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Ma che giustizia è?

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Re: Ma che giustizia è?

Messaggioda mariok il 14/12/2016, 14:58

Di De Luca si può dire a torto o a ragione tutto il male possibile.

Ma onestamente si può mai accettare che una procura apra un'indagine, con relativo avviso di garanzia, con l'accusa ridicola di "istigazione al voto di scambio" per una battuta che potrà anche non piacere (anche se a me personalmente fa ridere) ma che configurare come un possibile reato mi sembra obbiettivamente da folli?

https://www.youtube.com/watch?v=tHBEdI9s6jo
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Re: Ma che giustizia è?

Messaggioda trilogy il 14/12/2016, 15:37

Il problema serio è che la legge prevede il sequestro obbligatorio dei beni destinati allo scambio. Quindi la frittura di pesce oggetto del presunto reato, va confiscata.
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Re: Ma che giustizia è?

Messaggioda ranvit il 14/12/2016, 15:40

Quindi la frittura di pesce oggetto del presunto reato, va confiscata.

:lol: :lol: :lol:
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Re: Ma che giustizia è?

Messaggioda mariok il 15/12/2016, 15:07

Questa non fa ridere.

Omicidio della piccola Matilda, assolto Antonio Cangialosi
Dopo undici anni il delitto della bambina di 22 mesi non ha un colpevole

Pubblicato il 15/12/2016
Ultima modifica il 15/12/2016 alle ore 13:26
ROBERTA MARTINI
VERCELLI
L’omicidio della piccola Matilda resta senza un colpevole. Il giudice Fabrizio Filice ha assolto per non aver commesso il fatto Antonio Cangialosi dall’accusa di omicidio preterintenzionale di Matilda Borin, la bambina di 22 mesi uccisa nel luglio 2005 a Roasio, nel Vercellese. All’epoca dei fatti era il compagno della madre, Elena Romani. L’uomo, appena uscito dal tribunale di Vercelli, non ha rilasciato dichiarazioni. Solo il suo avvocato, Andrea Delmastro, ha detto: «Abbiamo vissuto questo momento con grande difficoltà umana e psicologica. Adesso lasciateci il tempo di metabolizzare». Parlano invece gli avvocati di Elena Romani, Roberto Scheda e Tiberio Massironi: «Non condividiamo questa sentenza, ma la rispettiamo. Certamente tra 60 giorni prenderemo nota delle decisioni che accompagnano questa sentenza e ricorreremo in Corte d’Assise d’Appello».

LA RICHIESTA
Otto anni era la richiesta di condanna del procuratore Paolo Tamponi per Antonio Cangialosi. Dopo l’assoluzione in tre gradi di giudizio della mamma della bimba, dopo che la Cassazione ha annullato il non luogo procedere, ora a processo con rito abbreviato con l’accusa di omicidio preterintenzionale era finito il suo ex compagno. Antonio Cangialosi era l’unico in casa con la mamma e la bambina nella villetta di Roasio quando Matilda ricevette il colpo che ne causò la morte.

LA TESI
La procura di Vercelli ha seguito la tesi con cui Elena Romani è stata assolta in corte d’Assise . Le lesioni sulla figlia sarebbero state provocate quando la bimba è rimasta con Cangialosi mentre la Romani stendeva il bucato. L’uomo ha dichiarato che la piccola si era spostata in corridoio, di averla presa in braccio e messa sul divano. Senza che lei si lamentasse. Un quadro impossibile secondo la procura: le fratture alle costole della piccola riscontrate dall’autopsia le avrebbero causato dolori e pianti. Di cui Cangialosi non ha mai riferito: la procura quindi escludeva che il colpo mortale fosse stato inferto prima che l’uomo e la bimba rimanessero soli.

I LEGALI
Accuse che l’avvocato Andrea Delmastro, che insieme al padre Sandro rappresenta Cangialosi, ha rigettato sin da subito: «Siamo convinti che non ci sia un quadro indiziario a carico del cliente». Alessandro Scheda e Tiberio Massironi sono i legali di Elena Romani e della famiglia: «Il peccato originale - diceva Scheda pochi giorni fa - è che Cangialosi e Romani non siano stati rinviati a giudizio insieme».
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Re: Ma che giustizia è?

