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L'imam di Saint-Etienne: "Così i nuovi barbari vogliono divi

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L'imam di Saint-Etienne: "Così i nuovi barbari vogliono divi

Messaggioda gabriele il 28/07/2016, 9:38

L'imam di Saint-Etienne: "Così i nuovi barbari vogliono dividerci"

Mohammed Karabilia, guida spirituale della moschea, ricorda "l'amico Jacques" che "predicava la fratellanza". "I terroristi non sono musulmani e non devono essere confusi con noi"
dalla nostra inviata ANAIS GINORI

SAINT-ÉTIENNE-DU-ROUVRAY (Francia) - "Padre Jacques era un sant'uomo". Mohammed Karabila conosceva bene il prete ucciso martedì nella chiesa di Saint-Etienne. "Lo consideravo un amico, e lo ammiravo perché era una persona che ha scelto di dedicare la sua vita alla fraternità religiosa", dice l'imam di Saint-Etienne-du-Rouvray. Karabila, di origine marocchina, è anche presidente del consiglio regionale per il culto musulmano. La moschea Yahya è stata costruita all'inizio degli anni Duemila grazie alla donazione di terreni della diocesi. Affianca l'altra chiesa della città. "Guardi - dice l'imam indicando Sainte-Thérèse - ci separa solo un muro di venti centimetri e c'è comunque una porta di cui ho la chiave. Prima che fosse inaugurata la moschea, ci ospitavano per le nostre preghiere nella loro sala parrocchiale".

Quale ricordo ha di padre Jacques?
"Lo conoscevo, come tanti nella nostra città. Era tornato a vivere qui dieci anni fa, quando era andato in pensione. Era un uomo gentile, semplice, molto umano, apprezzato anche nella nostra comunità perché si rendeva sempre disponibile all'ascolto e alla solidarietà nei confronti di tutti, anche di musulmani ed ebrei. A mio avviso, è proprio quello dovrebbe insegnarci la religione".

Vi eravate incontrati di recente?
"Partecipavamo entrambi al comitato per il dialogo religioso creato dopo l'attentato a Charlie Hebdo. Negli ultimi diciotto mesi c'erano degli incontri regolari con i diversi rappresentanti della città, e lui spesso veniva. È da tempo che nel nostro comune discutiamo di come evitare che venga strumentalizzata la religione e di come rispondere a chi fomenta l'odio. Certo non avremmo mai potuto immaginare un attacco a una chiesa, proprio qui. Ma questi fanatici possono anche uccidere un imam, assaltare una moschea. Non sanno quali sono i valori della fede".

Quale è stata la sua prima reazione dopo l'attacco di martedì?
"Le nostre parole sono state di immediata e totale condanna. Lo abbiamo sempre fatto, dopo ogni attentato. In questo caso l'attacco a un prete che sta dicendo messa, ucciso davanti all'altare, è purtroppo un simbolo ancora più forte. È un gesto barbaro. La nostra comunità musulmana non ha nulla a che spartire con queste persone".

L'esponente di centro, François Bayrou, ha definito la vostra moschea "salafista".
"Mi fa vomitare. Chi gli ha dato le informazioni? Dovrebbe almeno citare le sue fonti. Noi qui passiamo le giornate a fare sermoni per favorire la convivenza pacifica. Non abbiamo mai avuto sospetti, perquisizioni. Non permetteremo a nessuno di infangarci. Se ci fossero persone radicalizzate sarei il primo a segnalarle alle autorità. Siamo un argine contro il fanatismo. E tra l'altro la moschea è anche videosorvegliata, sono a disposizione i nastri. Qui abbiamo sempre combattuto la violenza. Abbiamo anche fatto la preghiera per uno dei militari, vittima di Mohammed Merah (attentatore islamico nel 2012, ndr), che era di questa regione".

Teme che aumenti la diffidenza, l'ostilità nei confronti della vostra comunità?
"L'obiettivo dei terroristi è dividerci. Metterci gli uni contro gli altri. Se vogliamo vincere contro il terrorismo, dobbiamo rispondere con più solidarietà, più fraternità. Spero che la Francia resterà unita. I francesi sono un popolo con una grande storia e devono dimostrare di saper superare questa prova difficile. Ma non temo la guerra di religione. Non ci credo".

