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M D'Alema voterebbe Raggi?

Discussioni e proposte, prospettive e strategie per il Paese

M D'Alema voterebbe Raggi?

Messaggioda Robyn il 15/06/2016, 20:03

La Repubblica pubblica un'articolo in cui M D'Alema dice che voterebbe Raggi.L'interessato M D'Alema nega.Se si tratterebbe di una falsità di Repubblica sarebbe un'atto delinquenziale.Il giornalismo deve essere sempre al servizio della verità e mai asservito alla faziosità.Basta con i partiti i mass media popolati dai delinquenti perche i partiti il parlamento sono per fare l'interesse generale dei cittadini sviluppare la democrazia e la libertà .Per chi è furbo può trovare uno più furbo di lui per chi è puro può trovare uno più puro di lui per chi e delinquente può trovare uno che da semplice pecorella alla necessità può diventare più delinquente di lui
Locke la democrazia è fatta di molte persone
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Re: M D'Alema voterebbe Raggi?

Messaggioda mariok il 15/06/2016, 21:17

Ma Repubblica conferma quanto pubblicato: "L'articolo riporta fedelmente quanto ci è stato raccontato da numerose fonti. Le frasi pronunciate da Massimo D'Alema sul suo orientamento di voto a favore di Virginia Raggi, così come sull'intenzione di dare vita ad un comitato per il No al referendum sono state ripetute in più occasioni di fronte ad interlocutori diversi. Parlare di mandanti esterni è grottesco, a muoverci non è altro che il giornalismo che significa raccontare storie di interesse generale. E questa ci pare proprio che lo sia".

Io al posto della Raggi sarei incazzato :lol: :lol:
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Re: M D'Alema voterebbe Raggi?

Messaggioda pianogrande il 15/06/2016, 21:44

Vogliamo D'Alema nel direttorio.

Sta già per uscire nelle migliori librerie La sesta stella.

E' così cadente che non lascia neanche la scia.
Fotti il sistema. Studia.
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Re: M D'Alema voterebbe Raggi?

Messaggioda gabriele il 16/06/2016, 8:01

Elezioni Roma, D’Alema: “Pronto a votare Raggi pur di cacciare Renzi? Falso”. Quagliariello: “Io la fonte. Solo frasi amene”
Elezioni Amministrative 2016

Secondo un retroscena pubblicato da Repubblica l'ex presidente dei Ds ha rivelato ai suoi che al ballottaggio per il Campidoglio si schiererà per la candidata M5s ("Sono disposto a schierarmi anche con Lucifero") e che lavorerà ai comitati per il No al referendum per le riforme. In mattinata la smentita: "Frasi mai pronunciate frutto della fantasia del cronista e della volontà dei suoi mandanti". Il presidente della fondazione Magna Carta si autodenuncia: "Frasi pronunciate con me, erano iperboli e invettive scherzose. Dibattito politico degradato"
di F. Q. | 15 giugno 2016

“Pur di mandare via Renzi, sono disposto a votare Lucifero, figuriamoci se mi tiro indietro davanti alla candidata grillina di Roma Virginia Raggi“. A pronunciare questa frase, secondo Repubblica, è stato il dem ed ex presidente del Consiglio Massimo D’Alema che starebbe anche lavorando per i comitati del No alle riforme e alla “rinascita della sinistra riformista” con il governatore Michele Emiliano come “sostituto credibile di Renzi”. Un retroscena pubblicato in prima pagina a firma Goffredo De Marchis, che ha subito scatenato gli attacchi del Pd (“Sfasciare tutto non serve a niente”) e che è stato smentito ufficialmente in mattinata dalla portavoce di D’Alema: “Frasi false, frutto della fantasia del cronista e della volontà dei suoi mandanti”. A negare tutta la ricostruzione è stato anche lo stesso presidente della Puglia: “Non ci siamo mai incontrati”. Il quotidiano ha però confermato la propria versione: “L’articolo riporta fedelmente quanto ci è stato raccontato da numerose fonti. Parlare di mandanti esterni è grottesco”.