Messaggioda mariok il 23/12/2016, 12:43

Dopo nove anni ci si accorge che frammenti di dna trovati sotto le unghie della vittima potrebbero appartenere ad una altro sospettato, il cui alibi presenterebbe "anomalie e incongruenze"

Cosa è cambiato in questi nove anni e quali nuovi elementi sono emersi da non poter essere considerati in tre gradi di giudizio?

Garlasco, aperta nuova inchiesta, indagato amico del fratello di Chiara: suo il dna sotto le unghie della giovane


La Procura di Pavia ha accolto l'esposto presentato dai legali della mamma di Alberto Stasi e ha iscritto nel registro degli indagati, nell'ambito dell'omicidio di Chiara Poggi, una seconda persona e ha aperto una seconda inchiesta. Lo scrivono il 'Corriere della Serà e 'Il Fatto Quotidianò, indicando che si tratta di un amico del fratello della ragazza uccisa nella sua abitazione il 13 agosto del 2007.
Omicidio per il quale sta scontando la pena Alberto Stasi con una condanna definitiva di 16 anni. Secondo l'ipotesi della difesa, il profilo genetico del giovane coinciderebbe con i frammenti del dna trovato sotto le unghie di Chiara. Non solo. Scrive il Corriere della Sera che secondo fonti investigative l'alibi allora fornito e considerato solido dal ragazzo, presenterebbe comunque delle anomalie e delle incongruenze. In sostanza, il giovane non avrebbe detto la verità circa suoi movimenti.
Venerdì 23 Dicembre 2016, 09:57 - Ultimo aggiornamento: 23-12-2016 11:19
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Re: Ma che giustizia è?

Messaggioda ranvit il 23/12/2016, 13:32

Dopo nove anni ci si accorge che frammenti di dna trovati sotto le unghie della vittima potrebbero appartenere ad una altro sospettato, il cui alibi presenterebbe "anomalie e incongruenze"

:twisted: :twisted: :twisted:
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Re: Ma che giustizia è?

Messaggioda mariok il 29/12/2016, 0:26

I grillini parleranno ovviamente di gomblotto.

E invece è la solita stupida, ottusa burocrazia.

La camera di consiglio fissata per il 25 gennaio per discutere nel merito la questione è un vero capolavoro :lol:
Roma, il Tar sospende l'ordinanza anti botti del Campidoglio
Il tribunale aministrativo ha fissato una camera di consiglio per il 25 gennaio per discutere nel merito la questione

28 dicembre 2016

Il Tar del Lazio ha sospeso con un decreto cautelare urgente l'ordinanza del sindaco di Roma, Virginia Raggi, che vietava i 'botti' di Capodanno. Il Tar ha fissato inoltre una camera di consiglio per il 25 gennaio per discutere nel merito la questione. L'ordinanza varata dalla sindaca prevedeva dal 29 dicembre fino alla mezzanotte del primo gennaio "nel territorio di Roma capitale il divieto assoluto di usare materiale esplodente, fuochi artificiali, petardi, botti, razzi e altri simili artifici pirotecnici e in genere artifici contenenti miscele detonanti ed esplodenti"

Il tribunale amministrativo del Lazio, con un decreto cautelare, ha accolto il ricorso presentato dai produttori e i distributori di fuochi d’artificio di Roma e dintorni . Subito prima di Natale, infatti, letto il documento stilato dal Campidoglio, i rappresentanti dell’Associazione nazionale imprese spettacoli pirotecnici si sono immediatamente rivolti a un avvocato che ha presentato ricorso.

«Siamo pronti a chiedere anche un risarcimento per i danni che abbiamo subito — aveva spiegato Luca Proietta, membro del consiglio direttivo dell’Anisp — perché l’atto della prima cittadina ha bloccato un mercato che viaggia tra i 2 e i 3 milioni di euro. Vendiamo solo fuochi e petardi stracontrollati». L’ordinanza,
peraltro, non era stata neanche inoltrata alla prefettura prima di essere pubblicate nell’albo pretorio del Campidoglio. Pur trattando di “incolumità pubblica e la sicurezza urbana”, le due pagine siglate da Virginia Raggi il 22 dicembre non sono state mai inviate a Palazzo Valentini. Così la massima carica in materia di gestione dell’ordine pubblico non ha potuto esprimere nessun parere su un atto particolarmente restrittivo.
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Re: Ma che giustizia è?