Conosceva Adel Kermiche, uno dei terroristi?
"Non l'ho mai visto nella nostra moschea. Mai. Forse suo padre è venuto qualche volta. Ma non mi stupisce che il ragazzo non sia mai venuto. I terroristi non sono musulmani, e non devono essere confusi con noi".

http://www.repubblica.it/esteri/2016/07 ... 144942349/
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Re: L'imam di Saint-Etienne: "Così i nuovi barbari vogliono

Messaggioda pianogrande il 28/07/2016, 14:42

Intanto il presidente Hollande, dopo i buchi ormai documentati, continua a cercare forme di difesa da questo grosso pericolo (la perdita di voti).

http://www.repubblica.it/esteri/2016/07 ... ref=HREA-1

Ve le ricordate le ridicole "ronde padane"?
Adesso Hollande vuole una "guardia nazionale" facendo appello ai "riservisti".
Dove non funzionano la tecnologia e/o l'intelligenza, può funzionare un regalino alla destra.

Il fatto che una cosa funzioni o no dipende dallo scopo con cui viene avviata.
Se lo scopo è propagandistico, queste cose possono funzionare benissimo.

E' tanta l'urgenza che "le consultazioni parlamentari sulla formazione della forza inizieranno a settembre".

OK. Un certo sig. Cameron potrebbe spiegarci meglio i rischi di regali all'estremismo per non perdere voti.
Ma, e tornando al problema vero, nel frattempo?
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Re: L'imam di Saint-Etienne: "Così i nuovi barbari vogliono

Messaggioda mariok il 28/07/2016, 16:11

pianogrande ha scritto:Intanto il presidente Hollande, dopo i buchi ormai documentati, continua a cercare forme di difesa da questo grosso pericolo (la perdita di voti).


Ormai è cotto ed ha, come presidente, i giorni contati.

Quello che mi fa più paura in questa storia è che tra meno di un anno Marine Le Pen sarà la nuova presidentessa della Francia, con tutto quello che ne conseguirà: fine dell'Europa, terremoti finanziari, reazione a catena di svolte nazional/populiste.

Non so se è a questo che punta il terrorismo islamico, ma sarà certamente questa la loro vera vittoria.
« Dopo aver studiato moltissimo il Corano, la convinzione a cui sono pervenuto è che nel complesso vi siano state nel mondo poche religioni altrettanto letali per l'uomo di quella di Maometto» Alexis de Tocqueville
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Re: L'imam di Saint-Etienne: "Così i nuovi barbari vogliono

Messaggioda diffidente il 28/07/2016, 17:12

L'imam di Saint Etienne forse sta segendo una strada un po' troppo "comoda", dire che i terroristi che agiscono nel nome dell'Islam non sarebbero musulmai... Beh, risulta nvece che inneggiassero ad Allah, citassero il Corano e frequentassero, almeno nei giorni prima di agire, una moschea e/o vessero rapporti con religiosi islamici.
I terroristi islamici SONO musulmani, che mettono in pratica una forma di Islam già praticata molt ann fa al tempo dell'espansionismo musulmano,quando si facevano scorrerie e razzie in nome della religione musulmana.
Son sorpreso che i Cristiani francesi non abbiano ancora fatto gesti di "rappresaglia" contro le moschee
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Re: L'imam di Saint-Etienne: "Così i nuovi barbari vogliono

Messaggioda pianogrande il 28/07/2016, 18:13

diffidente ha scritto:L'imam di Saint Etienne forse sta segendo una strada un po' troppo "comoda", dire che i terroristi che agiscono nel nome dell'Islam non sarebbero musulmai... Beh, risulta nvece che inneggiassero ad Allah, citassero il Corano e frequentassero, almeno nei giorni prima di agire, una moschea e/o vessero rapporti con religiosi islamici.
I terroristi islamici SONO musulmani, che mettono in pratica una forma di Islam già praticata molt ann fa al tempo dell'espansionismo musulmano,quando si facevano scorrerie e razzie in nome della religione musulmana.
Son sorpreso che i Cristiani francesi non abbiano ancora fatto gesti di "rappresaglia" contro le moschee


Ecco.

Una bella "rappresaglia contro le moschee".

