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Il M5S, la monnezza ed i conflitti di interesse

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Il M5S, la monnezza ed i conflitti di interesse

Messaggioda mariok il 01/08/2016, 8:56

Era prevedibile: a Roma la Raggi è alle prese con gli storici problemi della "monnezza" e dei conflitti di interesse. E' solo l'inizio.
A me sembra che sui media le si stia dando troppo addosso. Quanto al PD romano e ad Orfini, che danno lezioni di trasparenza e di correttezza amministrativa, dopo i casini che hanno combinato durante i due anni della giunta Marino, ogni commento è superfluo.

Ora però la bicicletta ce l'hanno i 5S e tocca a loro pedalare. Prenderanno coscienza del fatto che governare è cosa ben diversa dal fare opposizione?

Intanto mi pare che ci sia una contraddizione stridente tra il diniego della Appendino a Torino di prendersi una parte dei rifiuti della Sicilia ed il fatto che intanto da Roma la sua collega Raggi manda rifiuti in giro per l'Italia, soprattutto in Friuli, e nel mondo.

IL RETROSCENA
Roma, il malessere della base M5S: ora soluzioni, che ha fatto Muraro?
Ai grillini della prima ora sembrano non bastare più gli «stiamo lavorando». E ancora: «Avete tutti i numeri per fare pulizia. E allora fatela!». La replica di De Vito, presidente dell’Assemblea capitolina: «Inutile parlare, i romani non vogliono più chiacchiere»
di Giuseppe Alberto Falci e Alessandro Trocino

