Battuta d'arresto per l'economia italiana

Battuta d'arresto per l'economia italiana: nel secondo trimestre Pil invariato
di GIULIANO BALESTRERI
MILANO - Battuta d'arresto per l'economia italiana che nel secondo trimestre dell'anno è rimasta inchiodata al palo. La crescita zero del Pil tra aprile e giugno arriva come una doccia fredda sul governo Renzi che da un lato confidava di trovare nella ripresa economica le risorse fresche da destinare alle pensioni e agli investimenti. Dall'altro immaginava di usarla come grimaldello per ottenere maggiori flessibilità sui conti pubblici dall'Unione europea. Infatti, se l'economia non cresce il deficit e debito pubblico - che sono calcolati in rapporto al Pil - sono destinati ad aumentare. Ma se anche Palazzo Chigi riuscisse a spuntare quella agoniata flessibilità in termini di decimi percentuali, rischierebbe di trovarsi in mano meno risorse di quelle immaginate.
Il primo campanello d'allarme sullo stato di salute italiano era arrivano pochi giorni fa con il crollo della produzione industriale a giugno, seguito poi dalla frenata dell'export e dal perdurare della deflazione. A dimostrazione che la domanda interna - nonostante gli interventi della Bce e gli stimoli del governo - non è ancora solida.
http://www.repubblica.it/economia/2016/ ... 145843596/
di GIULIANO BALESTRERI
MILANO - Battuta d'arresto per l'economia italiana che nel secondo trimestre dell'anno è rimasta inchiodata al palo. La crescita zero del Pil tra aprile e giugno arriva come una doccia fredda sul governo Renzi che da un lato confidava di trovare nella ripresa economica le risorse fresche da destinare alle pensioni e agli investimenti. Dall'altro immaginava di usarla come grimaldello per ottenere maggiori flessibilità sui conti pubblici dall'Unione europea. Infatti, se l'economia non cresce il deficit e debito pubblico - che sono calcolati in rapporto al Pil - sono destinati ad aumentare. Ma se anche Palazzo Chigi riuscisse a spuntare quella agoniata flessibilità in termini di decimi percentuali, rischierebbe di trovarsi in mano meno risorse di quelle immaginate.
Il primo campanello d'allarme sullo stato di salute italiano era arrivano pochi giorni fa con il crollo della produzione industriale a giugno, seguito poi dalla frenata dell'export e dal perdurare della deflazione. A dimostrazione che la domanda interna - nonostante gli interventi della Bce e gli stimoli del governo - non è ancora solida.
http://www.repubblica.it/economia/2016/ ... 145843596/