Magari anche un cartello con scritto "marocchini" davanti ai negozi e a varie pubbliche attività gestite da musulmani.

Si potrebbe, sì, dare loro del lavoro ma in campi appropriati dove possano essere tenuti sotto stretto controllo.

La mezzaluna (gialla?) da attaccargli sulla maglietta aiuterebbe le "guardie nazionali" a tenerli a bada quando (con uno speciale permesso) si trovassero a circolare tra la gente civile.
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Re: L'imam di Saint-Etienne: "Così i nuovi barbari vogliono

Messaggioda diffidente il 28/07/2016, 23:43

Esiste una differenza notevole fra la società in Europa e quella dei Paesi Arabi islamici, in quanto se, per esempio, un Copto egiziano uccdesse un Mullah, la gente musulmana farebbe come minimo manifestazni di odio e di violenza per diversi giorni, fra le quali anche attacchi ai danni di chiese e monasteri. Mentre in Francia, dove mi pare di capire non vi sa questa cultra, i continui sanguinosi attentat non hanno dato luogo a manfestazioni di violenza. E' questo che i sorprende, la pazienza dei cristiani e soprattutto dei numerosissimi laici di Francia nel sopportare senza reagire questa lunga serie di massacri, cosa inimmaginabile in Arabia o in Egitto.
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Re: L'imam di Saint-Etienne: "Così i nuovi barbari vogliono

Messaggioda gabriele il 29/07/2016, 10:12

diffidente ha scritto:L'imam di Saint Etienne forse sta segendo una strada un po' troppo "comoda", dire che i terroristi che agiscono nel nome dell'Islam non sarebbero musulmai... Beh, risulta nvece che inneggiassero ad Allah, citassero il Corano e frequentassero, almeno nei giorni prima di agire, una moschea e/o vessero rapporti con religiosi islamici.
I terroristi islamici SONO musulmani, che mettono in pratica una forma di Islam già praticata molt ann fa al tempo dell'espansionismo musulmano,quando si facevano scorrerie e razzie in nome della religione musulmana.
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Se non ascolti l'imam, forse ascolterai il Papa

Terrorismo, Papa Francesco: "Non è una guerra di religione". Sergio Mattarella: "Non entriamo in periodo di ansia"
L'Huffington Post | Di Redazione

Pubblicato: 27/07/2016 20:24 CEST

Toni diverse, platee diverse, interlocutori diversi, ma un comune messaggio. Di fronte all'intensificarsi della minaccia terroristica Papa Francesco e Sergio Mattarella lanciano un segnale di forza e tranquillità. Un invito comune a non cedere alla logica della paura e dell'odio. Un messaggio di speranza per indicare una possibile via di fuga in una stagione che si fa giorno dopo giorno sempre più difficile.

Il Pontefice parla dall'aereo in volo da Roma a Cracovia. "Abbiamo bisogno di dire questa verità: il mondo è in guerra perché ha perso la pace", spiega. "Quando parlo di guerra parlo guerra sul serio, non di guerra di religione. C'è guerra per interessi, soldi, risorse della natura, per il dominio sui popoli. Questi sono i motivi. Qualcuno parla di guerra di religione, ma tutte le religioni vogliono la pace. La guerra la vogliono gli altri, capito?". Un messaggio di particolare forza, quello a non spostare il dibattito su un possibile conflitto religioso, proprio all'indomani della strage con cui due uomini hanno decapitato un prete in Normandia. Un cambio di passo simbolicamente importante, con l'attacco a una casa della cristianità.

"Una parola che si ripete tanto è insicurezza. Ma la vera parola è guerra. Da tempo diciamo 'il mondo e' in guerra a pezzì. Questa è guerra. C'era quella del '14, con i suoi metodi, poi quella del '39 - '45, un'altra grande guerra nel mondo, e adesso è questa. Non è tanto organica, forse; organizzata, sì, ma organica, dico; ma è guerra. Questo santo sacerdote che è morto proprio nel momento in cui offriva le preghiera per tutta la chiesa, è 'uno'; ma quanti cristiani, quanti innocenti, quanti bambini ... Pensiamo alla nigeria, per esempio: 'ma, quella e' l'africa!'. Quella è guerra!", ribadisce Francesco ribadendo un concetto lanciato e ripetuto sempre negli ultimi mesi, la definizione cioè di terza guerra mondiale a pezzi.