Chi sono quelle fonti? Solo in serata è arrivata, con una nota, l’autodenuncia di Gaetano Quagliariello: “Due fondazioni culturali, Italianieuropei e Magna Carta, da circa un anno stanno lavorando a un grande convegno per tracciare un bilancio del bipolarismo italiano degli ultimi vent’anni. Periodicamente si svolgono riunioni del comitato scientifico dell’iniziativa, alle quali prendono parte colleghi docenti di storia, economia, sociologia e relazioni internazionali. All’ultima, tenutasi lo scorso lunedì, in qualità di presidenti delle rispettive fondazioni abbiamo partecipato anche l’onorevole D’Alema ed io”, ha spiegato. “Alla fine della riunione, sull’uscio – ha aggiunto – ci si è fermati a scambiare qualche amena battuta sulla situazione politica, e non sono certo mancate le iperbole e le reciproche scherzose invettive. Nulla di più. Ovviamente tutto ciò potrà essere agevolmente confermato da almeno cinque o sei docenti che con me hanno partecipato al siparietto. Che tutto questo diventi il centro dell’attenzione a quattro giorni dai ballottaggi, la dice lunga sul degrado del dibattito politico nel nostro Paese. Avrei tenuto per me queste considerazioni – conclude la nota – se non avessi ricevuto nella giornata di oggi ben dodici telefonate di eminenti e stimati colleghi giornalisti che mi hanno interrogato sulla vicenda. A questo punto preferisco raccontare apertamente come sono andate le cose senza aspettare le prevedibili paginate di domani mattina”.

Nel frattempo però le parole dell’ex premier avevano già scatenato la fibrillazione dentro al Pd. Il primo a commentare su Twitter era stato il presidente del partito Matteo Orfini: “Spero che smentisca al più presto. E che venga a darci una mano in questi ultimi giorni di campagna”. Poi a Radio Capital è intervenuta la vicesegretaria Pd Debora Serracchiani: “Siamo di fronte a questioni personali. Sfasciare tutto non serve”. Sul fronte di D’Alema l’impressione è che ci sia “un vero e proprio dolo” contro l’ex segretario dei Ds: “Supponiamo abbia un’origine nella sede non diciamo del taverniere fiorentino ma certamente nel suo entourage”, si legge ne la Velina Rossa di Pasquale Laurito, molto vicino all’ex segretario dei Ds negli anni della sua premiership. “E’ in corso un gioco politico che dura da molte settimane, D’Alema non ha voluto commentare i risultati delle Comunali proprio per non essere trascinato in un gioco assurdo: un modo per fare caciara e intestare ad altri il prevedibile insuccesso del Pd alle amministrative. Se D’Alema è stato rottamato dal taverniere fiorentino perché gli si attribuisce tanta rilevanza politica? Chi è causa del suo mal, pianga se stesso”.

Nell’articolo di Repubblica si parla dettagliatamente di diversi incontri, nonché di contatti in Puglia, in particolare con il presidente Pd della Regione Emiliano, e a Roma, dove l’ex ministro Massimo Bray e l’ex sindaco Ignazio Marino sarebbero tra i “più assidui interlocutori” di D’Alema. Secondo il retroscena di Goffredo De Marchis, l’obiettivo di D’Alema è quello di indebolire il segretario Pd e due sono le tappe nella sua testa: i ballottaggi a Roma e Milano e il referendum costituzionale di ottobre prossimo. L’ex presidente del Consiglio sta lavorando alla ricostruzione di una sinistra riformista e per questo già nei prossimi giorni ufficializzerà il suo impegno per il “no” alla riforma della Costituzione. D’Alema non si aggregherà ai comitati già esistenti perché, in quanto ex presidente della Bicamerale, non è d’accordo con chi dice “che la Carta non si tocca a prescindere”. Ma al tempo stesso condanna il provvedimento del governo Renzi per la “deriva autoritaria” che secondo lui comporta.

A metà mattina è arrivata la smentita attraverso la portavoce: “L’articolo pubblicato da Repubblica è falso”, si legge nella nota. “I numerosi virgolettati riportati, a cominciare dal titolo, corrispondono a frasi mai pronunciate. D’altra parte, l’autore non precisa né dove, né quando, né con chi sarebbero state dette. Le riunioni di cui si parla non si sono mai svolte“. D’Alema ha poi accusato che dietro la pubblicazione dell’articolo ci sia la volontà di screditarlo: “La ricostruzione è frutto della fantasia del cronista e della volontà dei suoi mandanti. D’Alema, che è quasi sempre all’estero, non ha avuto modo di occuparsi della campagna elettorale di Roma”. Anche il presidente della Puglia Michele Emiliano ha smentito ogni contatto: “Si precisa che non si è svolto alcun incontro con il presidente Massimo D’Alema e che non è in corso alcuna interlocuzione su questioni politiche nazionali, su materia referendaria o attinenti la leadership del Partito democratico”. Con l’arrivo della smentita ufficiale, Orfini ha cercato di archiviare velocemente la questione: “Polemica chiusa, ora lo aspettiamo ai gazebo per il nostro candidato Roberto Giachetti“, ha scritto sempre su Twitter. Repubblica sul sito internet ha però replicato alle accuse di D’Alema: “L’articolo riporta fedelmente quanto ci è stato raccontato da numerose fonti. Le frasi sono state ripetute in più occasioni di fronte ad interlocutori diversi. Parlare di mandanti esterni è grottesco, a muoverci non è altro che il giornalismo che significa raccontare storie di interesse generale. E questa ci pare proprio che lo sia”.

http://www.ilfattoquotidiano.it/2016/06 ... r/2831043/

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Re: M D'Alema voterebbe Raggi?