«Dobbiamo solo fare del Bene a questa città, tutto il resto non conta». A leggere il post di Federica Daga, deputata 5 Stelle, sembra facile. Eppure, fare il Bene (con la «b» maiuscola) a Roma non è semplicissimo. E se ne stanno accorgendo i 5 Stelle alla loro prima esperienza di governo importante. A un mese dall’insediamento della giunta, non è facile dare risposte, ma malumori e imbarazzo crescono anche dentro il Movimento. Roberta Lombardi non nega che le strade siano invase dai rifiuti. Ma non ci sta a essere messa sotto accusa: «Siamo entrati al governo di Roma il 7 luglio. Oggi è 31 e la monnezza (come ogni luglio, purtroppo) è sotto le nostre case. Ce la faremo, ma sentirci fare la predica dai partiti e dai loro giornali, ovvero da chi campa da 20 anni della voluta emergenza rifiuti, è pretestuoso e stomachevole. Per i rifiuti in strada stiamo lavorando, per quelli nelle stanze dei palazzi e nelle redazioni ci devono pensare i cittadini».
Su Facebook il presidente Ama con il simbolo Pd sulla fronte
Ma basta leggere i commenti per capire che rispondere «stiamo lavorando» non basta. Una militante spiega che, va bene, i partiti «sono infami», i giornalisti sono «asserviti», però basta discorsi generici: «Comincio a odiare i verbi coniugati al futuro, vorrei un presente programmatico». La Lombardi non può che assecondare la protesta: «Hai ragione Serenella. Stiamo preparando un piano per ogni settore di azione». Nell’account Facebook romano si punta il dito contro il presidente dell’Ama Daniele Fortini, immortalato con l’odiato simbolo del Pd sulla fronte e con la scritta: «Scoperchiato il vaso di Pandora sui rifiuti». Molti applaudono, altri non apprezzano: «Al primo coperchio scoperchiato ci abbiamo trovato la Muraro — scrive «Tito Mario» — gli oltre dieci anni di consulenze all’Ama senza denunciare mai niente, un bel milione e passa di euro avuti per non avere risolto niente». Seguono diversi lettori che si definiscono «grillini della prima ora» e che non ci vedono chiaro nel rapporto tra Muraro e l’Ama. E non hanno molta pazienza: «Chi ha sbagliato paghi. Ma soprattutto risolvete il problema».
L’associazione: «Mancano programmi sul rifiuti-zero»
Massimo Piras è il presidente dell’associazione Zero Waste Lazio, vicina al Movimento, tanto da incontrare già nel 2013 i consiglieri romani sul tema rifiuti. Oggi si sente in difficoltà: «Il tema Muraro sì o no non ci appassiona. Però vedo che la questione dei rifiuti-zero è del tutto assente nelle linee programmatiche approvate dalla giunta». La consigliera Monica Montella lancia il suo proclama a favore di «chi vuole combattere le mafie». Ma una commentatrice simpatizzante ribatte, più concreta: «Avete tutti i numeri per fare pulizia, fatela!». «La faremo», risponde secca Montella.
Ferrara (Ambiente): «Ma la Muraro è un valore aggiunto»
Paolo Ferrara, vicepresidente della commissione Ambiente per i 5 Stelle, si difende: «Sono tutte stupidaggini, il Pd ha spolpato Roma e invece di chiedere scusa ai romani continua a mentire. Muraro è un valore aggiunto, perché sa dove mettere le mani». Enrico Stefàno, presidente della commissione Trasporti, è infastidito: «Muraro? Oggi è domenica pomeriggio ed è il 31 luglio: non ho interesse di parlare al telefono per motivi di lavoro». Non è l’unico dei 5 Stelle a mettere giù o a rispondere picche. Marcello De Vito, presidente dell’assemblea capitolina, invece è disponibile, ma conferma la linea difensiva: «Gli attacchi del Pd sono una medaglia al valore. Quanto a noi, i romani non vogliono più chiacchiere. È inutile parlare, è il momento di fare». E i malumori nel Movimento? «Nessun malumore, siamo compatti. Presto avrete qualche elemento concreto. Il sindaco ha già presentato le linee programmatiche, che arrivano in Aula domani (oggi per chi legge, ndr) e l’assessore Muraro ha promesso che i primi risultati si avranno già entro il 20 agosto». In realtà la Muraro aveva già detto che la città sarebbe stata ripulita entro mercoledì 13 luglio. Per poi, di fronte all’evidenza, rilanciare con la data del 20 agosto. Intanto il minidirettorio cerca di schivare le polemiche. Paola Taverna sui social parla del caso dei Rolex e rivendica lo stop agli aumenti delle bollette dell’acqua a Roma. Gli altri, da Stefano Vignaroli a Fabio Massimo Castaldo, tacciono. E Virginia Raggi preferisce accogliere i cittadini con visite guidata al Campidoglio, «casa dei romani». Almeno questo, senza il problema dei rifiuti.
31 luglio 2016 | 21:59
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Re: Il M5S, la monnezza ed i conflitti di interesse

Messaggioda trilogy il 01/08/2016, 11:15

<<L’emergenza tornerà Muraro? All’Ama pesava»
Il presidente Fortini: «Niente soluzioni senza nuovi impianti. Ci ritroveremo con gli stessi problemi dei rifiuti anche la prossima estate. Ma l’epoca di Cerroni è finita, Roma non ha bisogno di lui». E sull’assessore: «Ha responsabilità abbastanza inquietanti»


La domenica l’ha trascorsa in casa, a Orbetello, sotto la pergola e con il cane che gli gironzola intorno, a preparare la relazione per l’audizione in commissione Ecomafie. Per Daniele Fortini, questi sono gli ultimi giorni da presidente e ad dell’Ama. Mentre intorno è emergenza-rifiuti.

Fortini, da cosa deriva questa situazione?
«Dal fatto che non esiste un ciclo integrato dei rifiuti. Gli impianti sono insufficienti, vecchi o inefficienti. E sono solo di trattamento, non di smaltimento e recupero. Se qualcuno dei 62 impianti utilizzati in dieci Regioni italiane e in tre Stati esteri va in sofferenza o chiude per manutenzione, come succede in estate, si crea il problema».

