Sto seguendo per mia figlia una pratica per l'ottenimento dell'indennità di disoccupazione NASpI, che "spetta" (sarebbe forse il caso di dire "spetterebbe") a tutti i lavoratori dipendenti che abbiano perduto involontariamente la propria occupazione di natura subordinata.
La domanda è stata presentata, attraverso il sito INPS, il 5/8/2016 e risulta ad oggi "in attesa di istruttoria dal 7/8/2016".
Dopo varie telefonate al call center dell'INPS, su suggerimento dello stesso operatore, ho inoltrato un sollecito il 19/9/2016.
Non avendo ricevuto alcun riscontro, che mi spiegasse almeno i motivi di tale ritardo (a detta dello stesso call center la domanda "dovrebbe" essere evasa entro circa 40 giorni), ho ritelefonato oggi allo stesso call center e ciò che sono riuscito ad ottenere è l'illustrazione del seguente iter da seguire (sic!):
- dopo 15 giorni dal primo sollecito, potrò inoltrare un secondo sollecito;
- dopo ulteriori 15 dal secondo sollecito potrò inoltrare un reclamo;
dopodiché non è chiaro quello che "dovrebbe" succedere (forse mi consiglieranno di accendere un cero a san Gennaro).
Ora, dico io: per fortuna mia figlia grazie al padre "pensionato d'oro" (al quale andrebbe giustamente decurtata la pensione) riesce a sopravvivere anche senza l'assegno di disoccupazione; ma uno meno "fortunato" che fa mangia con i solleciti e i reclami?
Ma quando parliamo di welfare e di "sostegno al reddito", per caso ci prendono per i fondelli?
Almeno potessero evitarci i sermoni del presidente dell'INPS Boeri che un giorno sì ed uno no ci ammorba con lee sue teorie su equità e giustizia.