da lucameni il 19/12/2008, 11:27
Sarebbe già un passo in avanti capire cosa sarebbe la politica (immagino nel senso di buona politica) e cosa l'antipolitica (altra definizione usata di frequente ma che - nei miei limiti - ancora non ho capito bene in che senso venga usata e per quale scopo).
E da qui i relativi incasellamenti dei forumisti.
Io sicuramente, in quello che tanti possono considerare "giustizialismo" (cioè?), potrei essere messo nel mazzo degli antipolitici (questa la vulgata dell'informazione predominante), ma non mi pare corretto il suggerito accostamento antipolitica-italiani (e magari giustizialismo).
Gli italiani, almeno la maggioranza di essi ("Italiani" immagino in senso molto lato) parimenti all'interpretazione dominante potrebbero essere definiti antipolitici non perchè vogliano il rispetto rigoroso delle regole e della legge ma perchè proprio non lo vogliono e sono infastiditi da chi fa notare le marachelle dei propri beniamini.
Sicuramente qui abbiamo un'idea molto diversa di politica e di antipolitica (ma come la vogliamo definire?) e ci sconcertiamo per motivi altrettanto diversi (lo sconcerto è anche mio e molto potente ma decisamente diverso da quello di alcuni militanti con forte senso di appartenenza e partigianeria).
"Per fortuna" potremmo aggiungere tutti in coro.
"D' Alema rischia di passare alla storia come il piu' accreditato rivale di Guglielmo il Taciturno" (I. Montanelli, 1994)