Sta dicendo che il 20 agosto le cose non cambieranno?
«Le stesse problematicità ci sono state nel dicembre 2013 (con i maiali che grufolavano nella spazzatura, ndr), nel dicembre e luglio 2014, nel luglio 2015. Se non cambiano le cose, rischiamo di trovarci con lo stesso problema a dicembre e poi di nuovo l’estate prossima».

E lei da quando è all’Ama, cioè da inizio 2014, cosa ha fatto?
«È aumentata la raccolta differenziata dal 31 al 42%. E Ama ha progettato un impianto di compostaggio a Rocca Cencia per 50 mila tonnellate l’anno. Ma il progetto è fermo in Regione da 15 mesi. Dicono che i cittadini non lo vogliono. E anche l’assessora Muraro è contraria».

Sta chiamando in causa il governatore Zingaretti?
«Chi pianifica, per legge, è la Regione, che voleva una discarica di servizio, ma attende dal Comune l’indicazione su dove vada fatta... Ma intanto ringrazio la Regione per gli impianti che ci ha messo a disposizione».

Ma se la situazione di Roma è questa, perché non si è dimesso prima?
«L’ho fatto nell’ottobre 2015, appena arrivò il commissario Tronca. Come mi dimisi a Napoli appena arrivò il sindaco de Magistris».

Sono atti di fair play non di denuncia.
«Anche con Raggi il mio era un atto di correttezza... Ma mentre Tronca mi confermò la fiducia, scrivendomi anche una bellissima lettera di encomio, la sindaca Raggi ha detto pubblicamente che dovevamo restare in azienda in quanto colpevoli, per prenderci le nostre responsabilità».

Pensa di pagare l’aver interrotto la consulenza in Ama alla Muraro?
«Io proposi alla Muraro di diventare dirigente. A gennaio bandimmo una selezione per un incarico temporaneo ma lei non partecipò. Così rinnovammo il mandato per sei mesi, fino al 30 giugno».

E da assessora è iniziato lo scontro, anche in diretta streaming...«Ha cominciato a bombardare l’azienda, mettendo tutti sotto accusa, parlando di epurazioni e scatenando la reazione di molti dirigenti che mi hanno fatto un quadro sulle sue responsabilità soggettive abbastanza inquietante».

Perché inquietante?
«Non dico di più: c’è il segreto istruttorio».

Significa che ne ha riferito alla Procura?«A domanda rispondo».


Anche la Muraro dice di avere un dossier.«Se era a conoscenza di inadempienze avrebbe dovuto segnalarle alla Procura e poi dimettersi dall’incarico. Lei non era una consulente come tutti gli altri: aveva un ruolo quasi dirigenziale».

Manlio Cerroni sta tornando in campo?«Quell’epoca è finita. La città non ha bisogno di Cerroni».

http://roma.corriere.it/notizie/cronaca ... b7b1.shtml
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Re: Il M5S, la monnezza ed i conflitti di interesse

Messaggioda pianogrande il 01/08/2016, 13:03

Mafia capitale ha sicuramente armi e agganci potentissimi.

In effetti, il PD dovrebbe contare fino a centomila prima di attaccare la Raggi così subito.

Quello che non mi piace dell'attuale giunta e dintorni sono le solite risposte (perfettamente grilline) in cui si attaccano gli altri ma non si scende nel merito.

Non si denuncia con nome e cognomi e fatti e prove.

Quello sì che sarebbe rivoluzionario e innovativo (e coraggioso).

Forse non aprono la scatola di tonno perché non saprebbero come smaltire la scatola?

Dire che le critiche del PD sono decorazioni al valore, va bene su un post di un blog ma se non si esce dal blog neanche per amministrare Roma siamo messi male.
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Re: Il M5S, la monnezza ed i conflitti di interesse

Messaggioda trilogy il 01/08/2016, 19:33

pianogrande ha scritto:Mafia capitale ha sicuramente armi e agganci potentissimi.

In effetti, il PD dovrebbe contare fino a centomila prima di attaccare la Raggi così subito.