Messaggioda mariok il 16/06/2016, 9:07

Ma dov'è la novità? Questo è uno che ha fatto inciuci e macchinazioni per tutta la vita. E' il modo di fare politica di molti personaggi di una certa sinistra. La scuola viene da lontano: quella dello stalinismo e dei suoi eredi.

Come al solito, qualche effetto riuscirà ad ottenerlo, forse anche quello di abbattere il suo nemico del momento, naturalmente con l'unica solita conseguenza di spianare la strada a qualcun altro, un tempo a Berlusconi, ora forse a Grillo o a Salvini.

repubblica ha scritto:D'Alema, ecco i tre incontri anti-riforma e le telefonate per la giunta Raggi

Il progetto per costituire un comitato contro la riforma Boschi e la minaccia di scissione se vincerà il Sì al referendum. Tutte le frasi dell'ex premier

di GOFFREDO DE MARCHIS

16 giugno 2016

ROMA - La smentita di Massimo D'Alema all'articolo di ieri in cui si raccontava la sua intenzione di votare a Roma per Virginia Raggi, candidata dei 5 stelle, e la volontà di costituire un comitato per il No al referendum costituzionale è totale e netta. L'ex premier parla di "ricostruzione falsa, frutto della fantasia del cronista e della volontà dei suoi mandanti. D'altronde non si precisa né dove, né quando, né con chi sarebbero state dette le frasi virgolettate. Le riunioni di cui si parla non si sono mai tenute". Repubblica invece è in grado di confermare interamente il contenuto dell'articolo e di precisare nel dettaglio e in maniera più ampia come si sono svolti i fatti, che nella strategia dell'ex segretario dei Ds, servirebbero a provocare la caduta del governo Renzi. Abbiamo ricostruito tre diverse riunioni in cui sono state pronunciate quelle parole, testimoniate da diverse fonti. Una a Bari, una con i socialisti dissidenti e una, lunedì scorso, alla fondazione Italianieuropei. Aggiungendo anche nuovi particolari che mettono in luce l'attivismo pro 5Stelle dell'ex segretario Ds.

In queste ultime settimane, sono due i temi su cui D'Alema si è espresso, ragionando con colleghi, professori e intellettuali che ha incontrato durante i giri elettorali e negli appuntamenti della sua Fondazione.

1) Ha spiegato di aver scelto di dare vita a comitati per il No occupando un proprio spazio autonomo e di sinistra all'interno del fronte trasversale che si oppone alla legge costituzionale voluta da Renzi e sulla quale gli italiani si esprimeranno nel referendum di ottobre. Questo suo progetto si è manifestato la prima volta in una riunione riservata tenutasi a Bari con i suoi fedelissimi. Intenzione nuovamente confermata tre giorni fa alla Fondazione.

2) Ha poi raccontato di voler votare e di invitare a votare Virginia Raggi, la candidata grillina, che al ballottaggio di domenica sfida il Pd Roberto Giachetti. "È fondamentale la sconfitta di Renzi a Milano e Roma. Solo così si può ricostruire un campo del centrosinistra", è stato il ragionamento dell'esponente dem. Ma non solo, D'Alema, che nella sua nota di smentita afferma di "non aver avuto modo di occuparsi della campagna elettorale di Roma", ha invece ritirato fuori l'antica veste di kingmaker. Infatti ha telefonato ben due volte al critico d'arte Tomaso Montanari per cercare di convincerlo ad accettare l'offerta del Movimento 5Stelle: fare l'assessore alla cultura nella giunta Raggi. Il consiglio, nella sostanza, era quello di schierarsi con i grillini. Ma, alla fine Montanari, allievo di Salvatore Settis, ha declinato l'invito e si è tirato fuori dal totonomi per il Campidoglio.

