'elezione di domicilio presso il difensore d'ufficio di per sè non prova la conoscenza del processo. E fa riferimento a due pronunciamenti della Cedu - del 2004 e del 2007, relativi a condanne di stranieri - che censurano la tendenza dei Tribunali italiani a portare a processo imputati ignari, violando l'articolo 6 della Convenzione europea sui diritti dell'uomo, che disciplina il giusto processo e il divieto di discriminazione. Eppure, ovunque in Italia, si registrano a migliaia ogni anno le condanne a imputati introvabili. Processi in cui il difensore non ha elementi per difendere il proprio assistito, né una sua procura per scegliere riti alternativi (rito abbreviato o patteggiamento), e in molti casi finisce per accettare che la decisione si basi sul fascicolo del pubblico ministero.

Sulla questione è intervenuto il decreto Orlando di riforma della giustizia, in vigore dal prossimo 3 agosto, che consentirà agli avvocati di non accettare l'elezione di domicilio se non riterranno di potere davvero sostenere la difesa. Con la linea promossa da Salvini si schiera intanto la Camera penale di Milano, associazione dei penalisti. La presidente Monica Gambirasio commenta: "In caso di incertezza della conoscenza del processo non rimane che sospenderlo. Così si risparmiano anche risorse economiche della giustizia, già limitate".

Per il sistema della della giustizia significa ammettere l'impossibilità di raggiungere l'imputato, e rinunci a punire i reati. Una scelta impopolare. "Bisogna poi rendere conto alla società del fatto che un possibile colpevole viene di fatto graziato perché non si è stati in grado di trovarlo", dice un giudice.
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Re: Ma che giustizia è?

Messaggioda mariok il 04/09/2017, 16:22

33 anni dopo.....

Strage del rapido 904, il presidente della corte va in pensione: il processo d'appello dovrà ricominciare da capo

http://firenze.repubblica.it/cronaca/20 ... P2-S1.4-T1
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Re: Ma che giustizia è?

Messaggioda pianogrande il 04/09/2017, 20:34

L'avevo già sentita ma c'è ancora qualcosa che non capisco.

Cosa c'entra il presidente che va in pensione con il fatto di dover reinterrogare i testimoni del primo grado che l'articolo dice sia dovuto alla riforma Orlando e al fatto che sia stato presentato appello?

Il presidente che va in pensione può aver avuto influenza sulla "data da destinarsi" e quello è già un problema ma il grosso del problema sta nel dover reinterrogare tutti; quelli ancora da queste parti, almeno.
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Re: Ma che giustizia è?

Messaggioda trilogy il 12/09/2017, 20:53

Mastella assolto a 9 anni da dimissioni
Lasciò dopo avviso garanzia, oggi sentenza primo grado


Clemente Mastella e' stato assolto nel processo per presunti illeciti nelle nomine alle Asl e in altri settori pubblici. La sentenza è stata emessa dalla quarta sezione del Tribunale di Napoli. Il sindaco di Benevento che all'epoca dei fatti ricopriva la carica di ministro della Giustizia e leader dell'Udeur era accusato in particolare di "induzione indebita a dare o promettere utilità". In seguito all'avviso di garanzia emesso nel gennaio del 2008 Mastella si dimise e ritirò il suo appoggio al governo Prodi circostanza che contribuì alla caduta dell'esecutivo

http://www.ansa.it/sito/notizie/cronaca ... 23562.html
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Re: Ma che giustizia è?

Messaggioda pianogrande il 13/09/2017, 0:08

Un governo con dentro un esemplare come Mastella (ed altri) sarebbe stato un miracolo se fosse durato di più.
Non dimentichiamo anche le squallide uscite di Gente che si chiamava Scilipoti e Razzi.

Che Mastella abbia contribuito a far cadere il governo perché indagato è un atto vile e odioso.

Se non ci sono prove è giusta l'assoluzione.

Quello che, però, mi fa imbufalire sono i 9 anni.
Porco cane, nove anni!

Ormai IlPaeseCheNonFunziona potrebbe essere il titolo del forum.
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Re: Ma che giustizia è?

Messaggioda mariok il 13/09/2017, 13:32

Se ben ricordo il fatto che scatenò le dimissioni fu l'avviso di garanzia alla moglie (famosa fu la frase "scelgo la famiglia" del discorso in parlamento) che a quanto pare è andata in prescrizione: il peggio del peggio.
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Re: Ma che giustizia è?

Messaggioda trilogy il 13/09/2017, 15:44

mariok ha scritto:Se ben ricordo il fatto che scatenò le dimissioni fu l'avviso di garanzia alla moglie (famosa fu la frase "scelgo la famiglia" del discorso in parlamento) che a quanto pare è andata in prescrizione: il peggio del peggio.


La moglie l'arrestarono, non fu un semplice avviso di garanzia.
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Re: Ma che giustizia è?

Messaggioda mariok il 13/09/2017, 17:19

trilogy ha scritto:
mariok ha scritto:Se ben ricordo il fatto che scatenò le dimissioni fu l'avviso di garanzia alla moglie (famosa fu la frase "scelgo la famiglia" del discorso in parlamento) che a quanto pare è andata in prescrizione: il peggio del peggio.


La moglie l'arrestarono, non fu un semplice avviso di garanzia.

Peggio ancora. Arrestano un indagato, evidentemente sul presupposto di solidi indizi, e poi fanno andare il presunto reato in prescrizione.
Ovviamente non so se la signora fosse colpevole o innocente, ma è forte il sospetto che il procuratore dell'epoca sia stato tentato dal colpo mediatico dell'arresto della moglie del guardasigilli.
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Re: Ma che giustizia è?

Messaggioda ranvit il 13/09/2017, 17:39

ma è forte il sospetto che il procuratore dell'epoca sia stato tentato dal colpo mediatico dell'arresto della moglie del guardasigilli.

;) ;) Questi Pm!!
Il 60% degli italiani si è fatta infinocchiare votando contro il Referendum che pur tra errori vari proponeva un deciso rinnovamento del Paese...continueremo nella palude delle non decisioni, degli intrallazzi, etc etc.
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Re: Ma che giustizia è?

Messaggioda mariok il 20/09/2017, 17:13

Mi sembra che ci sia poco da commentare :shock:

Ruba alle Poste: impiegato licenziato dopo la condanna, ma un giudice ordina reintegro e il pagamento degli arretrati

L'addetto dell'ufficio di Vasto aveva sottratto il denaro dalla cassaforte di cui aveva le chiavi. Incastrato dalle intercettazioni e sospeso, venne licenziato solo dopo la sentenza di primo grado, ma ora ha vinto il ricorso: il tribunale del lavoro 'punisce' l'ente perché avrebbe dovuto cacciarlo subito

http://huffp.st/y5XyvCn
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