Quello che non mi piace dell'attuale giunta e dintorni sono le solite risposte (perfettamente grilline) in cui si attaccano gli altri ma non si scende nel merito.....


tieni presente che i 5s sono in campagna elettorale permanente e mistificano ogni realtà. Una consulente di AMA per oltre 10 anni con compensi per oltre un milione potrebbero trattarla come un elemento del vecchio sistema, complice del disastro rifiuti a roma. Ma ecco il miracolo: si schiera con i 5s e viene trasformata dalla propaganda in un paladino del rinnovamento. L'opposizione queste manipolazioni le deve denunciare.
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Re: Il M5S, la monnezza ed i conflitti di interesse

Messaggioda gabriele il 02/08/2016, 8:41

Rifiuti Roma, da Impregilo ad Ama: le consulenze dell’assessora M5s Muraro
Politica

Dal ruolo nella municipalizzata fino a giugno 2016, al contributo nel contenzioso con Cerroni su Malagrotta, fino alle società private: tutti gli incarichi dell'assessora all'Ambiente della giunta M5s



Nei 12 anni di consulenza per l’Ama, il 2015 per Paola Muraro, l’assessore all’ambiente della giunta Raggi, è quello più remunerativo. In quell’anno infatti ha incassato 115mila euro lordi per il suo ruolo da referente Ipcc degli impianti, ma ha ricevuto altri 165mila euro lordi per una consulenza tecnica di parte. Proprio la Muraro menziona questo incarico nel suo intervento sul blog di Beppe Grillo: “La mia consulenza nella controversia contro il proprietario della discarica di Malagrotta, Cerroni, ha prodotto per Ama, l’azienda municipalizzata che gestisce i rifiuti, un risparmio pari a 900 milioni”. Un incarico ricevuto nel 2014 su indicazione dei vertici dell’azienda, in quel periodo c’era già Daniele Fortini come presidente, ma l’uomo forte era Giovanni Fiscon, direttore generale di Ama poi coinvolto nell’inchiesta Mafia Capitale e ora a processo. Fiscon è diventato direttore generale nell’aprile 2013, e prima era stato dirigente e direttore di esercizio. Paola Muraro ha avuto il compito, insieme ad un altro consulente Giovanni Pizzolla, di rappresentare l’azienda nell’ambito di un contenzioso in corso con il Colari, il consorzio dell’avvocato Manlio Cerroni, patron della discarica di Malagrotta, degli impianti Tmb e del tritovagliatore di Rocca Cencia, in queste settimane proposto da Muraro come soluzione alla crisi rifiuti scatenando proteste e polemiche anche perché c’erano soluzioni alternative. Il contenzioso era un arbitrato che alla fine ha visto Colari perdente. I due tecnici hanno affiancato un pool di avvocati, messo in campo da Ama per evitare di soccombere nel lodo milionario. Il consorzio di Cerroni aveva chiesto all’Ama 900 milioni di euro per la mancata sottoscrizione di un contratto per l’uso degli impianti Tmb che avrebbe causato il mancato utilizzo del gassificatore di Cerroni.