Davanti ai giornalisti per la cerimonia del Ventaglio, Sergio Mattarella invita invece a non "entrare in una nuova età dell'ansia". "Non si può ignorare o condannare la paura: è uno stato d'animo che merita rispetto - spiega il capo dello Stato - Occorre rispondervi con grande serietà. Nel mio discorso di insediamento mi sono permesso di dire che lo Stato deve saper assicurare il diritto dei cittadini a una vita serena e libera dalla paura". Secondo Mattarella "il terrorismo si può sconfiggere con una sempre più ampia e completa collaborazione operativa tra gli Stati, superando inerzie e resistenze a condividere informazioni. La violenza che proviene dall'interno della società si può combattere soltanto con un forte senso di solidarietà e di comunanza di vita. Con accresciuta coesione sociale e non con il disimpegno o la contrapposizione".

Il presidente del Consiglio intravede dei segnali di speranza. "Penso - per fare un solo esempio - alle file che si sono viste negli ospedali pugliesi per donare il sangue ai feriti del disastro ferroviario. Quelle tante, ammirevoli, persone si sono sentite responsabili rispetto alla sorte dei feriti. Per uscire per un momento dai confini d'Europa, credo che tutti rammentiamo lo straordinario esempio del giovane studente bengalese, Faraaz Hossein, musulmano, che, a Dacca, ha rifiutato la possibilità, offertagli, di lasciare il ristorante preda dei terroristi e ha preferito restare con le sue colleghe, morendo per difenderle. Si è sentito responsabile rispetto alle sue amiche e colleghe e ha respinto la paura. Lo possiamo definire, a buon titolo, un eroe dei nostri tempi".

http://www.huffingtonpost.it/2016/07/27 ... 21988.html
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Re: L'imam di Saint-Etienne: "Così i nuovi barbari vogliono

Messaggioda Robyn il 29/07/2016, 10:20

Infatti non bisogna lasciarsi mai prendere dalla paura e dall'irrazionalità bisogna avere sempre calma e sangue freddo anche perche l'Europa è grande ma non si può rimanere inerti.Le democrazie che cedono al populismo o che sfruttano la paura finiscono sempre male perche finiscono con il danneggiare la democrazia e la consegnano ai demagoghi perche fanno il loro gioco
Locke la democrazia è fatta di molte persone
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Re: L'imam di Saint-Etienne: "Così i nuovi barbari vogliono

Messaggioda trilogy il 29/07/2016, 12:45

diffidente ha scritto:Esiste una differenza notevole fra la società in Europa e quella dei Paesi Arabi islamici, in quanto se, per esempio, un Copto egiziano uccdesse un Mullah, la gente musulmana farebbe come minimo manifestazni di odio e di violenza per diversi giorni, fra le quali anche attacchi ai danni di chiese e monasteri. Mentre in Francia, dove mi pare di capire non vi sa questa cultra, i continui sanguinosi attentat non hanno dato luogo a manfestazioni di violenza. E' questo che i sorprende, la pazienza dei cristiani e soprattutto dei numerosissimi laici di Francia nel sopportare senza reagire questa lunga serie di massacri, cosa inimmaginabile in Arabia o in Egitto.



Esiste si una differenza storico culturale. In europa la diffusione del cristianesimo e del vangelo hanno portato al superamento della vendetta come strumento di regolazione dei torti subiti. Poi la creazione degli Stati nazionali ha portato al monopolio della violenza in capo allo Stato. È un processo che si è sviluppato nei secoli.
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Re: L'imam di Saint-Etienne: "Così i nuovi barbari vogliono

Messaggioda pianogrande il 29/07/2016, 13:51

Mobilitare le piazze per trasmettere messaggi di odio e di violenza è tipico delle dittature e quelle dei paesi arabi non fanno certo eccezione.
Che poi lo sfondo sia la religione o il trattato sulla proliferazione nucleare o il "colpo di stato" in Turchia fa poca differenza.

Di "folle oceaniche" è piena anche una parte della nostra storia.

Questa reazione fatta di consapevolezza e maturità politiche e che non si fa trascinare sulla guerra di religione che è un trabocchetto ormai buono solo per i ruspanti e dintorni mi conforta davvero.
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