Messaggioda trilogy il 30/01/2017, 21:15

La procura ha impugnato la sentenza di assoluzione di Marino..
http://roma.repubblica.it/cronaca/2017/ ... 157210868/
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Re: Ma che giustizia è?

Messaggioda mariok il 01/02/2017, 11:11

Strage di Viareggio.

Tutti a parlare dei sette anni, in primo grado, dati a Moretti ed a discutere se debba o non dimettersi.

Il fatto che finirà tutto in una bolla di sapone con la prescrizione, pare non importi quasi a nessuno!
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Re: Ma che giustizia è?

Messaggioda Giovigbe il 07/02/2017, 19:52

113 archiviazioni su 116 complessive .......ma tutto sto lavoro inutile di qualcuno (non so carabinieri, finanza, pm....) chi lo paga?????

sempre dall'HUFFINGTON POST

Mafia Capitale, archivizione per 113 indagati. Anche per Alemanno e Zingaretti

Centotredici archiviazioni. Il gip Flavia Costantini ha archiviato le posizioni di 113 indagati sulle 116 complessive sollecitate nei mesi scorsi dalla Procura di Roma in relazione a quelle imputazioni legate a 'Mafia Capitale' per le quali, però, non sono stati trovati "elementi idonei a sostenere l'accusa in giudizio". Il provvedimento di archiviazione riguarda, tra gli altri, l'ex Nar Massimo Carminati (già sotto processo nell'aula bunker di Rebibbia per il 416 bis) in riferimento al reato di associazione per delinquere finalizzata a rapine e riciclaggio, e poi Ernesto Diotallevi e Giovanni De Carlo, a suo tempo iscritti sul registro degli indagati perchè sospettati di essere a Roma i referenti di 'Cosa Nostra', circostanza poi non suffragata da alcun riscontro.

Dal reato di associazione di stampo mafioso sono stati scagionati anche l'ex sindaco di Roma, Gianni Alemanno (sotto processo attualmente per corruzione e finanziamento illecito), l'ex esponente di Ente Eur spa Riccardo Mancini, e gli avvocati Michelangelo Curti, Domenico Leto e Pierpaolo Dell'Anno. E' finita in archivio, poi, la posizione riguardante il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti (che era indagato per corruzione e turbativa d'asta) e il suo ex braccio destro Maurizio Venafro (corruzione). Per tre posizioni minori, il giudice ha fissato la camera di consiglio e disposto la restituzione degli atti al pubblico ministero.

Archiviati ci sono anche Stefano Andrini, Giovanni Quarzo, Marco Pomarici, Tommaso Luzzi, Maurizio Venafro, Agostino Gaglianone. Per Luigi Ciavardini, Fabrizio Pollak e Gianluca Ius cadono accuse di associazione a delinquere finalizzata ai delitti di rapine e riciclaggio. Poi Leonardo Diotallevi, figlio di Ernesto (violazione della legge sulle armi), l'allora capo della segreteria personale di Alemanno Antonio Lucarelli e l'ex consigliere di roma multiservizi Stefano Andrini (indagati per associazione di stampo mafioso). Archiviazione anche per alcuni esponenti politici, come la ex presidente del primo municipio Sabrina Alfonsi (che era indagata per concorso in corruzione).

Il gip flavia costantini ha archiviato tra gli altri, l'ex nar massimo carminati (sotto processo per il 416 bis) in riferimento al reato di associazione per delinquere finalizzata a rapine e riciclaggio, e poi ernesto diotallevi e giovanni de carlo, a suo tempo iscritti sul registro degli indagati perché sospettati di essere a roma i referenti di 'cosa nostra', circostanza poi non suffragata da alcun riscontro.
Ci sono uomini che usano le parole all'unico scopo di nascondere i loro pensieri. VOLTAIRE
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