Nel lodo arbitrale, al pool di avvocati prescelto da Ama, guidato da Gianluigi Pellegrino, si affiancano, su indicazione dei vertici aziendali, Pizzolla e proprio Muraro. “Vengo incaricato dal presidente Fortini – ricorda l’avvocato Pellegrino – dopo una prima pronuncia che sembrava preludere ad una condanna di Ama. Abbiamo vinto sulla base dell’affermazione in diritto che non c’era nessun danno arrecato al Colari”. Sul ruolo dei tecnici, Pellegrino aggiunge: “ Muraro era stata coinvolta perché c’erano alcuni aspetti tecnici relativi al gassificatore, ma che nell’economia della sentenza finale sono rimasti sullo sfondo”. In conclusione l’Ama riesce ad aggiudicarsi il lodo ed evita il tracollo finanziario. Nello stesso periodo Muraro svolgeva anche la consulenza annuale in Ama, quella iniziata nel 2004 e terminata a giugno 2016 incassando nei 12 anni un milione e 136mila euro. La consulenza tecnica, quindi, è solo l’ultimo incarico ricevuto. Anche nel 2014 Muraro riceve 107mila euro lordi per la consulenza principale, ma anche altri 30mila euro per ‘attività complementari’. Sul suo passato da consulente, Muraro dal blog di Grillo chiarisce: “Mi faccio i conti in tasca: corrisponde a una media di 90.880 euro l’anno al lordo di tasse, previdenza, assicurazioni e spese per lo svolgimento dell’incarico. Considerando le ore prestate per la mia attività professionale si ottiene un compenso lordo pari a 76 euro al giorno. Vi sembra una cifra folle”. In realtà svolgeva nello stesso periodo anche altre consulenze.

Nel suo curriculum compare anche una consulenza dal 2002 al 2005 con Impregilo e con altre società private. Tra queste anche una consulenza con Bioman dal 2010 al 2012, società la Bioman che nel 2013 vince in Ati con altre aziende un appalto proprio per Ama. Bioman, correndo da sola, nel 2016 si aggiudica un nuovo affidamento. Bisogna precisare che Muraro in Ama non si è mai occupata di gare, ma il curriculum è denso di interessi in conflitto e di consulenze, spesso, prestate nello stesso periodo. Basti pensare che mentre era in Ama e in Bioman, era consulente anche di Sogenus spa, dal 1996 al 2012, ultimo compenso da 30mila euro lordi. E da quando è diventata consulente dell’azienda romana è stata consulente anche di Eureco spa, della struttura commissariale della regione Lazio, della provincia di Frosinone e forniva la sua assistenza alla direzione tecnica di Federambiente. Un’esperienza che al momento non è servita a ripulire la città, ma che alimenta polemiche e indebolisce l’assessorato tra i più decisivi per il rilancio di Roma con le opposizioni che chiedono le dimissioni di Muraro che incassa la difesa della sindaca Virginia Raggi.
di Nello Trocchia | 1 agosto 2016

http://www.ilfattoquotidiano.it/2016/08 ... o/2948783/
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Re: Il M5S, la monnezza ed i conflitti di interesse

Messaggioda pianogrande il 02/08/2016, 10:14

Questi torbidi personaggi possono aiutare il sindaco perché hanno le mani in pasta ma rimangono torbidi personaggi.

La scelta di prenderli come collaboratori può essere anche un atto di realpolitik ma è sicuramente un arretramento rispetto alle promesse di quel partito.

Grillo aveva annunciato sfracelli ancora più micidiali delle scatole di tonno o di sardine di altre campagne elettorali.

Adesso la sindaca grillina sta chiedendo al tonno o alla sardina di aprire la scatoletta ma il tonno o la sardina non possono aprirla la scatola.
Questo è impossibile semplicemente perché non stanno fuori ma stanno dentro.

Hai visto mai che scopriamo che dentro la scatoletta di tonno o di sardine, a bagno nell'olio ci sono anche i grillini?

Sarebbe sconvolgente per chi ci aveva creduto.
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Re: Il M5S, la monnezza ed i conflitti di interesse

Messaggioda mariok il 02/08/2016, 10:34

pianogrande ha scritto:
Sarebbe sconvolgente per chi ci aveva creduto.


Il problema sta tutto qui: averci creduto.

Non necessariamente perché ci siano tra loro dei disonesti, ma perché governare è un'altra cosa rispetto ai loro racconti e le promesse fatte (come quella dei rifiuti zero, come alternativa a portata di mano) sono chiaramente irrealistiche.