A Bari D'Alema ha organizzato, nelle ultime settimane, un incontro con i fedelissimi che in Puglia sono ancora numerosi. L'obiettivo era preparare il terreno per dare battaglia sul referendum perché, come ha detto, "dobbiamo organizzarci sul territorio, così come faceva il Pci negli anni '50". Durante quell'appuntamento D'Alema ha più volte ripetuto che bisogna "far cadere Renzi a qualunque costo perché la riforma è un pasticcio, è un presidenzialismo mascherato e senza alcun contrappeso". Le stesse parole le ha usate anche lunedì scorso a Roma nel suo ufficio di Piazza Farnese, rincarando la dose e sottolineando "il dilettantismo con cui Renzi ha immaginato la regola del limite dei due mandati a Palazzo Chigi. Confonde premierato e sistema presidenziale". Che la macchina dalemiana si sia già messa in moto lo conferma anche un'intesa con gli esponenti di Area socialista, la componente del Psi che fa capo a Bobo Craxi, per preparare il comitato per il No.

Lunedì sera infine, nella sede di Italianieuropei, si è tenuta la riunione del comitato scientifico di un convegno che verrà celebrato in autunno. C'erano intellettuali, accademici oltre ai membri della Fondazione presieduta da D'Alema e dell'associazione Magna Carta del senatore Quagliariello. Una sigla di sinistra e una di destra, per organizzare l'evento. Il tema del seminario infatti è il bilancio di 20 anni del bipolarismo italiano. Quasi tutti i presenti hanno convenuto che il ciclo si è chiuso, che "quel" bipolarismo ha esaurito la sua spinta e diventerà questo l'indirizzo del convegno. Repubblica ha l'elenco completo dei partecipanti alla riunione e ha contattato tre di loro per verificare l'esattezza delle frasi pronunciate da D'Alema su Renzi, sul ballottaggio romano, sul referendum costituzionale. Tutte queste fonti hanno offerto una versione univoca delle dichiarazioni dell'ex premier.

Una volta terminata la discussione sull'ordine del giorno legato al convegno, il presidente di Italianieuropei ha affrontato la situazione politica e le elezioni amministrative esprimendosi esattamente nei termini riportati ieri da questo giornale. Alla base di tutto un solo obiettivo: sfruttare ogni occasione per buttare giù Renzi. "Se vince il Sì al referendum - ha scandito D'Alema davanti ai professori - me ne vado dal Partito democratico", prefigurando la scissione.
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Re: M D'Alema voterebbe Raggi?

Messaggioda gabriele il 16/06/2016, 9:31

mariok ha scritto:Ma dov'è la novità? Questo è uno che ha fatto inciuci e macchinazioni per tutta la vita. E' il modo di fare politica di molti personaggi di una certa sinistra. La scuola viene da lontano: quella dello stalinismo e dei suoi eredi.

Come al solito, qualche effetto riuscirà ad ottenerlo, forse anche quello di abbattere il suo nemico del momento, naturalmente con l'unica solita conseguenza di spianare la strada a qualcun altro, un tempo a Berlusconi, ora forse a Grillo o a Salvini.



La cosa più curiosa sono le prime pagine di D'Alema su La Repubblica. Quasi fosse una cosa da tener conto...
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Re: M D'Alema voterebbe Raggi?

Messaggioda mariok il 16/06/2016, 9:37

Ma non è poi tanto curioso. I giornali mettono sulle prime pagine tutto ciò che a loro giudizio possa attrarre la curiosità dei lettori.

E con la povertà dell'attuale politica, ci sta anche D'Alema con le sue miserevoli manovre.
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Re: M D'Alema voterebbe Raggi?

Messaggioda flaviomob il 16/06/2016, 9:39

Siamo una Repubblica di Quaquagliarelli...


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Re: M D'Alema voterebbe Raggi?

Messaggioda gabriele il 16/06/2016, 9:50

mariok ha scritto:E con la povertà dell'attuale politica, ci sta anche D'Alema con le sue miserevoli manovre.


Povertà politica? Ma se i candidati sindaci non fanno altro che tenere dibattiti a due ovunque. Non credo che per l'elettore medio di Repubblica sia più interessante D'Alema di un dibattito fra Raggi e Giacchetti o Fassino e Appendino
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Re: M D'Alema voterebbe Raggi?

Messaggioda mariok il 16/06/2016, 9:55

Non è un problema di quantità, ma di qualità.

Raggi, Giachetti, Fassino, Appendino e tutti gli altri possono anche stare tutti i giorni in televisione (e in realtà ci stanno).

E' quello che hanno da dire che si può riassumere in poche righe, dopodiché per riempire i giornali di titoli bisogna necessariamente ricorrere al gossip.
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