A me sembra che sui media le si stia dando troppo addosso. Quanto al PD romano e ad Orfini, che danno lezioni di trasparenza e di correttezza amministrativa, dopo i casini che hanno combinato durante i due anni della giunta Marino, ogni commento è superfluo.
Ora però la bicicletta ce l'hanno i 5S e tocca a loro pedalare. Prenderanno coscienza del fatto che governare è cosa ben diversa dal fare opposizione?
Intanto mi pare che ci sia una contraddizione stridente tra il diniego della Appendino a Torino di prendersi una parte dei rifiuti della Sicilia ed il fatto che intanto da Roma la sua collega Raggi manda rifiuti in giro per l'Italia, soprattutto in Friuli, e nel mondo.
IL RETROSCENA
Roma, il malessere della base M5S: ora soluzioni, che ha fatto Muraro?
Ai grillini della prima ora sembrano non bastare più gli «stiamo lavorando». E ancora: «Avete tutti i numeri per fare pulizia. E allora fatela!». La replica di De Vito, presidente dell’Assemblea capitolina: «Inutile parlare, i romani non vogliono più chiacchiere»
di Giuseppe Alberto Falci e Alessandro Trocino
«Dobbiamo solo fare del Bene a questa città, tutto il resto non conta». A leggere il post di Federica Daga, deputata 5 Stelle, sembra facile. Eppure, fare il Bene (con la «b» maiuscola) a Roma non è semplicissimo. E se ne stanno accorgendo i 5 Stelle alla loro prima esperienza di governo importante. A un mese dall’insediamento della giunta, non è facile dare risposte, ma malumori e imbarazzo crescono anche dentro il Movimento. Roberta Lombardi non nega che le strade siano invase dai rifiuti. Ma non ci sta a essere messa sotto accusa: «Siamo entrati al governo di Roma il 7 luglio. Oggi è 31 e la monnezza (come ogni luglio, purtroppo) è sotto le nostre case. Ce la faremo, ma sentirci fare la predica dai partiti e dai loro giornali, ovvero da chi campa da 20 anni della voluta emergenza rifiuti, è pretestuoso e stomachevole. Per i rifiuti in strada stiamo lavorando, per quelli nelle stanze dei palazzi e nelle redazioni ci devono pensare i cittadini».
Su Facebook il presidente Ama con il simbolo Pd sulla fronte
Ma basta leggere i commenti per capire che rispondere «stiamo lavorando» non basta. Una militante spiega che, va bene, i partiti «sono infami», i giornalisti sono «asserviti», però basta discorsi generici: «Comincio a odiare i verbi coniugati al futuro, vorrei un presente programmatico». La Lombardi non può che assecondare la protesta: «Hai ragione Serenella. Stiamo preparando un piano per ogni settore di azione». Nell’account Facebook romano si punta il dito contro il presidente dell’Ama Daniele Fortini, immortalato con l’odiato simbolo del Pd sulla fronte e con la scritta: «Scoperchiato il vaso di Pandora sui rifiuti». Molti applaudono, altri non apprezzano: «Al primo coperchio scoperchiato ci abbiamo trovato la Muraro — scrive «Tito Mario» — gli oltre dieci anni di consulenze all’Ama senza denunciare mai niente, un bel milione e passa di euro avuti per non avere risolto niente». Seguono diversi lettori che si definiscono «grillini della prima ora» e che non ci vedono chiaro nel rapporto tra Muraro e l’Ama. E non hanno molta pazienza: «Chi ha sbagliato paghi. Ma soprattutto risolvete il problema».
L’associazione: «Mancano programmi sul rifiuti-zero»
Massimo Piras è il presidente dell’associazione Zero Waste Lazio, vicina al Movimento, tanto da incontrare già nel 2013 i consiglieri romani sul tema rifiuti. Oggi si sente in difficoltà: «Il tema Muraro sì o no non ci appassiona. Però vedo che la questione dei rifiuti-zero è del tutto assente nelle linee programmatiche approvate dalla giunta». La consigliera Monica Montella lancia il suo proclama a favore di «chi vuole combattere le mafie». Ma una commentatrice simpatizzante ribatte, più concreta: «Avete tutti i numeri per fare pulizia, fatela!». «La faremo», risponde secca Montella.
Ferrara (Ambiente): «Ma la Muraro è un valore aggiunto»
Paolo Ferrara, vicepresidente della commissione Ambiente per i 5 Stelle, si difende: «Sono tutte stupidaggini, il Pd ha spolpato Roma e invece di chiedere scusa ai romani continua a mentire. Muraro è un valore aggiunto, perché sa dove mettere le mani». Enrico Stefàno, presidente della commissione Trasporti, è infastidito: «Muraro? Oggi è domenica pomeriggio ed è il 31 luglio: non ho interesse di parlare al telefono per motivi di lavoro». Non è l’unico dei 5 Stelle a mettere giù o a rispondere picche. Marcello De Vito, presidente dell’assemblea capitolina, invece è disponibile, ma conferma la linea difensiva: «Gli attacchi del Pd sono una medaglia al valore. Quanto a noi, i romani non vogliono più chiacchiere. È inutile parlare, è il momento di fare». E i malumori nel Movimento? «Nessun malumore, siamo compatti. Presto avrete qualche elemento concreto. Il sindaco ha già presentato le linee programmatiche, che arrivano in Aula domani (oggi per chi legge, ndr) e l’assessore Muraro ha promesso che i primi risultati si avranno già entro il 20 agosto». In realtà la Muraro aveva già detto che la città sarebbe stata ripulita entro mercoledì 13 luglio. Per poi, di fronte all’evidenza, rilanciare con la data del 20 agosto. Intanto il minidirettorio cerca di schivare le polemiche. Paola Taverna sui social parla del caso dei Rolex e rivendica lo stop agli aumenti delle bollette dell’acqua a Roma. Gli altri, da Stefano Vignaroli a Fabio Massimo Castaldo, tacciono. E Virginia Raggi preferisce accogliere i cittadini con visite guidata al Campidoglio, «casa dei romani». Almeno questo, senza il problema dei rifiuti.
31 luglio 2016 | 21:59