Questo vale non solo per loro ma per tutti i populisti. Esempio De Magistris: nulla è stato fatto a Napoli delle sue promesse, a partire dalla differenziata (promessa in meno di un anno) che sta ancora in alto mare con una situazione che si regge grazie all'esportazione dei rifiuti in Italia e all'estero dove vengono smaltiti con gli odiati inceneritori.
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Re: Il M5S, la monnezza ed i conflitti di interesse

Messaggioda trilogy il 02/08/2016, 10:36

Fatta fuori da Ama perché coinvolta in Parentopoli, è riuscita a rimettere piede in azienda sfruttando una collaborazione last-minute offerta da Paola Muraro, all'epoca super-consulente della municipalizzata romana e oggi assessore all'Ambiente della giunta di Virginia Raggi. È la storia di Elena De Pisa, uno dei 41 dipendenti della partecipata del Campidoglio ingaggiati a chiamata diretta durante la gestione dell'amministratore delegato Franco Panzironi, oggi coinvolto in Mafia Capitale, e poi licenziati dal nuovo management dopo una sentenza del Tribunale di Roma che aveva dichiarato illegittime quelle assunzioni.

Non tutti hanno avuto la fortuna della De Pisa, che poche ore dopo avere ricevuto la lettera di licenziamento da parte dell'ex direttore generale di Ama, Alessandro Filippi, è stata reclutata dallo «Studio di consulenza ambientale della dott.sa Paola Muraro». Tanto che l'attuale assessore all'Ambiente si è subito prodigata di informare la Direzione industriale di Ama che a partire dal 21 dicembre 2015, fino al termine della sua consulenza (giugno 2016), si sarebbe avvalsa della collaborazione dell'«ingegnere De Pisa», per lo svolgimento di non meglio precisate «attività» a supporto del suo incarico di supervisione sugli impianti. Chiedendo ai vertici della partecipata di autorizzare l'ingresso della «collaboratrice» nelle strutture di proprietà dell'azienda a Rocca Cencia e sulla Salaria.
Insomma, sfruttando il supporto attivo della Muraro, che in 12 anni di consulenze all'Ama ha guadagnato oltre 1 milione di euro, una delle licenziate eccellenti di Parentopoli è riuscita a mantenere un ruolo all'interno della municipalizzata. E ad avere un accesso continuato agli impianti....

http://www.ilmessaggero.it/roma/campido ... 90115.html
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Re: Il M5S, la monnezza ed i conflitti di interesse

Messaggioda mariok il 02/08/2016, 11:21

Significativa è la posizione del Fatto quotidiano di Travaglio, che solitamente in casi del genere, quando riguarda altri che non siano il M5S, spara a zero.

http://www.ilfattoquotidiano.it/2016/08 ... o/2948783/

Questa volta invece si mantiene prudente limitandosi ad esporre una situazione di luci (come la consulenza che avrebbe fatto risparmiare in un contenzioso all'Ama ben 900 milioni) ed ombre.

Sorvola persino sulla plateale contraddizione rilevabile nella dichiarazione della Muraro pubblicata sul blog di Grillo in cui afferma: “Mi faccio i conti in tasca: corrisponde a una media di 90.880 euro l’anno al lordo di tasse, previdenza, assicurazioni e spese per lo svolgimento dell’incarico. Considerando le ore prestate per la mia attività professionale si ottiene un compenso lordo pari a 76 euro al giorno. Vi sembra una cifra folle”.

Diamine anche un bambino delle elementari sa che 90.880 euro all'anno diviso 76 euro al giorno fa 1195 giorni, che dovrebbero essere le giornate lavorative di un anno della assessora (che è evidentemente una super-woman) :lol: :lol:
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Re: Il M5S, la monnezza ed i conflitti di interesse

Messaggioda mariok il 04/08/2016, 8:50

Quel legame che risale da Cerroni al network di Casaleggio
Così il business-rifiuti ha incrociato mondi vicini al M5S, e un uomo cruciale nella nascita del Think Tank Group assieme al cofondatore dei 5S

04/08/2016
JACOPO IACOBONI

Cos’ha a che fare, direttamente o indirettamente, Manlio Cerroni, «il re dei monnezzari», e il suo business sui rifiuti, con il mondo del Movimento cinque stelle, le sue idee e poi le sue pratiche? Anche su questo c’è una storia che va raccontata.

La domanda che qualunque militante sincero dei cinque stelle si sta ponendo in queste ore per ricostruire il faticoso puzzle che è la verità a Roma, può trovare qualche traccia interessante in una storia illuminante di questi anni, che siamo in grado di svelare. Negli anni a cavallo tra il 2012 e 2013 Gianroberto Casaleggio, in parallelo con la costruzione del Movimento cinque stelle - le avvisaglie del «boom», che in tanti non avevano sentito, c’erano già state nelle amministrative del 2012, e ovviamente in tutto l’autunno e inverno dello Tsunami Tour - fondò assieme ad alcuni suoi amici un network parallelo al Movimento, chiamato Think Tank Group.

C’erano fin dalla fondazione alcuni imprenditori, professionisti, e in seguito anche parlamentari del M5S di strettissima fiducia della Casaleggio (David Borrelli, che oggi è europarlamentare e è forse l’uomo più fidato di Davide Casaleggio, e Vito Crimi) e della Lega. Ma soprattutto, assieme a Casaleggio e a Grillo - i cui nomi in un secondo momento furono tolti dalla schermata del Think Tank Group - fondatore del gruppo fu Antonio Bertolotto, presidente della Marcopolo engineering. Marcopolo è l’azienda leader italiana di rigassificatori, anche se ha chiesto da poco il concordato preventivo. Si occupa da trent’anni della «messa in sicurezza della discarica attraverso la captazione, la depurazione e distruzione del biogas che viene valorizzato come combustibile per produrre energia verde». Possiede più di quaranta impianti, e alcuni anche nell’area di Roma. In particolare ad Albano. In pratica Bertolotto ha lanciato il business (pionieristico, trent’anni fa) degli impianti che trasformano in biogas i gas delle discariche e del processo di compostaggio dei rifiuti. Un’azienda green, cos’ha a che fare con Manlio Cerroni?

Ad Albano la Marcopolo ha, in modo del tutto legittimo, operato in stretta partnership con la Pontina Ambiente, assieme alla Colari una delle società di compostaggio di Cerroni. Cerroni smaltisce i rifiuti, e Bertolotto ci estrae biogas.
Il legame era talmente stretto e strutturale che Marcopolo, che ha sede legale in provincia di Cuneo, a Roma risponde al medesimo indirizzo e numero civico (sulla via Ardeatina) e allo stesso numero di telefono dell’azienda di Cerroni. Altro particolare interessante, nell’elenco dei fondatori di Think Tank Group Bertolotto compare come presidente di una onlus, la Sosesi. Come se il rapporto tra quel network - così vicino ideologicamente e materialmente al neonato Movimento - e il business dei rifiuti non fosse proprio coincidente con la propaganda cinque stelle sui rifiuti zero e la raccolta differenziata al 90%.

Non c’è nulla di male naturalmente a lavorare con Cerroni (che è indagato, ma per l’impianto di trattamento meccanico di Rocca Cencia, quello che la neo assessora Paola Muraro chiese a Daniele Fortini di utilizzare, ottenendone un sacrosanto, legalitario rifiuto). Ma il cortocircuito è incredibile: il M5S, che ha fatto tutta la propaganda pubblica e l’ascesa politica con le campagna sul blog (della Casaleggio) sui rifiuti zero e la differenziata, ha nel suo network (tra i fondatori) l’imprenditore big dei rigassificatori, amico storico di Gianroberto Casaleggio, con cui cofondò il Group.

Una volta scoperchiato, il vaso di Pandora degli intrecci tra partito e aziende, e dei conflitti d’interessi potenziali o attuali, non smette di spargere l’odore della politica che cela il mondo degli affari.
http://www.lastampa.it/2016/08/04/itali ... agina.html
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